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Autore: MissCherie    16/10/2011    7 recensioni
Lei lo odiava con tutto il suo cuore, lo aveva amato ... Lui la stuzzicava in tutti i modi possibili , ma l'avrebbe amata .. Da una scommessa era nato l'inimmaginabile, da un bacio era scoppiato il desiderio. Due vecchi amici, divisi dall'odio, ma che con il passare dei giorni valicheranno ,in un Estate focosa , il filo di quello che noi chiamiamo Amore ... 
“Perché quello era un bacio rubato dal passato, un bacio privato dei ricordi perché troppo perfetto, un bacio rubato perché aveva completamente ammaliato il mio cuore […] In quell’estate, avevo imparato ad amare proprio lui, il ragazzo che odiavo con tutto il cuore, ma che era diventato il centro di ogni mio pensiero … "
 
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1




Quella mattina, stranamente, tutto sembrava così tranquillo. Perfino i bambini più ribelli e capricciosi se ne stavano buoni sui teli a leggersi i propri fumetti. Il perché? Era semplice. Quasi una o due volte a settimana , sulla spiaggia, venivano degli animatori che prendevano con sé i bambini portandoli a giocare e a divertirsi. Per questo le piccole pesti se ne stavano buone e zitte ad obbedire ad ogni comando che  le loro madri gli davano , così che i genitori ,alla fine, li accontentavano mandandoceli . Quelli erano i giorni che più adoravo per stare in spiaggia a rilassarmi sotto il sole di un Luglio ormai inoltrato. Una pace rilassante senza i soliti granellini di sabbia che inevitabilmente finivano nelle bocche altrui provocando attacchi di tosse e sguardi omicida verso i bambini che giocavano allegramente per la spiaggia con quel dannato pallone da calcio. E così decisi che quella era la mia giornata , senza amiche rompiballe e ragazzi stronzi che disturbavano il mio sonnellino mattutino.  Me ne stavo in silenzio, mentre le note di una dolce canzone mi scorrevano lente e delicate nelle orecchie come un soffio di vento in una giornata calda e afosa. Guardavo il cielo così limpido contornato da qualche spruzzo di nuvola bianca , non minacciosa, dove tantissimi uccelli vi erano sfrecciati insieme che poi gentilmente si andavano a depositare sulle boe che si muovevano lentamente per le onde lievi. Giornata senza bambini e senza vento uguale una giornata all’insegna del divertimento. Oh si! Ovviamente dopo il mio riposino era chiaro! Sospirai e chiusi gli occhi beandomi del tepore che quel sole trasmetteva sulla mia pelle ormai abbronzata e calda. Mi sentivo bene in quel momento, come se nulla poteva disturbarmi se non il chiacchierare frenetico di due ragazze alla mia sinistra , nonché Alessia e Giulia , le solite due che si mettevano a cinguettare come delle detective su ogni ragazzo che passava per la spiaggia. Non c’era mai un santo giorno dove non facevano altro che fare la stessa cosa e mi dava un po’ fastidio. Tutte e due in cerca del ragazzo perfetto, in cerca di un vero amore come quello nei film. Feci una smorfia al pensiero. Al contrario io non credevo nell’amore, non credevo in quel ragazzo che non tradiva, che aveva occhi solo per la sua fidanzata. Erano tutte balle. Cavolo , oggi giorno c’era chi si sposava per soldi , chi se lo faceva divorziava un mese dopo, chi si fidanzava per noia, chi lo faceva per sentirsi grande. Eppure ancora continuavano a dire che esisteva l’amore vero e le solite storielle da favola. Quando ero bambina vedevo tutto rosa e fiori senza peccato, senza oltraggi , ma quando ero cresciuta il mio modo di pensare era cambiato. Se allora credevo in un principe azzurro ora credevo in uno sfigato nerd al suo posto,perché tutti quei ragazzi bellissimi e impossibili non erano raggiungibili nemmeno se mi vestivo firmata o quant’altro. Dopotutto chi aveva successo erano le solite bionde piene di soldi che con uno schiocco di dita avevano tutto ai loro piedi. Io non ero come loro, non ero bionda , ma avevo dei lunghi e mossi capelli neri , non avevo gli occhi verdi o di quel bellissimo azzurro, li avevo color del ghiaccio , non avevo un naso perfetto alla francese , avevo una piccola gobbetta e un nasino cosparso di lentiggini. E le mie labbra? Oddio, non erano a cuore , ma piccole e carnose sempre screpolate a causa del sale marino. Non ero perfetta e nemmeno bellissima , ma mi piacevo perché ero semplice, perché non mi mettevo chili di trucco . Soprattutto perché , come dicevano le mie amiche, ero diversa . Che c’era di male se qualcuno non amava i tacchi o le gonne inguinali? Beh loro non la pensavano in questo modo e a causa del loro aspetto avevano avuto molti più ragazzi di me e ci sapevano fare. Al contrario però io con i ragazzi parlavo di tutto e non pensavo solo a filtrare e a fare domandine provocanti come era loro solito. Mi piaceva il calcio, le giocatine