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Autore: Amore    16/10/2011    4 recensioni
"Spostai il cuscino e guardai fuori dalla finestra. Che bella luna che c’era quella notte. Bianca e piena. Quasi un presagio. Sospirai. E se fossi andata a Konoha? Se lo avessi cercato e visto, cosa sarebbe successo?"
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Salve ragazzi vi presento questa mia nuova storia. E' uscita fuori dopo svariate notti insonne quindi abbiate pazienza per quello che ho scritto. Fatemi sapere se vi piace, mi raccomando. ^^
Genere: Comico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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        IL FILO ROSSO DEL DESTINO

















[Dedico questa storia alla mia nipotina, che non smette mai di farmi sorridere. ^^]










 

01. RAMEN!




 

 

Un odore intenso e meraviglioso invase tutta la cucina. Io seduta al tavolino guardavo impaziente la cuoca che, con movimenti fluidi e presisi, si muoveva tra i fornelli.
Per me, quella, era una danza sublime. Lì davanti, una piccola danzatrice creava una melodia unica di gesti, rumori e odori. In quella piccola stanza, tutto era inconfondibile e irripetibile, ogni cosa sapeva di.. buono. Si, si buono.. in tutti i sensi.
Chiusi gli occhi e sentii il cucchiaio scontrarsi con la grande pentola di rame. Subito immaginai gli spaghetti tuffarsi in una pozza scura di brodo speziato. Le mie papille gustative andarono in fermento. Basta non riuscivo più a resistere.
«Nonna Mai ‘¹’.. quando è pronto il ramen!» dissi sporgendomi sul tavolo per sbirciare i fornelli.
«Un po’ di pazienza..» mi rispose senza girarsi.
«Ma io..» Le parole si bloccarono nella mia bocca. Mi misi composta e rinunciai a fare resistenza.
Avevo un fame da matti. A pranzo non avevo mangiato quasi niente per fare la guardia sul al ponte, e ora mi toccava pure aspettare il mio ramen? Cose da pazzi!
Il mio stomaco brontolò. Appoggiai la testa sul tavolo e iniziai a giocare con le bacchette.
Ho fame.
Ho fame.
Ho fame.
Datemi il mio ramen!
«Su piccolina tirati su..» la voce di nonna Mai mi desto. «Come vanno gli allenamenti con Tezui-sensei?»
«Bene nonna, anche se detto sinceramente non serve poi a molto.. non sto imparando niente» dissi sbadigliando.
Una risata cristallina si diffuse nella stanza. «Fai la brava mi raccomando..» disse mentre buttava altre spezie nella pentola.
«Nonna sto morendo di fame.. oggi mi sono annoiata sul ponte. Non è volata una mosca, non si è visto neanche un ninja.»
«Meglio così non credi?»
«Si, certo, meglio così.» dissi appoggiando la testa sul tavolo.
Per un po’ nessuno parlò, nella cucina si sentiva solo il rumore del mestolo che girava e l’odore del ramen.
«Sei andata da signor Ao oggi?»
Incrociai le braccia, la nonna mi voleva far arrabbiare. Perché parlare di questo ora che ero affamata. Io potevo pensare, volevere e desiderare solo il mio ramen in questo momento, e di certo non ero mentalmente pronta per una predica con i fiocchi. Perchè sapevo benissimo che stava per arrivare.
La nonna intanto aspettava una risposta. Mi presi qualche minuto per riflettere, cosa veramente inutile dato che avevo metà cervello concentrato sulle proteste del mio stomaco. «No, oggi non ho avuto tempo nonna.»
«Mmh» rispose la cuoca che prese a girare più lentamente il brodo.
«Comunque io credo..»
«.. si anche io, credo che ci andrai domani!» disse la nonna Mai interrompendomi.
Scossi la testa disapprovando le sue parole. «Nonna io credo.. credo che non ci andò, ne domani ne dopodomani ne l’altro domani ancora.» L’aria nella cucina si fece elettrica, abbassai gli occhi. Forse era meglio non parlare e aspettare in silenzio il ramen.
«Neyla-chan tu ci devi andare.. è.. è per il tuo bene.»
«Nonna non servirebbe a niente, so già quello che devo fare.»
Il mestolo nella pentola iniziò a girare velocemente ed il tono della cuoca si alzò notevolmente. «No mago‘²’-chan tu non sai quello che devi fare! Rimanere esiliata in questo villaggio sperduto non è una soluzione.»
«Non sono esiliata, a me piace vivere qui..»dissi sorridendo.
