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Autore: Julia_Phantomhive    16/10/2011    3 recensioni
Questa è la mia prima fic su questa sezione, quindi siate clementi.
La protagonista sarà Julia Clismatice, è ambientata in Italia nei giorni nostri. E' di nobili origini, e proprio per questo costretta a fidanzarsi con ragazzi nobili che l'ingannano per puri scopi commerciali e così frantumando varie volte il suo cuore.
Stanca di questa storia, chiede aiuto a un demone, l'ex-conte Ciel Phantomhive, sempre affiancato da Sebastian.
Tutti i dettagli della storia li trovate nel primo capitolo: Prologo.
Sperando di aver attirato la vostra attenzione, buona lettura!
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11

Scesero le tenebre, che avvolgevano i giovani nobili e il maggiordomo, tutto quello che era impossibile potè divenire possibile; la magia delle leggende acquistarono un ruolo fondamentale e la realtà non era altro che un piccolo punto nello spazio infinito. Julia dormì tranquilla sulle gambe protettive di Ciel, il quale attese annoiato: con il gomito appoggiato al manico e il solito pugno che sostenne la testa, e i suoi occhi veglianti incessantemente sull'anima prediletta che apparentemente dormiva, aspettò l'arrivo di due figure. Occhi verdi smeraldo conternati di giallo splendente, individuarono il loro obiettivo; il galateo e le buone maniere non peccarono i cani da guardia: Sebastian si chinò e assunse l'aspetto demoniaco mentre Ciel sorrise con aria superiore.

- L'accoglienza non vi è dovuta, signori. -
Disse Ciel con fermezza e tranquillità. I due si avvicinarono e risposero a tono:
- Repellenti come voi, non hanno diritto di dare ordini.

- Come volete, la questione finirà questa sera, giusto? Se non prelevate l'anima di Julia entro le 20.30 sarete bocciati, huh... Avete solo 1 ora e 30 minuti, ma fatelo silenziosamente la Mia lady sta riposando. -

Si avvicinò sbruffone col viso, il respiro leggero di Julia solleticava delicatamente le guance di Ciel e lui le mise un dito sulle soffici labbra della ragazza, la pelle ambrata risplendeva ai raggi di Luna, affacciata alla finestra dietro di loro. Il conte li guardò con occhi taglienti e sembravano che dicessero: "Non c'è niente di difficile, vi ho anche dato il vantaggio, la preda non scapperà." Le accarezzò il mento e mostrò il bel faccino a Francesco e Carlo.

- I signori shinigami gradiscono qualcosa esclusa la Lady? - fece Sebastian con aria tranquilla e il suo solito sorriso serafirico. Sarà che i due demoni si sentano al sicuro dentro la villa, ma con Julia nei mondi dei sogni non avrebbe potuto impartire nessun ordine di blocco ai due shinigami seri e ripresi dalla prima sconfitta.

- Vedo che ce l'avete servita su un piatto d'argento, quindi non ci tenete più di tanto a lei. Che spreco inutile e pensare che lei si era impegnata tanto. -
Ciel infastidito da quella affermazione di Carlo, fece un silenzioso < Tsk > e poi guardò il maggiordomo e gli impartì l'ordine:
- Sebastian, voglio che questi shinigami scompaiano dalla mia vista, è un ordine. Me ne occuperei personalmente, ma ho l'obbligo di proteggerla.

