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Autore: Rebychan    20/10/2011    6 recensioni
Un bacio può avere diversi significati.
A causa del rituale del bacio mafioso Gokudera scoprirà qualcosa su se stesso che lo porterà a capire la verità sui suoi sentimenti.
Atemporale - Pairing: YamamotoxGokudera (8059)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ecco qui il nuovo capitolo di questa storia.
Come al solito, i personaggi non sono miei e scusate se ci saranno degli errori. Io leggo e rileggo ma qualcosa mi sfugge sempre.
Ringrazio tutti coloro che hanno lasciato un segno della loro lettura su questa storia, commentando o mettendo me o la fic sui preferiti, ricordati e seguiti.
Vi lascio alla lettura.
Rebychan

CAPITOLO 4

Yamamoto non si sarebbe mai aspettato una risposta ed una reazione del genere da parte di Gokudera. O meglio immaginava che ce l'avesse con lui perché temeva che avesse a che ridire sulla sua nomina a braccio destro. La prima parte del suo discorso quindi non l'aveva stupito, il problema però era la seconda. L'aveva accusato di farsi troppo gli affari suoi e da come l'aveva detto gli sembrava che la cosa gli pesasse di più di tutto il resto.

Davvero non sopportava minimamente  l’idea che lui interferisse nella sua vita? Lo detestava così tanto?

Takeshi aveva sempre creduto che con gli anni l'altro avesse iniziato ad apprezzarlo un pochino tanto da considerarlo un amico, ma forse si era sbagliato.

Se odiava essere aiutato da lui infatti probabilmente era perchè non voleva avere debiti di riconoscenza nei suoi confronti e quello implicava che da lui non voleva amicizia, ma solo un rapporto di collaborazione reciproca dovuto al fatto di essere co-guardiani.

Quella consapevolezza lo colpì come un pugno nello stomaco, mandandolo KO. E fu per quello che reagì con un attimo di ritardo al tentativo di strangolamento da parte dell'altro.
Le dita di Gokudera sul suo collo strinsero con forza, mentre continuava a ripetere: "Idiota! Idiota!"

Yamamoto dovette fare leva su tutta la sua forza per liberarsene.

Stavolta Hayato sembrava intenzionato sul serio ad ammazzarlo.

L'alcol doveva aver fatto emergere l'odio per lui che si era tenuto dentro per anni e se quando era sobrio il raziocinio lo spingeva ad apparire tranquillo, ora la rabbia lo guidava in quel tentato omicidio.

Takeshi con le dita riuscì ad insinuarsi sotto quelle dell'altro, ed ad allontanarle. Ogni centimetro fu conquistato sudando copiosamente, mentre il fiato seppure corto a causa della fatica, riprendeva vigore perché non c'era più niente che ostruiva le vie respiratorie.

Quando le mani di Gokudera furono distanti una ventina di centimetri, Yamamoto ne approfittò per sfuggire dalla sua presa, mettendo diversi passi tra lui e l'altro ragazzo.

Solo allora si voltò per guardare negli occhi Hayato che non l'aveva seguito.  

Anche il ragazzo dai capelli argentati aveva preso a respirare a fatica. Teneva ancora le mani sollevate come se non avesse capito esattamente cosa fosse successo. Poi se le portò davanti agli occhi e le guardò per diversi secondi, prima di lasciarle cadere lungo i fianchi.

Solo allora fissò di nuovo l'attenzione su Takeshi.

Le sue iridi erano appannate, dopotutto era impossibile che dopo aver bevuto così tanto fosse di già tornato completamente lucido in così poco tempo.

Gokudera ci mise qualche istante a mettere davvero a fuoco Yamamoto.

E con un cambio d'umore repentino, il suo sguardo si fece triste. La rabbia scomparve, mentre guardava l’altro con due occhi umidi, quasi preda delle lacrime.

"Perchè non mi hai baciato?", chiese di nuovo con voce scossa. "E non dirmi che l'hai fatto per me. Io non ti ho mai chiesto di non farlo."

