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Autore: Fauna96    15/10/2011    3 recensioni
Ciao a tutti!Questa fiction parte dall'episodio della 4 stagione in cui Casey viene tradita da Truman e Derek si comporta da fratello "protettivo"...Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Accidenti nessuna recensione!! Io però demordo ed ecco il capitolo 2 dedicato alle mie amiche Arianna, Elisa, Priscila e Romina che hanno la pazienza di starmi a sentire!!

2 Latte e miele



La mattina dopo era sabato, perciò mi feci vedere verso le 10, come mia abitudine. Ovviamente, tutta la famiglia era al corrente dei fatti della sera precedente per cui, visto che sarebbe stato indelicato chiedere a Casey, tutti si fiondarono su di me, bombardandomi di domande e facendomi sapere che cosa ne pensavano. Naturalmente, dovevano parlare tutti insieme, pertanto facevano più chiasso della folla a una partita di hockey. - Calma, calma! – tuonai, sedendomi al mio posto. Fu come se non avessi aperto bocca. - Pensavo che Truman si fosse messo la testa a posto – disse Edwin. - Non ho mai visto Casey così a pezzi! – strillò Lizzie. - Truman ha appena chiamato! – avevo deciso di ignorare il fiume di parole che i tre mi stavano riversando contro, ma la vocina di Marty mi fece alzare gli occhi dai cereali. - Che coraggio! E cos’ha detto? – fece Lizzie, indignata, rubandomi le parole di bocca. - Ha detto che voleva parlare con Casey ma io gli ho detto che lei non gli voleva parlare – disse Marty orgogliosamente, stringendo il suo peluche. Annuii in segno d’approvazione, visto che avevo la bocca piena. Se avessi beccato Truman gironzolare ancora intorno a Casey, o anche solo telefonarle, gli avrei dato una lezione che si sarebbe ricordato per un bel pezzo. La giornata trascorse normalmente: io feci un giro insieme a Sam e Ralph, Casey si rifugiò da Emily, sicuramente la persona più adatta a consolarla. A cena, la famiglia fu rumorosa come al solito, con una sola eccezione: Casey rimase perlopiù silenziosa, sorrise solo forzatamente e non rispose nemmeno ai miei punzecchiamenti; quasi non toccò cibo. Mi dispiaceva vederla ridotta così per un idiota, uno che non la meritava, lei che era così intelligente, in gamba, carina... No. Un momento. Avevo davvero pensato che Casey fosse carina? Be’, non era certo da buttare... Accidenti, che aveva messo Nora nel cibo? Scrutai sospettoso la mia razione, mentre Edwin e Lizzie raccontavano non so quale storiella. Ok, probabilmente ero solo un po’... come dire... stanco? Stressato? Negativo, non avevo fatto nulla tutto il giorno. Allora era solo un po’ di istinto fraterno... Insomma, non ne avevo idea. In verità, non avevo mai pensato davvero che Casey fosse brutta, secchiona o un’altra di quelle cose che le urlavo quotidianamente. All’improvviso, mi sentii un verme. Forse, anche se non si notava, Casey ci stava male quando le dicevo quelle cose. E io ci stavo male? Sì, ci stavo male. Arrivai a questa conclusione qualche ora dopo, disteso nel mio letto. Sì, perché quello che Casey mi rinfacciava ogni volta che litigavamo, cioè che ero irresponsabile, immaturo, un ragazzino stupido, era vero. Ma non forse non si trattava solo del fatto di prendere coscienza dei miei difetti; quello che più mi bruciava era apparire così agli occhi di Casey: per lei sarei stato sempre un ragazzo frivolo, che gode nell’irritare la sorellastra. Sospirai. Che mi stava succedendo? Non mi era mai importato più di tanto quello che Casey pensava di me, o meglio, non ci avevo mai riflettuto sopra. Con quei pensieri tanto inconsueti che mi vorticavano nel cervello, non sarei mai riuscito a dormire, così mi alzai con l’idea di prepararmi uno spuntino notturno. La cucina però era illuminata e già occupata da qualcun altro. Qualcuno dai lunghi capelli castani e con indosso una vestaglia azzurra. - Casey! – esclamai. Lei trasalì e si girò, tenendo in mano una tazza fumante. - Vuoi farmi prendere un colpo? – sussurrò irritata. – Che ci fai qui? – - Non riesco a dormire – mi strinsi nelle spalle. – Anche tu, immagino -. Lei annuì e si sedette al tavolo. La imitai, lanciando un’occhiata curiosa al contenuto della sua tazza. Casey notò il mio sguardo e fece un mezzo sorriso. - E’ latte caldo con miele. Quando ero piccola e avevo un incubo, mia madre me lo preparava sempre -. - Anche adesso hai avuto un incubo? – le chiesi in un soffio. Se la risposta era sì, sapevo bene chi avrebbe potuto riguardare. Il suo viso diventò serio. – Pensieri, più che altro -. Le parole uscirono da sole, quasi indipendentemente dalla mia volontà: - Vuoi parlare? –. Mi guardò stupita, come la sera della festa, e il sorriso le illuminò di nuovo il volto. - Cos’è questo attacco di gentilezza, Derek? Hai la febbre? Feci un sorrisetto beffardo. – Dev’essere la tua influenza su di me. Accidenti, sto diventando un santarellino come te, Cas! -. Scoppiammo a ridere. Lei bevve un sorso di latte e prese un respiro profondo. – Sfrutterò questo momento di debolezza del grande Derek Venturi. Ovviamente non lo dirò a nessuno – mi anticipò con un sorriso furbo. Cavolo, mi conosceva davvero bene! - Il fatto è che... Truman mi piaceva davvero – bastò il suo nome per farmi irritare ma rimasi zitto. – E mi fidavo di lui. Pensavo di essere qualcosa di più di un flirt qualunque. A quanto pare mi sbagliavo -. Calò il silenzio. Casey abbassò il capo. Io ero imbarazzato. Cosa dovevo fare? Azzardai una battuta scema: - Se vuoi, posso tendergli un agguato: aspetto che esca da solo e lo attiro in un vicolo buio o qualcosa del genere. Per sicurezza, posso anche portarmi il bastone da hockey... – Ridacchiò. – Grazie, ma sono contraria alla violenza. Anche se devo ammettere che l’idea non mi dispiace più di tanto... -. Ridemmo ancora. Era una situazione davvero bizzarra, a cui non ero abituato. In più, dovevo ammettere che mi piaceva parlare con Casey, passare del tempo con lei, semplicemente starle vicino... - Be’ – fece Casey alzandosi – io ho finito il mio latte ed è meglio non approfittare troppo del tuo lato gentile... non si sa mai, il tuo lato oscuro potrebbe farmela pagare quando meno me l’aspetto! – Per tutta risposta le lanciai una frecciatina delle mie, neanche tanto cattiva peraltro, e salimmo le scale. Lentamente. Come se non volessimo separarci ma rimanere ancora insieme. Ci fermammo davanti alle nostre camere e ci fissammo. Sembrava stessimo aspettando qualcosa ma cosa? Poi, Casey sussurrò: - Buonanotte, Derek -, si avvicinò e, alzandosi sulle punte, mi schioccò un bacio sulla guancia. Fu veloce ma percepii più che bene quelle labbra morbide sul viso. Un istante dopo era sparita nella sua camera. Io rimasi dritto impalato, a guardare come un idiota la porta appena chiusa. - Buonanotte – bofonchiai, piuttosto inutilmente, dato che lei non poteva sentirmi. Sentivo una strana sensazione nello stomaco... come se avessi bevuto troppo latte e miele.
  
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