- Yes, my Lord. -

Si chinò in ginocchio e si rialzò voltandosi verso gli ospiti indesiderati, intorno a sè si formò un'aura violacea quasi nera e tirò fuori forchette e coltelli, mentre i due deì della morte si prepararono con le mini falci.
La prima mossa la fece Francesco che come al solito, agì di impulso, lanciandosi in attacco contro Sebastian, i quali occhi cremesi osservarono, studiarono e improvvisarono una strategia all'ultimo minuto; gli occhi di Ciel rimasero immutati a controllare Carlo, non si mosse, i suoi occhiali resero invisibile la visione degli occhi verdi-gialli, anche se la direzione era ovviamente su Julia.
Ogni istante che passò, tutto sembrava non finire mai, rallentò lo spazio e il tempo, gli attimi fuggenti non erano visibili ad occhi nudi, la sfida tra Sebastian e Carlo, una lotta estenuante tra un dio della morte e un divoratore di anime; Ciel era sicuro di sè e sdraiata sulle sue gambe Julia ignara di tutto. L'altro shinigami assistì alla scena, ma come il giovane, senza timore attese il momento giusto per attaccare, aspettò precisamente le 20.28 per agire: 1 minuto per avvicinarsi, scivare gli attacchi e occuparsi del "nemico naturale" e 1 minuto per raccogliere i Cinematic Records; quel piano era perfetto e infallibile. Quella notte, Julia Clismatice sarebbe morta per un incidente di equilibrio ma con il demone al suo fianco certamente non sarebbe accaduto, e i piani erano cambiati ma non le date.
Il fratello minore dei Nevito doveva dimostrare ciò che valeva, e si mosse con agilità e grazia come richiedeva un servitore di un Clismastice, Ciel con una mano leggera appoggiata sul cuore della ragazza, e con l'altra fece un movimento elegante che spostò pesantemente l'armadio a fianco, non mise certamente in difficoltà Carlo che lo evitò; il ragazzo così , nemmeno sforzandosi, con il movimento dell'indice fece fluttaure dei libri dall'altra parte della stanza e lì scaraventò contro Carlo, che con la mini falce li tagliò tutti.
Ma ecco che Sebastian, finalmente battè a mani nude Francesco che lo restituì al fratello, che non si fermò perchè il tempo si ristrinse e mancò poco alle 20.30, era vicino al sogno di diventare uno shinigami completo, non potè fermarsi; Ciel fece una smorfia e disse: - Check Mate. Hai perso.

Scoccarono le venti e mezza, e i due shinigami furono ridotti malissimo, Francesco battuto da Sebastian e Carlo che fece male i conti finì col perdere il tempo, alla fine furono teletrasportati davanti alla giuria per avvertirli della loro immediata bocciatura:
- Siamo delusi, avete avuto ben 7 anni per conoscerla, approfondirla e giudicarla, l'anima di quella ragazza era tra le più importanti perchè potesse arricchire il nostro data base di Cinematic Records sull'antica famiglia Clismatice! Voi due eravate i più promettenti! Francesco Nevito una doppia A e poi tutte B mentre Carlo Nevito con una tripla B e poi tutte A! Come avete fatto a farvela sfuggire?! -

Li rimproverarono davvero severamente, il più anziano poi era molto arrabbiato, ma entrò nella stanza un altro shinigami, che molto snob e tutto di rosso provò di calmarli tutti:
- Su su, cari anziani! Questi promettenti giovani, avranno di sicuro un'altra possibilità, no?

- Senpai! - urlò Francesco piangendo dalla gioia di rivederlo. Mentre Carlo si inchinò e lo ringraziò: - La ringraziamo per la sua comprensione, senpai-Sutcliff. Le siamo davvero grati.

- Grell Sutcliff che ci fate voi qui?! Non dovevate..?

- Tsk tsk, chi credete che io sia? Già fatto, già concluso!! - fece amorevolmente, disguastando i vecchi anziani - Ma ditemi, come avete fatto a fallire, eh??

- Senpai, l'anima della piccola Clismatice aveva stretto un legame con un demone - strinse il pugno Francesco ancora arrabbiato con se stesso per aver fallito, ma poi Carlo continuò: - Anche se aveva stretto un patto con un solo demone, aveva al suo fianco due demoni. Uno spilungone e un quindicenne tutte e due vestiti di nero. Che umiliazione!

