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Autore: v91    17/10/2011    4 recensioni
Eccomi tornata con una one-shot che ha per protagonista Teddy Lupin. Il ragazzo sta per compiere 14 anni e nonna Andromeda ha per lui un regalo molto particolare. Una storia che riflette sull'amore in ogni sua forma e che cerca di trovare un senso alla morte di due personaggi che amo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Tonks, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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I protagonisti della one-shot sono Teddy Lupin e Andromeda, mentre Ninfadora e Remus (e dunque la Remus/Tonks) fanno da sfondo alla vicenda senza intervenire direttamente (beh, almeno non di persona!!:P)...buona lettura!

PER TEDDY

-Teddy! Teddy, vieni qui un attimo!-

-Che c'è nonna?-

Un ragazzino dai corti capelli celeste entrò in cucina, dove la nonna stava girando con attenzione la zuppa nella pentola sul fuoco.

-Siediti tesoro, devo dirti una cosa.-

-Certo. E' successo qualcosa nonna?-

-No, caro non preoccuparti. Oggi, Teddy, compi 14 anni-

-Si, nonna, lo so! Non vedo l'ora di festeggiare con i miei amici. Vorrei che mamma e papà fossero qui.- i capelli del ragazzino si tinsero immediatamente di nero, conferendogli un'aria triste.

La mano di Andromeda andò a posarsi sulla nuca di Teddy -Anche loro lo vorrebbero. Ed è per questo che ti ho chiamato qui.- Il ragazzino alzò di scatto la testa puntando gli occhi con aria curiosa sul viso della nonna, i capelli ora diventati rossi. La donna si sedette di fronte a lui e infilò una mano dentro alla tasca della larga veste che stava indossando.

 

Da ormai 14 anni lei e suo nipote convivevano dentro a quella che una volta era stata la casa sua e del marito, Ted Tonks. Dopo la morte della figlia e del genero nulla era stato più lo stesso: per colpa di quella maledetta guerra lei aveva perso un marito e una figlia, oltre ad un cugino e ad una sorella a cui, sebbene non lo avrebbe mai ammesso apertamente, in parte voleva ancora bene. I legami famigliari sono duri a spezzarsi. Quella scia di dolore le aveva lasciato dentro un vuoto enorme che ora lei cercava di colmare dando al nipote tutto l'amore che non poteva più ricevere dai genitori. Teddy era un ragazzino sveglio e allegro, sbadato, vivace e testardo come la madre e intelligente, gentile e riservato come il padre. Della madre aveva ereditato i poteri di metamorfomago e dal padre i profondi occhi ambrati e una innata passione per la bistecca al sangue. Fin da subito la nonna gli aveva raccontato il mito della morte dei suoi genitori e in questo modo erano diventati per lui due eroi, come quelli delle favole: era orgoglioso di essere figlio di due componenti dell'Ordine della Fenice e sperava un domani di poter compiere grandi gesta, così da imitarli. Come Remus e Ninfadora, Teddy possedeva un innato senso della giustizia e non si tirava mai indietro dal difendere un amico o aiutare chi è in difficoltà. Insomma, lo si sarebbe detto un ragazzo perfetto, se non fosse che dentro si sentiva terribilmente debole e solo. Amava sua nonna, ma lei era troppo vecchia e troppo occupata a soffrire per se stessa per accorgersi del dolore che il nipote provava. Ogni sera, prima di andare a dormire Teddy guardava fuori dalla finestra, verso il cielo stellato e chiedeva ad una indifferente entità, che immaginava stare lassù a guardarlo, “Perché?”: perchè i suoi genitori erano morti, perchè non poteva nemmeno ricordare come fosse il loro viso o il loro profumo, perchè i suoi genitori non erano lì con lui,oggi, a festeggiare il suo compleanno. Nonostante questo era un ragazzino sereno e non avrebbe mai confessato questi pensieri tristi alla nonna per paura di provocarle altro dolore.

