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Autore: elyforgotten    20/10/2011    12 recensioni
FANFIC COMPLETAMENTE REVISIONATA! *Periodo risalente dalla 2 stagione in avanti*
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Questa Fan-fic parla della sorellasta di Caroline, la figlia maggiore di Bill, Briony che torna a Mystic Falls dopo che si era trasferita per un evento drammatico che le era capitato... Ma quando tornerà scoprirà che niente è più come prima... Una nuova realtà che la sovrasterà, la incanterà, fino a divorarla.
DAL CAPITOLO 20:
"Non stai parlando con il cuore ora, è solo un pretesto per..”
Ma Elijah la interruppe bruscamente, guardandola diabolico:
"Io non ho un cuore, Briony" affermò lui con tono spietato allontanandosi da lei.
Dopo un po' lei lo seguì:
"Eppure io lo sento battere, dentro di te" disse timorosamente.
"È solo una tua illusione" sussurrò il vampiro fissandola con il suo sguardo crudelmente glaciale.
Briony non capiva se stesse mentendo a sé stesso o se stesse lottando per avere ragione. Sapeva soltanto che lui, un cuore, lo aveva...
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I'm always in this twilight, in the shadow of your heart. '
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3 CAPITOLO

 

Briony entrò in fretta e furia in casa, chiudendo la porta.

Respirava a fatica, si sentiva intrappolata come un pesce in mezzo agli squali.

La testa le girava ancora, era stato un miracolo che non fosse uscita fuoristrada con l’auto.

Sentiva come se Caroline le avesse fatto qualcosa in quella casa… gli occhi le bruciavano e la testa le stava per scoppiare quando lei l’aveva fissata in quel modo… Sapeva che Caroline nascondeva qualcosa di orribile, e il fatto che lei negasse in quel modo non faceva che aumentare i sospetti sulla sorella.

Cominciò a camminare per la casa dondolante. << Devo uscire da questa situazione e subito! >> L’unica soluzione era chiamare il padre ma purtroppo aveva dato il telefono a quell’uomo misterioso… 

Elijah...

Quell’uomo era davvero un mistero sotto tutti i punti di vista. Anche se era freddo come il ghiaccio, la sua calma la metteva terribilmente in soggezione. Soprattutto quando la guardava fisso in quel modo…

Ma non c’era tempo da perdere, si augurò che la linea telefonica fosse stata ripristinata a casa sua e andò verso il telefono di casa.

Purtroppo quando alzò la cornetta, non c’era linea. << Merda >>. Si abbassò per vedere se tutti i fili erano attaccati… Sembrava tutto a posto. L’unica soluzione era cercare un telefono pubblico.

All’improvviso quando si alzò, si ritrovò faccia a faccia con Elijah. Quasi i loro nasi si scontrarono.

Inconsapevolmente Briony urlò dallo spavento. Ma questo venne subito raffreddato dagli occhi gelidi di Elijah, come se quella freddezza ghiacciasse ogni cosa intorno a lui.

Il cuore di Briony batteva all’impazzata, non sapeva se era per la paura o per qualcos’altro…

“Hai fatto presto…dove sei stata?” le chiese lui con un tono gentile, ma pur sempre freddo. Briony sentì il suo respiro solleticarle il viso, facendole scatenare una serie di brividi interminabili. Le venne l’acquolina in bocca e non riuscì a deglutire perché aveva la gola completamente secca.

“In giro..” rispose con un fil di voce, quasi temesse che il suo respiro si scontrasse con quello dell’uomo. Aveva timore anche di un solo semplice contatto.

“Oh davvero? E dove precisamente?” Le chiese lui, arretrando di un passo e liberandola finalmente dal suo sguardo magnetico.

Brony ritornò così a respirare.

“E tu?” Chiese lei a sua volta. “Cosa hai fatto di bello? Sei uscito?” Lo guardò con tutta la discrezione che possedeva: il viso aveva ripreso un buon colorito, era in perfetta forma… anche i capelli erano perfetti senza nessun briciolo di polvere. La labbra erano più rosse del solito…

“Le domande le faccio io” replicò Elijah abbottonandosi un bottone della giacca. Sempre in modo elegante, mai scomposto.

Briony era immobile, non osava dire niente.