a carte e soprattutto il biliardino. Ero una campionessa indiscussa di esso! Ma ritornando a noi , io ero cambiata da quando ero bambina. Si diceva che con il tempo cresceva il modo di pensare e di agire, ma in me era cambiato anche il modo di vedere le cose attraverso gli  occhi di una  ragazza adulta. Se da bambina odiavo le collanine, ora le adoravo perché tutti i piccoli ciondoli che avevo al collo rappresentavano qualcosa di tutta la mia adolescenza , quegli anni difficili ma bellissimi. Avevo anche capito che con il passare degli anni , si perdevano le amicizie , i contatti e le persone cambiavano radicalmente. Se prima erano dolci e timide , in futuro diventavano arroganti e senza pregiudizi. E alcune volte faceva male vedere questi tuoi amici con i quali ero cresciuta insieme, guardarti in un altro modo quasi disprezzandoti. E a me  era successo … All’età di otto anni avevo già il mio migliore amico sul quale contare in tutto per tutto. Noi due eravamo i soliti ragazzini che nessuno calcolava , ma non ci importava di quello che potevano pensare gli altri. Avevamo il nostro luogo di ritrovo, che era una piccola casetta  sull’albero proprio vicino alla mia casa e lì ci raccontavamo di tutto. Eravamo come fratello e sorella, più uniti che  mai ed io , mi ricordavo ancora, che ritornavo la sera a casa felice e arrossata per la corsa che avevo fatto pur di non farmi scoprire dai miei genitori. Noi ci chiamavano Liberty , ovvero come libertà, perché era quello che eravamo. Due bambini liberi con la voglia di opporsi al modo di pensare brutto e cattivo di altre persone. Facevamo dispetti, rubavano la cioccolata alle vecchia signora Cassandra e costruivamo catapulte in grado di rompere vetri e quant’altro. Due tornado insperabili. Con lui avevo vissuto il mio primo bacio alla sola età di dieci anni, ma mi aveva fatto così schifo che per due volte mi ero lavata le labbra. Era umido e caldo e avevo provato ribrezzo ,proprio come lui. Un piccolo bacio a stampo che mai più ci eravamo dati visto che ,crescendo, le aspettative in un bacio erano ben altre. Peccato che poco dopo avevo ricevuto una brutta notizia da parte dei miei genitori. Dovevamo trasferirci a Roma per qualche anno visto che mia nonna stava male e aveva bisogno di sostegno da parte della figlia, nonché mia madre. Così lasciai il mio amico che mi promise che quando sarei ritornata a casa , io e lui non ci saremmo mai più separati per nulla al mondo. Con il sorriso sulle labbra ero arrivata a Roma e con il sorriso sulle labbra ero tornata a Capri dopo cinque lunghi anni. Mi ero aspettata di trovarlo a casa mia come sempre e invece quella volta non c’era. Avevo subito pensato che si era dimenticato o che aveva altro in quel momento da fare e aspettai tutta la sera in piedi davanti alla finestra, aspettando che comparisse da dietro essa e invece niente. Mi ero detta che forse non potevo aspettarmi nulla, lui era più grande di me di almeno due anni e forse già andava in discoteca ed era fidanzato. Ero andata a letto distrutta e il mattino dopo avevo deciso di andare in spiaggia e rilassarmi come sempre. E fatto volle che proprio lì lo vidi assieme ad altri ragazzi intento a giocare a calcetto. Era cambiato, oh se era cambiato. Era più alto , aveva le spalle belle larghe e si vedevano gli addominali appena pronunciati . I capelli sempre mori e sbarazzini erano un po’ più lunghi , ma gli occhi erano rimasti  sempre gli stessi. Di un nocciola intenso con sfumature dorate. Avevo sorriso entusiasta e mi ero avvicinata alla rete seguendolo nei movimenti. Un ragazzo gli aveva detto che lo stavo fissando e quando mi aveva vista  il suo volto non aveva tramutato di una virgola e capì che non era affatto felice di vedermi lì. Aveva incominciato a parlare male di me con i suoi amici prendendomi in giro e facendomi sentire una specie di estranea ai suoi occhi furbi e ridenti . Da quel giorno furono fuoco e fiamme tra noi e non c’era mai stato il modo o il motivo per discutere di quello che era successo. Ero ritornata a Roma , ma tre anni dopo ero ritornata a Capri straziata a causa della morte di mia nonna . Niente era cambiato al mio ritorno. Ora ero una diciottenne con esperienze alle spalle e una voglia di vivere , ma niente era cambiato tra me e lui. Odio e odio aleggiava e nulla avrebbe cambiato questo. Ma dopotutto dovevo sopportarlo, ero nella sua stessa comitiva e mi ci trovavo bene anche se avere mille ragazze che scodinzolavano verso di lui non era una bella cosa. Era cambiato. Era più stronzo, più menefreghista e arrogante . L’unica cosa che gli importava? Il sesso ovviamente e questo mi faceva schifo per il fatto che lui lo trovava come un passatempo . Io no, se volevo farlo dovevo farlo con la persona giusta non con un playboy o Don Giovanni che se ne faceva una a sera!  