 

Andromeda porse quella che sembrava una vecchia pergamena sbiadita dal tempo al nipote, che cominciò a rigirarsela tra le mani, cercando di capirne il contenuto. Poi, accortosi che la nonna non sembrava disposta a dare ulteriori spiegazioni le chiese -Cos'è?-

-Quella è una lettera per te,Teddy. Tua madre la scrisse poco prima di raggiungere tuo padre per la battaglia ad Hogwarts dove persero la vita. Prima di andarsene mi fece promettere di consegnartela nel giorno del tuo quindicesimo compleanno, se non fosse più tornata a casa. Non l'ho mai letta e non so cosa contenga ma è ora che tu la apra e provi a conoscere tua madre.-

 

“-Mamma, devo andare.- Disse la donna risoluta, appoggiando con delicatezza il bambino dai capelli azzurri, addormentato, nella culla. Aveva passato l'ultima ora a stringerlo tra le braccia e a cantargli una dolce ninna-nanna.

-Si, lo so.- Andromeda era una madre, e come tale era preoccupata per la vita della figlia, ma era stata anche una moglie perciò non si era stupita quando Ninfadora le aveva annunciato di voler combattere al fianco del marito quella sera. Soprattutto era una Black e condivideva con la figlia la determinazione, la fermezza d'animo e la caparbietà che impongono di lottare per ciò in cui si crede. Perciò si limitò ad annuire col capo, senza cercare di fermare Ninfadora, ma abbracciandola, sperando che in quell'abbraccio potessero essere contenute tutte le parole che le due non si erano mai dette. Andromeda sapeva che probabilmente non avrebbe mai più rivisto la figlia ma era impossibile per lei non continuare a sperare di poterle parlare nuovamente da lì a poche ore e magari sgridarla per l'ennesima goffa caduta. Per questo si era rifiutata di dirle addio, ma l'aveva salutata con un semplice -A dopo- e un -Buona fortuna!-. Poco prima di sparire all'interno del camino la ragazza si voltò verso la madre e le porse una lettera.

-E' per Teddy, nel caso in cui né io né Remus dovessimo fare ritorno questa notte. Mamma, io non voglio che mio figlio cresca senza sapere quali sono le sue radici e quanto i suoi genitori lo hanno amato. Voglio che sappia che noi due stiamo combattendo per lui, per dargli un futuro migliore, non voglio che cresca con l'idea di essere stato abbandonato. Lui e Remus sono la cosa più bella che mi sia capitata nella vita. Dagliela quando compirà 14 anni, allora sarà abbastanza grande per capire. Me lo prometti?- Ninfadora aveva le lacrime agli occhi ma aveva parlato con voce ferma e sicura. Come era cresciuta in fretta la sua bambina! Andromeda prese la lettera dalle mani della figlia e nel farlo strinse le mani di Ninfadora tra le sue per un attimo, per ricordarle che non era sola, che lei avrebbe pensato a suo figlio e che stava facendo la cosa giusta.

-Te lo prometto. Ti voglio bene.-

-Anche io ti voglio bene,mamma.- Le ultime parole furono risucchiate dal fumo del camino.”

 

Andromeda era uscita in silenzio dalla cucina, lasciando da solo un pensieroso Teddy che continuava a stringere la pergamena fra le dita, incapace di aprirla. La carta era ingiallita dal tempo e l'inchiostro, lì dove Ninfadora tanti anni prima aveva scritto a grandi lettere “Per Teddy”, era un po' sbiadito e aveva creato una grande macchia blu. Il ragazzino accarezzò piano la carta e con la punta delle dita seguì il percorso di quelle parole, cercando di immaginare la madre intenta a inciderle su quella stessa pergamena. Avvicinò la lettera al naso ed inspirò forte. L'odore acre della fibra pizzicò il suo naso, ma insieme a quello egli poté riconoscere un altro odore, più dolce e in qualche modo famigliare, anche se era convinto che non appartenesse a nessuno che conosceva. Era un delicato profumo di violetta, leggero e allegro, che gli riportò alla memoria un ricordo nascosto ormai dal tempo nella sua memoria.

