19/10/2011
4 recensioni
10 capitolo-Buonanotte: dal Nord Italia alla Germania
Feliciano che significa?!-
La voce del tedesco rimbombò forte e seria nella testa di Lovino.
Ahi, ora le cose si mettevano male per lui!
E dannazione, perchè Feliciano continuava a stargli incollato come una cozza e non si staccava?!
Beh, lui sicuramente non avrebbe preso l’iniziativa ad allontanarsi, quel bacio era troppo unico e dolce per non volerlo assaporare ancora e ancora.
Eppure era solo un bacio a stampo!
Un semplice premersi di labbra una contro l’altra, a strusciarsi, a desiderarsi senza però, chiedere altro, che aveva di speciale?!
Quando finalmente l’altro si staccò, Lovino non riuscì a trattenere un piccolo sospiro, dettato dall’imbarazzo e dal fatto che era stato colto del tutto alla sprovvista dai crucchi e da Feliciano stesso.
Il fratello lo afferrò per le spalle e lo guardò serio:
-Ti è chiaro ora?! Anche tu sei “Italia”, senza di te io sarei solo il Nord, né Italia né altro!- il viso poi si distese in un’espressione più dolce –Non dire più una cosa del genere per favore, o mi metterò a piangere anche io- sorrise e concluse il tutto con un “Veeeeh! ~” che proprio non centrava niente, ma si sa il “Veh~” va bene da tutte le parti, un po’ come pasta e pomodori insomma.
Poi Feliciano si alzò e andò incontro agli altri due che erano rimasti sulla soglia, increduli e sbigottiti.
-Veh, menomale che siete tornati!Iniziavo a preoccuparmi!!!- disse, in una delle sue espressioni più dolci e apprensive, che se non avessero conosciuto veramente l’italiano, avrebbero pensato che fosse uno yandere come Russia.
Il prussiano a quel punto proprio non resistette più, mollò la presa dalle spalle del fratello e si catapultò a stritolare Feliciano.
-Feli-chan!!!!Ti sei preoccupato per lo zio Gil?! Ma quanto sei carino!!!- e prese a strusciarsi contro il viso dell’italiano, mentre l’altro sorrideva teneramente, cercando di reggerlo come poteva, essendo più piccolo ed esile dell’altro.
Il tedesco cercò di dirgli qualcosa ma Feliciano lo zittì con uno sguardo che diceva tanto “Ne parliamo dopo, ti va?” e magari con un Veh~ sottointeso.
Quando Feliciano si affacciò nella camera degli ospiti notò che Gilbert mancava all’appello, cosa che gli dispiacque non poco, adorava il prussiano, specie quando si chiamava da solo “Il magnifico zio Gil”.
-Lud, sono venuto a darti la Buonanotte- disse, mentre si inginocchiava sul letto e si avvicinava al tedesco –seduto sull’altro lato, intento a togliersi i calzini- per posargli sulla guancia un piccolo bacio.
In quanto a moine, il tedesco lo sapeva, l’italiano era il primo in assoluto, eppure la scena di quel bacio dato al fratello lo turbava come non mai.
-Perchè?- chiese lapidario, sicuro (più o meno)che Feliciano avrebbe capito.
E infatti, per sua fortuna, l’italiano afferrò il significato della domanda, sospirando.
-Ecco come posso iniziare…- farfugliò, passandosi una mano tra i capelli e sedendosi accanto a Ludwig.
-Ho tutto il tempo del mondo per sentire le tue spiegazioni- il tedesco si voltò guardandolo con i seri e profondi occhi azzurri, che questa volta sembravano più comprensivi e meno glaciali del solito.
-Beh, io e Lovino stavamo giocando a “Trova le differenze” e una domanda chiedeva di trovare le differenze tra l’avversario e se stessi e Lovi ha iniziato a mettere in risalto tutti i suoi lati negativi- gesticolò un po’ per rendere più l’idea, come era abitudine di ogni vero italiano fare, poi tirò su le gambe e le cinse con le braccia, poggiandovi la testa e guardando fuori dalla finesta.
-Ha iniziato a dire che sono migliore di lui e che tutti chiamano solo me “Italia” e si è messo a piangere- quasi,quasi si metteva a piangere anche lui a ripensarci.
Ludwig però non capiva –E lo hai baciato per questo?!-
-Aveva bisogno di risposte serie Lud!Non potevo semplicemente dirgli “Tutto quello che stai dicendo è una gran cavolata”! E poi lo sai che il mio fratellone è orgoglioso!-
-Però non riesco ancora a capire Feli! Non puoi baciare una persona solo per questo!- se prima era triste e confuso, ora Ludwig si sentiva veramente frustrato.
