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Autore: Spuffy93    16/10/2011    6 recensioni
Hanno sparato a Kate durante il funerale, ma lei si è salvata, lei ricorda e Castle lo sa. C'è solo un piccolo problema. Josh. E' lui quello che la sta riportando a casa dopo 6 settimane di convalescenza. Ma cosa succederà quando Kate riceverà quella lettera che le cambierà per sempre la vita?
N.d.A. Lo so, dal riassuntino non si capisce una pippa XD Ma che ci volete fare, per i titoli e riassunti sono negata. Spero che almeno la storia vi piaccia.
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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E come ormai è consuetudine di domenica ecco il nuovo capitolo... Sto ancora scrivendo questa storia, ma ormai da questo capitolo alla fine ne mancano una decina se non meno....
Mi scuso con tutte coloro che mi recensiscono ma ho avuto un sacco di lavoro da fare ultimamente tra esami e verifiche... Prometto che da ora in poi vi risponderò! Bacione!
Bah, vi lascio al capitolo


Capitolo 13

 

Aveva riniziato a lavorare solo da dieci giorni ma Kate Beckett poteva dire di essere già sull'orlo dello sfinimento. A quanto pare il bellissimo asilo che a lei tanto piaceva non è di ugual gradimento per la piccola. Monica l'aveva chiamata più volte per dirle che Jo iniziava a piangere dopo pochi minuti che se ne è andata e continua a lungo finché non si addormentava o Kate non tornava a prenderla.

Così Beckett è stata costretta a scappare all'asilo nido durante tutte le occasioni possibili, a volte saltando i pasti perché costretta dalla politica di ferro del nuovo capitano.

Rientrando nell'appartamento con Johanna in braccio Kate nota la confusione che inizia a guadagnare terreno, tra il lavoro e Johanna i tempi per le pulizie sono notevolmente diminuiti. Ogni secondo libero del suo tempo lo passa con la sua piccola nipotina.

Guardando l'orologio sospira, sono già le otto, è uscita due ore dopo il normale orario per colpa di un caso, per fortuna suo padre ha guardato Johanna per quelle due orette.

Kate prepara cena per la piccola e poi si concede un po' di riposo sul divano mentre Jo gioca nel box che le ha regalato Castle.

Ripensando agli ultimi tre giorni Kate non riesce a trovare un solo momento di tranquillità, una piccola lacrima le scende lungo la guancia.

Sua cugina è morta.

E' già passata una settimana ma il pensiero fa male esattamente come il primo giorno.

Johanna sembra forse accorgersi del suo stato d'animo perché smette di fare i suoi soliti versetti incomprensibili e di giocare con uno di quei giocattoli che stimolano la vista e l'udito.

Beckett si gira verso la bambina e la trova ad osservarla con gli occhi lucidi.

No, Jo, non piangere piccola...” sussurra la donna prendendola di nuovo tra le braccia. La bambina mette una manina paffutella sulla guancia di Kate e tocca la lacrima che stava lentamente scendendo.

Sai, manche anche a me tanto la tua mamma... Anche se non ci vedevamo molto spesso eravamo ancora tanto legate...” dice tirando su col naso Beckett. “Sai, forse dovremmo piangere entrambe, ogni tanto fa bene dicono...” continua mentre altre lacrime sfuggono al suo controllo e raggiungono la prima. Anche gli occhi di Jo si fanno lucidi e alla fine anche lei si lasci andare a un piccolo pianto in versione però meno silenziosa.

Kate culla a se la bambina cantandole una ninnananna cercando di tranquillizzarla e finalmente, dopo una decina di minuti la piccola si addormenta.

Sospirando la porta nella sua stanzetta, la mette nel lettino e accendo il monitor portandosi il compagno di esso, con se, nel bagno,

Per la prima volta in molto, molto tempo, Kate riesce a fare un vero bagno nella vasca. La casa avrebbe bisogno di una pulita ma stasera è troppo stanca, magari lo farà quando il caso sarà chiuso e avrà un po' più di tempo.

 

Castle rientra a casa preoccupato come ormai di consuetudine nelle ultime due notti.

Negli ultimi giorni le occhiaie di Beckett si sono ulteriormente scurite e, come se non bastasse, Castle poteva giurare che nel giro dell'ultima settimana avesse perso un paio di chili.

Tutti al distretto avevano notato la sua stanchezza, ma nessuno le aveva voluto parlare, dopotutto conoscevano bene Beckett, se lei voleva evitare un argomento così sarebbe stato.

Ehi papà!” esclama Alexis rivolta verso il padre. “Com'è andata oggi? Qualche caso interessante?” Rick sorride a sua figlia e si lascia abbracciare.

Abbiamo un nuovo caso piuttosto complicato, sembra uno di quelli tosti, infatti domani dobbiamo essere al distretto di prima mattina alle sei.” spiega l'uomo rabbuiandosi leggermente al pensiero che quelle sarebbero state altre ore in meno di sonno per Kate. Il cambiamento repentino d'umore non passò inosservato a sua figlia che facendolo sedere a tavola iniziò a interrogarlo.

Che succede papà?”

Niente figlia...”

Si tratta di Kate vero?” insiste la ragazza. Rick sospira e semplicemente annuisce. “Spiegati...”