“Come hai fatto a trovarmi in quella casa? Perché eri lì?” domandò lui ancora, alzando lo sguardo su di lei.

“Te l’ho già detto, passavo di lì per caso”

Lui la scrutò serio, facendosi scappare un sospiro. “Te l’ho chiesto con le buone, ora dovrò farlo con le cattive”

Si avvicinò pericolosamente a lei come un fulmine, e prima che Briony potesse fare qualcosa le prese la testa con forza come prima. Lei cercò di divincolarsi e di strattonarsi, ma lui era forte. Incredibilmente più forte.

Briony affogò l’urlo in gola e fece agire le mani, che si strinsero al petto di lui al fine di mandarlo via; ma così facendo Elijah riuscì a imprigionarla con più facilità contro il suo petto, cingendole con forza la schiena con l’altro braccio sempre con sguardo severo e noncurante.

Briony avvampò involontariamente per quella strana posizione in cui lei sembrava gli fosse avvinghiata come una cozza, anche se voleva scappare.

Le braccia di Elijah continuavano a imprigionarla e fece lo stesso anche il suo sguardo ammaliatore. La porta della libertà era dietro di lei, ma Briony rimaneva incatenata in quella gabbia di ghiaccio da cui non poteva scappare. Si raggelò.

Lo sguardo di Elijah a sua volta la costrinse a guardarlo dritto negli occhi. Emanavano una strana luce, impossibile resistergli. “Dimmi tutto quello che sai.” Le ordinò senza preamboli.

“Ho accompagnato mia sorella e le sue amiche a casa Salvatore”

“Tua sorella?”

“Caroline..è la mia sorellastra”

Interessante…continua

“Ho notato che erano molto nervose, come se nascondessero qualcosa così anche io sono entrata in quella casa”

Lui rise “Ti sei messa a origliare?”

“Sì. Loro parlavano con quello Stefan…di un cadavere…ho intuito che avessero ucciso un uomo”

“Sono già morto, non è un problema questo”

“Ho approfittato della loro assenza per andare in cantina…c’eri tu. Disteso con un pugnale nel cuore. L’ho tolto ma tu sei svanito nel nulla. Ho pensato che fossi uno zombie”

Elijah sorrise lievemente “Non è un gran bel complimento da fare, ma lo sopporterò”

“E’ tutto…dopo ti ho visto per terra e ti ho soccorso”

“Brava la mia infermiera” Elijah tolse la presa su di lei e la lasciò andare. 

Briony un attimo prima si sentiva come se stesse galleggiando, ma quando lui spezzò l’incantesimo sembrava come se qualcuno l’avesse tirata fuori dall’acqua con violenza.

Rabbrividì, giudicando il suo respiro completamente insufficiente per creare una frase coerente.

Si sentiva spaesata, la testa come al solito girava vertiginosamente nella più totale confusione.

<< Perché gli ho detto tutte quelle cose…non dovevo. Possibile che lui sia…? Ma il coltello era nel cuore, ne sono sicura >>

Briony indietreggiò spaventata, voleva uscire da quella casa. Voleva scappare da quell’uomo.

“Non devi avere paura” disse lui all’improvviso guardandola, come se avesse intuito i suoi pensieri.

“Ti ho promesso che non ti avrei fatto del male e le promesse io le mantengo sempre.” Continuò ancora con un tono stranamente gentile.

“Chi dice che devo fidarmi davvero di te?” replicò lei alzando il mento.

“Non hai scelta.” questa volta il tono della voce non era carezzevole, era duro come l’acciaio.

Briony si sentì raggelare e si morse nervosamente il labbro. Se non faceva come diceva lui, probabilmente gliel’avrebbe fatta pagare. Promessa o non promessa.

E gli aveva pure parlato di Caroline. Dannazione.

“Chi sei tu?” domandò spaventata, scrutandolo però attentamente

“Credo che tu ormai lo sappia..” giudicò lui, fissandola noncurante.

“No, non lo so! Il pugnale era conficcato nel cuore, non puoi essere un….” Briony non riusciva a dire quella parola…i ricordi di quella notte erano ancora vivi in lei e così dolorosi... Le si mozzò il respiro.

“Avanti. Non è una parolaccia” mormorò Elijah avvicinandosi a lei.

