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Autore: dramy96123    20/10/2011    13 recensioni
Ciao a tutti!! Storia incompleta, non so quando potrò aggiornare di nuovo!
"- Avrete saputo che da quest’anno bisognerà dare più importanza alla Babbanologia, materia che vi sarà utilissima per vivere tra i Babbani qualora ce ne fosse l’occasione. Ed è anche per questo, poiché gli studenti più vecchi non ne potranno usufruire, che abbiamo organizzato per evitare problemi futuri, un viaggio d’istruzione di cinque mesi in diverse parti del mondo, Babbani. Tutto questo sarà elemento di valutazione e sarà assolutamente vietato portare bacchette di conseguenza usare la magia...se ciò non verrà rispettato, immagino che l’espulsione sarà l’unica possibilità. Detto ciò godetevi la sera, perché partirete domani mattina, di buon’ora. Guarderete in bacheca per scoprire il vostro gruppo di studio. –"
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Threesome, Triangolo, Violenza | Contesto: Da VI libro alternativo
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Si. Lo so.

Ritardo mostruoso.

Mbè? Capitano a tutti giornate no...

E ora tutti avrebbero da dire “Giornate? Qui si parla di ANNI!!” e io non potrei ribattere.

Ok, vi lascio al capitolo! Baci!

Dram



Capitolo 21



Quattro settimane dopo:



- Draco Malfoy. -

La voce implacabile di Pansy Parkinson fece sudare freddo il ragazzo, che alzò la testa e guardò la ragazza da sopra al divano.

- Pansy...? - chiese, con tutta l'indifferenza di cui era capace.

- Cos'è questo, di grazia? -

Draco impallidì ancora di più.

Questo” era una cosa che somigliava stranamente ad uno strofinaccio bianco. Ma era uno strofinaccio bianco con degli strass, dettaglio che evidentemente lui non aveva registrato, prima.

- E'...una pezza per pulire, no? - disse, controllando la voce. Si rigirò verso la televisione, dando una gomitata a Blaise, che già cominciava a sogghignare.

Sì. avevano imparato ad usare il televisore. E, a detta di Hermione, era l'ultima cosa che avrebbero dovuto fare. Ma tant'è...fatto sta che dopo il lavoro era ormai diventata la quotidianità quella di sdraiarsi tutti su divani e poltrone e guardarsi le serie TV, come Friends o NCIS.

Ecco, perché Pansy non si era messa a vedere Friends e NCIS?

Perché era dovuta andare a frugare, scovando scheletri nell'armadio e strofinacci sudici che assomigliavano vagamente alla sua maglietta?

E perché lui non aveva ancora cominciato a fare le valigie per Timbuctu?

Hermione si alzò dalla poltrona e prese dalle mani tremanti di Pansy la pezza per pulire.

- Malfoy, ma questa è una maglietta! Oh Merlino, è rovinatissima! Guarda com'è consunta qui...Ehi, ma qui si è fatto un buco...-

- Grazie, Granger...- bofonchiò Draco, digrignando i denti.

Lei inarcò un sopracciglio – Ti è andata bene che non ho fatto notare alla Parkinson la parte dove mancano completamente gli strass...-

Fu troppo per Pansy. Gonfiò le guance e guardò assassina l'amico adorato.

- LA MIA MAGLIETTA, MALFOY? -

- Era...il mio turno di pulire, Pansy...-

- Ed ora è il mio turno di ucciderti! -

- Che rimedi drastici, Parkinson...- disse rilassato Harry, gli occhi ancora rivolti alla TV.

Era circa un mese che conviveva con le Serpi, pensò Ron sospirando, e ancora non aveva imparato a stare zitto?!

La furia omicida della ragazza aggiustò il mirino e il suo astio venne puntato contro Harry.

Che iniziò a tremare.

- Vuoi vedere il rimedio drastico per eccellenza, Potter? -

- Ne...Ne faccio volentieri a meno, grazie. -

Draco aveva approfittato della momentanea e meravigliosa distrazione di Pansy per fuggire.

La ragazza smise di parlare appena in tempo per sentire i passi di Draco che finivano di salire le scale.

- DRACO NON SCAPPARE! TU SEI MORTO! -

Blaise ormai si era arreso. Rideva a crepapelle rotolandosi sul divano, seguito da Harry, che però si sganasciava in modo un po' più discreto, fondamentalmente per non attirare l'attenzione di Pansy.

Speranza vana.



* * *



Per due settimane (due lunghe settimane), Hermione e Draco avevano finto di stare insieme. Poi piano piano erano riusciti ad allontanarsi, senza destrae sospetti di sorta.

Cosa molto difficile, quando Ronald Weasley spia i vostri movimenti, quasi aspettando che ve ne stiate da soli per poi urlare “VI HO VISTO! MALFOY, NON TOCCARE HERMIONE CON LE TUE ZAMPACCE LURIDE!” saltando da dietro il frigorifero.

Per Draco, ma sopratutto per Hermione, tutto era diventato un grande stress, anche col lavoro in mezzo. Era tutta una contina bugia, anche senza che gli altri facessero loro domande, e gli stessi due ragazzi cominciavano davvero a mandarsi in paranoia l'uno con l'altro.

