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Autore: Kgm92    15/10/2011    1 recensioni
Ed sobbalzò:- Envy, Lust, ma cos…- il giovane alchimista non fece nemmeno
in tempo ad alzarsi in piedi per cercare di difendersi che l’Invidia lo
aveva già immobilizzato.
Ed cercò di divincolarsi, ma non riuscì ad evitare che gli artigli di Lust
gli trapassassero la spalla. [...] L’ultima cosa che vide prima di perdere
completamente conoscenza furono le unghie della Lussuria impregnate del
suo sangue.
Capitolo 3 corretto!
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Envy, Pride, Roy Mustang, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio YaMiNoLaDy per aver aggiunto la storia tra le preferite e tra le seguite e ringrazio BellsSwanCullen, LadySaika e _Jaslene_ per averla aggiunta tra le seguite!
Buona lettura e ricordatevi che mi renderebbe immensamente felice leggere i vostri commenti!^^
Kgm92

Piangere era l’unica cosa che riusciva a fare in quel momento, il dolore era troppo forte e annebbiava la sua mente, incapace di qualsiasi pensiero razionale: da quando l’anima di Al era stata strappata da quell’armatura che era stata la sua casa per tanti anni qualcosa, dentro di lei, si era spezzato.

Quando gli homunculus avevano attaccato Al, né lei né la nonna, avevano capito esattamente cosa stesse succedendo, ma quando aveva visto che la luce negli occhi di Al si era spenta avevano compreso ogni cosa.
I due strani esseri se ne erano ormai andati da tempo, ma il dolore non era diminuito e neanche le parole di conforto della nonna, che cercava di farsi coraggio per poterla sostenere, la aiutavano a stare meglio.
All’improvviso una voce raggiunse Winry, una voce che aveva sperato di sentire con tutta sé stessa, ma che allo stesso tempo la terrorizzava:-Al, Winry, Zia! Sono tornato, dove siete?-
Ed entrò di corsa nella casa e Winry gli gettò le braccia al collo, ancora prima che potesse aprire bocca
-Oh, Ed! Sei, tu! Mano male, pensavo.. pensavo di non rivederti mai più.- disse la ragazza tra i singhiozzi.
Ed la abbracciò d’istinto:-E Al? Dov’è Al? Sta bene, non è vero?- l’unica risposta che ottenne furono le lacrime di Winry che scendevano sul suo collo.
Pinako gli si avvicinò, aveva l’espressione tirata e sembrava invecchiata di colpo: era da quando i genitori di Winry erano morti che non la vedeva in quello stato.
-Ed.. Al non è.. mi dispiace ragazzo, guarda tu stesso- disse l’anziana meccanica indicando un angolo della stanza.
Ed voltò lo sguardo nella direzione indicatagli dalla zia e vide l’armatura distesa a terra, immobile.
Winry si strinse ancora di più e percepì che l’alchimista aveva iniziato a tremare:-Al..- sussurrò, scostandosi dalla ragazza.
Si avvicinò con passo traballante: sapeva perfettamente cosa doveva controllare per avere la certezza di quello che gli si parava davanti gli occhi, ma non riusciva a trovare il coraggio per farlo.
Con le mani tremanti prese la testa dell’armatura e tirò verso di sé.
Winry lo vide crollare sulle ginocchia, come se l’energia necessaria per compiere quel piccolo gesto lo avesse prosciugato; le lacrime cominciarono a rigargli il viso: il sigillo di sangue che teneva l’anima di Al legata a quella vecchia armatura era stato perforato esattamente nel centro.
Winry si inginocchiò accanto a lui e lo abbracciò. In una situazione normale ne sarebbero stati entrambi imbarazzati, ma in quell’occasione Ed non sembrò nemmeno accorgersi di quel gesto d’affetto, l’unica cosa che riusciva a sentire era un dolore straziante nel petto che offuscava tutti i suoi sensi.
Pinako lasciò la stanza, sentiva che stava per sciogliersi in un pianto liberatorio, ma non poteva permetterselo.. almeno lei doveva rimanere forte per sostenere i nipoti. Quanto era stato crudele il destino con i suoi ragazzi!
 