Briony deglutì più volte, pensando che fosse impossibile. Perché doveva ricapitarle una cosa del genere? Non ne aveva già avuto abbastanza?

“Vampiro” disse infine quella parola con disgusto.

“Quindi tu sai di noi? Bene bene. Come?” Le domandò Elijah serio, scrutandola ancora negli occhi.

“Sono affari miei.” disse lei schivando subito il suo sguardo.

 ora sono anche miei visto che sei la mia coinquilina” le sorrise, avvicinandosi però pericolosamente.

Briony allora sgranò gli occhi per quella risposta. “E’ pazzesco.” Mormorò fra sé e sé. “Tu non vivrai qui.” Cercò di far apparire il suo tono più solenne possibile per cercare di apparire convincente. O anche solo per fargli capire che era un’idiozia. Una pazzia.

“No, io invece resterò qui al momento. Non è oggetto di discussione.” Le sue parole erano calme, ben scandite ma Briony non riuscì a non tremare.

Elijah sorrise lievemente, ma ritornò poi subito serio. Come se non avesse compassione di vederla in quello stato. Era freddo, come il ghiaccio.

“Allora?” la incalzò ancora, per farsi dire cosa sapeva sui vampiri.

Lei non accennò minimamente a rispondere perché serrò le labbra, e così Elijah si innervosì, sempre però con la sua solita glacialità:

“Non credo ti piacerebbe essere soggiogata ancora e io non desidero perdere tempo. Quindi perché non collabori, onde evitare problemi incresciosi?”

Lei prese coraggio e lo fissò dritto negli occhi: “Quindi è così….puoi soggiogarmi.. ma non può essere, tu dovresti essere morto anche se sei un…vampiro” commentò ripensando al paletto nel cuore.

 io sono un vampiro…speciale!”

Lei allora lo guardò meglio…era vero, aveva proprio le sembianze del classico vampiro: bello da mozzare il fiato, tenebroso, pelle molto bianca, una forza ai limiti dell’umano…e immortale.

Quindi…hai intenzione di restare qui?” chiese titubante, mascherando più che poteva la sua paura.

“Si!” esclamò in maniera più rilassata, guardandosi attorno “Perché no? Mi piace questa casa” E tornò a fissarla.. Briony aveva l’impressione che la casa non fosse l’unica cosa che gli piacesse. Ma lo sguardo di Elijah comunque rimaneva sempre impenetrabile, difficilissimo tradurne i pensieri.

Purtroppo lei doveva acconsentire. Lui era molto forte, diverso dai vampiri che aveva incontrato nella sua strada…e poteva fare del male a chiunque e quando voleva.

Briony sentiva i nervi a pezzi ma cercò di rimanere dritta ancora per un po’. Se si mostrava così debole di fronte a lui, sarebbe stata la fine. Mai abbassare la guardia, così diceva sempre suo padre.

Elijah poi andò in salotto a sedersi comodante sul divano. Come se avesse bisogno di rilassarsi.

Briony dopo un attimo di esitazione lo seguì.

Nervosa si mise un capello dietro l’orecchio e si avvicinò a lui:

Elijah…te lo devo chiedere. Cosa hai intenzione di fare ora? Mia sorella e le sue amiche si sono fatte manovrare da quello Stefan e probabilmente avevano scoperto chi tu fossi veramente…allora pensavano di difendersi e..”

“Basta.” Rispose lui freddamente, alzando alcune dita della mano per farla zittire.  Quel comportamento poco gentile la fece trasalire.

Lui comunque fece finta di niente: “Se vuoi farmi dire che non farò niente alla tua adorabile sorellina, allora sì. Non è mia intenzione farle alcun male, lei non era presente quando mi hanno…attaccato. E penso che neanche lo sapesse.”

Briony fece un sospiro di sollievo. Meno male, almeno l’incolumità di Caroline era salva. Non seppe perché ma si fidò Era una sensazione a pelle. Anche se provava comunque una paura tremenda.

Ma…” Ribatté Elijah “Ti dovrei far aprire gli occhi sulla compagnia che frequenta tua sorella..non è molto… raccomandabile” Disse alzandosi dal divano.