Yamamoto abbassò lo sguardo titubante non sapendo più cosa rispondere.

La sua prima risposta infatti aveva fatto andare fuori di testa Hayato. E se l'avesse ripetuta chissà come se la sarebbe presa.

Tuttavia non poteva nemmeno dirgli la verità circa i suoi sentimenti.

Se gli avesse confessato che l'amava l'altro l'avrebbe allontanato e lui non voleva essere costretto a stargli distante.

Anche se Gokudera lo odiava, lui lo amava e quell'amore lo spingeva a volerci essere per l’altro indipendentemente dai sentimenti che  provava nei suoi confronti.

Come doveva quindi rispondergli?

Aveva le mani legate.

Vederlo così ferito da quella faccenda, rendeva però triste anche Yamamoto che sentiva il forte impulso di consolarlo.

Ma come poteva fare?

L'altro era ubriaco e quindi le sue reazioni erano inaspettate.

Forse poteva sdrammatizzare la situazione con qualche battuta, ma non sarebbe stato giusto.  Prima era meglio chiarire alcune cose.

Sospirò e disse: "Voglio rassicurati sul fatto che se non ti ho baciato non è perché non ti considero degno di essere il braccio destro di Tsuna, anzi penso che quel ruolo ti calzi a pennello. Credimi non troverai mai nessuno più fedele di me a lui ed a te."

Lo guardò intensamente negli occhi per fargli comprendere la sua sincerità.

Gokudera sembrò credergli visto che inclinò il capo in segno di assenso.

Poi però scostò lo sguardo pensieroso, gli si avvicinò lievemente e di nuovo gli chiese: "Se è così però non capisco perché non mi hai baciato. Avresti potuto farlo, avresti suggellato il nostro legame."

"Ho pensato che trattandosi solo di uno stupido rituale, potevo evitarlo visto che tu non sembravi volerlo."

Fu Yamamoto a quel punto ad abbassare lo sguardo. Gli faceva male pensare a tutto quello, visto che l'amava.

Lui in verità avrebbe voluto davvero baciarlo, ma sapendo che l'altro non lo desiderava, come avrebbe potuto approfittarsi così di un rituale stupido ma innocente, solo per assaggiare per la prima ed unica volta le sue labbra? Non poteva!

Gokudera non sapeva quali sporchi pensieri si annidavano in lui.

Piacendogli, infatti, non poteva impedirsi di desiderarlo. E più di una volta aveva fantasticato su di loro, ben sapendo che quel sogno non sarebbe mai diventato realtà.

Eppure in quei pensieri l'aveva sporcato tante volte baciandolo e leccandolo in tutto il corpo e di quello si sentiva in colpa. E non voleva sporcare anche un bacio dal significato bellissimo che avrebbe dovuto unire l'anima delle due persone che se lo scambiavano, con quei suoi vili desideri.

Lui non poteva unire la sua anima con quella di Gokudera, non nel modo in cui l'altro voleva.

L'altro voleva solo "servilismo", lui voleva "amore".

Lo sguardo di Hayato si era fatto pungente, anche se a causa dell'alcol sembrava sempre sul punto di potersi riaddormentare di nuovo da un momento all’altro.

Probabilmente Gokudera si stava sforzando di capire il significato recondito delle parole e degli sguardi di Yamamoto, non riuscendoci però a causa della mancanza di lucidità e quindi captandone solo il senso più diretto.

"Non ti ho mai detto che non lo volevo. Ogni volta intervieni nelle mie faccende pensando di farmi piacere, ma non è così. Lasciami libero di prendere le mie decisioni.", fu infatti il suo commento.

"Mi dispiace. Non sapevo ti pesasse così tanto la mia ingerenza.", si scusò Yamamoto  non riuscendo più  a nascondere il suo rammarico. Cominciò a giocare con un piede con un piccolo sasso che si trovava in mezzo alla strada per concentrare la sua attenzione su qualcos'altro e non far vedere quanto tutto quello lo facesse soffrire, mentre aggiungeva: "Non lo farò più."

