INTRO: È tempo di spiegazioni a casa Higurashi...
Salve a tutti!!!
(mi butto a terra e invoco pietà!) Chiedo umilmente perdono per l'immane ritardo
con cui pubblico, ma questo periodo non è ostico solo per i maturandi...
(ragazzi e ragazze avete il mio sostegno morale!).
Nel tentativo di farmi perdonare, cercheròdi pubblicare verso metà settimana il
sesto, ma non pormetto nulla.
Detto ciò vi lascio senza indugi alla lettura del quinto capitolo.
Capitolo 5 -RIVELAZIONI-
“Grazie ancora per aver protetto tutti, Inuyasha.” gli sussurrò Kagome,
sedendosi sul letto vicino a lui dopo aver finito di medicarlo. “Piuttosto… Come
facevi a sapere che quei demoni sarebbero venuti al tempio?”
“Non lo sapevo.” rispose un po’ a fatica Inuyasha lasciando allibita la ragazza
che non perse tempo e chiese subito spiegazioni.
“Ma allora perché sei venuto qui??”
“Purtroppo sono successe alcune cose spiacevoli…” iniziò lui tradendo subito una
certa inquietudine che preoccupò Kagome: “Che è successo??”
“Ci sono alcuni indizi che ci hanno portato a pensare che qualcosa di molto
malvagio si sia risvegliato… e che Naraku… beh, probabilmente Naraku è morto.”
queste ultime parole furono dette dal mezzo demone lasciando trasparire
chiaramente la rabbia e la frustrazione per non poter più nemmeno sperare di
vendicarsi di colui che tanto aveva fatto soffrire lui e i suoi amici.
“Naraku… morto.” Kagome riuscì a ripetere soltanto quelle due parole, tanto era
sconvolta da quella incredibile notizia, che faceva fatica ad accettare: anche
lei voleva vedere morto Naraku, troppe volte aveva visto soffrire Sango, Miroku,
ma soprattutto Inuyasha e troppe volte aveva sofferto lei stessa per le nefaste
macchinazioni di quell’essere maledetto. “Non è possibile…” aggiunse con un filo
di voce scuotendo debolmente la testa cercando di contenere la rabbia e le
lacrime che erano pronte a rigarle il viso: possibile che lo scopo di un anno di
avventure e pericoli venisse sottratto loro in un modo così beffardo?
“Anche per me è stato difficile accettarlo e purtroppo temo che questa sia
ancora la migliore delle notizie.” ammise a denti stretti Inuyasha, mentre
facendo forza sulle braccia, cercava di mettersi seduto.
“Questi indizi ci hanno portato a credere che in realtà Naraku non sia
propriamente morto, ma sia stato assorbito da questo nuovo essere che si è
manifestato.”
“Immagino che con tutta questa storia centrino quelle spade…” analizzò lei,
indicando il fagotto che aveva trovato addosso a Inuyasha poco prima.
“Già. Secondo una antica profezia, quattro ragazzi dovranno affrontare questo
demone e quelle spade possono essere impugnate solo da due di loro. La vecchia
Kaede me le ha affidate, chiedendomi di trovare chi le possa brandire.”
“Capisco…”
“Senti Inuyasha, perché non riposi ancora un po’ mentre io vado a preparare
qualcosa da mangiare… che ne dici?” esordì lei per spezzare l’improvviso
silenzio che si era creato e per cercare di non pensare a quelle sconvolgenti
notizie, cambiando discorso.
“Va bene. Chiamami quando è pronto e arriverò subito.” affermò lui e poi si
stese nuovamente sul letto per recuperare le energie.
Kagome entrò in cucina e si mise a trafficare ai fornelli per preparare uno dei
piatti che Inuyasha maggiormente gradiva, impiegando parecchio tempo per
cucinarlo.
La ragazza sistemò due piatti colmi di un’invitante pietanza su un vassoio e
tornò in camera sua, trovando l’hanyou beatamente addormentato sul letto.
“Inuyasha… Inuyasha… è pronto da mangiare. Su svegliati…” gli sussurrò
dolcemente lei mentre con un dito gli picchiettava sul petto per costringerlo a
non ignorarla.
Senza rendersene conto, in risposta a quella piccola tortura, Inuyasha afferrò
Kagome e la abbracciò, lasciandola senza parole.
Il mezzo demone stava per avere un infarto, quando, aprendo gli occhi e si trovò
Kagome tra le braccia. Si staccò da lei e iniziò a implorare perdono “Kagome…
scusami… io… non so cosa mi sia preso… mi è venuto istintivo…”
La ragazza lo guardò incredula e incapace di decidere come reagire: avrebbe
potuto sistemarlo con un “a cuccia”, ma doveva ammettere che quell’abbraccio non
le era dispiaciuto affatto; oltretutto lui appariva sincero nello scusarsi,
così, alla fine, Kagome decise di passare sopra l’accaduto “Inuyasha… smettila!
