3
CAPITOLO
Briony entrò in fretta e furia in casa,
chiudendo la porta.
Respirava a fatica, si
sentiva intrappolata come un pesce in mezzo agli squali.
La testa le girava
ancora, era stato un miracolo che non fosse uscita fuoristrada con l’auto.
Sentiva come se Caroline
le avesse fatto qualcosa in quella casa… gli
occhi le bruciavano e la testa le stava per scoppiare quando lei l’aveva
fissata in quel modo… Sapeva che Caroline
nascondeva qualcosa di orribile, e il fatto che lei negasse in quel modo non
faceva che aumentare i sospetti sulla sorella.
Cominciò a camminare per
la casa dondolante. << Devo uscire da questa situazione e subito!
>> L’unica soluzione era chiamare il padre ma purtroppo aveva dato il
telefono a quell’uomo misterioso…
Elijah...
Quell’uomo era davvero
un mistero sotto tutti i punti di vista. Anche se era freddo come il ghiaccio,
la sua calma la metteva terribilmente in soggezione. Soprattutto quando la
guardava fisso in quel modo…
Ma non c’era tempo da
perdere, si augurò che la linea telefonica fosse stata ripristinata a casa sua
e andò verso il telefono di casa.
Purtroppo quando alzò la
cornetta, non c’era linea. << Merda >>. Si abbassò per vedere se
tutti i fili erano attaccati… Sembrava
tutto a posto. L’unica soluzione era cercare un telefono pubblico.
All’improvviso quando si
alzò, si ritrovò faccia a faccia con Elijah. Quasi i loro nasi si scontrarono.
Inconsapevolmente Briony urlò dallo spavento. Ma questo venne subito
raffreddato dagli occhi gelidi di Elijah, come se quella freddezza ghiacciasse
ogni cosa intorno a lui.
Il cuore di Briony batteva all’impazzata, non sapeva se era per la
paura o per qualcos’altro…
“Hai fatto presto…dove sei stata?” le chiese lui con un tono
gentile, ma pur sempre freddo. Briony sentì
il suo respiro solleticarle il viso, facendole scatenare una serie di brividi
interminabili. Le venne l’acquolina in bocca e non riuscì a deglutire perché
aveva la gola completamente secca.
“In giro..” rispose con
un fil di voce, quasi temesse che il suo respiro si scontrasse con quello
dell’uomo. Aveva timore anche di un solo semplice contatto.
“Oh davvero? E dove
precisamente?” Le chiese lui, arretrando di un passo e liberandola finalmente
dal suo sguardo magnetico.
Brony ritornò così a respirare.
“E tu?” Chiese lei a sua
volta. “Cosa hai fatto di bello? Sei uscito?” Lo guardò con tutta la
discrezione che possedeva: il viso aveva ripreso un buon colorito, era in
perfetta forma… anche i capelli erano
perfetti senza nessun briciolo di polvere. La labbra erano più rosse del solito…
“Le domande le faccio
io” replicò Elijah abbottonandosi un bottone della giacca. Sempre in modo
elegante, mai scomposto.
Briony era immobile, non osava dire niente.
“Come hai fatto a
trovarmi in quella casa? Perché eri lì?” domandò lui ancora, alzando lo sguardo
su di lei.
“Te l’ho già detto,
passavo di lì per caso”
Lui la scrutò serio,
facendosi scappare un sospiro. “Te l’ho chiesto con le buone, ora dovrò farlo
con le cattive”
Si avvicinò
pericolosamente a lei come un fulmine, e prima che Briony potesse
fare qualcosa le prese la testa con forza come prima. Lei cercò di divincolarsi
e di strattonarsi, ma lui era forte. Incredibilmente più forte.
Briony affogò l’urlo in gola e fece agire
le mani, che si strinsero al petto di lui al fine di mandarlo via; ma così
facendo Elijah riuscì a imprigionarla con più facilità contro il suo petto,
cingendole con forza la schiena con l’altro braccio sempre con sguardo severo e
noncurante.
Briony avvampò involontariamente per quella
strana posizione in cui lei sembrava gli fosse avvinghiata come una cozza,
anche se voleva scappare.