Passarono alcuni istanti di silenzio e poi Gokudera improvvisamente gli si fece ancora più vicino, appoggiandogli una mano sulla spalla.

Chiese un'altra volta: "Perché non mi hai baciato?"

Yamamoto risollevò lo sguardo con un cipiglio.

Gokudera lo guardava in un modo strano.

"Te l'ho già detto.", disse incerto.

"Davvero? Non mi ricordo.", esclamò Hayato pensieroso, poi ridacchiò. Quando tornò serio la sua testa ondeggiò pericolosamente per qualche secondo, e ripeté come un chiodo fisso e fosse l'unica cosa che gli interessasse, mentre tutto il resto passava in secondo piano e gli entrava da un orecchio e gli usciva dall'altro a causa dell'ubriacatura: "Perché non mi hai baciato?"

Yamamoto a quel punto capì che era inutile fare un discorso serio con lui, non era nello stato adatto per comprenderlo.

Anche se in certe circostanze sembrava lucido, invece era ancora straubriaco.

Fu per quello che si sforzò di sorridere mentre si decideva a lanciare una battuta, in modo da tenere la mente contorta dell'altro occupata. Gli disse: "Ehi, non credevo ci tenessi così tanto ad un mio bacio?"

L'aveva detta per alleggerire la tensione perché se anche Gokudera si fosse incavolato, finalmente avrebbe smesso di chiedergli spiegazioni che poi si dimenticava o fingeva di dimenticarsi.
Ma Gokudera non si arrabbiò.

A quella sua battuta, si fece serio.

La sua testa si perse in pensieri incomprensibili che poi sfociarono in quella battuta: "Già! Nemmeno io credevo l'avrei voluto così tanto."

Poi di nuovo il ragazzo dai capelli argentati cambiò umore.

Yamamoto era ancora impegnato a capire cosa significasse quella frase, quando se lo ritrovò schiacciato addosso.

Stavolta non però per picchiarlo o fargli male ma per abbracciarlo.

L'impeto fu così forte che Takeshi venne sbilanciato e cadde a terra di schiena.

Per fortuna che era abituato a certe cadute, visto tutti i combattimenti fatti, perché non si fece poi più di tanto male.

Gli ci volle però qualche secondo per riprendersi ed in quei secondi, Gokudera che gli era rovinato addosso, si sedette a cavalcioni su di lui.

Quando Yamamoto riuscì a fissare la sua attenzione su di lui, vide che il suo volto era attraversato da un'espressione maliziosa, mentre le sue iridi verdi erano diventate più scure, a causa della frenesia.

Hayato biascicò: "Finiamo il rituale. Baciamoci ora.", prima di chinare il viso per avvicinarlo a quello dell'altro.

Yamamoto inclinò però il capo per impedirgli di baciarlo.

Non capiva perché Gokudera si stava comportando così, ma sapeva che era l’alcol a parlare e non lui.

"Gokudera.", provò a dirgli mentre, muovendo la testa, evitava anche il secondo tentativo di bacio dell'altro, che finì sui suoi capelli. "Non so cosa ti sia preso ma è meglio se ti alzi. Hai bisogno di tornare a casa e dormire."

"Dopo!", disse con autorità Gokudera, tanto che improvvisamente sembrò essere tornato il solito ragazzo burbero che era diventato degno di stare al fianco di Tsuna come suo vice comandante.

I suoi occhi però erano ancora annebbiati e carichi di un'emozione che Yamamoto non riusciva a spiegarsi.

"Ora voglio che mi baci. Sì, voglio un bacio.", disse l'attimo dopo.

Il tono di voce deciso di prima venne dimenticato, sostituito da uno petulante, tipico dei bambini che fanno i capricci per avere un giocattolo.

"Non credo sia una buona idea.", si rifiutò Yamamoto tentando di divincolarsi dalla presa a terra dell'altro.

Gokudera però essendo in una posizione vantaggiosa, premette il proprio corpo contro il suo per bloccarlo definitivamente.

Poi con le mani andò ad afferrargli la testa che continuava a muoversi per impedire alle sue labbra di posarsi dove volevano.