“In che senso..?” << Se sono meno raccomandabile di te, siamo messi male…Perché sono tornata qui?! >>

“Te lo lascerò scoprire da sola. Ti dico solo che i tuoi amichetti umani sono degli arroganti traditori, e non sono migliori di me. Non devi fidarti.” mormorò serio guardandola negli occhi.

“Questo è un ordine?”

“No. E’ un consiglio.” Sembrava davvero sincero, ma Briony non ci fece molto caso. Quel vampiro la turbava in ogni atteggiamento che faceva.

Elijah concluse lì la conversazione e lasciò la stanza. Briony però lo inseguì, non ancora soddisfatta di quelle risposte misteriose:

"Che farai ora però? Perchè.. perchè ti trovi in questa città, che sta succedendo?"

Elijah si voltò molto lentamente verso di lei, come se non fosse abituato a ricevere una raffica di domande personali. Briony non intuì se la cosa gli creasse disagio, visto lo sguardo imperscrutabile del vampiro, ma lei comunque aveva diritto a delle risposte chiare dopo ciò che era successo.

Elijah le risolve un sorriso enigmatico: "Sei davvero certa di voler sapere la risposta? Talvolta la verità non è piacevole. E tu la stai chiedendo a me." Disse marcando l'ultima parola, come per sottolineare la sua vera natura oscura. Briony deglutì forzatamente:

"Ma voglio saperlo proprio perchè immagino che sarà peggiore di quanto io immagini. Per di più mia sorella ne è coinvolta e diamine ciò non mi piace affatto." rispose lei frettolosa.

Elijah comunque rimase irremovibile, in un completo silenzio. Briony non seppe dove ricavò lo slancio di coraggio con il quale parlò di nuovo: "Qualcun altro al mio posto ti avrebbe lasciato lì senza soccorrerti, se ne sarebbe disinteressato o peggio avrebbe tentato di riaccoltellarti con lo stello pugnale che io ingenuamente ti ho ridato. Per cui merito una spiegazione di tutto questo." Aveva parlato freneticamente, agitata ma con una grande forza nella voce che stava a significare che non si sarebbe arresa.

Elijah sbattè le palpebre, sorpreso da quell'innata testardaggine. Fece di nuovo un flebile sorriso e avanzò improvvisamente di un passo. Non aspettandoselo, Briony indietreggiò impaurita di aver osato troppo e si morse la lingua.

Elijah comunque avanzò verso di lei, facendo rimanere sospesi i loro sconosciuti sguardi. "E di ciò ti ringrazio enormemente." disse con grazia composta, riferendosi al fatto che lo avesse salvato.

Briony allora sbattè le palpebre circospetta. Non si sarebbe aspettata quella risposta e di nuovo fu allibita dell'atteggiamento composto e per nulla feroce di quel vampiro. Tuttavia capì che Elijah non avrebbe aggiunto altro poichè le diede di nuovo le spalle in silenzio totale, segno che non avrebbe aggiunto alcunchè.

Briony si morse il labbro ma restando muta, perchè non voleva abusare troppo della pazienza di quello strano individuo e perchè già si sentiva di aver osato troppo con le parole. Doveva andarci cauta per la propria incolumità, proprio perchè non sapeva cosa diamine stesse succedendo in quella città maledetta e qual'era il ruolo di chi ci viveva.

Vide Elijah prendere la giacca e dirigersi verso la porta. Istintivamente Briony gli chiese: "Dove vai?" << Ma perchè continuo a conversare con lui? Non lo conosco nemmeno e si capta da subito il pericolo mortale nel stare vicino a lui. >> pensò Briony allibita con se stessa.

Elijah comunque le rispose garbatamente: “A fare un giro per la città. Sai noi vampiri non siamo molto sedentari, abbiamo bisogno di cambiare aria.. Ah ti ho lasciato una tazza di thè in cucina, confido che ti faccia rilassare almeno un pò.” Le sorrise prima di andarsene. Un sorriso affascinante, ma terribilmente ambiguo. “A dopo, Briony” E uscì dalla porta.

Le gambe di quella poverina ormai non reggevano più. Sentiva che stava per svenire... Troppe cose erano accadute quel giorno. Scoprire che a Mystic Falls era arrivato un altro vampiro la terrorizzava, anche se aveva delle buone maniere come Elijah. E Caroline cosa ne sapeva di tutto questo?