<< Charlie , tesoro, non è che mi spalmeresti la crema sulla schiena? >> mi disse con la solita voce stridula Alessia mettendo in bella mostra la sua schiena bianca come il latte . Sbuffai sonoramente e mi misi in ginocchio sul telo arancione, prendendo in mano il tubetto della crema e spalmandola sulle spalle della ragazza che intanto continuava a chiacchierare con Giulia. Ma dico io .. un po’ zitte non ci sapevano stare?

<< Ma sai che ti dico? Secondo me dovresti chiederlo a Fede, lui lo conosce e forse te lo presenta! >> squittì Giulia battendo le mani e io feci una smorfia quando sentì il nome di quel babbuino. Oh già! Il mio ex migliore amico si chiamava Federico Molinari e aveva venti anni compiuti lo scorso mese.

<< Tesoro, quando la smetterai di odiare il mio Fede? >> disse Alessia ridacchiando vedendo la mia faccia sconvolta a quella richiesta. “ Quando ti cacherà in faccia gli vorrò bene … “ pensai tra me e me e scoppiai a ridere. Giulia e Alessia mi guardarono stralunate come se stavano pensando che ero pazza o peggio.

<< Che bello vedere la mia Charlie ridere! >> sbottò una voce ridacchiando lì vicino e alzando lo sguardo incontrai quello di Riccardo, il mio migliore amico. Lui si che era un vero orsacchiotto! Ci eravamo conosciuti due anni fa grazie a mio fratello, Filippo, e da quel giorno non ci eravamo più separati. C’era chi pensava che stavamo insieme e chi che facevamo finta di essere amici. Tutte scommesse perse. Al contrario di qualcun altro lui mi aveva fatta di nuovo sorridere e la cosa bella era che mi proteggeva quando Mister- son-figo- solo- io mi prendeva in giro, facendolo ribollire di rabbia. Riccardo era una specie di fratello maggiore e mi aveva incantata con quei grandi occhi color cioccolata e un sorriso da bambino. E poi adoravo in suoi capelli, una massa indistinta di ricci ribelli corti che gli donavano un aria sbarazzina e libera proprio come piacevano a me.

<< La tua Charlie? >> sbottò Giulia arcuando un sopracciglio. Tipico di lei. Invidiosa al cento per cento del mio rapporto con Riccardo, visto che gli andava dietro da secoli ormai.

<< Qualche problema , Giuls? >> disse lui ammiccando verso di lei che arrossì vistosamente. Un punto a favore del mio amico? L’odio indiscusso verso quelle due vipere. Vi chiederete perché io trascorrevo il tempo con loro. Ebbene perché Alessia era mia cugina e mia madre mi aveva espressamente detto che doveva stare con lei, visto che in principio mi ero rifiutata di passare il mio tempo con Federico visto il nostro rapporto burrascoso.

