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Autore: yamaan    23/06/2006    3 recensioni
Questa è una breve storia che parla di una luce che senza una persona non può restare accesa. Io credo che per tutti noi ci sia questa persona che ci aiuta ad alimentare questa luce. La luce è l’amore e se tu riesci a trovarlo poi è difficile perderlo, basta che poi ti impegni a ritrovarlo e a tenertelo senza perdere la speranza… Miraccomando, recensite(sempre se volete!)^^ Anche perchè molta gente legge e non recensisce mai...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LUCE 

Lunedì mattina, un giorno come altri, prima di entrare nell’aula 2D, alle 8 del mattino la Prof. di italiano viene fermata dalla bidella Cristina, comunicandole di andare velocemente dalla preside. Così la collaboratrice scolastica andò in classe per “cercare” di “controllare” la classe, che quel giorno era al completo tranne che per uno studente che di solito non mancava mai. Alle 8 e mezzo la Prof. entra in classe molto seria e, dopo che tutti riuscirono a stare in silenzio, lei incominciò un discorso che, sapeva, avrebbe fatto male a tutti.

- Ragazzi, adesso vi dirò una brutta notizia però voi non dovete fare commenti prima che io abbia finito, poi potrete fare quello che volete…-

Tutti col fiato sospeso stavano già pensando “oh no le è morta la madre e adesso verrà quella di artistica (la peggiore in assoluto) a farci supplenza!”  Poi lei riprese:

- Oggi manca solo Christoph perché, sabato, tornando da scuola, ha fatto un bruttissimo incidente…-

Tutti col fiato sospeso “oh no e adesso come sta? perchè è così seria?” questi, i primi pensieri che passavano nelle menti di tutti

- Lui non sta molto bene e infatti… ieri…-

e non riusciva a continuare... era difficile per lei, anche se era un elemento di quelli che si gasagonfiano a posta, egocentrici che si devono sempre far notare, era veramente difficile non volergli bene, e questa la Prof. lo sapeva.

tutti pensavano spaventati “ muoviti come sta mica è morto vero?”  poi sentendo l’ultima frase della Prof. tutte le femmine si misero ad urlare…

- è entrato in coma -

si misero ad urlare tutte tranne una: Aurora.

- Silenzio per favore!-

Commentò la Prof. cercando di zittire le alunne terrorizzate.

- Noi faremo tre giorni di... "riposo" ovviamente se si riprende avrete notizie e potrete tornare prima ma per oggi, potete fare quello che volete, piangere, stare lì, chiamare i genitori per tornare a casa, oggi la palestra è libera tranne che per l’ultima ora che ci deve andare la 2F, quindi potete anche andare lì a giocare, sfogarsi, potete fare quello che volete, tranne che andare nelle altri classi, ovvio, potete anche girare per la scuola, basta che non fate confusione. -

Tutti zitti e immobili, le femmine che piangevano quasi tutte e tutti i maschi immobili…

-Potete andare-

Ma nessuno si mosse, tranne Aurora che si alzò, camminò verso la porta, la aprì e la chiuse sbattendola. Tutti in classe incominciarono a fare commenti, chi ha già incominciato a scriver una lettera a Christoph, chi piangeva come una disperata, chi era immobile a pensare ancora shockato. Comunque, per la prima volta in quella classe (a parte nelle ore di artistica) non c’era confusione. In corridoio c'era Aurora che camminava come uno zombie, scende un piano, scende ancora un piano e poi scende le scale per andare in palestra. Apre la porta e non vede nessuno. Si dirige nello sgabuzzino, prende una palla da basket e si siede su una panchina e, fissando la palla incomincia a pensare...

“perchè a lui. Non è giusto. E adesso la mia luce? Chi me l’accende più? perchè quando la prof ha detto quell’ultima frase e le altre hanno iniziato ad urlare il mio cervello si è congelato e la mia luce… non so dov' è, l’ ho persa, quella voglia di andare in giro, di fare le cose, quella forza, ma la dava quella luce, però adesso quella luce… si è spenta, non la trovo più. E adesso cosa faccio? Non l’ ho mai persa e non saprei dove cercarla. Prima la mia luce era Mark però lui non l’ ho perso, praticamente l’ ho solo scambiato con Christoph…”

 a quel nome non riesce più a pensare, ma lei deve pensare, o meglio, lei crede di dover pensare, pensare per trovare la luce che le serve per andare avanti. Ad un certo punto, riesce a capire una cosa:

"ma ci devo pensare proprio adesso? Adesso non è meglio lasciar stare queste cose?"

E così detto pensò,  guardando la palla che aveva stretta fra le mani:

“ perchè mi sono precipitata a prenderla? Ma è ovvio, questa sfera è l’unica cosa che riesce a farmi dimenticare tutti i miei pensieri “pesanti”, che mi fanno star male.”

