Maka corse subito alla scuderia del castello, il cavallo, quello che aveva trasportato la carrozza dove si era addormentata, si trovava lì. Velocemente lo sciolse, e vi salì in groppa, corse a più non posso, fino a quando non iniziò ad intravedere le prime case del villaggio, era sera, e nessuno era fuori a quell'ora, molti affermano di aver visto il suo fantasma , e molti invece credevano che la ragazza fosse impazzita, però, tutti eran certi di una cosa, si stava dirigendo verso la sua casa, dove il vecchio padre, ormai ritenuto pazzo, stava vivendo gli ultimi anni della sua vita.

Giunse subito in casa, aprendo la porta, iniziò a chiamare suo padre, cercandolo per ogni stanza. Lo trovò nel suo letto, ancora un pò intontito, a causa di quell'improvviso trambusto che si stava creando a casa sua
-Papà! sono tornata!- disse la ragazza
-Maka! come sei qui? sei riuscita a scappare?- chiese il padre, abbracciando la figlia
-No, la bestia, anzi... il principe è una persona per bene, mi ha lasciata andare lui stesso, non è malvagio come sembra, è buono, è gentile- disse la ragazza, le parole verso il principe erano sincere.

D'un tratto bussarono alla porta, i due si chiesero chi fosse, ed andando ad aprire trovarono quasi tutta la città davanti la porta di casa, molti furono stupiti quando rividero Maka, capendo che era davvero la ragazza in carne ed ossa ad essere tornata.
-Che volete?- chiese la ragazza.
Il cacciatore, una figura alta e muscolosa, parlò
-Vedi, Maka, ci stavamo chiedendo dove tu fossi stata?-
-Per un pò di tempo sono stata prigioniera nel castello della bestia- iniziò a spiegare la ragazza, stava per continuare a parlare, spiegando che era una persona gentile, ma qualcuno l'interruppe
-Quella bestia che tuo padre afferma di aver visto?... quindi esiste davvero?- chiese alla ragazza
-Certo che esiste... Mio padre non è pazzo- disse, osservando la gente

A quelle parole, tutti gli abitanti presenti si spaventarono, allora era vero, quella malvagia creatura pelosa, alta tre metri, dalle possenti zampe, dai grandi artigli e dagli aguzzi denti esisteva veramente, quella bestia che il padre di Maka aveva descritto esisteva veramente, un vocio nacque tra la folla
-Potrebbe uccidere i nostri bambini!- disse una donna, impaurita
-Rovinare il nostro raccolto!- parlò un contadino
-Che cosa dite? la bestia è una persona gentile, timida, ma intelligente, leale- il tono di voce si fece più dolce mentre aggiungeva aggettivi a quella figura, tanto da suscitare sospetti nella folla
-Parla come se ne fosse innamorata!- disse qualcuno
-Di certo sarebbe meglio di voi! non sarebbe così animalesco!- disse la ragazza
-Umpf... dire che una bestia non è un'animale... per favore, io propongo di andare al castello, per eliminare la minaccia il prima possibile- disse il cacciatore, appoggiato dalla folla

Prima di partire bloccarono Maka e il padre nella casa, chiudendola a chiave, la ragazza cercò di aprire la porta, ma niente, disperandosi disse
-Uccideranno la bestia- disse, il padre la consolò
-Se solo la mia macchina funzionasse- disse, accendendo qualcosa nella mente di Maka.
La ragazza si precipitò subito nel seminterrato, dove la macchina era ancora lì, prese una chiave inglese, essendo figlia di un inventore aveva capito anche le funzioni delle invenzioni del padre, perciò non ci mise molto a sistemarla, e a metterla in moto, con qualche modifica.

La macchina aveva la funzione di tagliare la legna automaticamente con un ascia azionata grazie alla forza elastica di una molla, Maka decise di mettere la macchina davanti alla porta, quella che dal seminterrato dava direttamente sul giardino, la azionò, in un pochi minuti la porta cedette ai vari fendenti dell'ascia, e la ragazza riuscì ad uscire, riprese il cavallo e corse al castello.