Le braccia di Elijah
continuavano a imprigionarla e fece lo stesso anche il suo sguardo ammaliatore.
La porta della libertà era dietro di lei, ma Briony rimaneva
incatenata in quella gabbia di ghiaccio da cui non poteva scappare. Si raggelò.
Lo sguardo di Elijah a
sua volta la costrinse a guardarlo dritto negli occhi. Emanavano una strana
luce, impossibile resistergli. “Dimmi tutto quello che sai.” Le ordinò senza preamboli.
“Ho accompagnato mia
sorella e le sue amiche a casa Salvatore”
“Tua sorella?”
“Caroline..è la mia
sorellastra”
“Interessante…continua”
“Ho notato che erano
molto nervose, come se nascondessero qualcosa così anche io sono entrata in
quella casa”
Lui rise “Ti sei messa a
origliare?”
“Sì. Loro parlavano con
quello Stefan…di un cadavere…ho intuito che avessero ucciso un uomo”
“Sono già morto, non è
un problema questo”
“Ho approfittato della
loro assenza per andare in cantina…c’eri tu.
Disteso con un pugnale nel cuore. L’ho tolto ma tu sei svanito nel nulla. Ho
pensato che fossi uno zombie”
Elijah sorrise
lievemente “Non è un gran bel complimento da fare, ma lo sopporterò”
“E’ tutto…dopo ti ho visto per terra e ti ho soccorso”
“Brava la mia
infermiera” Elijah tolse la presa su di lei e la lasciò andare.
Briony un attimo prima si sentiva come se
stesse galleggiando, ma quando lui spezzò l’incantesimo sembrava come se
qualcuno l’avesse tirata fuori dall’acqua con violenza.
Rabbrividì, giudicando
il suo respiro completamente insufficiente per creare una frase coerente.
Si sentiva spaesata, la
testa come al solito girava vertiginosamente nella più totale confusione.
<< Perché gli ho
detto tutte quelle cose…non dovevo.
Possibile che lui sia…? Ma il coltello era nel
cuore, ne sono sicura >>
Briony indietreggiò spaventata, voleva
uscire da quella casa. Voleva scappare da quell’uomo.
“Non devi avere paura”
disse lui all’improvviso guardandola, come se avesse intuito i suoi pensieri.
“Ti ho promesso che non
ti avrei fatto del male e le promesse io le mantengo sempre.” Continuò ancora
con un tono stranamente gentile.
“Chi dice che devo
fidarmi davvero di te?” replicò lei alzando il mento.
“Non hai scelta.” questa
volta il tono della voce non era carezzevole, era duro come l’acciaio.
Briony si sentì raggelare e si morse
nervosamente il labbro. Se non faceva come diceva lui, probabilmente
gliel’avrebbe fatta pagare. Promessa o non promessa.
E gli aveva pure parlato
di Caroline. Dannazione.
“Chi sei tu?” domandò
spaventata, scrutandolo però attentamente
“Credo che tu ormai lo
sappia..” giudicò lui, fissandola noncurante.
“No, non lo so! Il
pugnale era conficcato nel cuore, non puoi essere un….” Briony non riusciva a dire quella parola…i ricordi di quella notte erano ancora vivi in
lei e così dolorosi... Le si mozzò il respiro.
“Avanti. Non è una
parolaccia” mormorò Elijah avvicinandosi a lei.
Briony deglutì più volte, pensando che
fosse impossibile. Perché doveva ricapitarle una cosa del genere? Non ne aveva
già avuto abbastanza?
“Vampiro” disse infine
quella parola con disgusto.
“Quindi tu sai di noi?
Bene bene. Come?” Le domandò Elijah serio, scrutandola ancora negli occhi.
“Sono affari miei.”
disse lei schivando subito il suo sguardo.
“Bè ora
sono anche miei visto che sei la mia coinquilina” le sorrise, avvicinandosi
però pericolosamente.
Briony allora sgranò gli occhi per quella
risposta. “E’ pazzesco.” Mormorò fra sé e sé. “Tu non vivrai qui.” Cercò di far
apparire il suo tono più solenne possibile per cercare di apparire convincente.
O anche solo per fargli capire che era un’idiozia. Una pazzia.