Non voleva pensarci più. Avrebbe solo voluto rilassarsi e dormire...svegliarsi e accorgersi che era solo un brutto sogno.

Niente di tutto ciò poteva essere reale.

Andò in bagno a sciacquarsi la faccia. Ma neanche quello bastò a calmarla. Andò in cucina e bevve quel poco di thè che era rimasto. Aveva però uno strano sapore…

Suonò all’improvviso il campanello  << Magnifico .  Magari è Elijah che ha dimenticato l’ombrello >> sorrise impazzita fra sé e sé. Abitare con un vampiro super forzuto era strano. Ancora non ci aveva fatto l’abitudine. E non l’avrebbe fatto mai.

Ma quando andò ad aprire si ritrovò di fronte uno sconosciuto. Moro con gli occhi color del ghiaccio.

 

MEZZ’ORA PRIMA.

 Caroline era sul punto di impazzire. Bonnie l’aveva trovata a casa che farneticava sul fatto che la sorella li avesse scoperti. Purtroppo con lei c’era anche Damon;  quando Bonnie aveva telefonato a Caroline, c’era anche lui insieme a lei e aveva ascoltato la strana conversazione con la Barbie-Vampire, e voleva vederci chiaro.

“Basta parlare a vanvera di cose assurde. Dicci cosa è successo con tua sorella! Come si chiama? Brio?”

Briony!” Urlò Caroline che era sul pianto di piangere “Non lo so, è venuta qui da me prima dicendo che noi nascondevamo qualcosa, che dovevo lasciare la città e che era pericoloso rimanere qui…

“Quindi pensi che abbia scoperto di noi? Avanti parla Caroline!” Urlò Damon sbrigativo.

“Non lo so! L’ho ammaliata e penso che lei abbia sentito la nostra conversazione a casa con Stefan!”

“Oh no…” sospirò Bonnie.

“Non ci voleva….dobbiamo per forza farla tacere” E tacere per Damon voleva dire una sola cosa.

“Non ti azzardare Damon! Si tratta di mia sorella!”

“Ma perché non l’hai fatta rimanere qui! Così potevamo farle dimenticare tutto!”

“E’ scappata via come un razzo prima che potessi farlo!” Caroline ormai piangeva a dirotto. Ma non perché era stata scoperta, ma perché aveva paura per la vita di Briony.

“Dobbiamo fare qualcosa” questa volta parlò Bonnie “Sicuramente c’è lei dietro la sparizione di Elijah”

“Come fate a esserne così sicuri?” Chiese Caroline tra un singhiozzo e l’altro

“Ma perché quel tuo cervello biondo non ci arriva?? E’ talmente ovvio! La sorellona segue la sorellina, capisce che è nei guai e vuole vederci chiaro. Trova un cadavere e si fa prendere dal panico! Sinceramente sono colpito che non abbia chiamato la polizia”

Briony non lo avrebbe mai fatto….per me...”

“Sì ma ora ci vado a parlare. E mi farò spiegare cosa diavolo ha combinato.” Ringhiò Damon imbufalito.

“No Damon!” Caroline lo bloccò per un braccio “Non devi farle del male!”

Caroline…” Bonnie la accarezzò a un braccio “Non vorrei essere negativa ma se davvero tua sorella ha aiutato Elijah…non penso che stia granchè bene ora…”

Caroline non poteva sopportarlo. Non poteva sopportare che fosse accaduto qualcosa di male alla sorella per colpa loro.. Elijah era un tipo terrificante... Sicuramente appena si fosse svegliato, si sarebbe adirato a morte col primo che gli capitava davanti: Briony.

Damon le disse: “Andrò a casa sua solo per un controllo…così scoprirò cosa lei sa veramente e che fine ha fatto Elijah”

“Va bene…mi raccomando Damon…” L’implorò ancora Caroline.

“Sì, tu Bonnie chiama Stefan e Elena, e dammi l’indirizzo. Ci vado subito”

 

Briony si trovò davanti a sé un tipo che non aveva mai visto: era alto poco più di lei, indossava un giubbotto di pelle e aveva gli occhi molto azzurri.

“Si?”

