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Autore: M kolme    19/10/2011    1 recensioni
“ormai sarà già morto da tempo” continuava a ripetersi il Sergente Godley.
breve storia ispirata al killer più famoso di tutti i tempi
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 “ormai sarà già morto da tempo” continuava a ripetersi il Sergente Godley.
Dopo la sua visita a casa del famigerato Jack Lo Squartatore non era più riuscito a fare sogni tranquilli senza potenti medicinali. Chi avrebbe potuto biasimarlo in fondo? La casa degli orrori, come era chiamata al commissariato, avrebbe fatto rabbrividire qualunque essere umano sano di mente che vi avesse varcato la soglia, tanti erano gli strumenti adibiti alle sovrumane torture che ogni notte compiva in silenzio straziando le sue vittime e mutilandole brutalmente, ma con millimetrica precisione nei movimenti, la mano ferma con cui straziava la gola delle innocenti donne cadute in braccio al Sinistro Mietitore.
L’edificio dove viveva l’assassino era pervaso, quasi abitato anch’esso, da un odore acre, un odore di organi in putrefazione, spiegabile con la presenza di una lettera accompagnata da una piccola scatola contenente metà di un rene umano, conservato in alcol etilico accanto alla porta d’entrata, chiaro segno premonitore da parte dell’assassino, e il cuore di una vittima, in una teiera sul caminetto. Massicce dosi di laudano furono trovate assieme a un coltello a serramanico, segno dello squilibrio mentale dell’inquilino, evidentemente un oppiomane visto l’ apparato per la distillazione casalingo che mostrava evidenti segni di usura. La cantina era invasa da ragni, i suoi unici amici, che giacevano assopiti sopra resti di un fegato umano avidamente consumato. La cosa più strana, come se tutto ciò che è appena stato descritto non lo fosse sufficientemente, fu la presenza di un libro, l’unico in tutta l’abitazione, con una copertina bianca, macchiata di sangue, ancora così pericolosamente fresco, che gli ufficiali avevano superficialmente scartato, pensando fosse un delirante archivio dei pensieri del killer prima di seviziare le vittime. Preso dalla opprimente curiosità decise di aprirlo, in cerca di ulteriori prove sui delitti. Parole umane non possono descrivere ciò che provò leggendo la prima riga di quell’opera:
L'avvocato Utterson era un uomo dall'espressione austera, che non si illuminava mai di un sorriso; freddo, parsimonioso e imbarazzato nel parlare; restio a manifestare sentimenti; magro, lungo, opaco e mesto, eppure in qualche modo amab…
Preso dallo sconforto il sergente chiuse d’impeto il volume. Lui conosceva fin troppo bene quelle parole, che fin dall’inizio gli rimasero impresse nella mente.
Ogni pagina era sporca di sangue e ognuna di esse recava un numero, 1, 2, 3, 4, 5. Ed ecco che finiva bruscamente la tetra successione. La tetra successione delle vittime di quel folle omicida, che agiva sotto la suggestione del libro “ Lo Strano Caso Del Dottor Jekyll E Del Signor Hyde”.
 
Il caso era già stato archiviato da tempo ma il Sergente Godley spesso pensava a quanto aveva visto, ma avrebbe voluto non aver mai veduto, in casa di quel folle assassino. Sapeva inoltre che era colpa sua se l’assassino era ancora a piede libero.
Era una gelida e nebbiosa notte londinese, una come tante, se Godley non fosse stato in servizio proprio quella fatidica notte. Il buio aveva inghiottito ogni cosa nel suo cammino, ma il sergente riuscì nonostante tutto a scorgere una figura, una tetra figura, che camminava con passo spedito accompagnato da una valigetta di velluto rosso. Era lui l’assassino che aveva ucciso 5 prostitute nel quartiere degradato di Whitechapel. Un coraggio estraneo alla natura della sua persona pervase il sergente.
Decise di inseguire quel losco individuo, ma in un attimo se ne pentì.
L’omicida si voltò verso il pover uomo e in un attimo i freddi occhi iniettati di sangue di quel folle trapassarono i suoi, fino alla sua mente, alla paura che regnava incontrastata sui suoi pensieri umani, perché al contrario, quella figura di fronte a lui, di umano, non aveva nulla.
Il sergente in preda all’inquietudine, estrasse la pistola e sparò, ma come ben si sarebbe immaginato, il colpo non andò a segno. E fu in quell’istante che ebbe l’oscuro privilegio di udire la malefica voce dell’assassino:
“puoi anche uccidermi, ma il mio spirito rimarrà sempre avvolto dalla nebbia di Londra. E ogni notte, quando su di essa vedrai calar le tenebre, saprai che sono ancora vivo, pronto a uccidere altre bestie che come me finiranno all’inferno dove è molto più semplice andare che tornare.”
L’orrore pervase il suo corpo quando sentì il rumore dell’impatto della pistola sull’asfalto. Le mani avevano iniziato a tremare, non riusciva a reggersi più in piedi. Era incapace di muoversi. E di questo Lo Squartatore se ne era certamente accorto.
“Buona notte Sir”, disse con un tono maledettamente sarcastico e un sorriso da far gelare il sangue nelle vene, e dopo un attimo, già svaniva nella foschia.
 
 
Ok questo è ciò che è stato partorito dalla mia mente delirante. È stato ripostato dopo revisione e correzioni varie, spero vi sia piaciuto.
  
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