“No, io invece resterò
qui al momento. Non è oggetto di discussione.” Le sue parole erano calme, ben
scandite ma Briony non riuscì a non
tremare.
Elijah sorrise
lievemente, ma ritornò poi subito serio. Come se non avesse compassione di
vederla in quello stato. Era freddo, come il ghiaccio.
“Allora?” la incalzò
ancora, per farsi dire cosa sapeva sui vampiri.
Lei non accennò
minimamente a rispondere perché serrò le labbra, e così Elijah si innervosì,
sempre però con la sua solita glacialità:
“Non credo ti piacerebbe essere soggiogata ancora e io non desidero perdere tempo. Quindi perché non collabori, onde evitare problemi
incresciosi?”
Lei prese coraggio e lo
fissò dritto negli occhi: “Quindi è così….puoi soggiogarmi..
ma non può essere, tu dovresti essere morto anche se sei un…vampiro” commentò ripensando al paletto nel cuore.
“Bè io
sono un vampiro…speciale!”
Lei allora lo
guardò meglio…era vero, aveva proprio le
sembianze del classico vampiro: bello da mozzare il fiato, tenebroso, pelle
molto bianca, una forza ai limiti dell’umano…e immortale.
“Quindi…hai intenzione
di restare qui?” chiese titubante, mascherando più che poteva la sua paura.
“Si!” esclamò in maniera
più rilassata, guardandosi attorno “Perché no? Mi piace questa casa” E tornò a
fissarla.. Briony aveva l’impressione che
la casa non fosse l’unica cosa che gli piacesse. Ma lo sguardo di Elijah
comunque rimaneva sempre impenetrabile, difficilissimo tradurne i pensieri.
Purtroppo lei doveva
acconsentire. Lui era molto forte, diverso dai vampiri che aveva incontrato
nella sua strada…e poteva fare del male a
chiunque e quando voleva.
Briony sentiva i nervi a pezzi ma cercò di
rimanere dritta ancora per un po’. Se si mostrava così debole di fronte a lui,
sarebbe stata la fine. Mai abbassare la guardia, così diceva sempre suo padre.
Elijah poi andò in salotto
a sedersi comodante sul divano. Come se avesse bisogno di rilassarsi.
Briony dopo un attimo di esitazione lo
seguì.
Nervosa si mise un
capello dietro l’orecchio e si avvicinò a lui:
“Elijah…te lo
devo chiedere. Cosa hai intenzione di fare ora? Mia sorella e le sue amiche si
sono fatte manovrare da quello Stefan e
probabilmente avevano scoperto chi tu fossi veramente…allora pensavano
di difendersi e..”
“Basta.” Rispose lui
freddamente, alzando alcune dita della mano per farla zittire. Quel
comportamento poco gentile la fece trasalire.
Lui comunque fece finta
di niente: “Se vuoi farmi dire che non farò niente alla tua adorabile
sorellina, allora sì. Non è mia intenzione farle alcun male, lei non era
presente quando mi hanno…attaccato. E penso che
neanche lo sapesse.”
Briony fece un sospiro di sollievo. Meno
male, almeno l’incolumità di Caroline era salva. Non seppe perché ma si fidò Era una sensazione a pelle.
Anche se provava comunque una paura tremenda.
“Ma…” Ribatté Elijah
“Ti dovrei far aprire gli occhi sulla compagnia che frequenta tua sorella..non
è molto… raccomandabile” Disse alzandosi
dal divano.
“In che senso..?”
<< Se sono meno raccomandabile di te, siamo messi male…Perché sono tornata qui?! >>
“Te lo lascerò scoprire
da sola. Ti dico solo che i tuoi amichetti umani sono degli arroganti
traditori, e non sono migliori di me. Non devi fidarti.” mormorò serio
guardandola negli occhi.
“Questo è un ordine?”
“No. E’ un consiglio.”
Sembrava davvero sincero, ma Briony non ci
fece molto caso. Quel vampiro la turbava in ogni atteggiamento che faceva.
Elijah concluse lì la
conversazione e lasciò la stanza. Briony però lo inseguì, non ancora soddisfatta di quelle risposte misteriose:
"Che farai ora però? Perchè.. perchè ti trovi in questa città, che sta succedendo?"