Nel frattempo, gli abitanti erano entrati dentro le mura, e dopo aver forzato il portone in legno entrarono, ad accoglierli ci furono i domestici della casa, appendiabiti, librerie, armadi, tappeti, scope, capitanati da Lumière e Tockins combattevano contro gli abitanti, riuscendo a cacciarli fuori dal castello, nel frattempo il cacciatore era entrato, superando i mobili, ed adesso stava cercando la bestia, immaginava quanto sarebbe stato famoso se fosse riuscito a catturare la bestia, immaginando l'effetto che avrebbe fatto una volta impagliato.
Apriva ogni porta, finché non la trovò, attaccò subito, prima con una freccia, poi il corpo a corpo, la bestia non opponeva resistenza, abbattuta dalla mancanza di Maka, averla mandata via significava solo auto condannarsi a rimanere una bestia per sempre, perciò sarebbe stato meglio morire, donando gioia a quel cacciatore, o chiunque fosse.

Stava per subire il colpo di grazia, quando una voce la ridestò, Maka era lì, era tornata per lui, ciò smosse l'animo della bestia, spingendola a combattere per Maka, per il suo amore.
In uno scontro all'ultimo sangue, la bestia combatteva con tutta la sua forza, schivando la lama del coltello del cacciatore, e fu grazie ad un'istinto animale che aveva sviluppato durante quegli anni a vincere, sovrastò il cacciatore, che supplichevole chiedeva perdono adesso
-Va via dal castello- disse la bestia, lasciando vivo, in quel momento Maka, dal balcone, lo chiamò.
La besti si diresse da lei, ma fu colpita a morte, un colpo alle spalle, il cacciatore ne aveva approfittato, ma subito dopo scivolò, cadendo dall'alto del castello.
Nel frattempo le nuvole oscurarono il cielo, iniziando a piovere, la bestia stava per morire
-Forse è meglio così- disse la bestia
-Almeno... ti ho potuto vedere...un'ultima volta- detto questo accasciò il capo di lato

Maka, a quella vista, iniziò a piangere, la bestia, una persona così gentile, era stata uccisa per il suo aspetto, lo aveva capito anche lei, era meglio l'aspetto interiore, che quello esteriore
-Ti prego... non andartene... io ti amo- disse la ragazza
A quelle parole, una luce avvolse il corpo della bestia, spinto da una forza magica, questo iniziò a levitare, per poi iniziare a trasformarsi, la peluria si ritirò, lasciando posto ad una carnagione scura, i capelli lunghi era bianchi, i vestiti evidentemente larghi addosso.
Lentamente, quella nuova figura si alzò, con gli occhi rosso cremisi osservò Maka, dicendole
-Maka... non mi riconosci? sono io- avvicinandosi
Maka fu titubante, ma fu solo qualcosa a farle capire che era davvero la bestia, gli occhi rosso cremisi, pieni di sincerità, abbracciò la bestia, dicendole
-Sei tu!- ed infine, accadde quello che i due avevano desiderato, lentamente, la bestia andò a porre le labbra su quelle della ragazza, ed a quel contatto, oltre alla gioia del bacio, il castello, dall'aspetto cupo, cambiò ritornando al suo splendore, i suoi abitanti al seguito.
Lumière tornò un uomo alto e mingherlino, dal naso a punta, mentre Tockins un uomo grassoccio, un paio di occhiali sul naso a patata, un pò basino.

Maka e la bestia, o meglio, Soul Eater Evans, vissero per sempre, felici e contenti insieme ai domestici del castello.

                                                                                                    Fine

Caro lettore, se stai leggendo questo racconto, sappi che la storia che hai appena letto è vera.
Forse ti stai chiedendo chi io sia, e ti accontento subito.
Io sono Shinji Eater Evans, e ,come forse avrai capito, si , sono il figlio della bestia.
Ho solo quindici anni, ma volevo far si che la storia di mia madre, ovviamente Maka Albarn, e mio padre fosse saputa e ricordata nel tempo.
Adesso devo andare, Tockins mi aspetta per la lezione di filosofia, ma so già che si limiterà ad un litigio con Lumière, lui vuole che viaggi il mondo, dice che solo così si fa una buona esperienza di vita.
Spero che il racconto sia piaciuto.
Sinceramente,
Shinji Eater Evans.

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Fine. Stop. Kaput.
La storia è finita, un paio di giorni, ed inizia quella che i miei lettori probabilmente stanno aspettando, volete un assaggio?
Beh, vi do il titolo(Ancora provvisorio però)
Why My Blood is so Dangerous?
Vi lascio adesso, ci rivediamo nella Long
A tra qualche giorno
Carcar93