Rashida, già il nome graffiava l'anima.
Il fuoco l'aveva dentro e lo emanava dai capelli di un rosso violento.
Bruciava tutto ciò che toccava, soprattutto il set.
Lì era la padrona, insuperabile.
Ardeva di talento, quello che con il tempo l'avrebbe spenta.
Quello che l'avrebbe ridotta cenere.