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Autore: _Trixie_    18/10/2011    2 recensioni
[Helena Corvonero, Barone Sanguinario, Godric Grifondoro]
Storia partecipante alla Challenge - 25 Stories, Your Choices di Honey_Fra.
"Per un folle attimo soppesò la possibilità di fare ciò che lei aveva suggerito: sfidare il Barone a duello per la mano di Helena. Era un ottimo combattente, la sua vittoria sarebbe stata sicura."
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Questa storia partecipa alla Challenge 25 Stories, Your Choice!
Combinazione scelta: sangue, lussuria, duello.


Fonte di Gioia.


 
La spiava celato da un pesante arazzo nella biblioteca quasi deserta, mentre sfogliava un grande volume dalle pagine sottili. La luce del sole che entrava dalla alte finestre le illuminava i capelli neri, acconciati in una lunga treccia perché non le dessero fastidio e perché era buona consuetudine tra le giovani non maritate. La osservava accarezzare con delicatezza le illustrazioni accurate, desiderando ardentemente la leggiadria di quelle mani su di sé.
Lei era giovane e il suo corpo ancora acerbo, ma non per questo meno desiderabile.
Aveva provato, il Barone, a non cedere alla lussuria anche solo con il pensiero, ma era un’impresa che, per quanto si sforzasse, non riusciva a portare a termine. Probabilmente perché non voleva evitare pensieri lussuriosi riguardo la bella Helena Corvonero.
Proprio mentre la giovane si alzava per riporre il volume che stava consultando, il Barone udì dei passi farsi sempre più vicini e si nascose ancor meglio dietro l’arazzo, temendo di essere scoperto.
- Buon pomeriggio, mademoiselle Helena - esordì Godric Grifondoro e il Barone lo vide inchinarsi dinanzi ad Helena, con quel suo modo di fare artificioso e spavaldo. 
- Oh, buon pomeriggio a voi, messer Godric! Pensate, ero così assorta dai miei pensieri che non vi ho udito arrivare - confidò Helena.
- Vi conosco bene, mademoiselle Helena! Eravate così anche da piccola! La disperazione di vostra madre! Adoravate nascondervi in ogni dove.
- Messer Godric, non parlate così, ve ne prego! Non ricordate a voi stesso la nostra differenza di età, piuttosto rammentate il sentimento che nutro per voi - consigliò la bella Helena.
La stizza e la rabbia travolsero il Barone come fiumi in piena.
Come poteva, Helena, amare un uomo patetico come Godric Grifondoro e disprezzare lui, il più giovane Barone d’Inghilterra?!
- Voi sapete bene che il mio affetto nei vostri confronti è smisurato, ma non potete certo aspettavi che chieda la vostra mano! Io sono vecchio per voi, mademoiselle Helena -  disse Godric con un triste sorriso, come di rimpianto per essere invecchiato senza Helena.
- A me non importa la vostra età! Le vostre intenzioni sono onorevoli, il vostro cuore è puro - insistette la giovane.
- So che il Barone vi ha chiesta nuovamente in sposa e che vostra madre ha acconsentito. Dovreste acconsentire anche voi. Il Barone ha la vostra età, è ricco, giovane e discende da una potente famiglia Purosangue, perché vi ostinate a negargli la vostra mano, mademoiselle Helena?
- Lui di puro ha solo il sangue, ve lo assicuro. Il modo in cui mi guarda e mi fissa mi fa venire i brividi! I suoi pensieri e le sue intenzioni sono dettate unicamente dalla lussuria e non mi chiederebbe in sposa se trovasse un modo differente per portarmi nella sua alcova!
- Non parlate così, mademoiselle Helena. Calmatevi, suvvia. Vostra madre l’ha giudicato degno di voi - tentò Godric, cercando di placare le ire dalla giovane.
- E voi? Voi forse lo giudicate degno di me? - incalzò Helena.
- Il mio giudizio non ha alcun peso nel vostro futuro. Io sono solo un vecchio amico di vostra madre, che avrà lasciato questo mondo prima ancora che i vostri migliori anni siano sfioriti, mademoiselle Helena.
- Ve l’ho detto, dell’età non mi importa! Reclamate la mia mano e sfidate il Barone a duello, fatelo per me - lo pregò la giovane.
Godric non rispose e si limitò a fissare quegli occhi così intelligenti, chiedendosi perché proprio in questa occasione non riuscissero a capire che lui l’avrebbe fatto immediatamente, avrebbe duellato con il Barone, se avesse giovato alla bella Helena.
- Non siete voi a parlare, ma i pregiudizi che avete sul Barone e la rabbia nei confronti suoi e di vostra madre per queste nozze. Capirete che il Barone può rendervi felice e allora riderete di questa richiesta - le assicurò Godric.
- L’unico modo in cui il Barone potrebbe mai rendermi felice è togliendosi la vita! Vedere il suo sangue puro sparso a terra sarebbe per me fonte di gioia! E non guardatemi così, messer Godric. So cosa state pensando! Che sono solo una ragazzina! Pensate quel che volete, messer Godric, ma il mio cuore non sarà mai di nessun altro, se non vostro, la mia mano rimarrà mia e la concederò soltanto a voi, se un giorno la chiederete - promise la bella Helena, prima di andarsene lasciando messer Godric senza parola.
Per un folle attimo soppesò la possibilità di fare ciò che lei aveva suggerito: sfidare il Barone a duello per la mano di Helena. Era un ottimo combattente, la sua vittoria sarebbe stata sicura.
Ma lui non poteva rendere Helena felice. Lui aveva più anni da ricordare che da vivere e ciò era un ottimo motivo per lasciarla libera. Tuttavia sapeva che Helena avrebbe fatto ciò che aveva giurato, non essendo nello stile della ragazza rimangiarsi la parola data. E Godric pensò con rammarico che nonostante tutta la propria bravura, quel duello con Helena non l’avrebbe mai vinto e che mai l’avrebbe resa felice.
Si tormentava con questi pensieri e istinti contrastanti, Godric, mentre il Barone non osava respirare, temendo di essere scoperto e odiando quell’uomo che gli aveva portato via l’amore di Helena, seppur involontariamente.
 

***

 
L’aveva uccisa.
Il Barone ancora non poteva credere di aver ucciso la sua Helena, l’unica che avesse mai amato.
Desiderato,  lo avrebbero corretto in molti. Ma lui sapeva di averla amata, sapeva che nonostante i pensieri poco onorevoli che le aveva rivolto, lui l’aveva amata.
Il Barone osservò il corpo senza vita dell’Amore e pianse, chiedendosi cosa mai lo avesse spinto a un atto tanto atroce, per sé stesso e per Helena.
Avrebbe voluto rimediare, ma sapeva che alla morte non c’era rimedio.
Forse avrebbe potuto alleviare le pene di Helena.
 L’unico modo in cui il Barone potrebbe mai rendermi felice è togliendosi la vita! Vedere il suo sangue puro sparso a terra sarebbe per me fonte di gioia!
Quanto aveva sofferto d’allora, solo la rabbia e l’orgoglio avevano guidato le sue azioni da quel giorno.
Ma oggi avrebbe provato a fare ammenda.
Il Barone estrasse un pugnale e osservò la lama splendere al chiaro di luna.
Lo devo ad Helena,pensò, calando il pugnale sul proprio addome, sorridendo.
Guarda il mio sangue spargersi a terra, Helena. Che sia per te fonte di gioia.
 




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