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Autore: xMoonyx    17/10/2011    5 recensioni
[Spoiler 4xO3]
Momento dell'incoronazione di Arthur.
So che è un argomento già utilizzato ma ho provato a giocare maggiormente sui pensieri di Merlin, provando a tradurre l'emozione che un po' tutti avremo provato guardando quella scena.
xxx
Doveva dimenticare il passato ed andare avanti...
Per la magia.
Per Albion, che avrebbero costruito assieme.
E per lui, il suo asino regale, la sua testa di fagiolo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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My Proud _____________________________________________________________________________
Angolo Autrice. [So che dovrebbe stare alla fine della storia ma ci sono delle precisazioni sull'argomento, dal momento che ho visto che l'hanno già utilizzato! ^^]

Alloooora, vorrei precisare una cosa: quando ho scritto questa fic ancora ne era stata pubblicata solo una sull'argomento, ma era diversa e poi credo che essendo, quella dell'incoronazione, una scena che ha colpito molti, sia bello leggere tanti punti di vista! ^^" (Non mi sto arrampicando sugli specchi davvero, solo che giusto adesso, poco prima di ricopiarla su nvu sono andata un attimo su efp e ho visto pubblicata una storia simile, però più breve. In ogni caso mi scuso se possa sembrare sempre la solita solfa ma ormai l'ho scritta e perciò ve l'assuppate! v.v) La verità è che, a parte che sono ancora traumatizzata per la puntata di ieri, quella scena mi ha commossa... non dico la scena dell'incoronazione in sé, intendo piuttosto quella iniziale. Un attimo prima c'è Arthur che esce dalla stanza con l'espressione affranta e allo stesso tempo determinata, che propone a Merlin di fare colazione e un attimo dopo ecco che tutti si preparano e poi... poi.. poi quel mantello rosso svolazzante! *___* Come posso descrivere ciò che ho provato? Quello che ho pensato è stato questo "Caspiterina... ma quello è Arthur! E' il nostro Arthur, guardatelo... è diventato grande, è maturato. E'... è un re" insomma... mi sentivo come una mamma fiera del proprio bambino e pensare che è solo un telefilm! Ma sto amando profondamente questo telefilm e Bradley è adorabile, sia per le qualità d'attore che per la simpatia. In ogni caso credo che sia emozionante perché abbiamo seguito passo per passo, insieme a Merlin, la sua crescita, la sua maturazione. L'abbiamo visto passare da ragazzino viziato ad uomo ed è... boh. Non ci sono parole! ç___ç Bravo il mio bambino che è cresciuto!!! °asciuga lacrime soffiando rumorosamente il naso come nei cartoni°
Bene... °si riprende un po', asciugando le palpebre° vi lascio alla storiella!
P.s: a titolo informativo il titolo significa "il mio orgoglio" :)






~My Proud
This end is just the beginning




Arthur avanzava, col mantello rosso che si gonfiava ad ogni suo passo e Merlin non riuscì a distogliere gli occhi da lui.

Era come incatenato... nel cuore ancora un certo turbamento. Aveva aspettato che Arthur smaltisse la tristezza dentro quella sala e adesso eccola, gremita di gente, ad aspettare ciò che sarebbe successo di lì a poco.
E non riusciva a staccare lo sguardo da quella figura... con le spalle larghe, la schiena dritta, gli occhi fieri. Occhi offuscati dal buio della tristezza, ma pur sempre occhi determinati.
Merlin non poteva crederci... aveva aspettato quel momento così a lungo e adesso che era finalmente giunto non riusciva a capacitarsene.
Quello che adesso si era inginocchiato, lo sguardo inflessibile, investito dalla luce del sole proveniente dalle finestre, era veramente Arthur?
Quello che adesso stava giurando fedeltà e lealtà nei confronti di Camelot era davvero il borioso principino che lo biasimava un giorno sì e l'altro pure e che gli lanciava stivali o piatti quanto si rifiutava di accontentare qualche sua assurda richiesta?
Quello era davvero... era davvero il babbeo?
La corona brillò in mano a Geoffrey e quando si poggiò sulla chioma bionda Merlin avvertì qualcosa agitarsi nel suo stomaco, e qualcos'altro pizzicargli gli occhi.
Quello non era più l'arrogante cavaliere che aveva conosciuto...
Non era più un ragazzo.
Era un uomo, adesso.
Un Re.
Il futuro Re di Camelot.
Un Re che sarebbe stato amato e rispettato dagli abitanti. Un Re che avrebbe dato vita ad Albion.
Merlin strinse le labbra, con un profondo orgoglio. E rintracciando lo sguardo di Arthur vi lesse la sua fermezza ed insieme la sua paura. Rispose ad esso cercando di infondergli forza.
Doveva dimenticare il passato ed andare avanti...
Per la magia.
Per Albion, che avrebbero costruito assieme.
E per lui, il suo asino regale, la sua testa di fagiolo.
Fino al giorno prima Arthur non credeva di essere pronto per questo grande passo e sebbene le situazioni avessero dimostrato il contrario Merlin si era ritrovato a pensare, suo malgrado, che avesse ragione.
Era per questo che si era sentito agghiacciato, svuotato, sconvolto, quando aveva constatato la morte di Uther.
Arthur non era ancora pronto... e lui lo stava costringendo a prendersi sulle spalle immense e schiaccianti responsabilità.
Era colpa sua... tutta colpa sua.
Ma adesso guardandolo, maestoso, erto lì sull'altare, con la corona d'oro in testa e gli occhi azzurri brillanti, il mantello rosso fluttuante, la luce del sole che giocava coi suoi capelli, mentre la folla esultava, Merlin si rese conto di essersi sbagliato.
«Lunga vita al re!»
Arthur era sempre stato pronto.
Ed eccolo lì, adesso, il suo amico.
«Lunga vita al re!»
E aveva coronato, finalmente, il suo sogno. Il sogno di una nuova era.
«Lunga vita al re!»
Per la magia.
«Lunga vita al re!»
Per Albion.
«Lunga vita al re!»
Per Arthur.
Commosso alzò un pugno al soffitto.
Il destino si era finalmente compiuto: Arthur era diventato Re, e lui era riuscito a proteggerlo fino a questo traguardo.
«Lunga vita al re!» urlò a voce particolarmente alta per sovrastare quella degli altri.
Per Kilgarrah... che quel drago potesse sentirlo anche a miglia di distanza, lui che esaltava il concetto delle "facce della stessa medaglia"!
Il destino che legava lui e Arthur.
Se si fosse visto, avrebbe scorto i propri occhi brillare dall'emozione.
Sono fiero di te, stupido asino.
   
 
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