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Autore: phoenix88    24/06/2006    3 recensioni
La notte della morte di Lily e James un'altra vita è stata distrutta: "-è pazzo- Sussurrò un mago al suo compagno. Sirius lo guardò e vide l'orrore nei suoi occhi, orrore per qualcosa che non aveva fatto." è la mia prima fic, aspetto recensioni!
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Severus Piton, Sirius Black, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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tradimento e lealtà

'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.'

Tradimento e lealtà

Due figure incappucciate si muovevano velocemente su una strada buia in Godrick’s Hollow. Era notte e tutte le luci nelle case erano spente, anche se qualche candela illuminava ancora l’interno delle zucche sui davanzali: era Hallooween.

"sciocchezze babbane!" Commentò uno dei due.

"non perdere tempo! Muoviti!" Ordinò l’altro con voce fredda.

"sì padrone. Ma possiamo veramente fidarci delle indicazioni di quell’incapace?

In fondo lui è sempre stato loro amico…"

"Non ha mentito, ne sono certo. E poi finora ha dimostrato di aver dimenticato in fretta i suoi amici. Ecco, è quella."

Le due figure si fermarono davanti ad una casa a due piani, con un piccolo giardino.

Non c’erano zucche qui e la casa sembrava deserta.

"padrone…"

"Non ti preoccupare, non ucciderò la donna se potrò evitarlo; non mi importa di lei."

L’altro uomo annuì, i due si levarono il cappuccio e si avviarono lungo il vialetto che portava alla casa.

XXX

Sirius si rigirò nuovamente nel letto. Era inutile: non riusciva a dormire, aveva un brutto presentimento.

Decise di alzarsi a mangiare qualcosa, ma poi ci ripensò e decise di andare da Peter per controllare che tutto fosse a posto.

XXX

La porta si aprì senza alcun rumore, ma nello stesso momento dal piano di sopra arrivò un pianto di bambino.

I due si affrettarono ad entrare e la porta si richiuse con uno scatto.

Per un attimo niente si mosse, poi comparve sulle scale un uomo alto, che impugnava una bacchetta.

Quando i suoi occhi incrociarono quelli del visitatore, un’espressione di sorpresa e terrore comparve sul suo volto.

"Lily, prendi Harry e scappa! È lui! Scappa! Io cerco di trattenerlo…" Urlò James, in preda al panico.

Per tutta risposta l’uomo di sotto si mise a ridere.

"Severus, vai e fermala."

"ci sei anche tu!" Esclamò James "Brutto verme! Io ti ho salvato la vita!"

Piton fece una smorfia di ribrezzo e sparì con un pop.

"NOO!"

"Non ci provare Potter! Impedimenta!"

James cadde e finì direttamente ai piedi di Voldemort, che sogghignò e alzò la bacchetta…

"Stupeficium!" Gridò una donna dalle scale, ma il getto di luce rossa mancò l’uomo in piedi che urlò, infuriato:

"Severus! Dove sei?!"

Severus comparve con un rivolo di sangue che gli scendeva dalla tempia.

"Perdonami padrone…"

"Non c’è tempo! Ferma la donna, idiota!"

"No! Codardo, lasciala stare!"

"crucio!" Gridò Voldemort.

"AAAH!" James cominciò ad urlare e contorcersi sul pavimento.

Lily fece per intervenire ma venne bloccata dal Mangiamorte.

"Stupeficium!" Il getto di luce rossa colpì nella schiena Severus, che cadde a terra privo di sensi: James era riuscito a scagliare un incantesimo

"Scappa Lily, scap…"

"Avada kedavra!"

Ci fu un lampo di luce verde e James ricadde a terra, morto.

Voldemort si girò, ma la donna era sparita. Sentì qualcosa cadere al piano di sopra, si affrettò a salire, spalancò una porta e si trovò davanti Lily che stava per prendere un bambino dalla culla, rise, una risata fredda e crudele.

La donna si voltò, stava piangendo ma la mano che reggeva la bacchetta era ferma e sicura.

"Cosa credi di fare stupida? Spostati! Non è necessario che tu muoia!"

Lily mosse la bacchetta, ma l’incantesimo mancò l’uomo, che si era materializzato dietro la culla e stava per colpire il bambino.

Lei gli si gettò davanti:

"NO! Harry no! Lascialo stare… Farò quello che vuoi…"

L’uomo scoppiò a ridere e a un movimento della sua bacchetta, quella di Lily volò dall’altra parte della stanza.

Rise di nuovo, scostò la donna, levò la bacchetta e urlò:

"AVADA KEDAVRA!"