<< No , no! Solo che sembra tanto che tu ne sia innamorato … >> disse lei arrossendo ancora per la constatazione che aveva fatto. Al contrario Riccardo cercò di trattenere una risata proprio come me e si limitò a scrollare le spalle indifferente.

<< La mia Charlie è unica, perfetta e bellissima … >> disse guardandomi e io gli sorrisi mimandogli un grazie con le labbra screpolate dal sole. Lui fece spallucce e cercò di rispondermi, ma un’altra voce lo interruppe.

<< Bellissima a chi? Charlie è una bambina ! >> , ok , lo avrei strozzato! Mi alzai furiosa
mettendomi le mani sui fianchi mentre sbattevo freneticamente il piede a terra come se lui era sotto e lo stessi calpestando a dovere.  Magari …

<< Idiota! Non sono una bambina! >> sbottai gonfiando le guance e stringendo i pugni per cercare di calmarmi. L’idiota in questione se ne stava tutto bello in piedi,  con un pallone da calcio in mano a guardarmi con quel sorrisetto ironico dipinto sulle labbra fini e sensuali.

<< Strano , questa mattina ti ho vista da  Cassandra >> disse lui sghignazzando malefico ed io arrossì. Cavolacci amari! Mi aveva vista? Certo lui abitava proprio davanti a lei. Perché non ci avevo pensato subito? Detto ciò Federico prese a camminare verso Alessia che gli sorrise maliziosa . Lei aveva sempre avuto un debole per lui peccato che non la ricambiasse affatto. Il ragazzo alla fine deviò e si mise a sedere proprio sotto di me , prendendomi per i fianchi e facendomi mettere seduta sulle sue gambe muscolose . Gli diedi una gomitata mentre sentivo il suo petto caldo toccare la mia schiena leggermente e mi dimenai come un’anguilla sotto le risate di Riccardo. Sbruffone …

<< Bambina , stai ferma sennò non ti do la cioccolata >> mi sussurrò all’orecchio e in quel momento sentì una serie di brividi caldi e intensi scuotermi la schiena e mi schiarì la voce cercando di risultare il più normale possibile.

<< Levami i tuoi tentacoli di dosso! >> sbottai io digrignando i denti quando vidi le sue braccia circondarmi la vita sottile e lo sentì sghignazzare piano contro la mia spalla. Appoggiò il mento su di essa e sentì la barbetta ispida graffiarmi la pelle. Peccato che su di lui , essa, lo rendeva ancora più sexy di quanto non era già. Ok, ragazze , stronzo era stronzo , ma non si poteva certo dire che non era bello!

<< Fede? Perché vuoi stare sempre con lei se non ti vuole? >> domandò Alessia risentita di tutta quell’attenzione che il ragazzo mi stava rivolgendo. Dopotutto anche se ci odiavamo, io e lui, alcune volte andavamo d’accordo e ci ritrovavamo a fare anche degli scherzi insieme come una volta . Federico mi strinse di più contro il suo corpo ed io sbuffai facendolo ridacchiare.

<< Perché mi piace stuzzicarla >> rispose semplicemente e poi sentì le sue labbra sfiorarmi l’orecchio soffiandoci sopra facendomi gelare in un istante anche se fuori facevano quaranta gradi .