-Per.. chè.. perché.. AL!- Winry sobbalzò, Ed aveva tirato un pugno sul pavimento talmente forte da incrinarne le assi; Winry si strinse ancora di più a lui.
-Winry..- sussurrò Ed tra i singhiozzi.
La ragazza alzò lo sguardo sull’amico: aveva gli occhi gonfi e arrossati per il troppo pianto e vedeva nei suoi occhi una disperazione infinta, senza via d’uscita.. nemmeno quando era morta Trisha l’aveva visto in quello stato.
-Sono.. sono stati gli homunculus, non è vero?- riuscì infine a chiedere Ed.
-Non so chi fossero, erano dei tipi strani e.. NO! Ed, fermati!-
Il biondo si era alzato di scatto e Winry aveva visto una furia omicida lampeggiare negli occhi dell’amico.
La meccanica riuscì a fermare l’alchimista trattenendolo per una manica:-Quel bastardo! Gioca con le vite degli altri come se fossero delle pedine! Winry, lasciami andare! Deve ammazzare quel cane!-
Winry sobbalzò, Ed non aveva mai parlato con così tanta rabbia nel cuore e, da un lato, le faceva paura
-No, ti prego, non andare..- disse mentre nuove lacrime cominciarono a bagnarle il viso- non sopporterei di rimanere qui da sola e rischiare di perdere anche te-
Ed rimase in silenzio, paralizzato dalle parole dell'amica; dopo qualche minuto si mosse e si diresse verso le scale:-Winry, chiama il Quartier Generale e chiedi del colonnello Mustang, digli.. che io non tornerò.-
Winry rimase immobile nel centro del salotto, guardandolo allontanarsi, per niente stupita dalle parole dell'alchimista..se lo aspettava. Poco prima di lasciarla, infatti, Ed le aveva messo tra le mani qualcosa, qualcosa che aveva un significato inequivocabile: aprì la mano scoprendo il prezioso orologio d’argento degli Alchimisti di Stato.
 
“Forza Roy, qualche firmetta e poi…”
-Colonnello, altri documenti da firmare!- disse il tenente Hawkeye scaricando un’enorme pila di fogli di fronte Mustang, per poi uscire dalla stanza dell’ospedale.
-Sigh.. ma perché tutte queste scartoffie? Non hanno nemmeno pietà di chi è in convalescenza! Se almeno ci fosse qualcuno a cui sbolognare tutto il lavoro e una bella infermiera per divertirsi…-
Il telefono sul comodino squillò:-Colonnello Roy Mustang, chi parla?- rispose annoiato, aspettandosi un’altra telefonata di lavoro.
-Buongiorno colonnello, sono Winry Rockbell, si ricorda?- rispose una voce femminile dall’altro capo della cornetta.
-Ah, Winry! Ma certo, la meccanica di Acciaio.- Mustang era stupito, di certo non si aspettava quella telefonata!
-Esatto colonnello. Ho un messaggio da parte di Edward.-
“Che strano” pensò Mustang, come mai Acciaio non gli riferiva direttamente quello che aveva da dire? Possibile che tutto ad un tratto fosse diventato un timidone?
La ragazza riprese:-Vede, lui.. è indisposto al momento e non può chiamarla di persona. Mi ha detto di riferirle che lui.. lui non tornerà più nell’esercito.-
Mustang si irrigidì:-Come scusa? Credo di non aver capito bene..-
Il tono della ragazza si fece più secco e deciso:-E invece ha capito benissimo! Può dire addio all’Alchimista d’Acciaio!- Mustang era sempre più allibito e stupefatto.
-Ma come, dopo anni di ricerca della Pietra Filosofale Edward decide di mollare tutto e rinunciare all’unica cosa che potrebbe far tornare normale Alphonse?- l’unica risposta che ottenne fu un debole singhiozzo.
-A proposito- chiese veloce il colonnello intuendo che c’era qualcosa di sospetto- come sta Alphonse?- ma la ragazza aveva già riattaccato.
Ma cosa diavolo stava succedendo a Resembool? Doveva scoprirlo e poi non poteva accettare che quel ragazzino gli facesse recapitare le sue dimissioni per telefono e da qualcun altro per giunta!
Prese di nuovo il telefono:-Pronto, Maes? (Hughes non è morto e al momento dell’attacco al Quartier Generale era fuori città) Avrei bisogno di un piccolo favore. –

  
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