Elijah si voltò molto lentamente verso di lei, come se non fosse abituato a ricevere una raffica di domande personali. Briony non intuì se la cosa gli creasse disagio, visto lo sguardo imperscrutabile del vampiro, ma lei comunque aveva diritto a delle risposte chiare dopo ciò che era successo.
Elijah le risolve un sorriso enigmatico: "Sei davvero certa di voler sapere la risposta? Talvolta la verità non è piacevole. E tu la stai chiedendo a me." Disse marcando l'ultima parola, come per sottolineare la sua vera natura oscura. Briony deglutì forzatamente:
"Ma voglio saperlo proprio perchè immagino che sarà peggiore di quanto io immagini. Per di più mia sorella ne è coinvolta e diamine ciò non mi piace affatto." rispose lei frettolosa.
Elijah comunque rimase irremovibile, in un completo silenzio. Briony non seppe dove ricavò lo slancio di coraggio con il quale parlò di nuovo: "Qualcun altro al mio posto ti avrebbe lasciato lì senza soccorrerti, se ne sarebbe disinteressato o peggio avrebbe tentato di riaccoltellarti con lo stello pugnale che io ingenuamente ti ho ridato. Per cui merito una spiegazione di tutto questo." Aveva parlato freneticamente, agitata ma con una grande forza nella voce che stava a significare che non si sarebbe arresa.
Elijah sbattè le palpebre, sorpreso da quell'innata testardaggine. Fece di nuovo un flebile sorriso e avanzò improvvisamente di un passo. Non aspettandoselo, Briony indietreggiò impaurita di aver osato troppo e si morse la lingua.
Elijah comunque avanzò verso di lei, facendo rimanere sospesi i loro sconosciuti sguardi. "E di ciò ti ringrazio enormemente." disse con grazia composta, riferendosi al fatto che lo avesse salvato.
Briony allora sbattè le palpebre circospetta. Non si sarebbe aspettata quella risposta e di nuovo fu allibita dell'atteggiamento composto e per nulla feroce di quel vampiro. Tuttavia capì che Elijah non avrebbe aggiunto altro poichè le diede di nuovo le spalle in silenzio totale, segno che non avrebbe aggiunto alcunchè.
Briony si morse il labbro ma restando muta, perchè non voleva abusare troppo della pazienza di quello strano individuo e perchè già si sentiva di aver osato troppo con le parole. Doveva andarci cauta per la propria incolumità, proprio perchè non sapeva cosa diamine stesse succedendo in quella città maledetta e qual'era il ruolo di chi ci viveva.
Vide Elijah prendere la giacca e dirigersi verso la porta. Istintivamente Briony gli chiese: "Dove vai?" << Ma perchè continuo a conversare con lui? Non lo conosco nemmeno e si capta da subito il pericolo mortale nel stare vicino a lui. >> pensò Briony allibita con se stessa.
Elijah comunque le rispose garbatamente: “A fare un giro per la
città. Sai noi vampiri non siamo molto sedentari, abbiamo bisogno di cambiare
aria.. Ah ti ho lasciato una tazza di thè in
cucina, confido che ti faccia rilassare almeno un pò.” Le sorrise prima di andarsene. Un sorriso affascinante, ma terribilmente ambiguo. “A
dopo, Briony” E uscì dalla porta.
Le gambe di quella
poverina ormai non reggevano più. Sentiva che stava per svenire... Troppe cose
erano accadute quel giorno. Scoprire che a Mystic Falls era arrivato un altro vampiro la terrorizzava,
anche se aveva delle buone maniere come Elijah. E Caroline cosa ne sapeva di
tutto questo?
Non voleva pensarci più.
Avrebbe solo voluto rilassarsi e dormire...svegliarsi e accorgersi che era solo
un brutto sogno.
Niente di tutto ciò
poteva essere reale.
Andò in bagno a
sciacquarsi la faccia. Ma neanche quello bastò a calmarla. Andò in cucina e
bevve quel poco di thè che era rimasto.
Aveva però uno strano sapore…
Suonò all’improvviso
il campanello << Magnifico . Magari è Elijah che ha
dimenticato l’ombrello >> sorrise impazzita fra sé e sé. Abitare con un
vampiro super forzuto era strano. Ancora non ci aveva fatto l’abitudine. E non
l’avrebbe fatto mai.