<< E poi lei mi vorrà >> sussurrò roco sorridendo e poi si staccò completamente,alzandosi ,visto che erano arrivati i suoi compagni di gioco, ovvero tutto il resto della comitiva che incominciò a salutarmi caldamente. Io ero rimasta immobile con lo sguardo perso nel vuoto a meditare sulle sue parole. Lo avevo voluto in passato e lui mi aveva detto che eravamo solo amici, perché adesso dovevo volerlo? Mi ritrovai a guardarlo inconsapevolmente. Guardavo le sue spalle larghe, la schiena muscolosa e abbronzata e ok, cavolo, aveva un didietro da favola .. non era da buttare, certo, ma a me non piaceva e mai mi sarebbe piaciuto. Dopotutto era stato il mio migliore amico e .. nah, non potevo fare certi pensieri su di lui anche perché io avevo un debole per Alessio. Vi domanderete chi era . Beh lui era il ragazzo più simpatico e gentile di quella comitiva, oltre il mio Riccardo. Era così solare che attirava l’attenzione di tutte oltre al fatto che era proprio un bel ragazzo. Occhi nocciola, capelli castani scompigliati e rasati ai lati, labbra fini e sempre sorridenti. Lui mi chiamava sempre “ La piccola peste “ perché combinavo sempre guai e soprattutto perché rovinavo le relazioni a Giulia e Alessia mentendo ai loro ragazzi. Una pestifera lo sapevo, ma i ragazzi mi volevano bene soprattutto perché ero io ad aiutarli con le ragazze. Ovviamente quelle che piacevano a me , era chiaro. Eppure non ero mai riuscita a trovarne una per Alessio , forse perché la cosa mi dava fastidio o forse perché lui mi diceva che in quel momento voleva solamente divertirsi visto che era Estate. Stranamente quella mattina non c’era e sospirai afflitta. Vederlo giocare a calcio era qualcosa di realmente affascinante. A torso nudo, i capelli bagnati, le guance accaldate e le labbra tenute in un broncio di stanchezza. Peccato però che lui non era affatto così bello come quel cavernicolo di Federico, che oltre ad avere un bel fisico , aveva anche un bel viso da bimbo dispettoso. E lo odiavo soprattutto quando faceva quei ghigni irritanti . Sospirai e mi alzai andando verso Riccardo  che parlava allegramente con Marco , il fratello maggiore del babbuino. Oh Marco si che era bellissimo. Moro, occhi chiari , forse non palestrato o quant’altro, ma era affascinante. Aveva 25 anni e passava il suo tempo con noi visto che i suoi amici erano sempre al lavoro, mentre lui ancora continuava gli studi di giurisprudenza per l’Università. Un bello studioso. Peccato che anche lui era fidanzato con una ragazza, nonché mia migliore amica, Veronica . Lei al contrario aveva un anno più di me e aveva conosciuto Marco 2 anni fa ad una festa e subito si erano piaciuti. Lei era una ragazza semplice , con dei corti capelli castani, occhi nocciola e un nasino alla francese che ,ahimè, volevo anche io. Mi avvicinai ai due ragazzi e abbracciai da dietro Marco che sobbalzò sorpreso , ma quando mi vide ridacchiò.

<< Lo sai che dovresti andare a fare palestra? Questa trippa cresce a dismisura! >> sbottai io toccandogli la pancia ancora un pochino piatta. Mi piaceva prenderlo in giro visto che lui credeva sempre  a quello che dicevo e infatti i suoi occhi si spalancarono impauriti e , preoccupato, si  toccò la pancia come a vedere le sue reali dimensioni.

<< Oh cavolo! Hai ragione. Veronica non mi vorrà più se divento un grasso avvocato >> disse imbronciandosi e io lo strinsi più forte a me alzandomi in punta di piedi per poggiare la testa  sulla sua spalla forte. Un difetto? Io ero troppo bassa e lui era troppo alto.

<< Ma che dici! E poi sai che bello avere un papà orso tutto da mordere >> dissi maliziosa e lo vidi sorridere alzando gli occhi al cielo come se si stava immaginando la scena e lo sentì rabbrividire. Pervertito proprio come il fratello, è.

<< Ehi, bellissima, andiamo a fare il bagno? >> sbottò d’un tratto Riccardo sorridendomi smagliante ed io annuì incominciando a camminare verso l’acqua. Peccato però che non avevo previsto un agguato da quei due .Infatti mi presero uno per le gambe e uno per le braccia mentre mi dimenavo e loro ridevano come matti sotto le mie urla di perdono. Avanzavamo velocemente sull’acqua fino ad arrivare a quella alta dove, i due , si scambiarono uno sguardo di intesa e dopo aver gridato un tre , mi buttarono nell’acqua gelida e fresca di quella mattina di Luglio. Rabbrividì al contatto e appena emersi mi ritrovai con tutti i capelli appiccicati sulla faccia mentre stringevo i pugni. Perché il mio sonnellino doveva sempre essere disturbato? I due in questione avevano incominciato ad indietreggiare mentre continuavano a ridere incuranti delle mie occhiate assassine. E proprio mentre stavo per raggiungerli sentì degli urli sovrastarmi e subito dopo l’acqua fresca mi invase , di nuovo, completamente. Appena riemersi sbuffai e vidi chi aveva commesso tale ingiustizia. Scoppiai a ridere vedendo Filippo, il mio fratellino minore , con la muta  e le guance gonfie segno che si stava trattenendo dall’arrabbiarsi con quei due bambini che continuavano ad urlare e a dimenarsi accanto a noi . Come sempre, il mio caro fratellino, ogni mattina andava a fare escursioni sotto l’acqua e che dire .. quasi sempre veniva disturbato da quelle piccole pesti, nonché Mattia e Antonio i nipoti di Cassandra che ormai ci conoscevano e ci facevano i dispetti a go go .