- Oh oh sapete per caso i loro nomi? Questo mi riporta a pensare a tanto tempo fa! Il mio caro Seba- entrò anche un altro shinigami composto ed elegante. Era molto inquietante, molto infuriato per tutto il baccano causato da Grell così lo soddisfò:
- Sutcliff, parlano di quei demoni di 2 secoli fa, contento? Ora tornatene a lavoro, e voi due. - si rivolse a Francesco e Carlo - Recuperete il test con quest'anima, sia ben chiaro anziani, non è favoreggiamento, ma come avete detto voi sono molto promettenti e ci possono servire.

- William T. Spears siamo d'accordo con te. -

Intanto Grell provò di buttarsi tra le braccia di Will con insuccesso, mentre gli anziani shinigami decisero il verdetto finale per i Nevito: - E così sia, Francesco e Carlo Nevito, vi occuperete dell'anima consegnatovi dal vostro senpai, non ammettiamo altri errori. Mentre tu, Sutcliff! -
Grell si ricompose e si mise sull'attenti: - Sì, signore?!

- Tu ti occuperai dell'anima persa, prova a sottrarla a questi... demoni. Il nome è Julia Clismatice, il giorno preciso sarà tra tre mesi, due ore e trentasei minuti. Ci siamo intesi?

- Certo! - e se ne andò saltarellando e pensando: "Evviva! Rivedrò il mio Seba-chan!!! Awwwwwn!"

In quel momento Sebastian ebbe i brividi, mentre Ciel lo guardò indifferente, era piuttosto scocciato per aver "lavorato" così tanto, ma quando lesse l'orologio, vide che erano le 21.30 e i genitori di Julia sarebbero tornati presto, così svegliò la fanciulla:
- Julia, alzati.

- E' finita? - stroppicciandosi gli occhi. - Che ore sono?

- Sono quasi le ventidue, i tuoi stanno per arrivare, hai fame? Sebastian prepa-

- No! Non serve, va bene così. Senti Ciel, dimmelo, sono stati ancora qui, vero?

- Di che parli? - Ciel fece l'indefferente, perchè era sicuro che Julia dormì in quelle poche ore, ma ora gli venne il dubbio, e la ragazza lo notò: - Non serve che lo nascondi, verso gli ultimi atti, quando è caduto l'armadio mi sono svegliata. E ho ascoltato attentamente. C'erano Francesco e Carlo?

- Sì, scusa causa mia, Sebastian rimetti in piedi l'armadio e sistema i libri.

- Lo consideri già fatto, signorino. Lady Julia è sicura che non vuole niente? Oramai devo preparare la cena per i vostri genitori.

- Sì, sono sicura Sebastian grazie per il pensiero, ma non ho fame. - e sorrise gentilmente al mero maggiordomo, ma poi si rivolse a Ciel - Sono stati bocciati, ma credi che mi lasceranno in pace?

- No, Julia i tuoi guai non sono ancora finiti, mi dispiace ammetterlo mia lady. Ma... non si preoccupi, io non permetterò a nessuno di toccarla. - sorrise malignamente.

- D'accordo. -

Il campanello suonò e i genitori non si accorsero della battaglia svolta, e salutarono con entusiasmo la figlia annunciando a loro una notizia:
- Principessa! - fece il padre - Cara, come sai già, ci trasferiremo e io e tua madre abbiamo deciso di andare a Londra! Sei felice, Julia? Ciel sei d'accordo anche tu, vero?

- Padre, - si morse il labbro, Ciel aveva ragione, non avrebbe mai negato niente ai genitori - sì... sono contenta. -

Il viso di Julia si rattristì e il ragazzo rispose, provando anche di tirarle su il morale:
- Signori Clismatice, se la mia Main House è ancora in piedi, ecco vi proporrei di stare da me. - chiese con fermezza e impassibilità; Julia fu sorpressissima tanto quanto i genitori che accettarono, ma anche se era emozionata di vedere la vecchia casa di Ciel, dentro di sè si sentì una stretta al cuore. Infatti, quando andò in camera sua, lacrime calde rigarono il viso della ragazza, e il giovane conte rimase a guardare.

  
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