Ma quando andò ad aprire
si ritrovò di fronte uno sconosciuto. Moro con gli occhi color del ghiaccio.
MEZZ’ORA PRIMA.
Caroline era sul
punto di impazzire. Bonnie l’aveva trovata
a casa che farneticava sul fatto che la sorella li avesse scoperti. Purtroppo
con lei c’era anche Damon; quando Bonnie aveva
telefonato a Caroline, c’era anche lui insieme a lei e aveva ascoltato la
strana conversazione con la Barbie-Vampire, e
voleva vederci chiaro.
“Basta parlare a vanvera
di cose assurde. Dicci cosa è successo con tua sorella! Come si chiama? Brio?”
“Briony!”
Urlò Caroline che era sul pianto di piangere “Non lo so, è venuta qui da me
prima dicendo che noi nascondevamo qualcosa, che dovevo lasciare la città e che
era pericoloso rimanere qui…”
“Quindi pensi che abbia
scoperto di noi? Avanti parla Caroline!” Urlò Damon sbrigativo.
“Non lo so! L’ho
ammaliata e penso che lei abbia sentito la nostra conversazione a casa
con Stefan!”
“Oh no…” sospirò Bonnie.
“Non ci voleva….dobbiamo per forza farla tacere” E tacere per
Damon voleva dire una sola cosa.
“Non ti azzardare Damon!
Si tratta di mia sorella!”
“Ma perché non l’hai
fatta rimanere qui! Così potevamo farle dimenticare tutto!”
“E’ scappata via come un
razzo prima che potessi farlo!” Caroline ormai piangeva a dirotto. Ma non
perché era stata scoperta, ma perché aveva paura per la vita di Briony.
“Dobbiamo fare qualcosa”
questa volta parlò Bonnie “Sicuramente c’è lei
dietro la sparizione di Elijah”
“Come fate a esserne
così sicuri?” Chiese Caroline tra un singhiozzo e l’altro
“Ma perché quel tuo
cervello biondo non ci arriva?? E’ talmente ovvio! La sorellona segue
la sorellina, capisce che è nei guai e vuole vederci chiaro. Trova un cadavere
e si fa prendere dal panico! Sinceramente sono colpito che non abbia chiamato
la polizia”
“Briony non
lo avrebbe mai fatto….per me...”
“Sì ma ora ci vado a
parlare. E mi farò spiegare cosa diavolo ha combinato.” Ringhiò Damon
imbufalito.
“No Damon!” Caroline lo
bloccò per un braccio “Non devi farle del male!”
“Caroline…” Bonnie la accarezzò a un braccio “Non vorrei essere
negativa ma se davvero tua sorella ha aiutato Elijah…non penso
che stia granchè bene ora…”
Caroline non poteva
sopportarlo. Non poteva sopportare che fosse accaduto qualcosa di male alla
sorella per colpa loro.. Elijah era un tipo terrificante... Sicuramente appena
si fosse svegliato, si sarebbe adirato a morte col primo che gli capitava
davanti: Briony.
Damon le disse: “Andrò a
casa sua solo per un controllo…così scoprirò
cosa lei sa veramente e che fine ha fatto Elijah”
“Va bene…mi raccomando Damon…”
L’implorò ancora Caroline.
“Sì, tu Bonnie chiama Stefan e
Elena, e dammi l’indirizzo. Ci vado subito”
Briony si trovò davanti a sé un tipo che
non aveva mai visto: era alto poco più di lei, indossava un giubbotto di pelle
e aveva gli occhi molto azzurri.
“Si?”
“Tu sei la sorella di
Caroline?”
“Sì, allora?”
“Bando ai convenevoli.
Io sono Damon Salvatore, il fratello maggiore di Stefan.
Credo che tu sia entrata di nascosto in casa nostra e ci abbia portato via una
cosa molto importante”
Briony deglutì terrorizzata. <<
Merda Merda! Cosa faccio ora? Non posso certo negare…Caroline come
suo solito avrà fatto la spia >>
“Dovevo solamente
controllare mia sorella. Si è ficcata in un bel casino e credo che dovrei
ringraziare solo te e il tuo adorabile fratello” disse lei, non mostrandosi
impaurita.