Non è successo nulla. Mettiamoci a mangiare, altrimenti si fredda tutto! ”
Inuyasha alzò la testa annuendo timidamente, poi si mise seduto sul letto mentre
Kagome gli porgeva un piatto, sorridendo divertita per l’atteggiamento dell’hanyou.
“È buonissimo! Sei veramente brava a cucinare!” esclamò lui completamente rapito
dal sublime sapore della pietanza, rendendosi conto troppo tardi di aver tradito
il suo tradizionale atteggiamento burbero abbandonandosi a quei complimenti, che
lasciarono di sasso la ragazza abituata a veder liquidare con sufficienza i suoi
sforzi culinari
Kagome rimase per un attimo ad osservare Inuyasha, frastornata dalle sue parole,
ma si riprese subito e si gettò su di lui con le braccia al collo per
manifestare a pieno la sua felicità.
“Grazie Inuyasha! Un simile complimento è ancora più prezioso se a farmelo sei
tu!!” disse lei allegramente per poi sfoggiare un sorriso che le conferiva
un’espressione ancor più raggiante.
“[Possibile che sia bastato così poco per farla felice??]” si domandò
sconcertato Inuyasha mentre abbracciava a sua volta la ragazza.
“Siamo a casa Kagome!!” esclamò la madre varcando la soglia di casa insieme a
Sota e al nonno. Nel sentire quella voce, i due ragazzi si separarono
immediatamente e mentre Kagome scendeva a salutare i familiari, Inuyasha si
stese nuovamente a letto fissando l’attenzione dei suoi pensieri alla profezia e
alla battaglia che li attendeva.
“Ciao Mamma! Ciao Nonno! Ciao Sota! Com’è andato il pomeriggio?”
“Perfettamente, bambina mia…” La madre di Kagome chiese poi curiosa “Cos’è
successo al cortile del tempio? Come mai ci sono quelle spaccature nel terreno?”
Kagome iniziò a spiegare cosa era accaduto durante la visita della scolaresca e
del provvidenziale intervento di Inuyasha, quando, d’un tratto, il suono del
campanello attrasse la sua attenzione.
“[Devono essere Ranma e Akane…]” pensò dirigendosi verso la porta di casa per
aprire. La ragazza aprì e fece accomodare i due ospiti, invitandoli a seguirla
in camera sua, in modo da poter parlare con più calma.
Ormai ripreso completamente dalle ferite, Inuyasha si alzò di scatto vedendo
entrare i tre nella stanza e sedendosi sul letto, iniziò a fissare in malo modo
Ranma. Inuyasha non aveva ancora digerito il modo in cui aveva trattato Kagome
durante il pomeriggio.
“Questo “coso” è ancora qui, dunque…” esordì Ranma ricambiando l’occhiataccia
dell’hanyou, che nel sentirsi chiamare “coso” si alzò pronto a ingaggiare rissa.
Kagome lo fermò, mentre Akane si occupò del fidanzato, assestandogli un pugno in
testa.
“Voi due… vedete di smettere subito di fare i bambini!!” Le due ragazze li
ammonirono all’unisono, sedendosi poi sul letto.
“Allora… queste spiegazioni?” Ranma ruppe il silenzio con fare irritato: non gli
piaceva supplicare e non gli piaceva la compagnia di quei due, soprattutto
quella del mezzo demone.
Kagome iniziò facendo nuovamente le presentazioni, di seguito spiegò loro del
pozzo e dell’epoca Sengoku e infine raccontò della ricerca dei frammenti della
sfera dei quattro spiriti. I volti dei due fidanzati lasciavano trasparire
chiaramente l’incredulità per quanto gli era appena stato riferito, ma del resto
loro avevano toccato con mano la realtà poche ore prima e dunque si dovettero
arrendere ai fatti, convincendosi della veridicità di quel racconto.
“Se non ho capito male, tu e lui… con altri vostri amici, vi state opponendo a
un demone che cerca di impossessarsi di questa “sfera dei quattro spiriti”,
perché se quel gioiello cadesse nelle mani sbagliate sarebbe un disastro.” Akane
provò a tirare le fila del discorso per cercare di chiarirsi ulteriormente le
idee.
“Già… Naraku è un essere molto malvagio che gode nel veder soffrire gli altri e
cospira sempre nell’ombra e non si ferma davanti a nulla pur di raggiungere i
suoi scopi” le rispose Kagome tristemente ripensando a tutte le sofferenze che
il loro odiato nemico aveva inflitto a lei e ai suoi amici.
