Santana stava seduta sul sedile della sua macchina con le mani poggiate al volante.
Avrebbe voluto accendersi un sigaro ma fuori pioveva a dirotto per abbassare il finestrino.
Guardò nuovamente l’orologio in un misto d’incazzatura e preoccupazione.
-Finalmente!- Disse la donna guardando il ragazzo con la cresta entrare di corsa in macchina.
Il ragazzo guardò la latina per poi tornare a guardare dritto nel vuoto.
L’ispanica sbuffò per un attimo poi accese il motore e uscì dal parcheggio.
-E’bellissima- disse tutto d’un fiato il ragazzo continuando a fissare il vuoto.
L’ispanica si girò appena per regalargli un sorriso.
-E’l’essere più bello che abbia mai visto…- continuò Noah –Devo parlare con Quinn… Lasciami a casa sua…- aggiunse frettolosamente.
-Uno, non sono il tuo taxi privato, due, devo correre da Britt sono già in ritardo…-
-Dai San, tanto non sa leggere l’orologio…- l’interruppe supplichevole l’uomo.
-Il calendario… Brittany non sa leggere il calendario…- lo rimproverò sicura Santana –Comunque… non mi sembra una buona idea andare da Quinn…-
-Perché?-
-Perché è fuori di testa Puck… è instabile…-
-Si ma… Dobbiamo riprendercela cazzo!- disse agitandosi.
-Occhio al cruscotto…-
-Non me ne frega un cazzo del tuo cruscotto… IO VOGLIO RIPRENDERMI MIA FIGLIA!- urlò il ragazzo dando un pugno davanti a se.
L’ispanica sterzò forte verso destra prendendosi un po’ d’insulti dalle macchine dietro di lei e frenò di botto.
Si slacciò la cintura e poi prese con forza il volto del ragazzo con la cresta tra le mani.
-E’ da tanto che non prendi tu l’iniziativa-
-Coglione!- lo freddò la mora guardandolo negli occhi –Ascoltami bene Noah… Beth non è tua figlia, non più, fattene una ragione!- aggiunse sincera continuando a fissarlo.
Il ragazzo la guardò perplessa, poi abbassò lo sguardo e si staccò da quel contatto.
-Scusa, non avrei dovuto essere così dura…-
-No scusami tu, non dovevo chiederti di accompagnarmi da Shelby…-
-E a chi l’avresti chiesto… A Frankienteen?- Chiese ridendo.
Il ragazzo la guardò riconoscente e accennò un sorriso.
-Senti se vuoi ti porto da Quinn ma prima devi calmarti…-
-No, non ci voglio andare… Le dirò semplicemente che ho visto Beth… Poi deciderà lei…-
-Cosa le è successo?- Incalzò l’ispanica notando uno sguardo diverso negli occhi del ragazzo accanto a lei –Ho sentito tante voci sul suo conto… Ma nessuna mi sa molto da Quinn Fabray…-
-Ti dico la verità… Non lo so… Ma come hai detto tu non mi affiderei alle voci che circolano sul suo conto…-
La ragazza annuì tranquilla e riaccese il motore –Ti porto a casa Puckerman devo scappare da Brit-
-Ok…- disse il ragazzo ricomponendosi – A proposito di voci che girano… Quelle su di te non sono vere, vero?-
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-Britt scusa il ritardo ma Puck…- Disse la latina entrando nella camera della bionda con i capelli bagnati.
–che ci fa lei qui?- Chiese stizzita non trovandola sola.
-Sono entrata nel team “unicorni femmine al potere”- rispose la ragazza con una voce squillante.
La mora la guardò schifata rimanendo ferma sul ciglio della porta –In veste di?-
-Sponsor!- rispose felice Sugar tornando ad avvolgere i manifesti sul letto.
-Santi, Sugar si è offerta di pagarci tutte le stampe e i gadget se inseriamo il marchio della ditta di suo padre- disse Brittany felice mentre si alzava per abbracciare l’ispanica.
-BrittBritt dobbiamo sbrigarci così scegliamo pure l’esibizione per domani-
-Mi sembrava che l’avessimo già scelta- incalzò l’ispanica dopo aver lanciato la borsa sul letto rassegnata, non sopportava che Sugar chiamasse la sua bionda in quel modo.
-Run the world è troppo corale ci vuole qualcosa più da singolo… Più da unicorno…- s’intromise Sugar.