Damon alterato fece un
passo in avanti ma non poteva entrare in casa. “Dovè Elijah?”
“Chi?”
“Non fare la finta tonta
bella!”
“Io non so niente” Briony cercò di chiudere la porta ma Damon
bruscamente la fermò. Lei cercò di chiuderla fissando i piedi per terra, ma quel
ragazzo la aprì violentemente, facendola sbattere per terra.
“Che diavolo credi di
fare??” Gli urlò Briony incollerita.
Le stava sanguinando il
naso a causa della botta. Il ragazzo stava ancora fermo nell’uscio.
“Vattene o chiamo la
polizia!”
“Oh non la chiamerai!”
Disse Damon con un sorrisetto “Non l’hai fatto prima e non lo farai ora. Che
cuore gentile che hai! Caroline è fortunata ad avere una sorella così
protettiva”
“Che puoi saperne tu?”
replicò alzandosi e lanciandogli una sguardo torvo.
“Fammi entrare!”
“Neanche per sogno”
Disse lei guardandolo in segno di sfida.
Lui allora cercò di
ammaliarla. “Fammi subito entrare o butto giù questa schifosa casa”
“Voglio proprio vedere!”
Rise Briony per schernirlo.
<< Che succede?
>> Pensò Damon. Non riusciva ad ammaliarla. Probabilmente aveva
inghiottito della verbena…c’era un solo modo
allora per farla uscire. Damon era bravo in queste cose.
“Se tu non esci subito…andrò dritto da quella stupida di tua sorella e
non credo che la mia visita le farà piacere!”
Briony guardò Damon disgustata mixata a
paura. Allora lui fece il solito sorrisetto da bastardo e fece per andarsene.
“Aspetta!” Urlò Briony uscendo dalla porta per fermarlo.
<< Proprio come
pensavo >> Sorrise tra sé e sé. Fu un gioco da ragazzi per lui far cadere
a terra quella ragazza inerme.
Briony con un tonfo cadde facendosi male
alla schiena
“Ma che diavolo!” Urlò
dal dolore.
Damon si mise davanti a
lei “Allora forse non ci siamo capiti, ma devi sapere che Elijah è molto
pericoloso e noi dobbiamo trovarlo. Quindi o mi dici cosa sai o ti spacco le
gambe”
“Fottiti”
“Ah risposta sbagliata!
Non credere che sarò gentile soltanto perché sei una bella ragazza”. Si fece
più vicino, e arrabbiato la prese per il collo. “Cosa sai realmente di noi?”
Briony non riusciva a respirare, se apriva
la bocca poteva solo tossire o emettere dei lamenti. << E questi
sarebbero gli amici fidati di mia sorella? >> Pensò ironicamente.
“So quanto basta per
volervi lontano da me e da mia sorella” disse con un fil di voce.
“Oh povera tesoruccia” Disse Damon facendo la faccina divertita.
“Credo che questo non ti piacerà” E all’improvvisò sfoderò dei denti affilati.
Quel volto
spaventoso Briony lo riconosceva…quei denti affilati. Senza dubbio quel
bastardo era un vampiro. Quanti ce ne erano a Mystic Falls?? Una mandria?
Briony cercò di divincolarsi urlando, e
tentando di trovare nell’erba una cosa affilata. I denti di Damon si fecero più
vicini al suo collo…terribilmente vicini. Briony continuava a urlare, cercando di togliere la
presa sul suo collo ma inutilmente. Stava delirando dal terrore.
Ad un tratto però la
presa violenta sul suo collo scomparve. Finalmente riuscì a respirare.
Sentì una voce…la riconobbe, impossibile sbagliarsi.
“Voi giovani
vampiri siete così stupidi e arroganti.”
Elijah un secondo prima
aveva preso con violenza le spalle di Damon e l’aveva lanciato a qualche metro
di distanza, permettendo a Briony di
liberarsi di lui.
Damon si stava rialzando
ma Elijah non gliene diede il tempo che gli sferrò un bel gancio destro da
fargli saltare tutti i denti.