“Chissà che aspetto potrà mai avere una creatura così maligna?” domandò
ingenuamente Akane
“Ha l’aspetto di un essere umano… come tutti i demoni più crudeli.” questa volta
era stato Inuyasha a parlare con un tono sprezzante “Cambia aspetto a suo
piacimento, ma lo potresti facilmente riconoscere per quell’odiosa pelliccia di
babbuino bianco che spesso indossa e…” ma l’hanyou non continuò vedendo la
ragazza irrigidirsi di colpo, iniziando a tremare come una foglia. Akane aveva
riconosciuto in quella sommaria descrizione, l’uomo del suo incubo, e ciò
l’aveva lasciata in preda al terrore più totale.
“Akane! Akane, rispondimi!” Ranma fu subito dalla ragazza e iniziò a scuoterla
per farla ritornare in sé.
“Ra… Ranma… è lui!” balbettò Akane mentre le lacrime iniziavano a rigarle il
viso.
“Lo so, Akane… lo so.” Sussurrò Ranma stringendola a sè nel tentativo di farla
calmare, mentre Inuyasha e Kagome assistevano alla scena sbigottiti.
“Si può sapere di cosa diavolo state parlando!!” sbottò l’hanyou ricevendo in
cambio una gomitata da Kagome e un’occhiataccia da Ranma.
“Vuoi saperlo?? In un sogno, io e Akane abbiamo visto crepare in maniera
orribile il vostro caro Naraku, fatto fuori da qualcuno ancora più
raccapricciante, sempre sia possibile!” rispose furibondo Ranma, mentre teneva
ancora stretta a sè la fidanzata.
“Ranma… anche tu? Perché non me lo hai detto?” gli domandò Akane tra un
singhiozzo e l’altro.
“Perché avevo paura che tu potessi spaventarti ancor di più, stupida!” rispose
Ranma con un tono che faceva trasparire tutta la preoccupazione per la ragazza.
“Ranma…”
Kagome e Inuyasha si guardarono per alcuni istanti come per cercare la reciproca
approvazione nel compiere il passo successivo.
“Credo sia il caso di raccontargli anche il resto. Non credi Inuyasha?” fu
Kagome a rompere il silenzio, ricevendo un cenno con la testa di approvazione da
parte dell’hanyou.
Inuyasha si schiarì la voce, in modo da attirare l’attenzione di Akane e Ranma e
iniziò a raccontare loro ciò che la vecchia Kaede gli aveva riferito quella
stessa mattina, parlando prima della profezia e spiegando in seguito la storia
delle spade.
Inuyasha prese il fagotto, lo aprì e porse le katane ai due fidanzati, i quali,
pur con qualche incertezza, le afferrarono, iniziando a osservarle con grande
interesse.
Improvvisamente le due armi cominciarono ad emettere una fioca luce pulsante che
crebbe fino a che i quattro ragazzi non vennero abbagliati da un lampo. Quando
riaprirono gli occhi si resero conto che i sigilli che inibivano i poteri delle
spade erano scomparsi.
“Questo vuol dire che i due predestinati siete voi…” analizzò Inuyasha, mentre
Kagome annuiva. Lei era abbastanza contenta di dover intraprendere quell’impresa
con i due nuovi arrivati, del resto con Akane si era subito trovata in perfetta
sintonia e Ranma, nonostante il suo comportamento irritante, era sicuramente una
persona affidabile. Di tutt’altra opinione era Inuyasha, che era totalmente
indifferente verso Akane, mentre la reciproca ostilità con Ranma era ampiamente
manifestata da entrambi ad ogni occhiata o commento.
“Beh, credo che a questo punto sia il caso di visitare l’epoca Sengoku” valutò
Akane cercando l’approvazione di Kagome, che non tardò a manifestarsi: “Allora
andiamo!!” esclamò con grande entusiasmo.
Ranma e Akane avvertirono i familiari che avrebbero passato alcuni giorni fuori
casa e poi raggiunsero Inuyasha e Kagome che li aspettavano davanti al pozzo. I
quattro saltarono all’interno della struttura ritrovandosi proiettati
nell’antichità e dopo aver risalito il profondo buco, si diressero con calma
verso il villaggio di Musashi.
E anche questa è andata... spero che vi sia piaciuto.
Ringrazio Marysq92 per i quattro commenti ricevuti: Grassie!
Ovviamente un grazie anche a chi solamente letto.
A presto con il prossimo capitolo: "LA LEGGENDA DEL DEMONE DELLA DISTRUZIONE"
Ragnarok79