'Battito brutale'
- Non sono il tuo giocattolo, ma il tuo giocattolo preferito.
Fred Weasley III trattene il respiro quando le mani della propria compagna penetrarono senza dolcezza nella carne sensibile della sua spalla. La sua mente si spense completamente, e i pensieri vennero bloccati da quell'improvviso afflusso di ormoni.
Sentirsi sempre sotto pressione, cercare in ogni modo di non deludere la propria famiglia, delle volte si rivelava faticoso. Fred era l'omonimo di due persone che avevano fatto storia nel Mondo Magico. Il primo era Frederick Weasley, che aveva sacrificato la propria vita durante la seconda guerra magica.
Il secondo era suo padre, Frederick Weasley secondo, che era diventato proprietario di una catena di negozi famosi in tutto il mondo, e che a livello di fama aveva di gran lunga superato quella di Zonco, che per il suo arsenale di scherzi era stato famoso ad Hogwarts.
Tutti si aspettavano tanto da lui, specie suo nonno George, che quando lo guardava una scintilla illuminava il suo sguardo limpido. Quello era l'unico modo per scaricare la rabbia, per sentirsi meglio e spegnere il cervello.
Due occhi azzurri cercarono i suoi, e Fred accontentò la ragazza, guardandola con attenzione. Efelidi sul nasino, capelli biondo cenere, e occhi che lasciavano senza fiato. Angélique Potter sorrise, tremando impercettibilmente.
Era tornata da tre mesi dalla Francia, dove aveva vissuto fin dalla nascita. James Sirius Potter era praticamente scappato con Dominique Weasley, quando aveva scoperto la lieta notizia. Nessuno li avrebbe accettati, infondo erano pur sempre cugini di primo grado.
Eppure si erano mostrati abbastanza maturi: arrivati in Francia, e trasferitosi entrambi a casa di Gabrielle, la zietta adorata di Dominique, avevano fatto le necessarie analisi. Il bambino stava bene, e a quanto dicevano gli accertamenti non avrebbe avuto problemi per il legame di parentela tra i suoi genitori.
E non ne aveva avuti. Angélique era l'essere più sano e bello che occhio umano avesse mai visto. Quel decimo di sangue Veela aveva accentuato la bellezza dei suoi lineamenti, e i geni Potter l'avevano resa sfacciata e divertente, come il suo famoso bis-nonno.
Harry aveva digerito a malapena la notizia, ma quei due nipotini l'avevano reso felice, anche se avrebbe preferito una nuora 'diversa'. Angie aveva un fratellino più piccolo di due anni, Dorian, che con i suoi occhioni verde scuro era riuscito a incantare il 'nonnino'.
Beh... il loro rapporto non poteva considerarsi come quello tra Jamie e Dom, perché nascondevano la loro relazione al mondo. Perché lui era il suo giocattolo, il suo giocattolo preferito.
- Smettila, Brianna. - Sbuffò Jhonatan Nott, guardando la ragazza seduta al suo fianco, che trattenne a stento un risolino. Brianna era l'unica figlia di Tomàs Finnigan e Roxanne Weasley. Capelli castano scuro, carnagione color moka, e occhi castano-verdi. Alta quasi un metro e settantasei, magrolina, veniva chiamata per la sua grossa mole 'la lottatrice'.
- Sei un idiota. - Rise Brianna, leccando il cucchiaino ancora sporco di gelato. I due erano amici fin dalla nascita, poiché Aaron Nott e Alice Paciock erano stati, ai tempi di Hogwarts, molto amici dei genitori della ragazza, e i due si erano ritrovati a condividere qualsivoglia festa, vacanza e anche dormitorio, visto che alla scuola di Magia e Stregoneria erano stati smistati entrambi a Revenclaw.
- Grazie. - Sibilò Jo, facendole la linguaccia. Provarci con la terza componente del loro gruppo, Anica Thomas, non era stata una bella mossa; - Mi regali un po di dolcezza? - Domandò con una faccia da cucciolo il ragazzo, e Brianna, alzando gli occhi al cielo, allargò le braccia.
E rimasero lì, abbracciati, a mangiare gelato sciolto, e parlare di cose stupide, com'era solito fare tra di loro. E mentre Brianna sospirava, sapendo che lui soffriva per un'altra, lei soffriva per lui.
Newt Harry Scamandro si guardò le mani, sbuffando. Si allenava senza sosta da una settimana, e dei piccoli calli si stavano formando lentamente; il ragazzo dai capelli biondo-ramati si buttò a peso morto sul letto, osservando con i suoi occhi azzurri l'effetto che sua madre aveva creato sul suo soffitto, che mostrava il tempo fuori, come il soffitto di Hogwarts.
Qualcuno bussò alla porta, e guardò sua madre entrare nella sua stanza, con gli occhi bruni accesi di preoccupazione. Lilian Luna Potter, nonostante la sua adolescenza traballante, era un ottima madre. - Va tutto bene, tesoro? - Domandò la donna, sedendosi al suo fianco e accarezzandogli una guancia.