Briony cercò di alzare il viso, ma era
ancora intontita dalla botta. Non era mai stata così felice di vedere un
vampiro. Se non fosse arrivato lui in tempo a quest’ora sarebbe diventata cibo
per quel bell’imbusto.
“Strangolare una
signorina inerme non è per niente onorevole, neanche per un verme come te.”
disse tagliente Elijah.
Gliene stava dando di
santa ragione. Il volto di Damon era ricoperto di sangue.
<< Ben gli
sta >> Pensò felice Briony. Almeno Elijah
manteneva la promessa di non farle del male… Non
se lo sarebbe mai aspettata che sarebbe intervenuto in sua difesa.
“Briony!”
Ad un tratto Elijah si voltò verso di lei. Aveva il volto agghiacciante e
terribile. Le mani insanguinate e i capelli gli cadevano nella fronte
rendendolo ancora più terrificante. Ma stranamente non ne ebbe paura.
“Vai dentro casa tua!”
le ordinò con lo sguardo e con la voce.
“Ma io…”
“Vai!” Urlò imperioso
ancora tenendo stretto Damon.
Briony cercò quindi di alzarsi velocemente
per scappare, ma venne fermata da un forte suono di clacson.
Riconobbe l’auto. Era
quella di Elena Gilbert.
“Briony!!”
Urlò spaventata Caroline uscendo subito dalla macchina e correndo verso di lei.
“Caroline?” Briony si guardò attorno sbigottita: c’erano Bonnie, Elena e anche Stefan.
<< Chi l’ha invitato? >> Pensò arrabbiata.
“Fermi! Basta!
Fermatevi” Urlò Elena correndo verso Elijah e Damon.
“Che diavolo sta
succedendo?” gridò confusa Briony che non
ci stava capendo niente.
“Vedo che tutta la
troupe si è riunita qui.” disse Elijah in tono ironico lasciando la presa su
Damon, che cadde svenuto per terra.
“Elijah ti prego
ascoltami...” disse Elena avvicinandosi. “Tu non puoi farmi del male, l’hai
detto tu stesso. Mi dispiace per quello che ti abbiamo fatto ma è stato un
errore. Me ne sono accorta subito, sarei venuta io a liberarti se non fosse
venuta prima Briony.” E la fissò con uno strano
sguardo.
“Ah adesso è colpa mia?”
commentò Briony con tono sarcastico.
“La signorina Forbes non
c’entra niente, anzi come vedete non le ho tolto neanche un capello” mormorò
Elijah freddamente. “Quello invece da attaccare è il signorino qui
per terra che ha escogitato un piano diabolico ai miei danni, nonostante io
l’avessi avvertito di non farlo. Ormai il patto è rotto, non mi fido più di te
Elena”
“No lo so hai
tutte le ragioni. Ti chiedo solo di collaborare con me! Sono successe delle
cose da quando tu sei morto. Si tratta di Klaus”
Briony non ci stava capendo più niente.
Parlavano di piani, di patti, di morti...e Klaus chi cavolo era?? L’unica cosa
certa è che quel Damon era un vampiro e che la stava quasi per uccidere.
“Non me ne frega niente dei
vostri piani segreti.” Urlò Briony per
farsi ascoltare. “Ma io so una cosa…che quel
maledetto stava per uccidermi! Con un tranello mi ha fatto uscire di casa
perché non volevo farlo entrare, visto che è un vampiro!”
Dopo aver detto quella
parola, Briony si voltò adirata verso
Caroline che non emetteva fiato. La biondina si sentiva in colpa per aver
permesso tutto questo e non riusciva nemmeno a parlare.
“Damon pagherà per ogni
azione sconsiderata che ha fatto, fidati. Ci penserò io stesso a fargliela pagare”
Le disse Elijah guardando in modo crudele Damon, il quale si stava rialzando.
Elena che sembrava la
più calma di tutti disse sicura:
“Vi prego ragazzi! State
calmi ok? Elijah ti prego andiamo da un’altra parte da soli, così
parliamo...abbiamo bisogno del tuo aiuto, Klaus è tornato!”
Elijah questa volta la
ascoltò attentamente, in silenzio. Elena poi si rivolse a Briony:
“Briony!