«Non fare quel sorriso con me piccolina ti conosco troppo bene. Tu ti nascondi qui, questo è un dato di fatto»
«Nonna non è vero.» risposi seria.
La nonna Mai di tutta risposta si girò verso di me e, con il mestolo in mano, mi puntò. «Allora signorina dimmi quand’è stata l’ultima volta che hai accettato una missione in un altro villaggio?!»
«E questo che centra ora..» Perché stavamo prendendo questo discorso ora? Non volevo viaggiare, e allora? Era un crimine?
«Centra!» disse agitando il mestolo. Si avvicinò a me. «Tu signorina sei una kunoichi di tutto rispetto, allenata dai migliori maestri e con un potere.. che ora, non sei in grado neanche di immaginare.» disse prendendomi il viso tra le sue mani e guardandomi negli occhi. «Potresti fare grandi cose, se solo avessi un po’ di fiducia in te.»
«Nonna.. so di cosa sono capace, e so ancora meglio i limiti che mi devo imporre. Sbaglio o la mia prima maestra mi disse che non dovevo esagerare troppo con i miei poteri?» dissi guardandola. Lei. La mia unica maestra, l’unica che per me avrebbe avuto un titolo del genere. Nonna Mai non rispose e curvò le labbra in giù.
«Comunque lo sai bene che a me tutto questo non interessa. Non mi interessa chi sono, il perché ho quello che ho, e soprattutto che ne dovrei fare. A me basta restare qui, essere Neyla la tua nipotina e proteggerti. E poi se rimango qui è meglio, meglio per tutti.» dissi sorridendole.
«Basta con questi sorrisi!» disse sbattendomi il mestolo sulla testa.
«Aioh» mi massaggiai la testa
«Che discorsi fai! Tu sei.. tu sei la mia nipotina! Non poi permetterti il lusso di rimanere qui e non fare niente. Tu devi tenere alto il nome degli Uzumaki. »
La guardai di sott’occhi. Le sue guance un po’ raggrinzite erano diventate tutte rosse, chi sa se per il brodo o per la discussione. Gli occhi azzurri spuntavano come due lucciole dalla corona di capelli bianchi. Vederla così vicino a me mi fece sorridere. Lei era unica e solo mia; la mia Nonna Mai.
Iniziai a ridere. “Ora Nonna, ti va di ricordare che sono solo un’Uzumaki?”
La mia cara nonnina catturò di nuovo la mia attenzione dandomi un bacio sulla fronte. «Neyla ascolta almeno una volta questa vecchia donna, devi iniziare a vivere la tua vita..capito? Tu devi diventare forte e devi conoscere il mondo, perchè tu piccola mia, sei destinata a cambiarlo.»
«Perché? Perché io! Nonna, sinceramente non credo di essere destinata a qualcosa di così grande.. solo perché lui l’ha fatto, non vuol dire che spetti anche a me. E poi tutto quello che è successo sarebbe solo una motivazione in più per rimane qui dove sono.»
«Allora è questo il motivo.. questo il motivo perché rimani qui. Solo perché lui ha portato tanto odio in questo mondo, tu ti privi della tua felicita?» disse la nonna mettendosi a sedere accanto a me.
«No certo che no.. a me non interessa te lo già detto.»
«E allora se non ti interessa, vai da Ao e accetta la missione!»
«No» dissi alzandomi in piedi. «Nonna non accetterò mai la missione per Konoha.»
«Allora vuol dire che prima mi hai mentito.. ti interessa, ti interessa che lui sia tuo padre.. »
Non volevo sentire una parola di più. Basta così. Perché dovevamo parlare di lui ora? Ora che stavo aspettando il mio ramen! Iniziai a camminare per uscire dalla stanza, quando al capezzale della porta le parole di Nonna Mai entrarono prepotenti nella mia testa.
 «Ti interessa che ti abbia lasciato tutta la sua eredità e che..»
«..e che poi mi abbia abbandoto, nonna? No, te lo già detto. Tutto questo per me non ha nessuna importanza. Lui ha fatto le sue scelte. E io le mie.» dissi e chiusi lo shoji‘³’, non volevo sentire nient’altro.
«Sei veramente sicura di essere libera di prendere le tue decisioni, piccola mago-chan?» la voce di nonna Mai risuono piano nella cucina, un piccolo sussurro che percepii senza sforzo.
