18/10/2011
0 recensioniHylary & Kyle
Fuga e trasformazione
capitolo 1
Finalmente! Ci eravamo liberati da un peso opprimente, fuggendo da quella casa. Avevamo con noi tutti i nostri risparmi, le coperte, una tenda e un po’ di provviste. Il resto l’avremmo comprato in qualche villaggio.
“Ah, già!” Pensai. “Siamo diretti verso il bosco, alla casetta ricoperta di piante rampicanti.”
Quella casa non la conosceva nessuno: ci eravamo capitati per caso una mattina, mentre eravamo in cerca di fragoline selvatiche.
La scorse per primo mio fratello Kyle, perché aveva sbattuto la testa su una trave sporgente ricoperta d’erba.
Strappando tutte quelle piante trovammo una porta: da lì si entrava nell’edificio. Era piccolo, e sembrava disabitato da molto tempo.
Da quel giorno tenemmo in gran segreto la nostra scoperta e ci avventuravamo spesso nel bosco per guardare la casa da lontano.
Ci fermammo ai piedi dell’avvallamento prima della casetta.
Scesi dal cavallo, rubato dalle scuderie di mio padre, e mi diressi a piedi verso la casetta. Mi fermai e mi voltai.
“Kyle, muoviti! Non vedi che siamo arrivati?”
Visto che non accennava a muoversi, urlai di nuovo.
“Insomma Kyle! Cos’hai adesso?”
Rimase ancora immobile chinato sulla groppa del cavallo. Seccata, lo lasciai dov’era e proseguii.
Spostai tutti i rami e le piante fino a trovare la piccola porta di legno: era socchiusa. La spinsi avanti ed entrai. La casa era come l’avevamo lasciata ma… dov’erano finite le ragnatele? L’ultima volta la casa ne era piena. E’ una cosa normale nelle case abbandonate.
Schioccai il frustino, pensierosa e preoccupata.
“Kyle prima era messo in una posizione un po’…”
Rimasi un secondo impietrita, rendendomi conto che qualcosa non quadrava.
“Kyle!”
Urlai, precipitandomi fuori dalla porta. Iniziai a correre a perdifiato ma, a metà strada, mi bloccai di colpo. Due individui, pallidi come la luna, stavano immobili pochi metri davanti a me. Uno mi fissava con aria famelica. L’altro teneva mio fratello per il collo, da cui colava una sostanza di un rosso intenso....
“Sangue.” Che colava anche dalle labbra e dai lunghi canini dell’uomo che lo teneva fermo. Così capii, anche se non riuscivo a crederci. Vampiro. Gli alberi iniziarono ad oscillare a destra e a sinistra. Poi svenni.