A casa c'è sempre una mamma,
che sorride al suo grande tesoro,
e cantando la sua ninna nanna,
se lo stringe forte al cuor.

Quella ninna nanna gli era uscita dalla bocca senza che lui nemmeno se ne rendesse conto. Quella strana,dolce melodia gli ricordava qualcosa, ma cosa? Proveniva dal suo passato, ma non era una delle filastrocche che gli recitava la nonna per farlo ridere quando era piccolo. Una voce melodiosa e cristallina che canticchiava quelle parole gli venne in mente, accompagnata dal ricordo di due braccia forti che lo stringevano e una sensazione di sicurezza e calore lo pervase. Dopo vari minuti passati a cercare di rincorrere il filo di quei nuovi pensieri, Teddy si decise ad aprire la lettera: una calligrafia buffa e disordinata riempiva quel foglio. Parole grandi, scarabocchiate con un divertente inchiostro rosa scuro gli si pararono davanti agli occhi. Per un attimo la paura lo catturò e lui valutò l'idea di richiudere quella lettera e dimenticarsene, ma poi la curiosità fu più forte e, prendendo un bel respiro, cominciò a leggere:

 

Caro Teddy,

ti voglio bene. Tuo padre ed io te lo abbiamo ripetuto milioni di volte ma tu sei ancora troppo piccolo per capire le nostre parole, per questo voglio ricordartelo anche ora. Ormai sarai diventato un uomo: bello e gentile come tuo padre e, spero, non sbadato come me! So che la nonna ti ha raccontato tutto della mia storia e so che ora tu sarai arrabbiato con me perchè non sono stata in grado di restarti vicino, perchè non sono lì con te a condividere le tue gioie e i tuoi dolori. Avrei davvero voluto farlo, era l'unica cosa che speravo di fare. Ma ognuno di noi ha un compito importante in questa guerra e io non potevo mancare di compiere il mio. Lasciarti qui è un dolore immenso per me, ma so che è la cosa giusta da fare, è la cosa giusta per tutti noi. Tuo padre ed io stiamo lottando per te,amore mio. Per il tuo futuro. E se per esso noi siamo dovuti morire è stato il modo migliore per utilizzare le nostre vite. L'unico rimpianto che abbiamo (parlo anche a nome di tuo padre) è quello di non poterti vedere crescere, di non poterti ricordare ogni giorno quanto ti amiamo.

Mi sarebbe piaciuto, un giorno, raccontarti la storia di come ho conosciuto tuo padre e di come me ne sono innamorata al primo sguardo, di quanto mi ha fatto penare prima di ammettere che anche lui mi amava e di come alla fine ti abbiamo accolto come frutto del nostro legame. A questo, ora, dovrà pensare la nonna! Tuo padre è un uomo meraviglioso e so che tu gli somigli più di quanto lui stesso non vorrebbe ammettere. Io lo amo con tutta me stessa, così come amo te, mio piccolo lupetto dai capelli arcobaleno, ed è per questo che sono pronta a sacrificare tutta me stessa. Per i due uomini della mia vita. So che ora il mio posto è accanto a tuo padre.

Non ti ho scritto queste parole per giustificare le mie azioni ma perchè so che tu ora avrai in mente moltissime domande e non c'è nessuno che può risponderti. Ma soprattutto ti domanderai “perchè?”: perchè io e tuo padre non siamo lì con te, perchè non hai nostri ricordi, perchè siamo dovuti morire. La verità è che io non lo so il perchè. Non so perchè siamo morti, non so chi l'ha deciso né perchè sia dovuto toccare proprio a noi. Nemmeno tuo padre, che ha sempre la risposta per ogni domanda, saprebbe spiegartelo. Ma so che non è giusto. Non sempre le cose vanno nel modo giusto e la vita a volte ti mette davanti ostacoli insormontabili, ma questo,tu, l'avrai già imparato da solo. Non chiederti più il perchè di tutto questo, finiresti solo col farti venire il mal di testa! Sappi solo che i tuoi genitori sono morti nel modo migliore, combattendo uno accanto all'altro per tutto ciò in cui credono, per un futuro migliore, per te. Crescendo capirai che ci sono cose più importanti della vita stessa e una di quelle è la vita della persona che più si ama al mondo. Fino ad allora, tesoro mio, non essere triste per noi né per te stesso, io non sono triste adesso! Tu diventerai un grande uomo, ne sono certa, e il tuo passato ti renderà più forte e coraggioso. Sii orgoglioso di te stesso come lo siamo tuo padre ed io.