La ballerina sorrise cominciando ad applaudire felice.
La latina sbuffò alzando gli occhi al cielo –senti, donna che sussurrava agli unicorni, vado al bagno- replicò la mora alzando gli occhi al cielo e uscendo dalla camera.
-Santana se devi fare una “cosa lunga” ricordati di aprire la finestra, anche perché poi ci devo andare anche io- le urlò Sugar con fare da maestrina.
-Ti dirò, Zuccherino, sarei fortemente tentata, la tua presenza mi stimola particolarmente- disse affacciandosi alla porta di camera della bionda.
-Devo solo asciugarmi i capelli BrittBritt- aggiunse guardando la sua ballerina per tornare in bagno.
-Che vuol dire che la mia presenza la stimola?- Chiese confusa Sugar.
-Non lo so… Aspetta- disse sicura la bionda che girandosi si mise a cercare in mezzo ai libri.
-Che cerchi?-
-Un libro grosso pieno di parole- rispose la ballerina continuando a cercare.
-Perché?-
-Santana mi ha insegnato che quando non so qualcosa devo prendere il librone e cercare dentro la parola-
-E poi?- Chiese curiosa l’altra ragazza.
-E poi quando la trovo c’è scritto accanto cosa significa- concluse felice la cheerios una volta trovato il librone.
-Wow…- disse estasiata la biondina.
-Solo che quando le cerco da sola non le trovo mai… Penso che certe parole siano arrabbiate con me perché si nascondono…- aggiunse con un velo di tristezza la ragazza sedendosi sul letto e aprendo il librone.
Sugar si sedette accanto alla bionda e le prese le mani –la troverai BrittBritt, sono sicura che la troverai-
Santana alzò un sopracciglio dopo aver ascoltato tutta la conversazione,
a che gioco stava giocando quella piccola viziata?
Cominciò ad asciugarsi i capelli pensando a quella strana situazione con Sugar e alla questione Beth, troppi pensieri le frullavano per la mente.
Chiuse gli occhi lasciandosi trasportare dal suono confortante del phone.
-Ehy- disse una voce conosciuta cingendole i fianchi.
-Speravo che venissi…- Rispose senza aprire gli occhi.
-Hai davvero un buon profumo Santana Lopez…-
L’ispanica ci pensò su un attimo e aprì gli occhi di scatto.
-Ma che diavolo…- disse trovandosi Sugar di dietro che la stava abbracciando.
Si staccò e spense il phone.
-Te l’ho detto che dovevo andare in bagno-
-SAN…SAN…-
Santana frastornata aprì gli occhi di scatto con il battito accellerato e guardò la ragazza davanti a lei.
-Brittany… Ma…- disse spaesata.
-Scusami ho fatto tardi, ho dovuto aiutare Mike a insegnare un passo di danza a Finn- disse la bionda sedendosi.
-Tua madre mi ha detto che ti potevo aspettare in camera… Devo essermi addormentata- si giustificò la mora sedendosi sul letto dove era distesa.
La bionda le si avvicinò poggiandole un lieve bacio sulle labbra –mi sei mancata oggi al glee-
L’ispanica sorrise al suono di quelle parole, e rendendosi conto che fino a quel momento aveva solo sognato cominciò a regolarizzare il proprio respiro.
-Stavi sognando?- Chiese curiosa Brittany vedendola ancora frastornata.
La mora annuì.
-E che sognavi?-
-Te, Sugar… Ma per fortuna era solo un sogno…- concluse sorridendo Santana totalmente calma.
-Uh che bello oltre ad avere le tette rifatte fai anche i sogni premonitori?- Chiese Sugar sbucando dalla porta.
-San ho invitato Sugar a lavorare con noi al manifesto ha detto che-
-Si offerta di pagare tutte le stampe e i gadget se inseriamo il marchio della ditta di suo padre…- la interruppe l’ispanica.
-E tu come fai a saperlo?- Chiesero in coro le due ragazze.
La mora buttò gli occhi al cielo e non rispose.
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non chiedetemi cos'è questo capitolo perchè non so da dove mi sia uscito
non credo neanche sia particolarmente divertente
ma è venuto fuori così
voi che dite.?
la storia è work in progress nella mia mente..
se avete dei suggerimenti sono aperta a tutti
Londra555 come promesso eccoti il capitolo..
scusa se non è perfetto!
grazie a tutti quelli che seguono e recensiscono
alla prossima
C.