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Autore: ArashiStorm    19/10/2011    1 recensioni
[SPOILER per inizio Shippuden e riferimenti al film Naruto Shippuden - Kizuna]
Una flash-fic su un Sasuke che nonostante abbia lasciato Konoha non riesce ancora a lasciare i ricordi dei suoi compagni con la stessa facilità...Perchè tutti hanno bisogno di compagni nella vita...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sasuke Uchiha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Titolo: Compagni
Fandom: NARUTO
Rating: Verde
Spoiler: inizio Shippuden, riferimenti al film Naruto Shippuden - Kizuna
Personaggi: Sasuke
Parole: 661
Disclamer: NARUTO e i suoi personaggi sono proprietà del maestro Masashi Kishimoto.



Ci sono giorni in cui non ne puoi più di vivere li dentro, li sotto. Circondato da muri spogli e scuri, da un’oscurità e da un nulla che non è tanto diverso dalle pareti della tua vecchia casa. Anche qui se la luce fosse sufficiente a illuminare quelle pareti di rocce vedresti macchie di sangue incrostato. Non vuoi sapere di chi sia quel sangue né tanto meno come sia arrivato sul soffitto e sui muri. Ti fa già abbastanza schifo pensare a tutti quei barattoli dove vivono, o meglio, sono tenuti in vita esseri che una volta erano animali o ancor peggio umani. Quel posto ti mette i brividi ancor oggi ma il tuo sguardo non mostra mai quel che provi, non devi mostrarti pietoso o Orochimaru potrebbe rivedere la sua decisione. Sei troppo debole ancora, non hai la forza di ucciderlo né di soggiogarlo come vorresti, come hai pianificato fin dal principio. Sai bene che l’interesse che quella viscida serpe nutre per il tuo corpo sia l’unico motivo per cui sei ancora in vita e non sei invece anche tu in uno di quei barattoli che Kabuto maneggia con evidente soddisfazione.

Quel posto ti fa schifo, davvero!

Per questo ogni tanto esci e vai a nasconderti dietro quella alta cascata. Li c’è aria pura e acqua limpida e anche se tu te ne stai seduto in fondo a quella piccola grotta nascosta dall’acqua scrosciate puoi comunque respirare in quel luogo. Alle volte però nemmeno stare seduto li basta a farti sentire meno sporco. In quei momenti ti alzi, ti sfili il kimono bianco e getti la testa e il corpo sotto quell’acqua gelida. La senti scorrere sui capelli e sul volto, scende con rivoli disordinati sul tuo petto, ti procura brividi e ti senti vivo ancora una volta sotto la purezza di quelle gocce. Attraverso quel muro d’acqua puoi vedere il mondo della luce, quel mondo che hai lasciato anni fa. Vedi il cielo azzurro e gli alberi verdi ed ogni volta quei colori sono ancora li a infestare i tuoi pensieri, due paia d’occhi che non vogliono lasciare i tuoi ricordi. Scuoti la testa e attraversi la cascata, gocce limpide cadono dalle tue lunghe ciocche nere. Ti lanci nel vuoto per cadere delicato come un gatto sulla superficie del lago sottostante. Senti su di te i raggi caldi del sole che ti asciugano velocemente la pelle. Nemmeno tutto ciò ti regala un po’ di pace, perché ti basta alzare gli occhi per vedere quell’astro giallo splendere come a deriderti nel ricordo di quello stupido che ancora non si è rassegnato all’evidenza.

L’hai incontrato per puro caso ultimamente e l’ultima cosa che ti ha detto l’hai capita come se l’avesse urlata anche se le sue erano solo parole sussurrate.

“Ti riporterò sicuramente a Konoha”

StupidoStupidoStupido! Scagli un chidori nell’aria e lasci che il suo potere ti avvolga. Devi allenarti, devi diventare più forte, ancora di più. Continui senza sosta finché ti rendi conto che la luce del tuo chackra è l’unica esistente. È giunta la notte.

Ti piace la notte. Perché è buia e nasconde il colore azzurro del cielo, il giallo del sole, il verde degli alberi e anche il rosa di alcuni fiori che ultimamente hai notato essere sbocciati nelle vicinanze della cascata. L’oscurità nasconde tutti questi colori e tu puoi guardarti attorno senza paura di cadere nei ricordi che sarebbero distrazioni, solo distrazioni, si, nient’altro che distrazioni. Le tenebre inghiottono tutto, anche quei ricordi. È bella l’oscurità, non quella di quel covo tetro e macabro però, è l’oscurità della notte a piacerti perché ti nasconde, ti protegge, lei, mentre alzi gli occhi al cielo ringraziandola per fartelo vedere nero e non azzurro, no, basta azzurro a riempire il tuo sguardo. Anche la luna non è gialla come il sole, è bianca, pallida, come la pelle di tua madre e tante sono le stelle che brillano attorno a lei.

La notte, si, lei è ora la tua unica compagna…
  
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