<< Ma non mi dire .. hanno colpito anche te, è? >> sbottò sbuffando e togliendosi la maschera rivelando i suoi occhi verdi cerchiati di rosso . Cercai di trattenermi dal scoppiargli a ridere in faccia vedendogli il naso a strisce .

<< Oh, si >> dissi io e lui mi guardò accigliato forse per la mia faccia rossa e le mie labbra dritte e tremolanti. Però la mia attenzione venne rivolta ad un Antonio con un polipo gigantesco in mano che mi faceva segno di stare zitta mentre avanzava lento dietro Filippo che continuava a raccontarmi di cosa aveva visto . E poi un urlo , anzi mille urli uscirono dalle sue labbra ed io non riuscì a trattenermi dal ridere tenendomi la pancia per le scosse che mi percuotevano. Mio fratello rincorse per quasi tutta la spiaggia i due ragazzini, che più giovani, erano molto agili. Uscì anche io dall’acqua e tornai all’ombrellone dove vidi tutta la comitiva seduta a chiacchierare e a giocare a carte , mentre altri se ne stavano a fare qualche tiro di pallavolo sulla sabbia che scottava. Pazzi. Riccardo invece era bellamente steso sul telo a prendere il sole con Giulia appollaiata lì vicino che gli stava raccontando qualcosa, Alessia  dormiva beatamente sul lettino con ancora i sandali ai piedi e le labbra aperte. Questa era da immortalare. Ma prima che potessi prendere il telefono, un urlo mi sopraggiunse e sobbalzai spaventata . Quando vidi chi era stata , scoppiai a ridere e corsi ad abbracciare Veronica che , con la sua borsa di paglia, sorrideva smagliante con gli occhi in cerca di qualcuno oltre a me. Alzai gli occhi al cielo e quando vide la mia espressione sbuffò arricciando il nasino, cosa che faceva molto spesso.

<< Quando troverai il ragazzo giusto, bella mia, capirai! >> sbottò sapiente ed io scossi la testa ridacchiando. Io ? Che mi innamoravo? Neanche se tra pochi anni veniva  la fine del Mondo! Diciamolo, non mi sentivo ancora così pronta per avere una vera relazione seria con un ragazzo figuriamoci innamorarmi! L’amore era una cosa lontana dal mio animo. Mi sentivo una specie di bambina che ancora doveva crescere , che ancora doveva aprire gli occhi e scoprire che si, la vita non finiva lì. Avevo tantissime cose da imparare, tantissime cose dove mettere un punto . Innamorarsi voleva dire rompere tutte quelle barriere e crogiolarsi nel suo mondo, crogiolarsi nel suo profumo, sulle sue labbra … Non riuscivo ancora a capire come una persona poteva provare così tanto sentimento verso un’altra tanto da voler rischiare tutto pur di stare con lui. Non avevo mai provato nulla di simile, mai provata l’ebbrezza di sentire un “Ti Amo “ uscire da labbra maschili, mai provato il piacere di sentirmi di qualcuno e dire che eri solamente sua e basta. Sapevo che lì fuori da qualche parte c’era il ragazzo che mi avrebbe fatta imparare tutte queste cose, lo sentivo. Speravo solamente non in quell’estate …

<< Veronica! Sempre a farmi questi discorsi te,è! >> sbottai lagnosa come una bambina alla quale avevano rubato una caramella. Lei ridacchiò prendendomi , tra la mano, le guance e stropicciandomele proprio come le piaceva fare visto che diceva che erano “ morbidose “ .