Mi dispiace tanto per quello che è successo con Damon…sono sicura
che si tratta di un malinteso..”
“Malinteso un accidente.
Stava per strangolarmi soltanto perché non volevo obbedirgli!” Urlò arrabbiata.
“Ha preso la verbena!
Ecco perché non sono riuscito a farla parlare con le buone. Ho dovuto farle
capire chi comandava così si sarebbe stata zitta” replicò Damon che ormai aveva
ripreso le forze e si era alzato.
“Verba che?”
“Ah questo è colpa mia.
Vedi ho messo un po’ della verbena nel tuo thè perché
prevedevo che ti avrebbero cercata per farti domande, ma non credevo si
spingessero a tanto. Ma ormai dopo 1000 anni non mi stupisco più di niente.”
Briony non sapeva se doveva preoccuparsi
per il fatto che Elijah le avesse messo nel suo thè una
specie di droga contro i vampiri, oppure del fatto che fosse così vecchio.
Elena si rivolse a
Caroline: “Care occupati di tua sorella, falla calmare”
Caroline allora si
avvicinò lentamente alla sorella, come se temesse un suo attacco isterico: “Briony fidati di me. Andrà tutto bene vedrai”
Ma Briony non voleva parlare con lei, infatti si
allontanò andando vicino a Elijah:
“Vuoi andare davvero con
loro? Sul serio?” Gli chiese sottovoce.
“Oh oh” Esclamò Damon
che aveva sentito “La nostra Briony è
diventata la nuova socia di Elijah. Giornata piena di sorpresa, non trovate?”
“Zitto bastardo!”
Urlò Briony. “Non sono alleata di nessuno io,
per quel che mi riguarda voi tutti siete degli sconosciuti da cui stare alla
larga. Se non fosse stato per lui..” disse indicando Elijah “il vostro amico mi
avrebbe uccisa”
“Sta mentendo. L’avevo
soltanto sfiorata” affermò Damon agli altri.
Questo non fece che
aumentare la rabbia di Briony, ma Elijah la
fermò con un braccio:
“Ora basta con questa
sceneggiata. Verrò con te Elena ma la tua spiegazione dovrà essere esauriente.
Ho dato la mia parola alla signorina Forbes di tenerla
al sicuro quindi mi assicurerò che lei entri in casa senza i due Salvatore.”
Briony si fermò a guardarlo sorpresa.
Questo poi non se l’aspettava. Neanche gli altri a giudicare dalle loro
reazioni e dalle loro facce sbigottite.
“Ci penserò io a Briony” disse Caroline.
Briony allora la fissò: sarebbe stata una
buona giustificazione per farsi spiegare cosa diamine stava succedendo in
realtà.
Stefan poi si avvicinò a Elena chiedendole
se era sicura di voler star da sola con Elijah, ma lei gli disse che era una
prova di fiducia nei suoi confronti per fargli capire che lei era dalla sua
parte.
Stefan allora aiutò Damon a salire in auto
con Bonnie, la quale si scusò con Briony per quello che era accaduto. Ma lei neanche la
ascoltò.
Prima di salire in
macchina Damon fece l’occhiolino a Briony, cosa
che la fece andare in bestia.
Ormai erano rimasti solo
lei, Caroline, Elijah e Elena.
“Bene…suppongo che
sia ora per la nostra chiacchierata” Disse ad un tratto Elijah rivolgendosi a
Elena. La ragazza gli parlò di un posto tranquillo dove potevano parlare soli.
I due si incamminarono e prima di svanire dalla sua vista, Elijah si voltò
verso Briony.
Anche lei lo guardava… era stato gentile ad aiutarla...non sapeva
perché, ma era stato gentile.
“Vieni entriamo in
casa” disse poi dolcemente Caroline, attirando la sua attenzione.
Briony senza dire niente si fece guidare
dalla sorella e entrò finalmente in casa. Al sicuro.
FINE 3 CAPITOLO
PS: Chiedo scusa a tutte
le delena se faccio passare Damon per
uno stalker impazzito ma la mia idea era
che lui e Briony non andassero per niente
d’accordo e ho dovuto trovare una scusa XD Spero vi sia piaciuto il capitolo!