Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: n0vedue23    17/10/2011    3 recensioni
I suoi capelli biondi, più scuri di inverno rispetto all’estate, gli occhi color miele, la sua camminata strana.
Il suo sorriso, la sua ingenuità:
Kidrauhl portò tutto via con se espellendomi dalla sua testa, ma soprattutto dal suo cuore.
Lui, sempre più famoso, più bello, più corteggiato.
Ha avuto tante storie, ora è in pausa, così dicono i giornali, quelli che ogni tanto mi capita di leggere.
Io, sola. Mia madre è morta l’anno scorso, mio padre…
Di mio padre non ho più notizie.
Dalla scomparsa di mamma, se n’è andato e non è più tornato, proprio come Justin.
Abito sempre in quella casa sul mare, in legno,
quella costruita da mio padre. L’ho fatta ristrutturare ultimamente, muri nuovi, camere impostate diversamente...
L’unica cosa che è rimasta è quella macchia di sangue sul muro bianco vicino al caminetto in sala da pranzo, quello che mi ricorda Lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11. 
''She’s not the same, she makes me crazy.'' 





Justin pov’s.



-I will never say never!
I will fight till forever!
Whenever you knock me down
I will stay to my ground
Dig it up 
Dig it up 
Dig it up 
Dig it up up up 
And never say never baby!

 
 
“Justin, ma che diavolo ti succede? Stai sbagliando tutte le parole da una settimana, te ne rendi conto? Fra poco avrai un concerto, e sei ridotto male ragazzo!’’ Mama Jan mi urlò contro, e non ribattei nulla, perché aveva ragione. Ma il mio cervello in questa settimana non era impostato sulle mie canzoni, sul concerto, ma su Alex.
Ero sconvolto, sia in senso positivo che negativo, alla vista di Alex. Del suo cambiamento, dei suoi occhi, non so che mi stesse prendendo, ma non era niente che mi avrebbe fatto bene alla carriera, quella è l’unica cosa di cui ero certo.
Mi ha lasciato sopprimere in quel bagno, se ne è andata come se non fossi stato nulla per lei, ma non potevo lamentarmi neanche di questo, soprattutto in quel momento. Stava per piangere, ne ero sicuro. Aveva gli occhi ludici, come… Come l’ultima volta che la vidi.
Chissà, a causa mia, quanto sarà cambiata.
Spero per niente, io voglio la mia Alex, altrimenti mi riprometto che la farò tornare quella di prima, sempre in caso fosse cambiata, in peggio.
Non è la stessa, sicuramente non lo è.
Quando stavamo insieme, mi faceva impazzire, e lo fa anche ora.
Mi fa impazzire, perché ancora non sono riuscito a ‘prenderla’.
Ancora non sono riuscito a capire perché ha quest’atteggiamento, è troppo chiusa, troppo chiusa ma pur sempre bella, è troppo tanto.
‘’Posso uscire? Devo assolutamente prendermi una pausa.’’
‘’Già, vai Justin, ma non tornare tardi altrimenti…’’
‘’Altrimenti mamma si arrabbia e bla, bla, bla. Lo so Mama, a dopo!’’
Ormai quelle parole le sentivo ogni giorno, perché dopo un po’ ti stufi di provare e hai bisogno di sentirti ‘libero’ e per me, sentirsi libero, equivale a una passeggiata sul lungomare meraviglioso di Los Angeles.
E poi mia cugina, dopo lo struggente incontro tra me e Alex mi aveva consigliato di andare in una caffetteria, proprio sul lungomare. Hawthorne Grill è il nome della caffetteria.
Ha un’atmosfera accogliente, e poi è arredata con pavimenti e mobili antichi, anche il bancone. Quel locale è qualcosa di meraviglioso.
La caffetteria, una piccola meraviglia, dentro una grande meraviglia, Los Angeles.
Erano tre giorni continui che andavo lì, trovavo al bancone sempre quella signora piccola e docile, che sinceramente è molto simpatica, Mary, credo che Mary sia il suo nome.
Dovrebbe avere su per giù l’età di mia madre.
Mary non aveva idea di chi io fossi, Justin Bieber il cantante, intendo. Quindi, un punto a mio favore, almeno ero trattato da persona normale.
Sapevo che il locale l’aveva fatto costruire lei, era uno dei suoi sogni, poi poco tempo dopo Mary assunse una ragazza che perse la madre, e che fu lasciata sola dal padre, quindi le serviva un lavoro per mantenersi, e Mary fu felice di avere lei accanto, perché oltre all’aiuto avrebbe avuto anche un’amica, diciamo una seconda figlia. Purtroppo però questa ragazza si era presa tre giorni di ferie, quindi non ho ancora avuto l’occasione di conoscerla. Sapevo anche che Mary aveva una figlia, di nome Jade, di 15 anni. Mi ha mostrato una sua foto ieri, è davvero bella, è una mini - Mary!
‘’Ehi bellissimo!’’
‘’Salve Mary! Mi puoi portare il solito?’’
‘’Certamente!’’
Il solito’ era per intendere cioccolata calda con panna, e qualche dolcetto.
Non mi ero accorto che Mary stesse parlando con una ragazza, seduta al bancone, sinceramente non mi ero neanche accorto dell’entrata di questa ragazza, stavo fissando il vuoto, prima di intercettare quello che si dicevano le due.
La ragazza si girò ma io infilai il cappuccio e mi nascosi dietro al menù.
‘’Senti Mary, vado a cambiarmi che è già troppo tempo che non vengo a lavorare, mi è mancato questo posto e mi sei mancata anche tu.’’
‘’Oh, tesoro sei dolcissima. Com’è andata la festa?’’
‘’Parliamone più tardi va.’’
Ecco tutto quello che riuscii a capire della conversazione fra le due.
Mi sorpresi dell’argomento ‘festa’. Interessante, pensai.
Era di spalle a me, ma con quel poco che riuscii a vedere, mi ricordava tanto Alexandra, la mia Alexandra.
Poi quando ha parlato della festa, stavo per andare da Mary, a cercare di unirmi alla conversazione, perché pensavo fosse proprio Alex, ma poi ricordai che Mary mi ha detto che la ragazza fu abbandonata dal padre, dopo la morte di sua madre.
Non poteva essere Alex, aveva un ottimo rapporto coi genitori, quelle poche volte che c’erano almeno sembrava così. E stavano benissimo, hanno sempre avuto un’ottima salute!
Quindi cancellai tutto, e rimasi al mio posto.
Era ora di tornare a casa.
‘’Ciao Mary, ci vediamo domani!’’
‘’Certo, ciao Justin! Salutami tua madre!’’
‘’Sarà fatto!’’

