«Chi
ha
inventato il ‘Per Sempre’ dovrebbe essere
preso a calci in culo.»
Ormai era
così difficile credere nell’amore per lei, da quel
giorno aveva
deciso che nessun ragazzo le avrebbe più spezzato il cuore,
aveva deciso che
non si sarebbe più innamorata. Ma come poteva far star in
piedi una promessa
simile?
«Ma
certo, ‘staremo
insieme per sempre’, un cazzo staremo insieme se tu mi
tradisci il giorno del
mio compleanno con la mia migliore amica. Ma adesso cambia tutto, la
mia vita
avrà una svolta, basta ragazzi e amiche che ti tradiscono,
da adesso andrà
tutto bene! »
Sbraitava lungo
la strada, ma non fece in tempo a finire la frase che
l’autobus
prese in pieno la pozzanghera gigante vicino alla ragazza che si
ritrovò zuppa
dalla testa a i piedi.
«Merda!
» respirò
cercando
di stare calma e rincorrendo l’autobus che si era fermato a
pochi metri da lei.
Si
appoggiò alla porta del mezzo per riprendere fiato.
«Signorina
deve
salire? » domandò
l’uomo al volante.
«No guarda
rincorro gli autobus fradicia dalla testa ai piedi per divertirmi,
certo. » rispose ironica.
Aspettate, mi
sono dimenticata di presentarvela.
Lei è
Amie, sedicenne incazzata con il mondo dopo aver trovato la sua
migliore amica a letto con il suo ragazzo la notte del suo compleanno..
basta?
«Ma
è tutto
pieno cazzo. Ma perché ho deciso di venire a Londra.
» bofonchiò.
Intravide un
posto e ci si catapultò, ma fu troppo tardi quando si
accorse
che qualcuno l’aveva preceduta.
«Oddio
no ti
prego. » mugolò
alzandosi velocemente dal ragazzo e andandosene.
«Aspetta!
C’eri
prima tu, siediti, sto in piedi io. » disse facendole
posto, lei fece segno di
no e sussurrò qualcosa di indefinito.
Dalla fermata
alla nuova scuola passarono venti minuti, tra buche nella
strada e sterzate dell’autista Amie si teneva avvinghiata al
palo vicino all’uscita.
Nell’autobus
a parte due o tre ragazzi erano tutti anziani o mamme con
bambini.
Qualcuno
suonò il campanello per avvertire l’autista di
aprire le porte,
proprio dove doveva uscire la ragazza, il bus si fermò di
colpo e Amie venne
catapultata direttamente fuori.
«Ti
odio Londra,
quasi più.. » si
fermò, non
voleva e non doveva pensare a quei due, qui sarebbe stata felice, se lo
sentiva, anche se come inizio faceva proprio schifo.
My Space
AHAHAHAH
rieccomi ahahaha
già con una nuova ff, so se vi può piacere, spero
di si, non mi trattengo
oltre, spero di ricevere qualche
recensione
come nella vecchia,grazie mille :’)
Nicole