Credo che Johanna inizi ad essere un peso troppo grande perché possa mantenerlo da sola sulle proprie spalle... Negli ultimi giorni è dimagrita e ho notato che le occhiaie si sono scurite. Lo sai com'è Beckett, è testarda come un mulo e orgogliosa fino al ridicolo quindi non ne vuole parlare e non vuole nemmeno chiedere l'aiuto di nessuno. Ormai la vediamo solo a lavoro, rifiuta ogni invito fuori per bere una birra per non pesare troppo su suo padre, e in questo posso anche capirla, ma non credo che a Jim dispiaccia guardare Jo per un paio d'orette in più una sera ogni tanto! in fondo con l'asilo riesce a coprire gran parte della giornata...” conclude Rick sospirando tristemente. Gli manca Kate, gli manca il suo sorriso, gli manca il suo arrossire dopo una delle sue battutine maliziose, gli mancano i loro sguardi da pubblicità dei profumi, ma sopratutto gli mancano i loro battibecchi.

Papà, ti sei dato da solo la risposta... Beckett è fatta così e finché non scoppierà sai che non chiederà mai aiuto a nessuno. L'unica cosa che puoi fare ed essere vicino a lei quando succederà sperando che i danni siano minimi...” ammette la figlia. Purtroppo Alexis ha ragione, con Beckett è sempre stato così e Rick lo sa. “La ami non è vero?” chiede la ragazzina stupendolo.

Io... ecco...” Castle inizia a balbettare ma vedendo il sorriso felice sul volto della sua bambina non riesce a mentire. “Sì, la amo...”

L'hai ammesso finalmente... quando hai intenzione di dirlo pure a lei?” domanda sua figlia sorridendo giocosamente.

Non lo so...” risponde Rick sorvolando sul fatto che lui quelle parole gliel'ha già dette.

 

Finalmente, dopo un altra settimana di indagini il caso viene chiuso.

Rick vedendo l'ora propone un giro di birre all'Old Aunt ma Kate, come al solito ormai, rifiuta dicendo che è tardi e che Johanna la sta aspettando. Sospirando Castle la guarda allontanarsi sperando vivamente che la sua musa approfitti di queste ore di calma per farsi un meritato riposo.

Kate torna a casa dopo essere passata da suo padre per prendere la piccola, ormai sono le sette di sera così prepara cena per entrambe e poi passa un po' di tempo a giocare con la piccola. Ultimamente Jo ha iniziato a comportarsi meglio, i pianti a scuola sono diminuiti, quindi lei ha ripreso a mangiare regolarmente anche se una volta o due era comunque dovuta andare a trovarla per calmarla e inoltre gli incubi che la facevano agitare spesso la notte sembravano essere diminuiti.

Dopo nemmeno un oretta la bambina è troppo stanca anche solo per tenere gli occhi aperti quindi Kate, cantandole la solita ninnananna, che Jo sembra apprezzare, la mette nel suo lettino e torna di sotto per mettere a posto i giocattoli.

Una volta entrata in salotto a Beckett viene quasi da piangere, la confusione accumulata in quei quindici giorni è incredibile e non saranno certo quei due giochi messi a posto a rendere più ordinato il suo salotto. Sparsi per casa ci sono vestitini e bavagli, alcuni sporchi altri puliti, in cucina il frigo è pieno di take away avanzati e alcuni cartoni sono appoggiati anche sul tavolo in attesa di essere buttati, un dito di polvere sembra regnare sovrano in tutta la casa e per finire il secchiello della spazzatura sembra in procinto di eruttare da un momento all'altro.

Sospirando Kate si dirige verso il bagno con il monitor a portata di mano. Ormai è tardi e lei ha bisogno di dormire così dopo una veloce doccia si getta nel letto, ci penserà domani a mettere un po' in ordine, in fondo è domenica e non ci sono casi quindi può rimanere a casa tutto il giorno.

 

Sono le otto e mezzo di mattina quando il suono del campanello risveglia Kate. Johanna per fortuna sembra non averlo ancora sentito perché non provengono rumori dal baby monitor.

Mettendosi velocemente la vestaglia Kate si fionda verso la porta. 'Per fortuna che chiunque sia dall'altra parte non ha insistito nel suonare, altrimenti Jo si sarebbe di sicuro svegliata' pensa la donna dandosi una veloce sistemata ai capelli.

Guardando dallo spioncino vede la figura di una donna a lei sconosciuta.

Kate apre la porta lasciando il catenaccio inserito per sicurezza.

Mi scusi, lei chi è e cosa vuole a quest'ora della mattina?” domanda stizzita.

Ma come signorina Beckett, mi sembra che le abbiamo inviato un messaggio per avvertirla...” dice la donna guardandola con espressione severa che alla povera detective ricorda tanto quella della sua crudele prof di matematica del liceo.

Mi scusi, non capisco cosa intende...”

Ieri sera le abbiamo mandato un messaggio sul cellulare per avvertirla che sarei passata di mattina presto per controllare come andava l'affidamento.” dice la donna parlando lentamente come se avesse a che fare con una persona lenta di comprendonio. “Mi chiamo Linda Maiers, sono l'assistente sociale di questo distretto.” aggiunge mostrando il tesserino. “Devo entrare per controllare le condizioni di salute e di vita della piccola.” conclude facendo un cenno con la mano.

Certo... Aspetti un secondo che mi metto qualcosa di più consono addosso e poi le apro...” mormora Kate richiudendo dolcemente la porta e fiondandosi al piano di sopra per cambiarsi e controllare il telefono.

Merda!” esclama quando nota il motivo per cui non ha visto il messaggio. Il suo cellulare è morto, la batteria doveva essersi scaricata. Tornando al piano di sotto Kate toglie alcuni vestiti sporchi della piccola e li getta nella cesta nel bagno, ma sa bene che non può far molto altro, una bussata impaziente infatti arriva dalla porta d'entrata. Sospirando Kate va ad aprire la porta ben sapendo che non sarà una bella giornata.


TBC

Allora? Che ne pensate? Fatemi sapere ragazze su!

   
 
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