 

 
Alex pov’s.

‘’Mary, chi era?’’ Avevo sentito uscire una persona, un ragazzo sembrava, dalla voce.
‘’Il figlio di una vecchia conoscenza tesoro, si chiama Justin.’’
‘’Justin?!’’ Justin? Cosa? Qui? Ma stiamo scherzando? E’ un continuo perseguimento!
Secondo me quello da grande altro che pop star, pedofilo star, minchia!
Mi si gelò il cuore.
Non potevo vederlo ancora, cosa gli avrei detto? Avrebbe voluto sicuramente delle spiegazioni riguardo il mio comportamento alla festa!
No, non è vero.
Riavvolgiamo il nastro.
Non gli dovevo spiegare nulla, lui mi ha fatto del male e io l’ho semplicemente ripagato con la sua stessa moneta, nient’altro.
Alexandra Rossi, placati.
Mi restava solo una cosa da fare, R I M U O V E R L O completamente dal mio cervello ma, soprattutto, dal mio cuore.

 
 
 
 


 
#myspace.
Ecco a voi l’undicesimo capitolo, come promesso d’altronde!
Mi aspetto tante recensioni, quindi, non deludetemi, vi prego, e siate sinceri! Quello soprattutto mi interessa!
Mh, non credo ci sia altro da dire…
Ah, si!
Posterò un altro capitolo non appena tornerò dalla palestra… Quindi, a staseraaaaaaaaa :33
-
Loveless.

  
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