-Lud, perchè non ci arrivi? A Lovino non sarebbero bastate due semplici parole per calmarsi, tu non sai quello che mi ha detto! Non ho mai pensato che il mio fratellone si tenesse dentro tutto quel rancore nei miei confronti!- Feliciano si voltò verso il tedesco, voleva fargli capire che le cose non erano andate come credeva lui, dietro c’erano un sacco di ragionamenti contorti, tutte le girandole e gli intrecci che occupavano la mente di Lovino, tutto quel “sentirsi inferiori” o meglio “il non sentirsi proprio nessuno”.
-So che mi vuole un gran bene, come io a lui- e quest’ultima frase gli costò veramente tanto, avrebbe voluto solo gridare a tutto il mondo quanto lo amava,Lovino –ma non sarebbe servito a niente dirgli che avremmo risolto tutto, insieme come abbiamo sempre fatto! Non saremmo arrivati a niente se gli avessi detto ancora una volta “ti voglio bene”, perchè già lo sa, ma io dovevo dimostrarglielo!-
Ora Ludwig lo guardava e comprendeva più o meno quello che voleva dire, ma non era del tutto convinto.
-Sei sicuro che non ci sia nient’altro?!-
Feliciano sbuffò e sorrise tristemente, uno di quei sorrisi però, di uno che la sua lunga.
-È mio fratello,Lud. Cosa ci dovrebbe essere altro?!-
-Ma sei proprio sicuro?!- chiese ancora il biondo, giusto per accertarsi che tra quei due non ci fosse niente, ma proprio niente.
Feliciano si alzò e si posizionò di fronte a lui, prendendogli le mani tra le proprie –Come non mai- disse, con una nota triste e malinconica che fortunatamente il tedesco non colse.
-Perciò…- continuò quest’ultimo, visibilmente rosso in viso –mi ami?!-
Feliciano si aprì in un sorriso dolcissimo, gli circondò le spalle in un abbraccio e gli schioccò un bacio sulla guancia –Certo, ma che domande sono!?!-
Ludwig sembrava essersi finalmente convinto, e dopo aver assunto un colorito ancora più roseo sussurrò un “anch’io” che fece ridere dolcemente Feliciano, che nel frattempo si era rialzato e si accingeva ad uscire dalla camera da letto.
-Quindi- chiese voltandosi, mentre l’italiano si fermò sulla soglia voltandosi a sua volta prima di uscire –non provi niente per lui?!-
Questa volta Feliciano sorrise e non rispose –Buonanotte,Ludwig- e uscì dalla stanza, arrivando nella sua camera, o meglio quella sua e di Lovino.
Almeno per quella notte si sarebbe concesso di dormire stretto tra le braccia della persona che amava veramente, il suo amato “Lovi” e non tra quelle di Ludwig, che lo facevano sentire altrettanto bene ma che ogni volta che lo cingevano lo facevano sentire solo e soltanto un mero bugiardo.
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Capitolos 10!!!! *con una S in più! -.-'*
In questo capitolo abbiamo un Ludwig non troppo convinto che Feliciano dica la verità ed effettivamente ha ragione povero il nostro crucco!!! *stritola, abbraccia, consola la versione chibi di Lud perchè quella normale è troppo grande per lei... desperation -.-''*
Feliciano cerca di spiegargli come può, dicendo la verità per quanto riguarda i sentimenti di Lovino e del bacio, mentendogli per quanto riguarda i suoi di sentimenti.
Una buonanotte un pò particolare questo è chiaro, e tutti si chiedereanno dove sia Gilbert, beh se siete proprio tanto curiosi di saperlo ve lo dico:
è inginocchiato davanti al water a vomitare oltre tutto quello che ha ingurgitato *schifo* anche la propria anima! Gilbird gli fa da infermiere, speriamo che la sbornia passi presto!!!
Nel prossimo capitolo vedremo come i due fratellini italiani si danno la buona notte, non pensate cose strane, il prossimo capitolo sarà molto soft ...
Beh, non ho più niente altro da aggiungere,
vi saluto!!!!!!!!!!!!!!!
Kissuuuuuuuuuuuuuuuuuuu,
Kumiko095
p.s.: quasi dimenticavo:RECENSITE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ringrazio chi ha recensito finora e chi legge solamente, vi lovvo!!!