Salii in silenzio le scale senza pensare a niente. Entrai in camera e mi stesi sul letto. La pancia brontolò di nuovo e a quel punto la strinsi forte pensando che il ramen sarebbe stato per un altro giorno.  Cercai di svuotare la mente e di non badare ne alla nonna, ne ad Ao ,ne a Konoha, ne al mio “caro” papà. Che ironia! Un uomo con così tante manie di grandezza alla fine era riuscito a rovinare solo la mia vita. Sorrisi piano e nascosi la testa sotto il cuscino. Rimasi lì, immobile per un bel po’ senza riuscire ad addormentarmi, vigile ascoltai i rumori di quello che mi circondava. Il vento che accarezzava il prato, un po’ più lontano la locanda che piano spegneva le luci, vicino alla valle l’acqua del fiume che giocava tra i sassi. Spostai il cuscino e guardai fuori dalla finestra. Che bella luna che c’era quella notte. Bianca e piena. Quasi un presagio. Sospirai. E se fossi andata a Konoha? Se lo avessi cercato e visto, cosa sarebbe successo? Di sicuro uno scontro risulterebbe inevitabile, mi attaccherebbe con l’intento di uccidermi. Il problema è un altro.. io cosa farei? Sapendo l’inevitabile, mi difenderei? Sono sicura che riuscirei ad avere la meglio su di lui, forse potrei anche ucciderlo ma così scatenerei una guerra. L’hokage mi giurerebbe vendetta e con lui tutto il villaggio. E così andrebbe a finire che mi ritroverei contro Konoha e a quel punto? A quel punto potrei anche fare quello per qui sono destinata, no?
Sentii alcuni passi salire le scale e il vorticare dei mie pensieri si interruppe. Alla porta nonna Mai bussò e senza aspettare risposta entrò.
«Già a letto Neyla-chan?» disse accendendo la luce.
«Si nonna.. sono stanca.» risposi.
«Ma non puoi dormire a stomaco vuoto.. tieni ti ho portato il ramen. Mangia.» appoggio davanti a me un vassoio con ciotola e bacchette.
«Su piccolina, va bene così. Non ti preoccupare. Ora mangia.»  
Mi tirai su e presi la ciotola tra le mani. Era calda e il profumo mi stuzzicò il palato. Presi le bacchette e iniziai a  mangiare.
«Lo sai, sei cocciuta come tua madre! Ogni volta che ti guardo me la ricordi..»
«Nonna io..»
«Lasciamo perdere piccolina, ora mangia e finisci tutto.»
«Nonna rispondimi con sincerità. Tu credi che sia un comportamento folle il mio? »
«Folle no.. stupido si. Neyla devi capire che non serve a niente che tu ti privi di tutto per impedire qualcosa, che sinceramente non sai neanche se accadrà. Ti è stata donata una sola vita, e non te ne verrà data un’altra. Quello che perdi oggi non lo recuperi più. Mago-chan.. » disse appoggiando una mano rugosa sulla mia «..anche se la tua vita fino ad ora ti ha dato solo disavventure, non vuol dire che non ti possa donare anche della felicità.»
«Nanna ma io sono felice qui con te.»
«Io non stavo parlando di quella felicità, ma di un’altra.. quella che quando arriva ti stravolge la vita» un sorriso dolce si disegno sul suo viso.
Io iniziai a ridere. «Nonna ma per quello non c’è bisogno di girare il mondo!»
«A no! Cosa vuoi fare.. ti vuoi innamorare di Tongi e passare qui il resto della tua vita?»
Sbarrai gli occhi. Okei, Tongi non era proprio un buon partito, da piccolo passava tutto il tempo a scavare buche per trovare vermi, e non era cambiato poi molto.
«Lo vedi anche tu che qui non hai molte alternative.» disse la nonna sicura di aver fatto centro.
Presi un altro boccone di ramen e non risposi.
«Mago-chan affronta i tuoi dubbi, vai a Konoha.»
«Nonna non voglio, te l'ho già detto. Resterò qui. Proteggerò il villaggio del pettirosso. Proteggerò te. E al resto ora non voglio pensare..» presi un’altro boccone.
La nonna sorrise.
Io continuando a mangiare la guardai sott’occhio. Strano comportamento per una kunoichi di livello S. Mi aspettavo molta più resistenza da nonna Mai. Ammettiamolo, si era arresa troppo facilmente. Finiti gli spaghetti presi la ciotola e bevvi il brodo.
La nonna intanto continuava a sorridere.
«Grazie per il ramen nonna era molto buono.» Dissi mentre riponevo le bacchette nella ciotola vuota.
«Neyla-chan il fatto che tu sia cocciuta non vuol dire che tu abbia ragione. Tu bambina mia te ne andrai di qui che ti piaccia o no, mi dispiace. Fidati l’ho fatto per il tuo bene.»
«Fa-t-to c-osa..?» chiusi gl’occhi e caddi in un sonno profondo.
 


Note per la vostra curiosità:
‘¹’ Mai significa danza in giapponese. ^^
‘²’..Mago significa nipote..
‘³’.. e Shijo sono le porte scorrevoli. 






La vostra piccola AMORE

   
 
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