Indossava un vestito verde smeraldo, che le strizzava la vita e che arrivava in tante piccole pieghe fin al ginocchio. I capelli rosso fiamma erano legati in uno chignon alto, mentre il grembiulino color panna, come le scarpe basse che indossava, sembrava completare il tutto.
La casalinga perfetta, che non mostrava altro che il suo lato materno, con un'occhiata superficiale nessuno avrebbe intuito che in realtà era una grande Auror, proprio come suo padre, Lysander Scamandro. - Si, mamma, solamente che i corsi per entrare nella sezione Auror sono più difficili di quel che pensavo. - Sbuffò il ragazzo.
Newt era il più grande delle quattro pesti che avevano sfornato quei due matti. Poi c'erano Chrysanta, che aveva ereditato il nome dall'adorata bis-nonna, che aveva diciassette anni, Xenophilius, che ne aveva quindici, Damon, che ne aveva undici, ed infine Ivanna, che ne aveva sei.
Una grande famiglia, unita in tutto, ma che Newt, delle volte, non riusciva a sopportare. Si sentiva oppresso, con la paura di deludere suo nonno, i suoi parenti, e di non dare mai sé stesso in tutto... Non si sentiva sé stesso, e questo lo dimostravano i suoi occhi asciutti, mentre il suo cuore piangeva a dirotto.
Edith Narcissa Malfoy aprì prigamente gli occhi, sbadigliando vistosamente. Si girò su un fianco, e spalancò gli occhioni grigi quando vide un viso a pochi centimetri dal suo viso; 'che diavolo...?' pensò indignata, osservando un Alec Zabini che riposava paciosamente.
- Ehi, Alec... Ehi! - Sbottò scuotendolo senza dolcezza. Gli occhi neri del ragazzo si aprirono prima lentamente, per poi spalancarsi alla vista di quel visino a pochi centimetri dal suo viso. Efelidi sul nasino, che caratterizzavano l'intera famiglia Weasley, capelli biondo chiaro, e occhi grigi. Edith era la fotocopia di suo padre e suo nonno.
Slytherin fin nell'anima, ma una passione spropositata per le opere Babbane, ereditate da Hermione Granger. Quando Ronald Weasley aveva saputo che la sua adorabile bambina avrebbe sposato il figlio di Malfoy, per poco non gli era venuto un infarto.
Era svenuto, e si era ripreso solamente dopo le dolci parole della moglie. Non aveva accettato, naturalmente, ma quando si era reso conto che sua moglie lo avrebbe mollato, e che sua figlia sarebbe andata a vivere lontano da casa, aveva ripreso la ragione.
E ora si ritrovava due deliziosi nipotini: Abraxas Arthur Malfoy, e Edith Narcissa Malfoy. Lui dai folti capelli ricci rossicci e occhi celeste chiaro, come quelli del nonno materno, e lei dai capelli biondi e occhi grigi, come quelli del nonno paterno.
Ma mentre Abraxas era uno studioso e diligente Gryffindor, coraggioso, orgoglioso e portere della squadra di Quidditch, singe e vergine, sua sorella era una subdole Slytherin, con i voti più bassi che si fossero mai visti e la propensione ad avere... storie di letto.
- Che cazzo ci fai qua? - Sbuffò la ragazza, dandogli le spalle e cercando a tentoni le sigarette 'magiche' che aveva posato la sera prima sul comodino. Se ne accese una alla rosa, e aspirò il gradevole profumo di pergamena.
- Siamo andati a letto insieme, forse? - Domandò ironico Alec, alzandosi completamente nudo, senza vergogna, e prendendo i pantaloni dal divanetto a destra del letto. - Ah, ma va? Ti avevo detto di andartene. - Sibilò Edith, assottigliando lo sguardo.
Alec la fuliminò con uno sguardo, scosse il capo disgustato, si rivestì e si materializzò, lasciandola sola. Edith sospirò... odiava chi faceva storie.
Angolo Autrice:
Era questo il mio progetto! Tra poco, naturalmente, aggiornerò anche Cuore Arido, ma volevo mostrarvi questa idea che da tempo mi ronzava in testa: I figli dei figli degli eroi. Insomma, mi sono letta un po di storie sulla nuova generazione, mi sono fatta un idea sulle coppie che voi amate, le ho messe insieme e gli ho fatto sfornare un bel paio di ragazzini ribelli.
Questi, naturalmente, non sono tutti: nel prossimo capitolo ne presenterò altri, e spero di tenerli tutti a mente, visto che sono tanti. Spero che l'idea vi piaccia, e che voi lasciate almeno una recensione dopo una lettura, sia negativa che positiva.
Naturalmente molti dei personaggi sono di J.K Rowling e di chi ne possiede pienamente i diritti. Questa storia, ovviamente, non è scritta a scopo di lucro.
Sonoqui87