“Tu sei la sorella di Caroline?”

“Sì, allora?”

“Bando ai convenevoli. Io sono Damon Salvatore, il fratello maggiore di Stefan. Credo che tu sia entrata di nascosto in casa nostra e ci abbia portato via una cosa molto importante”

Briony deglutì terrorizzata. << Merda Merda! Cosa faccio ora? Non posso certo negare…Caroline come suo solito avrà fatto la spia >>

“Dovevo solamente controllare mia sorella. Si è ficcata in un bel casino e credo che dovrei ringraziare solo te e il tuo adorabile fratello” disse lei, non mostrandosi impaurita.

Damon alterato fece un passo in avanti ma non poteva entrare in casa. “Dovè Elijah?”

“Chi?”

“Non fare la finta tonta bella!”

“Io non so niente” Briony cercò di chiudere la porta ma Damon bruscamente la fermò. Lei cercò di chiuderla fissando i piedi per terra, ma quel ragazzo la aprì violentemente, facendola sbattere per terra.

“Che diavolo credi di fare??” Gli urlò Briony incollerita.

Le stava sanguinando il naso a causa della botta. Il ragazzo stava ancora fermo nell’uscio.

“Vattene o chiamo la polizia!”

“Oh non la chiamerai!” Disse Damon con un sorrisetto “Non l’hai fatto prima e non lo farai ora. Che cuore gentile che hai! Caroline è fortunata ad avere una sorella così protettiva”

“Che puoi saperne tu?” replicò alzandosi e lanciandogli una sguardo torvo.

“Fammi entrare!”

“Neanche per sogno” Disse lei guardandolo in segno di sfida.

Lui allora cercò di ammaliarla. “Fammi subito entrare o butto giù questa schifosa casa”

“Voglio proprio vedere!” Rise Briony per schernirlo.

<< Che succede? >> Pensò Damon. Non riusciva ad ammaliarla. Probabilmente aveva inghiottito della verbena…c’era un solo modo allora per farla uscire. Damon era bravo in queste cose.

“Se tu non esci subito…andrò dritto da quella stupida di tua sorella e non credo che la mia visita le farà piacere!”

Briony guardò Damon disgustata mixata a paura. Allora lui fece il solito sorrisetto da bastardo e fece per andarsene.

“Aspetta!” Urlò Briony uscendo dalla porta per fermarlo.

<< Proprio come pensavo >> Sorrise tra sé e sé. Fu un gioco da ragazzi per lui far cadere a terra quella ragazza inerme.

Briony con un tonfo cadde facendosi male alla schiena

“Ma che diavolo!” Urlò dal dolore.

Damon si mise davanti a lei “Allora forse non ci siamo capiti, ma devi sapere che Elijah è molto pericoloso e noi dobbiamo trovarlo. Quindi o mi dici cosa sai o ti spacco le gambe”

“Fottiti”

“Ah risposta sbagliata! Non credere che sarò gentile soltanto perché sei una bella ragazza”. Si fece più vicino, e arrabbiato la prese per il collo. “Cosa sai realmente di noi?”

Briony non riusciva a respirare, se apriva la bocca poteva solo tossire o emettere dei lamenti. << E questi sarebbero gli amici fidati di mia sorella? >> Pensò ironicamente.

“So quanto basta per volervi lontano da me e da mia sorella” disse con un fil di voce.

“Oh povera tesoruccia” Disse Damon facendo la faccina divertita. “Credo che questo non ti piacerà” E all’improvvisò sfoderò dei denti affilati.

Quel volto spaventoso Briony lo riconosceva…quei denti affilati. Senza dubbio quel bastardo era un vampiro. Quanti ce ne erano a Mystic Falls?? Una mandria?

Briony cercò di divincolarsi urlando, e tentando di trovare nell’erba una cosa affilata. I denti di Damon si fecero più vicini al suo collo…terribilmente vicini. Briony continuava a urlare, cercando di togliere la presa sul suo collo ma inutilmente. Stava delirando dal terrore.

Ad un tratto però la presa violenta sul suo collo scomparve. Finalmente riuscì a respirare.

Sentì una voce…la riconobbe, impossibile sbagliarsi.

 “Voi giovani vampiri siete così stupidi e arroganti.”