"Sì, bravo così. Stai fermo.", esclamò il ragazzo dai capelli argentati diventando improvvisamente sadico. "Mi piaci di più quando obbedisci."

Il suo viso si avvicinò di nuovo a quello di Yamamoto che si rese conto di non poter più fare niente per impedire quello che sarebbe successo.

Era immobilizzato lì in mezzo alla strada.

Se solo fosse passata qualche macchina avrebbero dovuto spostarsi e l'altro forse si sarebbe risvegliato dall'incantesimo che l'aveva reso così voglioso nei suoi confronti.

Certo essendo innamorato di lui sulla carta tutto quello a Takeshi avrebbe dovuto fare piacere, ma aveva il dubbio che Gokudera agisse così non perché sul serio desiderasse baciarlo, ma semplicemente per puntiglio personale. Lui non l'aveva fatto alla cerimonia, l'aveva ingannato, ed ora voleva appropriarsi di qualcosa che riteneva fosse suo di diritto.

Hayato quando ormai le sue labbra erano a pochi centimetri da quelle dell'altro, infatti, dichiarò: "Ed ora concludiamo definitivamente la cerimonia."

E poi premette la propria bocca su quella di Yamamoto.

Di prassi il rito della nomina avrebbe previsto che Hayato alitasse in bocca a Yamamoto e poi ricevesse il suo fiato, ed all'inizio infatti Gokudera fece proprio quello. Gli respirò in bocca, facendo quasi vomitare Takeshi visto che sapeva di alcol.

Tuttavia il bacio non durò pochi secondi come da previsione. No, durò molto di più.

Gokudera infatti pochi istanti dopo gli infilò la lingua in bocca e quello non centrava proprio più niente con il rito.

Quello era diventato un bacio a tutti gli effetti.

E se prima aveva provato una forma di rifiuto, Yamamoto si ritrovò suo malgrado coinvolto.

Sentì le mani di Gokudera lasciargli il viso per andargli a cingere il collo in un abbraccio possessivo. Le sue braccia invece si liberarono da sotto il corpo dell'altro per andarlo ad abbracciare lungo la vita.

Si baciarono con trasporto per diversi minuti, come se fosse stata l'unica cosa di cui avessero bisogno per sentirsi felici. E per Yamamoto era davvero così.

Aveva sempre sognato baciare in quel modo Gokudera e finalmente la fantasia era diventata realtà.

Lo amava così tanto, e più le loro lingue giocavano tra loro, più i suoi sentimenti diventano più forti, più avrebbe voluto che tutto quello durasse per sempre.

Purtroppo però non durò, perché proprio in quel momento accadde quello.

FINE CAPITOLO 4

Quali sono i pensieri che hanno affollato la mente di Gokudera mentre faceva certe cose? Come proseguirà il bacio? Cosa succederà? Tutto quello lo scoprirete leggendo il prossimo capitolo.

L'ANGOLO DI REBYCHAN:
In questo capitolo Gokudera si è comportato in modo molto strano. E' passato da un estremo all'altro.
Vorrei giustificare tutto dicendo che è perché è ubriaco, ma probabilmente il suo atteggiamento è strano anche per una persona brilla.
E' lui che è contorto ed io non ho saputo renderlo meglio di così. Mi dispiace!
Ed ora vediamo come proseguirà la storia. Speriamo in bene.
Con questo, anche stavolta mi sembra di aver detto tutto.
Chi vuole contattarmi può farlo qui sui commenti EFP, per Email o sul mio forum.
Alla prossima.
Rebychan

L'ANGOLO DELLE RISPOSTE AI COMMENTI:

Un ringraziamento speciale va a:

Dead Master: Grazie! Sono felice di sapere che aspetti questa mia storia con tutta quell'aspettativa. Tutto ciò mi rende orgogliosa.
Diciamo che per il momento, i pensieri di Gokudera e Yamamoto si alterneranno capitolo per capitolo, e poi si vedrà. Eh eh eh!
Esatto! Gokudera è contorto, ma se non lo fosse non sarebbe più lui, non credi?
Come avrai letto, complice gli ormoni alti, un tarlo fisso, e l'ubriacatura, Gokudera in questo capitolo ha agito. Eccome se ha agito. E chissà ora cosa combinerà, sarà pronto a scendere a patti con i suoi sentimenti per Yamamoto, oppure no? Speriamo in bene!
Sono felice di sapere che ti piace come rendo l'emotività dei personaggi. Spero di continuare così e di non deluderti.
Diciamo che Gokudera è passato nel giro di due capitoli, da un estremo all'altro, prima infatti ha provato ad uccidere Yamamoto, e poi l'ha baciato. E' veramente strano, oltre che incomprensibile.
In uno dei tuoi filmini mentali avevi considerato questa svolta? Sono curiosa di saperlo.
Anch'io soffro sempre con i personaggi quando leggo e scrivo certe cose, ma se in una storia andasse tutto bene sarebbe monotona per cui purtroppo per peparla bisogna creare delle situazioni di rottura, che colpiscono come un pugno nello stomaco o peggio.
Spero sul serio di non deluderti.
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.
Grazie per il commento.

lightdragon91: Sono felice di sapere che le paranoie di Gokudera ti hanno soddisfatta. ^^
In effetti le sue conclusioni erano anche logiche, non sapendo i sentimenti che l'altro prova per lui.
Io direi che dopo la dormita Gokudera aveva trovato un minimo di coerenza di pensieri, ma poi la sbornia si è rifatta sentire facendolo agire in modo del tutto sconclusionato. Ha un unico tarlo fisso il bacio, ed il resto gli passa attraverso senza sentirlo. Che brutta situazione! Eh eh eh!
Mi sa che proprio perchè non riesce a definire il loro rapporto, per Gokudera Yamamoto è uno dei più grandi misteri. Non riesce a capire se stesso, per cui non capisce nemmeno l'altro.
Come avrai letto, sì Yamamoto è sfuggito alla morte, e no, non c'è stata la sfuriata, ma qualcos'altro. Eh eh eh! Avevi ipotizzato una cosa del genere? Sono curiosa!
Spero che questa storia continuerà a piacerti e non ti deluderà nel proseguo.
Grazie per la disponibilità a commentare. Mi fa piacere poter contare sul tuo.
Grazie per il commento.

Hibari Kyoite: Sono felice di sapere che questa storia ti piace così tanto. Spero di non deluderti con il proseguo.
Mi dispiace per i tuoi problemi di salute. Spero che ora tutto si sia risolto e tu possa stare meglio. E' così?
E non preoccuparti! Commenta pure quando riesci.
Sì, per il momento i punti di vista di Gokudera e Yamamoto si alterneranno di capitolo in capitolo per creare un piano completo di quello che succede, poi si vedrà e speriamo in bene.
Diciamo che dire che Yamamoto è un idiota, è una cosa molto semplice, visto che Gokudera non fa che ripeterlo. Eh eh eh! A parte questo, in effetti, Takeshi sa essere disarmante. Sembra che non pensi nulla, ma in verità certe volte pensa troppo ed alla fine si complica la vita. Se in questo contesto infatti avesse permesso al suo istinto di portarlo dove voleva, probabilmente avrebbe baciato Hayato, ma a quel punto la storia sarebbe finita, non credi?
Non preoccuparti! Io la penso come te per quanto riguarda le 5927. Quello che Gokudera prova per Tsuna non è amore, è adorazione ed è una cosa diversa perché manca quello che in un rapporto è basilare, il confronto.
Vedrai, al più presto (spero) Gokudera scenderà a patti con i suoi sentimenti per Yamamoto, già in questo capitolo, infatti ha fatto una cosa imprevedibile che fa pensare. Ed ora vediamo come si svilupperà la vicenda. Incrociamo le dita.
No, per ora Yamamoto è salvo ed in futuro si vedrà. Incrociamo le dita.
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.
Grazie per il commento.

Un bacione

Rebychan

 
   
 
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