<< Ovvio! Già ti vedo bella e innamorata di Alessio >> sbottò con gli occhi a cuoricino . Come sempre, Veronica diceva che il ragazzo in questione aveva sempre avuto un debole per me , cosa altamente non vera! Per quanto mi sforzavo di parlarci , riderci e scherzarci lui era come se non mi vedesse realmente per quella che ero. Odiavo questo. Mi vedeva come la sua piccola bambina alla quale bisognava imparare le buone maniere e su ciò ci scherzava anche con i suoi amici! Non mi vedevo così bella da poter attirare la sua attenzione, non mi sentivo sicura di me stessa e ciò era un mio difetto. Più vedevo i miei amici fidanzarsi e fare le loro prime esperienze più il mio umore scendeva in basso sconvolgendomi malamente.

<< Buongiorno bella signorina! >> sbottò tutto d’un tratto una voce dietro di me e dovetti sforzarmi a dovere pur di non girare i tacchi e andarmene velocemente. Veronica cambiò totalmente espressione. Passò da quella romantica a quella in stile malizioso . Come dire , anche se era pazzamente innamorata di Marco , non riusciva a fare a meno del fascino di suo fratello. Rettifico , nessuna riusciva a farne a meno tranne me ovviamente.

<< Fede! >> cinguettò Veronica dandogli un buffetto sulla spalla in segno affettuoso . Il ragazzo ridacchiò facendo mostrare due fossette ai lati delle labbra cosa che lo rendevano adorabile, se non era per il fatto che quando apriva bocca non vedevi l’ora di chiudergliela per le cavolate che diceva.

<< Mio fratello è al campetto , se vuoi andare da lui >> disse Federico con un’alzata di spalle e Veronica , dopo averci salutato, si fiondò dal suo ragazzo con un sorriso smagliante sulle labbra . E solo in quel momento mi resi conto che ero rimasta da sola con lui che mi guardava con le sopracciglia distese e le labbra tirate in un sorrisetto ironico che mi fece venire i nervi a fior di pelle.

<< Non mi fissare >> sibilai incrociando le braccia sbuffando come una bambina capricciosa . Fede ridacchiò e mi passò il braccio attorno alle spalle tirandomi verso il suo petto caldo e asciutto. Trattenni il respiro non appena il suo profumo mi invase totalmente stordendomi un momento.  Da quando ero una bambina, avevo sempre avuto una cotta per Federico. Da quando mi aveva difesa , all’età di nove anni dai suoi amichetti , avevo incominciato a guardarlo in modo diverso. Più crescevo e più mi ero resa conto che mi piaceva . Era affettuoso, dolce e speravo con tutto il mio cuore che lui provava i miei stessi sentimenti. Ma quando decisi di confessarglieli tutto era cambiato. Stupida io ad averglieli detto il giorno prima di partire, stupida ad aver creduto veramente che lui potesse ricambiare. Ancora mi ricordavo la sua espressione. Così seria e incredula che ancora mi tormentava e quel semplice “ Per me sei solo un’amica “ che da quel giorno mi aveva completamente destabilizzata. Da quel punto, da quella secca decisione avevo capito che per me l’amore era tabù. Il giorno dopo mi aveva detto che quando sarei tornata tutto sarebbe rimasto  come prima e di nuovo amici e fratelli saremmo stati. Ma si sapeva che le promesse non si mantenevano, ed io dovevo rendermene conto. Ancora mi chiedevo il perché del suo odio nei miei confronti, il perché delle sue parole … Eppure una risposta non la riuscivo a trovare, eppure ancora il mio cuore batteva lentamente per lui … 

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Angolo Autrice !!

Siii!! Finalmente ho postato il primissimissimo capitolo di "Tra Me e Te un Bacio Rubato" ! Che dire , il mio carissimo computer è tornato bello e a posto a casetta e subito ho deciso di postare per non fare ulteriori ritardi come mio solito -.-" Allora .. che dire? Spero che come primo capitolo vi piaccia anche se non succede nulla di che. Ho solo introdotto la nostra protagonista ovvero Charlie ( Charlotte ) con la quale intraprenderemo un viaggio per scoprire cosa vuol dire amare per la prima volta. Il fortunato ? Beh .. Non si sa! xD Abbiamo diversti pretendenti ù_ù Comunque spero che  continuerete a seguire anche questa mia Fanfiction e che non vi scorderete di " Amore .. che stupida parola! " . Un grazie speciale a tutte quelle che continuano a seguirmi! Fatemi sapere cosa ne pensate di questo primo capitolo :D Un grandissimo bacione e al prossimo capitolo! 
SoFunny <3 
  
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