Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: n0vedue23    16/10/2011    4 recensioni
I suoi capelli biondi, più scuri di inverno rispetto all’estate, gli occhi color miele, la sua camminata strana.
Il suo sorriso, la sua ingenuità:
Kidrauhl portò tutto via con se espellendomi dalla sua testa, ma soprattutto dal suo cuore.
Lui, sempre più famoso, più bello, più corteggiato.
Ha avuto tante storie, ora è in pausa, così dicono i giornali, quelli che ogni tanto mi capita di leggere.
Io, sola. Mia madre è morta l’anno scorso, mio padre…
Di mio padre non ho più notizie.
Dalla scomparsa di mamma, se n’è andato e non è più tornato, proprio come Justin.
Abito sempre in quella casa sul mare, in legno,
quella costruita da mio padre. L’ho fatta ristrutturare ultimamente, muri nuovi, camere impostate diversamente...
L’unica cosa che è rimasta è quella macchia di sangue sul muro bianco vicino al caminetto in sala da pranzo, quello che mi ricorda Lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10.
''You don’t know who I am.’’
 
 

‘’Ricapitoliamo:
-discoteca c’è;
-invitati pure;
-musica c’è;
-aperitivi e viveri ci sono;
-omone all’entrata pure;
-Ralf, il dj, c’è;
-il vestito c’è;
che altro manca?’’
‘’Il tuo vestito, cogliona!’’
‘’Sempre molto gentile, Claire. E comunque, sai che odio i vestiti. Soprattutto quelli attillati, e quello che hai intenzione di farmi provare, beh, credo che lo toglierò ancor prima di metterlo.’’
‘’Dai, fa un piccolo sforzo, è il mio compleanno, quindi…’’
‘’Quindi sei una pezza di merda.’’
‘’Sempre molto gentile, Alex.’’
Sabato, 15 Febbraio 2015, Los Angeles, caldo, molto caldo. Com’era lontanamente possibile? Sarà quel vestito. Mah.
In auto, prontissima per andare a completare il disastro della giornata!
In quel vestito era come se non avessi corpo, solo un’anima che tenta di uscire al più presto fuori da quel rottame, da quel mucchio di carne e ossa. La solita ragazza che tenta di fare qualcosa anche per se stessa.
 

 

-You know you love me, I know you care,
you shout whenever and I’ll be there.
You are my love, you are my heart,
and we will never ever ever be apart

 

