Un vento gelido attraversò la finestra, facendo ondeggiare le tende.
Sebastian coprì le spalle del piccolo Ciel, che emise un piccolo lamento.
- Bocchan, qualcosa non va?
Disse il maggiordomo con voce dolce.
- No, nulla, è che quando mi hai toccato avevi le mai gelide.
- Mi scusi signorino, la prossima volta sarò più accorto nel coprirlo.
Il piccolo lord si sistemò le coperte e si appoggiò sul petto del demone.
Sebastian contemplò la luna.
Possibile che si era invaghito del suo padrone?
Cercò di trovare una risposta a quei perché che gli frullavano per la testa.Lui era un demone, non doveva provare sentimenti per nessuno, invece quel ragazzino era riuscito a farlo impazzire, impazzire d’’amore.
Quando gli sfiorava quelle sue graziose guance che amava prendere a morsi si sentiva strano, quasi umano.
Il sole stava sorgendo.
Il maggiordomo alzò le lenzuola, badando di non svegliare il suo lord, si rivestì, lo baciò sulla guancia e uscì, fissando quel volto angelico di cui si era innamorato.