Prenditi cura della nonna, so che con te si dimostrerà forte e severa ma ha sofferto anche lei e ti ama moltissimo, anche se a volte faticherà a dimostrartelo perchè in te rivede me stessa e starti accanto le ricorderà quanto sono stata incosciente per l'ennesima volta.

Ma più di tutto, bambino mio, ama, ama più che puoi. Trova colei che saprà dare completezza alla tua vita e amala con tutto te stesso, così come io amo tuo padre. Ama la vita in ogni sua forma e ama te stesso. Ama l'amore e non aver paura di soffrire per esso, perchè ora so che se morirò questa notte sarò morta per amore e questo è l'unico modo giusto di morire. Questo è ciò che avrei voluto insegnarti nella vita, con le parole e con l'esperienza: l'amore.

Ti auguro un felice compleanno.

Con infinito affetto,

mamma.

 

Teddy appoggiò la lettera al tavolo della cucina. Le mani gli tremavano, come se avesse dovuto reggere un masso pesantissimo. Invece era solo un pezzo di carta, un inutile, fragile, vecchio pezzo di pergamena ingiallito. Eppure per lui ora era la cosa più preziosa e più importante che avesse mai ricevuto, il regalo di compleanno più bello del mondo. Finalmente aveva conosciuto sua madre, una parte di lei era lì, incisa in quella carta e sarebbe rimasta con lui per sempre. A lungo si era interrogato su cosa avesse spinto sua madre a fare quella scelta, quella sera di molti anni prima. Ora lo sapeva: l'Amore. Niente di più semplice, niente di più sciocco, niente di più pericoloso. Improvvisamente fu come se qualcuno avesse aperto uno squarcio nella sua mente e una luce vi ci fosse intrufolata, molte delle domande ora trovavano una risposta, ed era una risposta talmente semplice che si diede dello stupido per non averlo capito da solo. Molte volte la nonna gli aveva descritto il particolare legame che univa i suoi genitori, ma fino a quel momento lui non aveva mai capito a fondo il senso di quelle parole. Era stata proprio la madre a chiarirglielo: lei aveva sacrificato se stessa per amore e di questo ne era profondamente convinta. Non era forse lo stesso sentimento che lo spingeva ad aiutare la nonna quando lei era stanca e lui si offriva di svolgere la faccende al posto suo? Non era forse la stessa cosa di quando lui a scuola interveniva per difendere il compagno più debole dai bulli che lo infastidivano, anche se questo voleva dire prenderle di santa ragione? Non era forse la stessa sensazione che provava ogni volta che pensava ai suoi genitori e a come avrebbe dato la sua stessa vita pur di rivederli anche solo per un momento? Non era poi così difficile capire cosa avesse provato sua madre quella sera. Senza che lui lo volesse calde lacrime cominciarono a scivolare lungo le sue guance andando a bagnare la lettera abbandonata sul tavolo, subito cercò di asciugarla ma l'inchiostro si stava già sbiadendo, cancellando le parole della madre.

-Non preoccuparti Teddy, non hai più bisogno di quella lettera. Le parole di tua madre ora sono dentro di te.- La voce di Andromeda lo colse di sorpresa spaventandolo e costringendolo ad asciugarsi con foga il viso, non voleva che la nonna lo vedesse piangere, doveva essere forte per lei.

