Luna voleva bene a suo padre, era uguale a lei. Era confortante vedere quei familiari capelli biondi, lunghi e lucenti oscillare dal peso del baule che il loro proprietario stava trasportando. Controllava a intervalli che Dafne, uno splendido esemplare di Civetta delle brughiere di uno splendido grigio perlaceo, stesse ben chiusa nella gabbia. Ormai era abituata agli sguardi dei babbani che la guardavano incuriositi nella stazione di King's Cross. Il suo terzo anno ad Hogworts non sarebbe stato diverso dagli altri. O almeno credeva che così sarebbe stato. Si appoggiò stancamente alla barriera tra il binario 9 e 10 e si lasciò andare con un movimento fluido dall'altra parte. L'Espresso per Hogworts era allegro e fumante come sempre e la salutava con piccoli sbuffi di fumo. Caricò con l'aiuto del padre il baule in uno scompartimento vuotoe sistemò la gabbia di Dafne su un sedile. Poco dopo aver salutato il padre, il treno prese a cigolare e ad avanzare ed entro pochi minuti si trovavano già in aperta campagna. Non passò molto che i soliti seccatori dell'ultimo momento si affacciassero alla porta del suo scompartimento chiedendo un posto libero. Invece tutto ciò che vide appena la porta si aprì fu un turbinio di colori, la sensazione di essere bagnata fino all'osso e uno scoppiettio.