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Autore: Madeline_95    18/10/2011    1 recensioni
I fratelli Peverell protagonisti di una storia? Credetemi, non so da dove mi sia venuta questa idea malsana. La storia della Bacchetta di Samubuco secondo il mio punto di vista.
Enjoy it!
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Your blood is Mud, my heart is Pure

 

 

I fumi acri delle pozioni saturavano l'aria del laboratorio, rendendola inespirabile. Un ragazzo, con la testa circondata da una bolla, lavorava, la testa affondata in un calderone di rame. I suoi capelli corvini erano ribelli, ritti in piedi sulla testa del giovane. I suoi occhi erano stanchi, ma brillavano in maniera inconsueta, come due stelle nel cielo notturno. Traeva conforto dai fumi delle pozioni, dalle scottature degli incantesimi, dalle esplosioni dei calderoni. Era giovane, ma tutta la sua vita si racchiudeva in quella stanza.

 

Un ragazzo alto, dai capelli biondo pallido lo fissava, gli occhi grigi carichi di disprezzo. “Tu adesso mi farai la bacchetta che ti ho chiesto. ORA.”. Lui giaceva a terra, sovrastato dalla figura del fratello, che lo stava calciando. Il suo naso sanguinava copiosamente, le membra gli facevano male per i calci del fratello, ma lui non si lamentò. Si ranicchiò su se stesso, attendendo la fine di quel supplizio. Conosceva suo fratello, sapeva della sua brama di gloria e d'immortalità. Era prepotente, crudele, sadico. I loro genitori non c'erano più, e il capo della famiglia era lui. La raffica di calci finì, così come era cominciata. Il ragazzo si alzò barcollando e fissò il fratello. “Si, Antioch. Ti farò la bacchetta”

 

Erano mesi che lavorava alla bacchetta del fratello. Le sue richieste erano semplici, ma chiare. Doveva inventare una bacchetta immortale, più potente di qualsiasi altra bacchetta al mondo. Una bacchetta degna di sconfiggere la morte. Aveva studiato centinaia di trattati sui legni delle bacchette, sulle loro proprietà, sui loro limiti. Alla fine, aveva trovato il legno perfetto: il sambuco.

 

Un fresco venticello estivo giocava con i suoi capelli corvini, scompigliandoli più del dovuto. L'erba fresca gli solleticava la schiena e la faccia, coperta di lividi neri. Aveva fatto di nuovo a botte col fratello, e il setto nasale grondante di sangue lo dimostrava. Si asciugò dal sangue con il dorso della mano, si alzò puntellandosi coi gomiti e si appoggiò al grosso albero di sambuco che gettava ombra su tutto il giardino. I fiori bianchi dell'albero ricoprivano il terreno, tanto che sembrava innevato. L'odore inebriante dei fiorellini era come un balsamo calmante per l'animo del giovane Peverell. “Sai che quello è un albero di sambuco? È il simbolo della compassione”. Cadmus era comparso alle spalle del fratello, che in tutta risposta fece un balzo spaventato. “Katrina dice che la compassione è un sentimento molto maligno. Se vuoi davvero fare del male a un tuo nemico, compatiscilo”. Ignotus, perplesso, guardò il fratello con uno sguardo confuso. “Katrina è la ragazza più bella del mondo. I suoi occhi brillano come il mare d'estate, i suoi capelli sono di seta color cioccolato” fu la risposta di Cadmus allo sguardo del fratello. “Lei è la perfezione scesa in terra, è un angelo venuto dal paradiso per salvarmi dal naufragio della mia vita.”Gli occhi del fratello brillavano emozionati, colmi d'amore vero.

 

 

La bacchetta giaceva completa tra le sue mani, inerme e delicata. Il legno di cui era costruita aveva innumerevoli venature, come le mani stanche che la stringevano. Dopo mesi di lavoro, la bacchetta invincibile era pronta. Ignotus si alzò e, girando su se stesso, raggiunse il fratello maggiore nel giardino della loro casa. Reverente, tese la bacchetta al ragazzo, che rispose con uno sprezzante “Ce n'è voluto di tempo”, strappando l'oggetto dalle mani del fratello. Al tocco del ragazzo, la punta della bacchetta spruzzò piccole scintille verdi e argento, segno che aveva trovato un padrone degno da servire. In quel momento, due figure umane si materializzarono al limitare del giardino. Una sagoma apperteneva chiaramente a Cadmus, l'altra era di una ragazza alta, bella come il sole. Cadmus parlò, la sua voce risultava emozionata e commossa. “Fratelli, questa è Katrina, la mia sposa”. Antioch la guardò con scettisismo, gli occhi stretti a scrutarla. “Tu. La sporca Mezzosangue che lavora al Serraglio Stregato” la sua voce era carica d'odio, la sua mente da Purosange era annebbiata dall'ira. “Mio fratello non sposerà una Mezzosangue. Non mischierà il suo sangue Puro con quello Sporco”. Un urlo invase il giardino, una luce verde illuminò il paesaggio. Katrina si accasciò a terra, senza vita. Cadmus, disperato, si inginocchiò accanto al corpo della fidanzata, così sconvolto da non riuscire neanche a piangere.

 

La Stecca della Morte aveva mietuto la sua prima vittima.

 

 

 

Ps:Katrina è, naturalmente, la ragazza che Cadmus resusciterà con la Pietra. Mi sembrava opportuno dirlo. Ah, è frutto della mia mente malsana, in realtà non so il nome della ragazza della Pietra :)

   
 
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