Violini
La musica aveva sempre avuto un ruolo fondamentale
nella sua vita, aveva sempre contato su di lei.
Nonostante la sua solitudine , lei aveva sempre il
suo violino a darle tutte le emozioni di cui aveva bisogno. Riusciva ad
eseguire ogni tipo di opera, ma quella che le faceva venire la pelle d’oca era “Ave
Maria di Franz Shubert”.
Quando la suonava tutto intorno a lei spariva, era
come in paradiso, perfetto nella sua imperfezione.
All’accademia delle belle arti però c’era lui, alto,
muscoloso con i capelli bronzei e gli occhi color smeraldo. Anche lui, Edward studiava
violino, si erano scontrati in molte gare e alternativamente si piazzavano chi
al primo posto e chi al secondo.
Questa volta però furono convocati entrambi dal
preside, loro non sapevano il motivo e sapevano di non aver fatto nulla
di male.
Entrando nell’ufficio del preside, lo trovano
attento alla lettura di una locandina.
-Oh! Bene siete arrivati. Allora inizio col dirvi
che siete i miei migliori studenti, quindi arrivando al punto, vi ho scelto
entrambi per partecipare al famoso “Stradivari Violin’s Festival” un concorso a
cui tutte le accademie di arte e musica partecipano. Voi siete stati scelti per
fare un duetto con i violini. Sta a voi scegliere l’opera.-
Fra Edward e Bella non correva buon sangue, per la
loro rivalità nel trovare la perfezione nel loro strumento ma a quel punto
dovevano mettere da parte questo loro astio nei confronti dell’altro e scendere
a patti.
-Tu non mi piaci- disse Bella
Edward non disse nulla si limitò solo ad osservarla.
Bella si sentiva trapassare da quello sguardo, quei suoi occhi in grado di
trapassarle l’anima, si sentiva nuda davanti a lui. Dopo un attimo di
sbandamento si misero d’accordo sugli
orari, congeniali ai due e poi si salutarono.
Nell’aria
rimase solo l’elettricità dei loro corpi.
Passarono i giorni e i loro incontri si intensificavano
in vista del concorso, avevano scelto il pezzo preferito di entrambi “Ave Maria
di F.Shubert”. ogni giorno cercavano di migliorare, di portare al limite le
loro capacità.
Mentre suonavano si guardavo, non erano più sguardi
freddi o di competizione, la musica li aveva uniti.
-Bella, penso che il pezzo adesso sia perfetto- lei
sorrise, aveva un’espressione distesa e calma, si massaggiava la mano per il
troppo esercitarsi. Edward dal canto suo non perse tempo, aiutò la sua partner.
Non si erano mai sfiorati.
Quel giorno scattò qualcosa in loro, la pelle di
entrambi era un fremito di piacere, brividi che potevano percepire solo loro. Continuarono
a guardarsi, lei a sprofondare in quel mare verde, lui a nuotare in quel mare
di cioccolata fusa.
Erano persi l’uno
dell’altra ormai.
Il giorno dell’esibizione Bella era nervosa, allora
Edward per tranquillizzarla le disse – durante
l’esibizione guarda me, io ti darò la sicurezza di cui avrai bisogno-.
Bella con gli occhi lucidi di commozione annuì alla
richiesta di Edward, era felice finalmente. Aveva qualcuno che era riuscito ad
entrare nel suo cuore, prima era solo musica e nient’altro.
Era arrivato il loro momento, iniziarono a suonare ,
si guardavano costantemente negli occhi, non si perdevano mai di vista. Per loro
era sicurezza, per gli spettatori era una visione celestiale.
Eseguirono egregiamente il pezzo.
Quando uscirono dal palco, Bella era emozionatissima
non aveva mai eseguito un pezzo così perfetto e non aveva mai avuto una
perfetta sintonia con qualcuno.
-Edward sono felice.-
Edward era estasiato dall’esibizione, ma lo era
ancora di più per Bella, l’unica creatura che avesse mai amato.
Una lacrima sfuggì al controllo di Bella, lui
avvicinandosi a lei l’avvolse in un caldo abbraccio e sollevandole il mento vi
pose un tenero bacio.
Quando entrambi si staccarono, Edward asciugò la
lacrima di Bella, erano finalmente felici e completi.
-Bella… tu sei pura musica ed io non avevo mai fatto
l’amore con la musica.-