XXX

Sirius era arrivato al nascondiglio di Peter. Scese in fretta dalla moto e bussò alla porta. Nessuno rispose. Provò ad entrare, la porta era aperta.

"Peter! Peter, dove sei? Sono io, Sirius! Peter!"

Corse nella piccola camera ma non c’era nessuno e nessuno neanche in cucina.

Non c’erano segni di lotta, ma allora cos’era successo? Si precipitò fuori, risalì sulla moto volante e si diresse a tutta velocità verso Godrick’s Hollow.

XXX

Lily cadde davanti alla culla, si era intromessa fra l’incantesimo e il figlio.

"Stupida idiota!" Fu il commento di Voldemort. Spostò il suo corpo con un piede e si avvicinò alla culla.

Il bambino piangeva e non sembrava avere niente di speciale, come poteva rappresentare un pericolo per lui? La risposta non era importante. Ora bisognava eliminarlo.

L’uomo puntò la bacchetta dritta alla testa del bambino e disse, quasi ridendo:

"Avada kedavra!"

ci fu un lampo di luce verde e una violenta scossa.

Il Mangiamorte al piano di sotto si svegliò e fece appena in tempo ad accorgersi che il suo padrone era scomparso quando sentì il rombo di una moto sul vialetto e si smaterializzò.

XXX

Sirius arrivò a casa di Lily e James e subito temette il peggio: la porta era scardinata e una parte del tetto era crollata. Entrò di corsa. Il salotto era tutto sotto-sopra: sedie e tavoli rovesciati, oggetti frantumati sul pavimento e un lampadario era caduto.

"James! James! Lily!" Nessuno rispondeva, stava per salire le scale quando che c’era qualcuno sotto una tenda caduta…

"James! NOO! JAMES!" si precipitò verso di lui e scostò la tenda.

I suoi occhi erano spalancati e vuoti, la bocca semiaperta.

"NOO! JAMES,NO! RISPONDI! Non puoi essere morto! JAMES!"

"Innerva!" Disse colpendolo leggermente con la bacchetta, ma non c’era niente da fare.

Rimase accanto al corpo per quella che gli parve un’eternità, fissando gli occhi senza vita del suo migliore amico, quegli stessi occhi che di solito erano così vivi e allegri…

Poi sentì il pianto di un bambino, come se provenisse da un altro mondo, allora, con uno sforzo enorme, chiuse gli occhi a James e salì al piano di sopra con il viso rigato di lacrime.

Entrò nella camera di Harry, spaventato da quello che poteva trovare.

"Harry! Lily! Lily,no!!" si inginocchiò accanto al corpo senza vita della donna, piangendo, ma poi si rialzò e andò verso la culla.

"Harry…" il bambino era ancora vivo, ma aveva un taglio profondo a forma di saetta sulla fronte.

Sirius lo prese in braccio e uscì dalla stanza, uscì dalla casa.

Voleva dimenticare quello che aveva visto, non riusciva a credere a ciò che era successo.

Confuso si sedette sulla moto con Harry in braccio e realizzò quello che doveva essere accaduto.

Peter li aveva traditi, era l’unica spiegazione, aveva tradito Lily e James! Si sentì ribollire di rabbia: come aveva potuto?

Da lontano comparve una massiccia figura che correva verso di lui, era Hagrid.

"Sirius! Cosa è successo?…oh, no!"

"Sono morti Hagrid, morti!"

Hagrid rimase un attimo in silenzio.

"allora era vero.. Lily e James…"

Poi Hagrid notò il bambino fra le braccia di Sirius.

"È Harry, è ancora vivo… ma com’è possibile?"

Sirius non rispose: non lo sapeva e in quel momento non riusciva a preoccuparsene.

"È meglio portare Harry a Silente, Sirius…"

ma Sirius non sembrava voler lasciare il bambino.

"So che è terribile" singhiozzò Hagrid "Ma qui ora è in pericolo… Lily e James erano i migliori che io conoscevo ma…" Non riuscì a finire la frase.

"Dobbiamo portarlo via di qui, Sirius."

Sirius si girò di scatto, gli occhi rossi e gonfi.

"Hai ragione. Prendi la mia moto, a me non serve più."

Consegnò il bambino a Hagrid, che si asciugò gli occhi e disse:

"Coraggio Sirius. Colui che non deve essere nominato è caduto. Questo bambino sarà il degno figlio dei suoi genitori." Singhiozzò e tirò fuori un enorme fazzoletto.

Dopo essersi asciugato gli occhi si girò, ma Sirius era sparito.

XXX

Sirius camminava da solo lungo la strada ancora vuota, il sole stava sorgendo e faceva freddo, ma lui non lo sentiva, non sentiva più niente.