Fondamentalmente perché non riuscivano a stare vicino senza bisticciare.

E poi, comunque, Hermione non se la cavava tanto bene a recitare. Se l'era cavata i primi giorni, sorrideva senza problemi e prendeva la mano di Draco con disinvolura, ma col passare del tempo si sentiva sempre più a disagio, perché si rendeva conto che non...non era una cosa vera, non era neanche un'amicizia. E lei odiava dire bugie. Era il Grifondoro fatto persona!

Era una persona leale!

Draco, da brava serpe qual era, si trovava meglio a mentire, specie a San Potter e Mr Carrot...

Però comunque aveva capito che non si poteva andare avanti così. Anche lui dopo un po' accusava lo stress, specie se quella mattina aveva dovuto accudire dei bambini a cui sanguinava il naso o che lanciavano polpette al sugo a mensa.

Imbrattando muri che avrebbe dovuto pulire LUI...e chi altro?

...Ma chi glielo aveva fatto fare, poi...Cominciava a comprendere Gazza.

Merlino. Aspetta.

Non esageriamo.

Diciamo piuttosto che cominciava a sentire una sorta di protocompassione veso quel ridicolo ometto con la fissazione per i Prodotti Magici di Nonna Acetonella per Ogni Tipo di Sporcizia.

Ecco. Così suonava già più accettabile.

Così nel giro di due settimane avevano diminuito il contatto fisico, avevano ricominciato a storcere il naso quando si vedevano (per la gioia di Ron), e infine erano riusciti a sceneggiare una rottura come si deve.

Oh, era stato meraviglioso, pensò Hermione, mentre aiutava Harry a preparare la cena.

Era successo nel salotto, avevano programmato la rottura definitiva da giorni. Ad un cenno del capo Hermione aveva preso la poltrona preferita del suo ragazzo (quella verde scuro, più vicina alla finestra grande del soggiorno). Draco aveva all'inizio sbuffato, poi si era accesa la litigata.

Pansy aveva ordinato imperiosamente a Ron di portarle la scatola dei mais diventati bianchi.

Erano volate parole come “Sottospecie di bidello puzzolente di polpette al sugo” e “Quella era la mia poltrona, razza di...di Grifondoro che non sei altro!”.

Insomma, si era andato sul pesante.

Blaise ci era rimasto molto male. Adorava la coppia.

Ma se n'era fatto una ragione, e la pace era tornata in casa. Al contrario, Ronald Weasley era andato in giro tutto ringalluzzito per giorni.

- Propongo il soffocamento di PagliaccioRosso. - aveva proposto Draco seriamente.

Blaise, Pansy e il congiuratore avevano instantaneamente alzato la mano, guardando poi con aria eloquente Harry ed Hermione.

- No. -

- MA GRANGER! -

- No, Parkinson. È fuori questione. -

- E...E provocargli un coma piccolo piccolo? -

- Non se ne parla! -

- Ma dai, dopo...tre mesi sarebbe come nuovo! Quattro, se ci va bene! -

Le Serpi avevano sorriso, sognanti, pensando alla vita senza Weasley. Ma Harry era intervenuto, scoppiando loro tutte le bolle delle loro speranze e dei loro sogni...

- O steso su un letto d'ospedale. -

- E' una possibilità, ma cos'è la vita senza il rischio? - aveva insinuato Blaise, con un sorrisino.

- Passiamo a cose più importanti. Chi lava i piatti oggi, visto che avete martoriato la lavastoviglie? -

Ron era passato in quel momento, togliendosi il naso rosso e con un sorrisone.

- Oh, stiamo a votazione?? Io voto! -

Hermione sorrise, sollevata – Bene, non c'è stato neanche bisogno di mettergli il collare...-

Il sorriso di Ron si incrinò leggermente.

- Harry? -

- Sì? -

- Per che cosa ho appena votato? -

- Tu non lo vuoi sapere davvero. -



* * *



Era il turno di cucina di Blaise.

E il turno di cucina di Blaise era atteso con terrore.

Terrore e paura.

Terrore, paura e preghiere.

Terrore, paura, preghiere e un estintore sotto mano.

L'ultima volta era toccato al forno. Blaise si era messo in testa di cucinare le patate a cubettini.

Harry era l'unico che aveva avuto cuore di andare alla pizzeria vicina (perché vicino casa c'era una pizzeria.) e ordinare un reggimento di cibo.

Da allora Draco, Pansy e Ron avevano capito che la pizza era necessaria per sopravvivere.

Alla cucina di Blaise, perlomeno.

Quel giorno voleva fare una semplice pasta col pesto. Facile. Glielo aveva spiegato la Granger.

Sembrava così facile.

Doveva prendere la pentola che era...no, quella era la padella, giusto. Dannati Babbani.

Ok. La pentola...o si chiamava pendola? No, no...la pendola era quella del soggiorno.

Pentola. Ok. E bisognava riempirla d'acqua.

