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Autore: Poisoned_Cherry    20/10/2011    1 recensioni
Può sembrare un po' banale lo so, ma l'ispirazione per questa fan fiction me l'hanno data una canzone di Mina e alcune canzoni dei Blood on the dance floor. In questa storia Gerard dovrà capire cosa prova davvero verso Eliza, la sua attuale ragazza e Fank, l'amico d'infanzia del fratello. Tutto le emozioni e tutti i sentimenti che proverà durante questa storia sono del tutto nuovi per lui e non sarà facile scegliare ciò che è giusto. Descriverò uno strano incontro tra i due protagonisti e come sia nato il loro strano rapporto composto da un'amicizia unica e un pizzico di amore.
I protagonisti sono Gerard e Frank, ma appairanno un po' tutti. Spero non sia una storia trita e ritrita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                     Capitolo 3
                                                                                                   Torte a volontà!
                                                                            

Il giorno dopo, fui svegliato dallo squillare del mio telefono.

Era Eliza che voleva dirmi di andarla a prendere questo pomeriggio e portarla a casa mia, così poteva salutare Mikey.
<< Amore dormivi? Scusami se ti ho svegliato, ma volevo dirti che ieri ho parlato con tua madre e le ho detto che volevo salutare Mikey e volevo preparare una cenetta di bentornato! >>, disse lei eccitata al solo pensiero. Adorava cucinare e poi adorava Mikey, lui si confidava molto con Eliza e si era affezionato davvero tanto.
<< No, cioè si dormivo, ma fa nulla, dovevo svegliarmi alla fine, no? >>, le dissi, cercando di non apparire troppo assonnato.
Avvisai la mamma, che fece finta di non sapere nulla, come sempre. Era felicissima di rivederla, perché Eliza era da tanto che non veniva a casa nosta. Entrambe vanno molto d’accordo ed io sono felice di questo.
Andai a svegliare Mikey verso ora di pranzo. Lo lasciai dormire tanto, perché immaginavo fosse stanco dopo il viaggio e la festa di ieri.
<< Svegliati dormiglione! >>, esordì interrompendo il suo sonno, mentre alzavo le tapparelle.
Mikey mugugnò qualcosa d’indecifrabile nascondendosi sotto le coperte, per non farsi infastidire dalla luce.
<< Mikey cazzo! Svegliati! Ti ho lasciato dormire fino adesso, ora basta, dai! >>, dissi con un tono severo, mentre gli toglievo le coperte.
Si alzò, mi fulminò con lo sguardo e andò in bagno a prepararsi.
Dopo un po’, mamma ci disse che era pronto in tavola e andammo a sederci. Aveva preparato una squisitissima frittata di patate e Mikey, come sempre, inondò il suo piatto di ketchup e senape e iniziò a mandare giù tutto quasi in un boccone, tanto era affamato. Io invece mangiai lentamente perché avevo voglia di gustarmela per bene e poi erano mesi che non eravamo tutti a pranzo assieme. Mi mancava guardare Mikey mentre divora tutto ciò che trova e mamma che continua a dirgli di mangiare piano, ma che nel frattempo continua a riempirgli il piatto.
Non appena finimmo di pranzare, io e Mikey sistemammo la sala da pranzo e mamma iniziò a lavare le stoviglie. Mi accorsi che già erano le 15:23 e dissi a Mikey di continuare da solo perché io dovevo andare a prendere Eliza e ci avrei impiegato sì e no un’ora per arrivare da lei col bus, quindi dovevo andare adesso. Mi prepara in 20 minuti più o meno, misi un paio di jeans scuri e un maglioncino grigio perché oggi faceva un po’ freddo fuori e andai alla fermata del bus. Inconsciamente speravo di rincontrare Frank e di potergli parlare, ma cercai di scacciare via questi pensieri. Poteva un ragazzo farmi comportare come una ragazzina? Direi proprio che non poteva essere così. Questa volta il bus passò in fretta e salì…e incontrai Frank. Si avvicinò con un sorriso davvero smagliante, mi diede una pacca sulla spalla e con un sorriso smagliante mi disse: << Sai che oggi è davvero la giornata perfetta per andare a mangiare quelle torte di cui ti avevo parlato? >>, lo guardai sorridendo e quasi arrossivo, speravo da un po’ di passare del tempo con lui.
Accettai immediatamente pensando che era inutile farsi scappare un’occasione del genere e mi dimenticai completamente di Eliza.
Scendemmo alla fermata davanti alla pasticceria. Era grandissima! Aveva dei tavolini fuori, su ognuno di questi c’erano dei menù a forma di torta, mh credo raffigurassero una Sachertorte. Iniziai già ad avere l’acquolina in bocca, solo alla vista di quei menù. Entrammo e lì, il mio sguardo si fermò su un’immensa fontana di cioccolato. Su di questa, vi erano posti degli uccellini di cioccolata bianca e anche qualche fiore e questi ultimi erano anche dentro la fontana. Era magnifica e rimasi incantato a fissarla per molto tempo. Frank nel frattempo era andato a scegliere le torte che voleva farmi assaggiare e quando finì, venne accanto a me e con la sua dolce risata, mi disse che potevamo accomodarci ad un tavolo fuori. Andammo fuori e ci accomodammo. Non sapevo se rimanere in silenzio a fissarlo, se dovevo iniziare un discorso oppure stare zitto a testa bassa. Mi decisi a parlare!