Proseguiva senza sapere dove stava andando, nella mente l’immagine incomprensibile dei corpi di James e Lily…

Si trovò a pensare a quando aveva conosciuto James, a Hogwarts: erano subito diventati amici e quando Sirius era scappato di casa era andato a stare dai Potter.

Ricordava quando Lily e James si erano sposati e quando era nato Harry…

Lily, James e Remus erano le persone che lo avevano capito e sostenuto dopo la morte di suo fratello Regulus.

Si ricordava delle notti passate a girovagare per Hogsmade con Remus, James e Peter… Peter, come aveva potuto?

Con che coraggio aveva tradito Lily e James?

E di colpo un orrendo senso di colpa lo invase: era stato lui a suggerire a Lily e James di scegliere Peter come custode segreto al posto suo… sarebbe stato insospettabile… era colpe sua se erano morti, come aveva potuto non pensarci?

Peter era sempre stato un debole e aveva sempre cercato la protezione di amici più potenti…Peter, che aveva passato con loro sette anni a Hogwarts…

Si sentì di nuovo invadere dalla rabbia, ma aveva deciso: sarebbe andato a cercarlo, gliela avrebbe fatta pagare.

Ma dove cercarlo? Ormai tutti avevano saputo dell’accaduto e della caduta di Colui Che Non Deve Essere Nominato e conoscendo Peter, ora probabilmente avrebbe cercato di nascondersi, sia da lui che dagli altri Mangiamorte.

Decise di tornare al nascondiglio di Peter per vedere se trovava qualche indizio, si girò e si trovò di fronte un uomo alto e magro.

"Matt, che ci fai qui?"

"Ciao Siruis. Sono venuto a controllare che nessun gabbano abbia visto quello che è successo stanotte. Ordini del Ministero."

Sirius si limitò a guardarlo come se non avesse capito bene.

"Mi dispiace molto per Lily e James, Sirius. So che li conoscevi bene. Ho incontrato poco fa Peter e anche lui sembrava distrutto…"

"Peter? Peter Minus? Dove?"

"Al Paiolo Magico, sembrava… Ehi Sirius, dove vai?"

Ma Sirius era già scomparso e un attimo dopo apparve fuori dal Paiolo. Entrò di corsa.

"Tom! Tom! Dov’è Peter?"

"Oh, ciao Sirius. L’hai mancato per un soffio, è uscito cinque minuti fa, sembrava molto di fretta. Senti, mi dispiace molto per…"

Sirius non ascoltò il resto della frase.

Era corso fuori e ora stava cercando di distinguere la figura di Peter fra le persone che iniziavano riempire le strade di Londra.

Si mise a correre per una direzione a caso, lo doveva trovare, doveva fargliela pagare…

Corse, corse e alla fine lo vide: in una strada laterale. Era facilmente individuabile: indossava una tunica da mago nera e il resto della gente lo guardava con sospetto.

Sirius si affrettò verso di lui:

"Peter! Bastardo!"

La gente iniziò a osservarli incuriosita. Peter si voltò spaventato e dopo un attimo di esitazione balbettò:

"Sirius! C-che terribile notizia! Noi…noi dobbiamo trovare Remus! E’stato…"

"STAI ZITTO; VIGLIACCO! So che sei stato tu!" Sirius estrasse la bacchetta e guardò Minus negli occhi, con disprezzo. Quest’ultimo squittì, spaventato e urlò:

"COME HAI POTUTO! HAI UCCISO LILY E JAMES! COME HAI POTUTO, SIRIUS?!"

Sirius rimase esterrefatto e poi scoppiò a ridere, una risata senza gioia, una risata disperata e incredula e prima che potesse fare niente ci fu un’esplosione assordante e si alzò in aria della polvere mista a fumo.

"Cosa hai fatto vigliacco?! PETER!"

Sirius avanzò e fece in tempo a vedere un topo che scappava nelle fogne attraverso un cratere che si era aperto in mezzo alla strada.

"NO! Torna qui codardo! Codardo!"

Ma ormai era troppo tardi. Peter era scappato. Si guardò in torno con orrore e si accorse di essere circondato da Babbani morti e feriti, che urlavano.

Peter lo aveva incastrato. Vide i maghi del Ministero venire verso di lui per arrestarlo e inaspettatamente, inspiegabilmente, si mise a ridere.

Si lasciò portare via senza fare storie, ormai era tutto finito, tutto finito…

"è pazzo." Sussurrò un mago al suo compagno.

Sirius lo guardò e vide l’orrore nei suoi occhi, orrore per qualcosa che non aveva fatto, ma ora non aveva la forza di fare niente.

Solamente, sempre ridendo, iniziò anche a piangere.

 

 

   
 
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