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Autore: SandTime    20/10/2011    0 recensioni
Una revisione dei principali eventi naruhina del manga di Naruto, cercando di renderli più accettabili e armoniosi per i fan della coppia.
"Devi fare qualcosa Hinata, io, il tuo cuore, ti sto implorando: non puoi più sottopormi a queste torture, credo che mi spezzerò davvero un giorno”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Hinata non aveva mai pensato di poter proferire quelle parole davanti a Naruto, di esternare così palesemente i suoi sentimenti, ma ormai era fatta ed era scesa in prima linea.. non rimaneva altro che attendere il contraccolpo.
Finora era sempre stata paga di quel sentimento che, seppur nascosto, aveva albergato il suo cuore diventandone un abitante fisso, un amico col quale colloquiare e al quale rivolgersi nei momenti di sconforto… ma di recente questo amico avevo preso ad esigere sempre più attenzioni, sempre più spazio e le mura del suo cuore sembravano non essere più sufficienti a trattenerlo; il dolore si placava solo alla vista di Naruto, riconoscendosi in lui: il cuore riprendeva a battere solo alla vista del suo compagno, al ritmo di una battito metafisico…ed ecco che il secondo successivo si fermava di nuovo , ricordandosi che l’oggetto desiderato era anche il più temuto, poiché per un nonnulla era in grado di spedire in paradiso o all’inferno.
Naruto era in grado di restituirle l’aria per respirare che le mancava da tutta una vita, e l’attimo dopo di riprendersela, lasciandola a boccheggiare per giorni, mesi, anni. Il cuore di Hinata era sempre stato combattuto  tra il desiderio di quell’aria e la paura di venirne soffocata, per cui per quanto tentasse di avvicinarglisi veniva sempre sopraffatta da un’emozione troppo grande da sopportare quando lui le dedicava attenzione o da un dolore troppo intenso quando lui non si accorgeva  di lei.
Il suo cuore era a un passo dal soffocamento, quando finalmente lo avevo rivisto, ed il suo vecchio amico le suggeriva “Eccolo è lui finalmente! Che aspetti ? Va da lui, digli che sei felice di vederlo.. no aspetta un momento, ti sta salutando per ultima, non gli sei mancata quanto lui è mancato a te, però ora ti sta rivolgendo quel coinvolgente sorriso, per lo meno accennane uno anche tu…Sono felice, finalmente posso respirare di nuovo…ahia, sbagliavo, fa ancore più male vederlo e non stargli vicino come tu vorresti e, anzi, vedere che sono altri quelli che lo sostengono e gli stanno vicino…tu nella sua vita sei solo una comparsa. Devi fare qualcosa Hinata, io, il tuo cuore, ti sto implorando: non puoi più sottopormi a queste torture, credo che mi spezzerò davvero un giorno”.
E poi ecco che la sua sorgente d’aria rischiava di essere spazzata via definitivamente, quindi non era rimasto altro da fare che rischiare il tutto per tutto nel tentativo di salvarla. Naruto non poteva saperlo che senza di lui anche lei era spacciata… senza più aria ristoratrice anche il suo cuore si sarebbe definitivamente  spezzato…doveva in qualche modo fargli intuire il perché delle sue azioni: se doveva morire, che almeno lui sapesse… ma come fare per spiegargli in un attimo i sentimenti che la divoravano da una vita? Che lui era la sua ancora, la sua aria, il suo inferno e il suo paradiso? E le parole le uscirono automaticamente, capendo in quel momento, quanto semplici e chiare fossero, racchiudevano in se tutto e niente…e alla fine aveva parlato: davanti a suoi occhi increduli e spaventati gli aveva detto di amarlo.
 
Ora giaceva convalescente in una branda nella tenda adibita ad ospedale e il corpo non perdeva occasione per ricordarle ogni momento del combattimento. Era rimasta incosciente per molti giorni e le cose nel villaggio erano tutt’altro che migliorate…presto sarebbe dovuta tronare al suo dovere, ma per il momento poteva riposarsi. Naruto non era venuto a trovarla…chissà cosa pensava ora di lei? Senz’altro che era una persona di poco carattere per aver atteso tutto quel tempo per parlargli…ma per qualche ragione, anche se questo pensiero la terrorizzava, il suo cuore non le doleva alla maniere cui si era abituata: anzi, addirittura respirava! Perché anche se non pensava bene di lei, stava però pensando a lei e questo bastò al suo cuore per lungo tempo.
 
I giorni all’ospedali trascorrevano uno dopo l’altro senza che lui si facesse vivo ed Hinata si stava ormai rassegnando all’idea che l’avrebbe rivisto dopo molto tempo: la sua stessa squadra era stata spedita in un’importante missione cui avevano preso parte tutte le altre squadre… sarebbero dunque partiti tutti, compreso Naruto, mentre l’unica rimasta al villaggio sarebbe stata lei. Hinata ormai aveva imparato a conoscere le proprie forze per cui, anche se moriva all’idea di lasciare andare i suoi amici e compagni in missione senza di lei, sapeva di dover aspettare che le forze le tornassero completamente… non ci sarebbe voluto molto; le cure ninja erano veloci, tuttavia non abbastanza… poco male, presto sarebbe tornata in campo.
Naruto sarebbe partito il mattino seguente per una missione di emergenza, lo avevo saputo da un’infermiera, e di nuovo il cuore le si era bloccato: le si erano affacciate alla mente centinaia di visioni di lui in pericolo, stanco, che ce la metta tutta, che rischia la vita… senza che lei potesse far nulla. Quella notte fu molto lunga , il pensiero di lui nell’ennesima battaglia non l’abbandonava, in più i dolori avevano ripreso a tormentarla. Tutto ciò che ricordava di quella notte era un fortissimo dolore al petto e la sensazione di una mano fresca che le sfiorava una guancia… il mattino seguente non avrebbe saputo dire se si fosse trattato di una sogno o meno, tuttavia nella sua stanza era comparso un mazzo di girasoli, di cui nessuno sapeva nulla. Non un biglietto, niente. Che fosse stato davvero lui? Era entrato davvero nella sua stanza, le aveva accarezzato la guancia  e portato dei fiori? La ragione le diceva che era improbabile, che non avrebbe dovuto illudersi a quel modo, e tuttavia il cuore le urlava “ È stato lui! Ascoltami, io lo so, io respiro!” E pian piano avevo portato i fiori al viso, socchiudendo gli occhi al gentile tocco dei petali e al loro tenue profumo. Non conosceva il linguaggio dei fiori e sicuramente per Naruto era lo stesso, ma i girasoli le avevano sempre messo allegria, come se un raggio di sole fluisse in lei tramite loro… le avevano sempre ricordato lui.
Ma ormai lui era partito.
  
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