<< Che cosa fai nella vita? >>, lui sorrise e rispose guardandomi dritto negli occhi: << Suono la chitarra e canto in un gruppo, ma non guadagno molto >>. Mi spiegò che spesso, i locali della città li chiamano per attirare gente, ma purtroppo per il genere di musica che fanno, i locali non sono quasi mai pieni. Gli dissi che un giorno vorrei sentirlo cantare e dalla sua tasca tirò fuori un volantino, dove si diceva che domani sera i Leathermouth, la sua band appunto, terranno un concerto in un pub a pochi isolati da casa mia. Accettai l’invito e lui sorrise.
 Finalmente arrivarono le torte! Dall’aspetto sembravano squisite. La prima fetta che arrivò, era torta di mele, l’odore era quasi afrodisiaco, infatti, credo che il modo in cui guardavo Frank, fosse cambiato…o forse sono io che mi lascio trasportare dalla situazione e i miei occhi vedono tutto in modo diverso. Finiamo di mangiare quella fetta in silenzio e subito dopo ne arriva un’altra, era una classica torta con tanta panna e una fragola sopra. Era farcita con della crema al cioccolato. Sembrava la solita torta ma Frank mi guardò divertito e mi disse: << Non farti ingannare dalle apparenze, vedrai, appena assaggerai il primo boccone, cambierai subito idea >>. Seguì il suo consiglio e la assaggiai. Era dannatamente squisita! Non ne avevo mai assaggiata una così. Non riesco a descrivere la sensazione che provai gustando quella fetta di torta, però posso dire che quando guardai Frank per dirgli che aveva ragione, lui era concentrato a gustarsi la sua fetta e aveva un po’ di panna sul naso… lo fissai e lui non se ne accorse. Non so bene il motivo, ma immaginai me, che mi avvicinavo a lui per togliergli la panna e poi tutto si trasformò in un sogno poco consono a occhi aperti. Vidi me e lui cimentarci in un bacio appassionato. Le nostre lingue s’intrecciavano con tanta foga e i nostri corpi si avvicinavano sempre di più. Le nostre mani iniziavano a scivolare sul corpo dell’altro, lui mi sbottonò il cardigan e poi mi tolse la t-shirt. Io volevo fare lo stesso ma lui non me lo permise! Iniziò a baciarmi il petto, a toccarmi ed io stavo quasi per scoppiare. Stava per sbottonare i miei jeans, ma lo fermai e fu il mio momento. Gli tolsi la felpa e inizia a tracciare con le mie dita i contorni dei suoi tatuaggi. Mi accorsi che il suo respiro accelerava e ripresi a baciarlo mentre continuavo a toccarlo. Le sue mani scesero giù e iniziarono a muoversi sui miei jeans. Quel bacio divenne sempre più appassionato e anch’io feci scendere la mia mano sui suoi pantaloni. L’aria attorno a noi divenne più calda. I nostri respiri sempre più profondi. Lui sbottonò i miei jeans ed io i suoi. Mise la sua mano destra dentro i miei boxer e prese il mio membro e iniziò lentamente a toccarlo. Cercai anch’io di fare lo stesso, ma mi bloccò sussurrandomi << Se lo farai anche tu, mi distrarrai >>. E allora lasciai fare a lui e mentre mi stavo godendo quel momento di libido, Frank rise e mi svegliai da quel sogno ad occhi aperti.
Lo fissai con un’espressione indefinita e lui continuava a ridere. Mi chiese il perché avessi quell’espressione e gli risposi con tanti mugolii e parole sconnesse tra loro e alla fine dissi << Hai della panna sul naso... >>. Lui sorrise e quel sorriso mi mozzò il fiato. Era il più bello che avesse sfoggiato finora. Il più bello che avessi visto. << Potevi avvertirmi prima, invece di fissarmi in quel modo >> disse lui, mentre ancora sorrideva. << Ehm… si… hai ragione. Scusa. Davvero volevo dirtelo.. >>. Riuscì solo a balbettare questo perché mi ritrovai la mano di Frank piena di panna sulla mia faccia e con una risata fragorosa mi disse << Adesso siamo pari! >>. Rimasi immobile con la panna in faccia e non sapevo se ridere o rispondere alla provocazione. Frank aspettava una mia mossa mentre rideva così forte che sembrava che stesse per scoppiare. Mi decisi. Mi alzai con ciò che rimaneva della mia fetta di torta e gliela spalmai per bene in faccia, non mi accorsi che anche lui aveva pensato la stessa cosa. Mi ritrovai con la torta ficcata in bocca e lui aveva la faccia tutta bianca. Fu divertentissimo, purtroppo però uscì la cameriera e ci ordinò di abbandonare subito il locale, perché così facendo, stavamo rovinando l’immagine di quel posto. Non potemmo entrare per pulirci e camminammo sporchi di panna fino a casa mia.
Lo invitai a entrare così almeno poteva pulirsi e così fu. Prima entrò lui in bagno e quando finì, fu il mio turno. Uscì dal bagno e lo trovai seduto sul divano << Vuoi del caffè? >> gli chiesi sperando in una risposta affermativa. Speravo rimanesse ancora con me. Purtroppo però mi disse che doveva scappare a casa perché sua sorella lo stava aspettando per delle commissioni. Si avvicinò per salutarmi e non fu il solito saluto tra ragazzi. Fu un abbraccio alquanto strano… era piacevole, era un abbraccio molto caloroso. Non volevo più staccarmi da lì, però dovetti farlo. Non volevo dare nell’occhio e mollai la stretta e lo accompagnai alla porta. Rimasi a fissarlo fino a quando non scomparve completamente e richiusi la porta. Perché questo ragazzo riusciva a farmi provare certe cose? Cos’è che mi attrae tanto? Io sono un ragazzo! E anche lui! Io ho una ragazza!
Cazzo!
Eliza!
Devo chiamarla! Sarà infuriata con me… spero che mi perdoni perché l’ho combinata davvero grossa.
   
 
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