‘’Posso cambiare?’’
‘’Perché? Cos’ha Bieber che non va?’’
Non risposi, e lasciai cantare quella canzone al ragazzo che mi aveva ridotta uno straccio, ma alla fine era colpa mia, perché non gli avevo detto come stavano le cose. Prima di entrare, decisi che avrei detto a Claire tutta la verità, e così feci. Mi sfogai. Le spiegai tutto, dal tradimento di Christian fino al muro di casa mia, sporco di sangue, ancora lì, a ricordarmi quella spiacevole conversazione, a ricordarmi di lui. Claire mi guardò con una faccia sorpresa, mi guardò dalla punta dei piedi a quella dei capelli, come fece dal giorno in cui entrò nella caffetteria, aveva una faccia strana. Salutai l’omone gigante fuori dalla discoteca ed entrai, ma lei cercò di dissuadermi dall’idea di entrare in quella, ora, maledetta discoteca.
Credevo che avendomi squadrata, non avendo detto una parola, mi prendesse in giro, diciamo. Così entrai nella discoteca, furibonda con lei, e l’ultima cosa che sentii prima di farlo,  erano le parole di Claire ‘’Non entrare, sarà devastante!’’. Devastante cosa? Era già ubriaca non avendo bevuto?
Più la conoscevo più mi sembrava strana, almeno con me.
Mi guardai intorno.
Ralf si stava divertendo a remixare Fast Life, la vecchia canzone di Joe Jonas, e ammetto che era anche molto bravo. Spostai lo sguardo sui ‘viveri’ e notai che la metà era già andata a farsi fottere con lo stomaco di chi aveva ingurgitato quella roba e quei drink, così dissi al barman di portare altra roba. Detto, fatto, era di nuovo pieno di cibo. Claire amava tanto il cibo, ne mangiava a tonnellate ma era sempre magrissima. La pista si liberò, non totalmente però. C’era ancora gente a ballare ma questa volta, nonostante il quasi buio, si potevano distinguere i volti delle persone.
Ero seduta a un tavolo, da sola, a sorseggiare chissà quale strano miscuglio di bibite alcoliche, e osservavo le persone ballare. La mia insegnante di ballo mi ha sempre detto che i corpi, quando ballano, esprimono ognuno un sentimento, bisognava solo impegnarsi a guardare i passi, il movimento del bacino, quello del busto, andava fatto tutto con attenzione se si voleva capire. Io facevo questo da quando ho iniziato a ballare, più o meno 15 anni fa, quindi è più semplice per me capire queste cose.
A interrompere i miei pensieri fu un signore di grossa stazza, sembrava un parente dell’omone all’entrata, si chiamava Kenny, aveva una faccia abbastanza conosciuta.
‘’Mi scusi, lei è l’organizzatrice della festa, nonché l’amica di Claire?’’
Mi piaceva il fatto che mi dava del lei, che carino.
‘’Si, perché?’’
‘’Può seguirmi un attimo? Il cugino di Claire si sente poco bene, almeno così mi ha detto.’’
‘’Ehm, okay, anche se non capisco cosa c’entri io.’’
‘’Era l’unica non impegnata, cosa alquanto strana.’’
Lo guardai, lui mi sorrise, aveva dei denti bianchissimi che mettevano in risalto il colore scuro della sua pelle.
‘’Ecco, è qui dentro.’’
‘’Io dovrei entrare nel bagno degli uomini?’’
‘’Stia tranquilla, mi sono occupato personalmente che nessuno entrasse.’’
Sorrise un’altra volta, anche se a me faceva schifo entrare nel bagno degli uomini. Ma dovetti farlo, per forza, altrimenti mi ci avrebbe trascinata quel Kenny, e alto due metri e mezzo, su per giù, beh, non volevo fare la fine di una formica spiaccicata.
Il tipo, no cioè, il cugino di Claire, era senza maglietta, con le mutande che faceva prima a mettersele a mo’ di maglietta, dato che le teneva alte fin quasi all’ombelico. Insomma, era senza maglietta e aveva il volto abbassato, stava guardando il lavandino, e tossiva, e sudava.
‘’Allora Kenny, hai trovato qualcuno che mi possa aiutare?’’
Alzò la testa, e guardando il mio riflesso allo specchio, mi sorrise.
Non l’avesse mai fatto.
Avevo davanti il ragazzo che tre anni fa mi ha lasciata lì, buttata su quel pavimento di legno a piangere, come uno straccio, da sola, a marcire. ‘’Merda!’’ Mi girai, d’istinto, per paura che mi riconoscesse. Ma se non l’ha fatto prima, perché l’avrebbe dovuto fare ora? Quindi mi girai verso di lui, ma con lo sguardo basso.
‘’Piacere, io sono Justin.’’
Ma vaffanculo.
‘’Davvero, non mi riconosci?’’
‘’Perché? Chi dovresti essere?’’
Sapevo che non mi avrebbe riconosciuta, dato che sono cambiata, fisicamente, ma almeno un po’, neanche? Dio, è un coglione, io sono una cogliona.
Feci per andarmene, ma mi bloccò prendendomi un braccio. Non avrei dovuto farlo, ma… mi girai.
Lo guardai negli occhi, i miei occhi lucidi, quelli che a poco a poco manderanno giù tante di quelle lacrime.
Ora capisco le parole di Claire, ricollegai tutto.
Quel giorno in caffetteria, quando parlavamo dei suoi occhi.
Suo cugino.
Tutta la settimana a squadrarmi dalla testa ai piedi, perché sicuramente io ero esattamente la ‘copia’ della ragazza di cui suo cugino parlava tanto.
La frase che Claire mi disse prima di entrare.
Kenny, l’avevo già visto da qualche parte, si accanto a lui sulle riviste.
Ora tutto coincideva, tutto meno che la sua mano sul mio braccio, che mi provocò un’infinità di brividi.
Il suo sguardo penetrò il mio, i suoi occhi si accesero, non so per quale assurdo motivo. Ma sicuramente non erano gli stessi occhi spenti che aveva tre anni fa, soprattutto l’ultima volta che lo vidi.
Mi guardava, ogni tanto spostava lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra, dalle mie labbra al mio vestito, attillato e troppo corto, anche per me. Poi ricominciava. Occhi, labbra, vestito, gambe.
‘’A-A-Alex.’’
‘’Bieber.’’
Lo smerdai, lì. In quel bagno, quasi come lui aveva fatto con me. Se ci fosse stato male o no non me ne sarebbe importato, a lui non è importato. E io ripago sempre le persone con la stessa moneta.
Ormai in tre anni avevo imparato a rimuoverlo quasi del tutto dalla mente. Ma non quella notte. E’ stato un incubo. L’incubo più bello della mia vita, perché lui... era tornato. 






 

#myspace.
I'M BAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAACK.
Chiedo umilmente perdono, ma il liceo, come ben sanno la maggior parte di voi, è uno stress. 
ho avuto molto da fare in questo periodo, sia con la scuola che con le uscite pomeridiane, quindi, chiedo ancora scusa
per aver postato così tardi çwwwwwç
comunque, spero vi sia piaciuto :)
R E C E N S I T E, vi prego!
with all love,

-Loveless.

  
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