Elijah un secondo prima aveva preso con violenza le spalle di Damon e l’aveva lanciato a qualche metro di distanza, permettendo a Briony di liberarsi di lui.

Damon si stava rialzando ma Elijah non gliene diede il tempo che gli sferrò un bel gancio destro da fargli saltare tutti i denti.

Briony cercò di alzare il viso, ma era ancora intontita dalla botta. Non era mai stata così felice di vedere un vampiro. Se non fosse arrivato lui in tempo a quest’ora sarebbe diventata cibo per quel bell’imbusto.

“Strangolare una signorina inerme non è per niente onorevole, neanche per un verme come te.” disse tagliente Elijah.

Gliene stava dando di santa ragione. Il volto di Damon era ricoperto di sangue.

 << Ben gli sta >> Pensò felice Briony. Almeno Elijah manteneva la promessa di non farle del male… Non se lo sarebbe mai aspettata che sarebbe intervenuto in sua difesa.

Briony!” Ad un tratto Elijah si voltò verso di lei. Aveva il volto agghiacciante e terribile. Le mani insanguinate e i capelli gli cadevano nella fronte rendendolo ancora più terrificante. Ma stranamente non ne ebbe paura.

“Vai dentro casa tua!” le ordinò con lo sguardo e con la voce.

“Ma io…

“Vai!” Urlò imperioso ancora tenendo stretto Damon. 

Briony cercò quindi di alzarsi velocemente per scappare, ma venne fermata da un forte suono di clacson.

Riconobbe l’auto. Era quella di Elena Gilbert.

Briony!!” Urlò spaventata Caroline uscendo subito dalla macchina e correndo verso di lei.

“Caroline?” Briony si guardò attorno sbigottita: c’erano Bonnie, Elena e anche Stefan. << Chi l’ha invitato? >> Pensò arrabbiata.

“Fermi! Basta! Fermatevi” Urlò Elena correndo verso Elijah e Damon.

“Che diavolo sta succedendo?” gridò confusa Briony che non ci stava capendo niente.

“Vedo che tutta la troupe si è riunita qui.” disse Elijah in tono ironico lasciando la presa su Damon, che cadde svenuto per terra.

“Elijah ti prego ascoltami...” disse Elena avvicinandosi. “Tu non puoi farmi del male, l’hai detto tu stesso. Mi dispiace per quello che ti abbiamo fatto ma è stato un errore. Me ne sono accorta subito, sarei venuta io a liberarti se non fosse venuta prima Briony.” E la fissò con uno strano sguardo.

“Ah adesso è colpa mia?” commentò Briony con tono sarcastico.

“La signorina Forbes non c’entra niente, anzi come vedete non le ho tolto neanche un capello” mormorò Elijah freddamente.  “Quello invece da attaccare è il signorino qui per terra che ha escogitato un piano diabolico ai miei danni, nonostante io l’avessi avvertito di non farlo. Ormai il patto è rotto, non mi fido più di te Elena”

“No  lo so hai tutte le ragioni. Ti chiedo solo di collaborare con me! Sono successe delle cose da quando tu sei morto. Si tratta di Klaus”

Briony non ci stava capendo più niente. Parlavano di piani, di patti, di morti...e Klaus chi cavolo era?? L’unica cosa certa è che quel Damon era un vampiro e che la stava quasi per uccidere.

“Non me ne frega niente dei vostri piani segreti.” Urlò Briony per farsi ascoltare. “Ma io so una cosa…che quel maledetto stava per uccidermi! Con un tranello mi ha fatto uscire di casa perché non volevo farlo entrare, visto che è un vampiro!”

Dopo aver detto quella parola, Briony si voltò adirata verso Caroline che non emetteva fiato. La biondina si sentiva in colpa per aver permesso tutto questo e non riusciva nemmeno a parlare.

“Damon pagherà per ogni azione sconsiderata che ha fatto, fidati. Ci penserò io stesso a fargliela pagare” Le disse Elijah guardando in modo crudele Damon, il quale si stava rialzando.

Elena che sembrava la più calma di tutti disse sicura:

“Vi prego ragazzi! State calmi ok? Elijah ti prego andiamo da un’altra parte da soli, così parliamo...abbiamo bisogno del tuo aiuto, Klaus è tornato!”

