Breathe me
everytime you close your eyes.
Placebo – Happy you’re gone

“Cosa ci fai in questo pub babbano, Granger?”

La riccia si voltò ad osservarlo. Avrebbe riconosciuto quella capigliatura ovunque. Ricci disordinati, occhi castani. Lei riconobbe la sua voce, roca, tagliente.

“Sono una nata babbana, ecco cosa ci faccio qui.” Rispose tagliente in direzione del biondo tornando poi a scarabocchiare.

“Cosa stai scrivendo?” proferì lui avvicinandosi alla giovane.

“Cosa desidera?” la voce del barista coprì il borbottare della ragazza.

“Una birra, Jo.” Rispose lei per lui.

“Non so cosa sia, ma grazie Granger. Allora, cosa stai scrivendo?”

“Pro e contro.”

“Di cosa?” chiese lui passandosi una mano tra i capelli.

“Pro e contro sulla mia vita con te.” Enunciò lei ammiccano e bevendo ancora dal suo bicchiere.

Il barista aveva posato sul bancone un boccale con all’interno un liquido bronzo. Lo prese e lo portò alle labbra, sentendone subito il retrogusto amaro solcare la sua gola.

“Allora la tua risposta dipende da una lista di pro e contro.” Proferì passandosi la lingua sulle labbra, cogliendo gocce di quella bevanda.

“In generale, sì.” Sentenziò lei continuando a scrivere.

“Non importa cosa provi per me?”

“Beh sì. Come m’interessa di quello che provi tu per me, furetto. Ma devo essere ben conscia di tutto quello che m’aspetta.” Spiegò lei

“Quali sono i pro?” chiese lui grattandosi il mento.

“Beh. Ti sposerei per amore, avrei un marito che farebbe invidia a chiunque, avrei una biblioteca enorme a mia completa disposizione.” Proferì lei

“Solo questo?”  –domandò lui dubbioso- “E cosa mi dici dei contro?”

“Sposerei un furetto platinato, un viziato, un egoista, sarei una Malfoy, dovrei riverirti, vivere dove mi ha torturato tua zia, essere servita da dei poveri elfi, e chissà cos’altro!” enunciò contando i punti sulle dita della mano.

“Deduco allora quale sarà la tua risposta. Ciao Granger.” Proferì voltando le spalle e procedendo verso l’uscita del pub.

Lei lo osservò uscire e sorrise. Lasciò del denaro babbano sul bancone assieme alla lista di pro e contro e si avviò a passo svelto verso l’uscita.

L’aria fresca della sera s’avventò sulla sua pelle. I capelli mossi dal vento.

“Malfoy! Te ne vai via così?” urlò in direzione del ragazzo.

Lui si fermò. Piano si voltò verso la ragazza che lo stava raggiungendo.

“So vedere quando una causa è persa. E questa lo è.” Sibilò

“Chiedimi di diventare tua moglie, furetto.”

“E i pro e contro?”

“Chiedimelo Malfoy.”

La osservò sorridere.

“Vuoi sposarmi, Granger?”

“No.” sorrideva ancora. Le mani di lui strette sotto il tessuto del mantello. L’avrebbe schiantata, se solo non fosse stata così dannatamente bella.

“Addio Granger.” Prese a camminare.

Lei gli fu in un attimo addosso, saltando sulle sue spalle e baciandogli il collo.

“Certo che ti sposo stupido furetto! Sarai la mia rovina, ma certo che ti sposo!”

Lui l’afferrò e la strinse a sé. L’aria pungente soffiava contro di loro. I loro baci. Le loro labbra si sfioravano. Sarebbero stati l’uno la rovina dell’altro.