-Vieni,aiutami con la cena- Andromeda si avvicinò ai fornelli mentre Teddy cominciò ad apparecchiare la tavola dopo essersi infilato la pergamena nella tasca dei pantaloni.

-Nonna?- Il ragazzino si voltò verso di lei. -Credi che abbia fatto la scelta giusta? La mamma intendo, pensi che abbia fatto bene a raggiungere papà ad Hogwarts?-

-Tu cosa ne pensi?- Andromeda si era girata verso il nipote e prese a fissarlo con aria indagatrice. Teddy aveva aggrottato le ciglia in quell'espressione che tanto ricordava Remus Lupin mentre i capelli diventavano verde scuro.

-Si. Penso che anche io avrei fatto la stessa cosa al posto suo. Si amavano molto,vero?-

-Si, era un amore difficile da trovare il loro, doloroso in un certo senso, ma per questo ancora più forte.-

-Beh, allora credo che la mamma non avrebbe potuto comportarsi diversamente! Non so cosa sia esattamente l'amore ma credo che lei abbia ragione: è l'unico motivo per cui vale la pena vivere e...morire.- Detto questo Teddy tornò ad occuparsi di piatti e bicchieri mentre Andromeda lo osservava sorpresa. Non sapeva cosa c'era scritto in quella lettera ma a quanto pare sua figlia l'aveva stupita un'altra volta: era riuscita a prevedere i dubbi del figlio e a portare in lui sicurezza e amore. Lei non era riuscita, però, a rispondere alla domanda del nipote. Era troppo doloroso per lei ammettere che se si fosse trovata nei panni di sua figlia probabilmente quella notte sarebbe rimasta a casa. O almeno questo era quello che pensava prima di quella sera, ma ora Ninfadora aveva insegnato qualcosa anche a lei, solo ora poteva comprendere che amare una persona a volte significa anche doverla abbandonare se questa è la cosa migliore per lui.

Un rumore di porcellana in frantumi la risvegliò dai suoi pensieri. -Teddy! Accidenti, è il terzo piatto che rompi in questa settimana!-

-Scusa nonna, lo sai che sono sbadato!- Rispose il ragazzino imbarazzato.

-Sei tale e quale a tua madre!- E un suono di risate allegre riempì la cucina.



Salve a tutti!!
Sono tornata con un nuovo esperimento: è la prima volta che scrivo una storia che ha come protagonista Teddy Lupin. Non ero molto convinta quando ho iniziato a scriverla perchè è un tema piuttosto delicato e avevo paura di risultare troppo banale e scontata. A questo proposito vorrei fare due brevi premesse:
1) Non so come sia crescere senza i genitori, quindi spero di aver fatto un buon lavoro nel rendere i sentimenti del piccolo Lupin e di non essere stata troppo superficiale. Se qualcuno dovesse, per qualsiasi motivo, sentirsi offeso dal modo in cui ho trattato questo tema chiedo umilmente scusa, non era affatto mia intenzione;
2) Non so esattamente quando sia il compleanno di Teddy ed è molto probabile che lui dovesse trascorrere questo giorno ad Hogwarts e non a casa con Andromeda (non credo fosse estate nè Natale) ma volevo cercare di descrivere anche il rapporto tra nonna e nipote quindi vi chiedo di dimenticare per un pò i tempi del libro e di prendere questa storia come una piccola parentesi.
Mi sono sempre chiesta che cosa avesse spinto Ninfadora a raggiungere Remus durante la battaglia e se avesse fatto la cosa giusta o se invece non sarebbe stato meglio per lei restare a casa con Teddy. In questa storia ho cercato di dare diversi punti di vista. Voi cosa ne pensate? Come vi sareste comportati/e in quella situazione? Spero proprio che vogliate dirmi la vostra opinione e lasciarmi così un commentino anche sulla storia.
Un grazie in anticipo a chi leggerà/commenterà la mia storia!;)
v91

 

  
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