Così si alzò e incominciò a fare un due giochetti con la palla facendola passare in mezzo alle gambe e cose così. finito il riscaldamento, si mise a correre in bomba verso il canestro e, in terzo tempo, fece subito canestro. Poi si girò e corse verso l’altro canestro e, facendo l’arresto fuori dall’area tirò e, come prima, entrò nel cesto solo che stavolta non sfiorò nemmeno la retina. Passarono 4 ore e dalla porta della palestra, si vede spuntare una testa bionda , poi dei passi dirigersi verso un' Aurora sudata a mollo, col fiatone. Mark, con la sua dolcezza e calma che sa dare solo lui, afferra Aurora per i fianchi e da dietro le sussurra molto dolcemente:

- Ho saputo di Cris, come stai?-

A quel punto lei si girò, si abbracciò a lui e incominciò a piangere, ma non era un pianto sofferto, trattenuto da molto tempo, era un pianto di sfogo. Da lì Mark si limitò ad abbracciarla più forte che poteva e stare in silenzio perchè era solo di quello di cui lei aveva bisogno: la sua piccola fiamma, la sua ultima speranza di riaccendere la luce che aveva perso e che si era spenta. Quell’attimo durò poco perché la 2F (la classe di Mark) doveva fare ginnastica e infatti il Prof. entrò in palestra e solo a quel punto i due si staccarono e, Marco andò in spogliatoio a cambiarsi, mentre Aurora fece per andarsene quando il Prof. le chiese:

- Sei di 2D?-

- Si-

-vuoi fare ginnastica con noi?-

 - no grazie, è 4 ore che gioco a basket!- 

e sparì dietro la porta. Dopo 1 minuto ce la ritroviamo in classe: la situazione non era fra le migliori, adesso anche gli amici più intimi di Cris avevano attaccato a piangere e la Prof. che avrebbe dovuto fare lezione l’ultima ora, era affacciata alla finestra  con vicino Ilaria ( una bambinetta viziata) che piangeva ancora. Aurora si diresse al suo banco, vi si sedette e vi ci appoggiò la testa, appena fatto quel gesto, si addormentò. Passata un’ora la svegliò il suono della campanella che indicava la fine delle lezioni.

passati i tre giorni di "riposo", come li aveva chiamati la Prof., Aurora non andò a scuola, anche perchè si era presa un bel febbrone da 40. Passano tre settimane e a scuola dove l’aula della 2D è al completo, gli assenti erano due... indovinate chi? Christoph e Aurora.

alle 8 e un quarto la Prof. di italiano entra in classe ed esclama ad alta voce:

- è uscito dal coma!-

Tutti all’inizio non dissero niente, anzi pensavano che era solo un pretesto per tirargli su il morale, ma poi vedendo l'espressione super-felice della prof. scoppiarono ad urlare di gioia! Aurora non sapeva ancora nulla, le sue amiche volevano farle una mega sorpresa e, non essendo andata a scuola per quasi un mese, lei la sua febbrona la passò in ansia per Cristoph, con la sua luce appena accesa con l’aiuto del suo migliore amico nonché semifratello. Finalmente tornò a scuola per riuscire un po’ a recuperare il suo mese di assenza, anche se sapeva che non avrebbe risolto nulla, avrebbe pensato a lui proprio come aveva fatto durante quel mese. stava per entrare in classe e indovinate chi stava per uscire per andare in bagno? Proprio lui. Aurora si vide la porta aprirsi da sola e una sagoma maschile più alta di lei andarle contro. Dopo di questo lei stava per cadere ma Cris la tirò a se per un braccio e così l’abbracciò. Aurora non capì niente, neanche che la persona che l’aveva appena aiutata e in quel momento stretta fra le braccia era la sua luce. Lo capì solo dalla sua voce:

- Auri -

era in bruttissimo soprannome e lei si faceva chiamare così solo da lui, perchè con quella sua voce così calda, le sembrava bellissimo. Rimase di stucco, incominciava a capire, il che nn era facile visto che era shokata. Lui le alzò il viso e lei lo vide. Le lacrime le scesero da sole e esclamò:

- Cris ma 6 tornato!-

-si ma è da quasi un mese che sono uscita dal coma… ma tu nn lo sapevi?-

-no… e io che mi sn preoccupata per tutto questo tempo… nn ci credo-

- bè devi crederci invece!-

- …-

-bè su di qualcosa!-

-… -

-su nn sei felice x me?!-

- oh ma certo che sn felice! Non sai quanto mi sei mancato!-

-anche tu!-

 e così detto fatto la baciò! La luce si è accesa del tutto e lei ormai non pensa più a niente, solo a quanto è felice e insieme a lui. La sua luce ormai non si spegnerà più e lei lo sa ed è per questo che ormai non si preoccuperà più perchè lui sarà sempre con lei!

FINE

vi è piaciuta? spero di si! mi è venuta così, l' ho scritta tanto tempo fa ma tutta in una sera, è ispirata a dei miei amici e quindi spero che sia venuta bene!

ciao alla prossima! baci yamaan

  
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