Quale realtà?
Capitolo 3 – La scelta
Quando Jared riapre gli occhi, nella camera ci sono Tomo, Tim, Vichi e Shannon. Il fratello è lì, ha il braccio di nuovo ingessato e dolorante. Appena si accorgono del suo risveglio gli si avvicinano, ma rimangono solo pochi minuti, per non stancarlo; dopo escono tutti, tranne Shan.
Shannon nota il turbamento del fratello.
- Cos’hai Jay?
Gli chiede affettuosamente.
Jared rimane in silenzio e lo guarda con due occhi enormi pieni di inquietudine.
- Sai che puoi dirmi tutto, cosa c’è? Non ti senti bene?
Jared scuote un poco la testa e cerca di alzarsi dal letto per avvicinarsi a lui.
Shannon gli va incontro velocemente, non vuole che scenda dal letto, si siede vicino a lui, Jared gli butta le braccia attorno alla vita e appoggia la testa sul suo ampio petto.
Stupito Shannon ricambia l’abbraccio, lo sente tremare, lo abbraccia più forte e lo copre con la coperta, aspetta che Jared sia pronto a parlargli, non hanno segreti fra loro ma sa che lui ha bisogno di tempo per aprirsi e questa volta sembra che gli rimanga più difficile.
- Shan.
Dice piano.
- Dimmi Jay.
- Shan mi sta succedendo qualcosa di strano, molto strano, che mi fa paura.
- Di cosa parli?
- Prometti che…
- Cosa vuoi che prometta Jay?
- Prometti che non mi prenderai per pazzo.
- ?
- E che non mi farai rinchiudere in un manicomio. Promettimelo!
A Shannon verrebbe da ridere se non vedesse il volto angustiato e agitato del fratello.
- Ok, promesso.
- Shan, quando mi addormento e poi mi risveglio, non mi ritrovo qui.
Shannon lo guarda con un’espressione interrogativa.
- Mi ritrovo in un altro ospedale, sembra un manicomio, tu non ci sei, ma c’è nostra madre, il braccio non è rotto e c’è un dottore che mi ha raccontato una storia assurda.
- Jared ma che c**** dici!
Shannon è allarmato.
- Fammi finire Shan. In pratica loro sostengono che 13 anni fa siamo stati aggrediti e tu per difendermi sei stato colpito a morte al mio posto. Io ne sono rimasto sconvolto e mi sono rinchiuso in me stesso. Secondo loro, ciò che ho fatto in questi anni, non è vero, è stato creato dalla mia fantasia, mi sono costruito un’altra realtà nella mia testa, una realtà migliore di quella vera, dove ci sei tu e dove insieme con te ho realizzato i miei sogni. Adesso hanno trovato un farmaco che mi riporta nel modo reale, nel manicomio, fra poco mi stabilizzerò e non vivrò più questo mondo creato dalla mia mente e potrò riprendere la mia vecchia vita.
- Jared è assurdo ciò che dici, io sono qui.
- Loro dicono che sei frutto della mia mente.
- Mi senti? Ti abbraccio. Come posso essere frutto della tua mente?
- Non lo so ma dicono che io abbia inventato tutto.
- Tutto?! Hai interpretato film impegnativi, hai ricevuto il premio a Venezia come migliore attore, hai fondato il gruppo, hai inciso tre dischi e vinto non so più quanti premi, hai partecipato agli EMA e a VMA, hai scritto canzoni che toccano i cuori, hai girato il mondo in tournée, hai diretto documentari su argomenti delicati, hai creato gli Echelon, una famiglia a livello mondiale! Avresti una bella fantasia, questa è la realtà, non quella che dicono loro.
- Come avrei potuto fare tutto questo con il tuo solo aiuto e senza quello di parenti o amici influenti? Come avrei potuto realizzare così tante cose dal nulla? Non possono esistere gli Echelon, non può esistere un gruppo così unito che ci voglia bene e che ci segua. Io credo che abbiano ragione loro e che questo sia solo frutto della mia fantasia.
- Quindi io non sarei qui Jared?
Dice tristemente Shannon senza aver la forza di aggiungere altro.
- Sì, non saresti qui. Sarebbe tutto troppo bello, tutto troppo perfetto, questa non è la realtà.
Detto questo Jared lascia l’abbraccio del fratello e si alza dal letto, ha bisogno di aria fresca, ma fatti pochi passi comincia a girargli la testa, cerca un appoggio, sente la voce di Shannon chiamarlo da lontano, tutto si fa buio, cade sul pavimento svenuto.
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Jared riapre gli occhi, si guarda attorno tranquillamente questa volta, sa dove si trova, sa quale sia la verità e la realtà. Poco dopo entra il dottor Madness.
- Come ti senti oggi Jared?
- Bene dottore.
- Pronto per continuare la terapia?
- Sì.
- Adesso devi prendere questo farmaco, è una dose più forte delle altre volte e ti consentirà di non avere più ricadute, ti aiuterà a cancellare il mondo illusorio che ti sei creato, vedrai che ti sentirai meglio. Prendilo e ti riprenderai la tua vita.
Dice il dottore porgendogli delle pillole blu.
Jared le prende in mano, le osserva, è scosso da brividi e pensa:
*”Ti riprenderai la tua vita”, la mia vita senza Shannon, come potrò continuarla senza di lui, la mia vita senza l’affetto e l’appoggio degli Echelon, senza la band e i concerti, senza i film che ho girato e le persone che ho amato.*
In quelle piccole pillole blu è rinchiuso il suo mondo, illusorio forse, ma che ama tanto e prende la sua decisione definitiva.
Scaglia le pillole a terra, guarda negli occhi il dottore e sottovoce canta:
- Goodbye, goodbye, goodbye…
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- Jared, hey Jay.
È la voce di Shannon. Jared apre gli occhi, il fratello lo tiene fra le braccia, lui è steso sul pavimento.
Si sorridono, Shannon lo aiuta a rialzarsi e a rimettersi a letto.
- Non vado più via.
Dice Jared sorridendo al fratello.
Shannon non capisce cosa intenda dire Jared ma è contento che si sia ripreso presto questa volta, senza bisogno dell’intervento del dottore.
- Bisogna lottare per i propri sogni e questo è il sogno per cui ho deciso di lottare e vivere.
- Ben tornato fratello!
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- Jared, Jared, Jared.
Il richiamo del dottor Madness non trova risposta, Jared stringe le gambe al petto, la testa è china sulle ginocchia, gli occhi chiusi, la bocca sorridente.
*A chi sorride?* Si chiede il dottore.