Elijah questa volta la ascoltò attentamente, in silenzio. Elena poi si rivolse a Briony:

Briony! Mi dispiace tanto per quello che è successo con Damon…sono sicura che si tratta di un malinteso..”

“Malinteso un accidente. Stava per strangolarmi soltanto perché non volevo obbedirgli!” Urlò arrabbiata.

“Ha preso la verbena! Ecco perché non sono riuscito a farla parlare con le buone. Ho dovuto farle capire chi comandava così si sarebbe stata zitta” replicò Damon che ormai aveva ripreso le forze e si era alzato.

Verba che?”

“Ah questo è colpa mia. Vedi ho messo un po’ della verbena nel tuo thè perché prevedevo che ti avrebbero cercata per farti domande, ma non credevo si spingessero a tanto. Ma ormai dopo 1000 anni non mi stupisco più di niente.”

Briony non sapeva se doveva preoccuparsi per il fatto che Elijah le avesse messo nel suo thè una specie di droga contro i vampiri, oppure del fatto che fosse così vecchio.

Elena si rivolse a Caroline: “Care occupati di tua sorella, falla calmare”

Caroline allora si avvicinò lentamente alla sorella, come se temesse un suo attacco isterico: “Briony fidati di me. Andrà tutto bene vedrai”

Ma Briony non voleva parlare con lei, infatti si allontanò andando vicino a Elijah:

“Vuoi andare davvero con loro? Sul serio?” Gli chiese sottovoce.

“Oh oh” Esclamò Damon che aveva sentito “La nostra Briony è diventata la nuova socia di Elijah. Giornata piena di sorpresa, non trovate?”

“Zitto bastardo!” Urlò Briony. “Non sono alleata di nessuno io, per quel che mi riguarda voi tutti siete degli sconosciuti da cui stare alla larga. Se non fosse stato per lui..” disse indicando Elijah “il vostro amico mi avrebbe uccisa”

“Sta mentendo. L’avevo soltanto sfiorata” affermò Damon agli altri.

Questo non fece che aumentare la rabbia di Briony, ma Elijah la fermò con un braccio:

“Ora basta con questa sceneggiata. Verrò con te Elena ma la tua spiegazione dovrà essere esauriente. Ho dato la mia parola alla signorina Forbes di tenerla al sicuro quindi mi assicurerò che lei entri in casa senza i due Salvatore.”

Briony si fermò a guardarlo sorpresa. Questo poi non se l’aspettava. Neanche gli altri a giudicare dalle loro reazioni e dalle loro facce sbigottite.

“Ci penserò io a Briony” disse Caroline.

Briony allora la fissò: sarebbe stata una buona giustificazione per farsi spiegare cosa diamine stava succedendo in realtà.

Stefan poi si avvicinò a Elena chiedendole se era sicura di voler star da sola con Elijah, ma lei gli disse che era una prova di fiducia nei suoi confronti per fargli capire che lei era dalla sua parte.

Stefan allora aiutò Damon a salire in auto con Bonnie, la quale si scusò con Briony per quello che era accaduto. Ma lei neanche la ascoltò.

Prima di salire in macchina Damon fece l’occhiolino a Briony, cosa che la fece andare in bestia.

Ormai erano rimasti solo lei, Caroline, Elijah e Elena.

Bene…suppongo che sia ora per la nostra chiacchierata” Disse ad un tratto Elijah rivolgendosi a Elena. La ragazza gli parlò di un posto tranquillo dove potevano parlare soli. I due si incamminarono e prima di svanire dalla sua vista, Elijah si voltò verso Briony.

Anche lei lo guardava… era stato gentile ad aiutarla...non sapeva perché, ma era stato gentile.

 “Vieni entriamo in casa” disse poi dolcemente Caroline, attirando la sua attenzione.

Briony senza dire niente si fece guidare dalla sorella e entrò finalmente in casa. Al sicuro.

 

FINE 3 CAPITOLO

PS: Chiedo scusa a tutte le delena se faccio passare Damon per uno stalker impazzito ma la mia idea era che lui e Briony non andassero per niente d’accordo e ho dovuto trovare una scusa XD Spero vi sia piaciuto il capitolo!

 

   
 
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