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Autore: Kimber    24/06/2006    3 recensioni
Cosa c'entra Ron Weasley con Orietta Berti?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Immobile sulla soglia della sala comune, Hermione realizzò fulmineamente che la normalità era partita per le ferie pagate.
“Finché la barca vaaaa… lasciala andareeeee… finché la barca vaaaa… tu non remareeee…”
Al centro della sala comune, una bacchetta solitaria sospesa a mezz’aria dirigeva, con gran sentimento, un coro di Grifondoro del terzo anno. Un Ron disperato saltellava intorno alla bacchetta nell’inutile tentativo di riacciuffarla.
“Ron?” chiamò Hermione incerta.
“He-hermione…” rispose lui senza smettere di saltellare.
“Ma co…”
“E’ decollata! e si è messa a far musica! la mia bacchetta! è decollata!”
Hermione si avvicinò per esaminare la situazione.
“Decollata?” chiese.
“La vedi - vedi? VOLA!”
Lei guardò più da vicino. Sul fatto che volasse non c’erano dubbi.
“Ron”, sbuffò rassegnata, “quello è un Choralia Tantum.”
“Che è?” domandò Ron fermandosi.
“Un Choralia Tantum. Un incantesimo musicale. Se l’incantesimo ti fosse riuscito adesso tutta Hogwarts starebbe cantando in coro questa roba che… a proposito, che roba è?”
“Come faccio a saperlo?” sbottò Ron. “Sembra una roba spagnola…”
“Al massimo è italiana…”
“Macchè italiana.”
“Finché la barca vaaaa…”
Parve ripensarci.
“…italiana, spagnola, purché tacciano!” esclamò esasperato. “Falli tacere! TACERE!”
Hermione puntò la bacchetta contro quella di Ron.
“FINITE INCANTATEM!”
Il coro tacque – la bacchetta precipitò sul tappeto. Ron la raccolse.
“Grazie” disse, asciugandosi la fronte madida di sudore, mentre gli ex-coristi si guardavano intorno barcollando intontiti. “Non ne potevo più.” Un corista inciampò su un compagno e cadde. Subito altri due gli precipitarono addosso. “Quella canzone mi resterà impressa nel cerebro per i prossimi vent’anni. E considerando che ha effetti rincretinenti…” Un quarto ex-corista gli stava infatti sorridendo di un sorriso beota.
Hermione lo guardò con aria di sufficienza.
“Perché diavolo hai fatto quell’incantesimo, Ron?” chiese. “Non è mai riuscito in tutta la storia musicale magica – se avevi velleità artistiche potevi fare, che so!, un tuba mirum…”
“Ma io non dovevo fare quello…!” esclamò Ron depresso.
Hermione lo guardò con aria interrogativa.
“Dovevo… err.”
“Dovevi?”
“…trasfigurare delle nacchere in un paio di scarpe” sputò lui tutto d’un fiato, arrossendo fino alle profondità metafisiche del cervello - posto che lo avesse, si maledì – e dileguandosi velocemente nel dormitorio maschile.
Sentiva lo sguardo di Hermione fisso sulla sua schiena mentre si allontanava, ma preferì ignorarlo. Meglio perplessa che altro.
D’altronde, si disse orripilato, non avrebbe mai potuto rivelare – no, neanche sotto tortura!- che aveva fantasticato di prepararle una serenata per il prossimo San Valentino.




NOTA: Il Tuba mirum non è un incantesimo vero e proprio quanto un tempo del Requiem di Mozart. (potete ascoltarlo qui à http://www.upf.es/materials/fhuma/oller/generes/mp3/mozart03tuba-mirum.mp3) Suonava bene come incantesimo e l’ho messo dentro. Che i potteriani incalliti mi perdonino. XD
  
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