Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: n0vedue23    17/10/2011    5 recensioni
I suoi capelli biondi, più scuri di inverno rispetto all’estate, gli occhi color miele, la sua camminata strana.
Il suo sorriso, la sua ingenuità:
Kidrauhl portò tutto via con se espellendomi dalla sua testa, ma soprattutto dal suo cuore.
Lui, sempre più famoso, più bello, più corteggiato.
Ha avuto tante storie, ora è in pausa, così dicono i giornali, quelli che ogni tanto mi capita di leggere.
Io, sola. Mia madre è morta l’anno scorso, mio padre…
Di mio padre non ho più notizie.
Dalla scomparsa di mamma, se n’è andato e non è più tornato, proprio come Justin.
Abito sempre in quella casa sul mare, in legno,
quella costruita da mio padre. L’ho fatta ristrutturare ultimamente, muri nuovi, camere impostate diversamente...
L’unica cosa che è rimasta è quella macchia di sangue sul muro bianco vicino al caminetto in sala da pranzo, quello che mi ricorda Lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 12. 
‘’Things that we can’t make.'' 

 
 

Justin pov`s.

‘’Non puoi cancellarmi, non te lo permetterò Alex.’’

L’unica cosa che mi venne in mente di fare, fu baciarla. Presi coraggio e la baciai. In un primo tempo lei voleva sciogliere il bacio, ma non ci riuscì, e poi ricominciò tutto come la prima volta che ci baciammo. Stesso gioco di lingue, morsi un po’ al labbro inferiore e un po’ al superiore e così continuando.
‘’Questa è una delle cose che non avresti dovuto fare.’’
Mi disse lei, non appena ci staccammo da quel fottutissimo meraviglioso bacio.
‘’E questa una delle cose che non avresti dovuto fare tu, tempo fa. Tenere questo ricordo.’’ Le indicai il muro sporco ancora di sangue, il mio sangue.
Vidi un rossore apparire sulle sue guancie, era in imbarazzo, povera piccola.
‘’Vedi, da quando mia madre è morta e papà se n’è andato, l’unica compagnia che avevo era quella macchia di sangue che hai davanti. Ogni tanto al posto di piangere, sorridevo, ridevo, perché pensavo che in pochi giorni saresti tornato. Poi dopo un anno, ho smesso di ridere, volevo solo imbiancare il muro, lo stavo per fare, ma alla fine ho mollato la vernice e ho iniziato a pensarti, a pensare a tutto quello che è successo quando eravamo al liceo. A pensare al mio primo ballo, andato a puttane perché tu non eri lì, e nonostante gli inviti frenetici, io non ne accettai nemmeno uno, volevo andarci con te, e speravo tornassi almeno solo per quello, invece no. Così mi sono ritrovata vestita e truccata, seduta per terra, vicino questo muro, con il mio vestito blu che chissà se ora mi entrerà.’’
L’avevo fatta soffrire, e non poco. Mannaggia a me, e al mio orgoglio di merda che mi ha fatto lasciare lei nei suoi 3 anni più brutti.
Quando dovevo esserle accanto per la morte della mamma, io non c’ero.

Quando avrei potuto aiutarla a ritrovare il padre, io non c’ero.
Il suo primo ballo, l’ha perso, perché io non c’ero.
Ha perso la fiducia in se stessa, ha iniziato a respingere quasi tutte le persone, perché io non c’ero. Sei un coglione Justin, sei solo un coglione.

Eravamo in silenzio, in quella stanza piena per via dei mobili e delle sue cose, ma vuota perché non fiatavamo.
Lei era in piedi, davanti a me, si guardava i piedi. Portava dei calzini corti bianchi, nonostante fosse inverno. Aveva una felpa pesante grigia, con sopra immagini di cartoni animati, e portava degli shorts azzurri. Un abbigliamento poco adatto per l’inverno, ma teneva acceso il caminetto, quindi era passabile come cosa.

 
 

 
Alex pov’s.
 
‘’Ricordi quando ti ho chiesto di restare?’’
Perché Dio santissimo mi fai fare domande del genere?
Della serie: dammi una lametta che mi taglio le vene, ce’.

‘’Si…’’ ‘’Perché non l’hai fatto?’’ ‘’Non lo so, avevo paura, credo.’’ 
‘’Paura, di cosa?’’
‘’Di fare cose che poi non potrò fare, infatti poi me ne sono andato. Ma ora sono qui.’’
Già ora sei qui. E se ti azzardi a scappare via un’altra volta ti taglio le palle, Bieber.
Giuro, lo faccio.
Anzi no, mi farebbe schifo, quindi smetterei proprio di vivere di te.
Sarebbe la miglior cosa.
‘’Dovremmo fare una sottospecie di lista di cose da fare e cose da non fare.’’
‘’Dai, adesso!’’
Carta, penna, e sdraiati sulla moquette a scrivere questa lista.

-Cose da non fare [J.]
Smettere di vivere di lei.
Smettere di dipendere da lei.
Smettere di dedicarle canzoni.
Smettere di baciarla.
Smettere di amarla così poco, potrei farlo meglio.
 
Avevo letto tutto. Io ancora non avevo scritto nulla, semplicemente perché ogni cosa che volevo scrivere l’aveva scritta lui, e l’unica cosa che mi venne da fare fu baciarlo.
‘’Fanculo tutto, fanculo le lacrime, la tristezza, la depressione. Fanculo questi 3 anni di merda, fanculo il ballo e il mio vestito. Fanculo ogni singolo essere vivente sulla Terra, fanculo anche alle cose inanimate. Fanculo all’amore, fanculo all’odio, alla guerra.
Fanculo alla pace, che non ci sarà mai.
Fanculo alle canzoni, d’amore o d’odio, tristi o felici che siano.
Fanculo tutto e tutti, Justin Drew Bieber, io ti amo.’’

 
 
 





#myspace.

Peopleeeeeeeeeeeeeeeeee. Piaciuto? Si, lo so. E’ un po’ corto ma c’è molto dialogo.
Amo far parlare questi due, quindi…
E poi l’ho scritto breve perché ricevo poche recensioni, e io ci metto tutto l’amore nei miei capitoli, uffaaaa. Çwç.
Non chiedo molto, solo qualche piccola recensione in più.

 Bella o brutta, non mi interessa.
Sappiate che accetto anche le critiche, quindi, avanti! u.u
Me ne vado a letto, che oggi non è giornata.
-Loveless.

 










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-With youuuuu, shawty with youu.-

#waitingforthemusicvideo. 

  
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