Ma l'acuqa di che temperatura doveva essere? Calda, fredda, bollente, temperatura ambiente, brezza mattutina, onde accarezzate dal sole primaverile, clima oland...

- ZABINI VA BENE CALDA! - urlò Hermione esasperata dal piano di sopra.

...ese.

Va bene, acqua calda. E poi bisognava accendere il fuoco.

Ora. Lui sapeva che i Babbani erano andati oltre ai bastoncini che strusciano fra loro e il pietra contro pietra. Ma quello era un aggeggio stupido.

Ecco, guarda, era così facile, giravi la manovella e...

Clic.

No. Era una prova, ovviamente...ora avrebbe girato la manovella e...

Clic.

Ok. Questo non andava bene.

Clic. Clic. Clic. Clic.

- POTTER!!!!! -

Harry, sprofondato sul divano con Ron e pigramente sdraiato sul bracciolo, gemette sofferente.

- Zabiiiini, che c'è?? -

- NON SI ACCENDE QUESTA CAZ...-

- ARRIVO, ARRIVO! -

Harry si alzò dalla poltrone imprecando, ed entrò in cucina. Blaise ancora lottava coi fornelli.

Clic. Clic. Clic. Clic.

L'alta figura di Blaise era tutta ingobbita verso il fuoco. Harry sorrise, di frotne alla smorfia indispettita del ragazzo.

- Zabini...Zabini...Fermo. Calma. - lo spostò leggermente di lato e girò deciso il pomello di sinistra.

La fiamma blu incorniciò tutto il fornelletto.

Blaise guardò corrucciato prima il fuoco, poi Harry, che tratteneva con molta difficoltà una risata.

- Puoi andare. - disse imperiosamente, afferrando la padell...pentola. Giusto.

Harry scrollò le spalle e se ne ritornò sul divano, strascicando i piedi.

- Stupido Grifondoro... - bofonchiò Blaise, prima di poggiare la pentola sul fuoco.

- Ti ho sentito! -

- Allora concorderai con me, Potter!! - ribatté la Serpe, prendendo il sale.

No. Aspetta. Il sale andava messo dopo.

Dopo la pasta.

E dov'era la pasta? Dove aveva messo quello stupido Grifondoro la pasta?

Ignorando ostentatamente il pensiero che l'ultima volta la spesa l'aveva fatta lui, aprì tutti gli sportelli, cercando quel benedetto sacchetto blu.

Quando alla fine trovò le mezze penne rigate (che erano nella dispensa davanti a lui, in bella vista, mancava solo il cartello luminoso. Altro dettaglio da ignorare, decise Blaise.), l'acqua era vicina al bollire. Ora doveva solo misurare la pasta e mettere il sale, e poi doveva solo assaggiare.

- Hey Blaise – salutò Hermione, entrando in cucina. Guardò curiosa da sopra la spalla del ragazzo, per vedere che stava facendo.

- Ma...Blaise! Quella pasta è troppa! Oggi poi siamo anche quattro, perchè Pansy e Draco lavorano pure a pranzo...-

- Ma che dici, Granger, è perfetta! -

Hermione guardò i quattro piatti riempiti di abbondante pasta cruda.

- Ma Blaise...- disse lentamente. - La pasta poi cresce. -

Zabini scoppiò a ridere.

- Granger...piccola ingenua Granger – disse sorridendo – La pasta non cresce! Come farebbe a crescere? E' pasta! -

Hermione sospirò.

- Come vuoi, Zabini...-



- Zabini...- disse Harry, guardando la pentola piena fino al bordo di pasta.

- Qualcosa da dire sulla mia pasta, Potter? - ringhiò Blaise, già pronto a difendere fino alla morte la sua creazione.

- No! No, era buonissima...solo, non credi di averne fatta un po' troppa? -

Hermione ghignò.

Blaise la guardò malissimo.

- La pasta cresce...certo. LE HAI FATTO UN INCANTESIMO, ALLA MIA PASTA! - urlò, alzandosi di scatto dalla sedia.

Hermione scoppiò a ridere.

- Non posso fare incantesimi, Blaise...- disse tra le lacrime.

- Stupida Grinfodoro...- borbottò Blaise.

- Ti ho sentito! -

- Bene, così avrai l'occasione di concordare con me! Anzi, sai che c'è?? Ti dimostrerò che la pasta non è troppa! La mangerò tutta! -

Ron guardò la pentola strabordante. Poi sucotò la testa.

- Nonostante le mie capacità più che eccezionali, neanche io ce la farei -

- Balle, Weasley...tu sei un piccolo Grifondoro, io un potente Serpeverde! -

Harry scambiò uno sguardo con Hermione.



* * *



La prima cosa che sentì Draco non appena entrato a casa fu un lungo e basso gemito sofferente.

“Oh Merlino. Quel ventilacoso non avrà ancora mietuto vittime, vero?” fu il suo primo pensiero. Si fiondò nella sua camera da letto, per cercare Blaise.

Il ragazzo stava disteso sul letto, supino, con un braccio sugli occhi e un altro gemito pronto.

- Blaise? - chiese stranito.

- D-Draco...la pasta...la pasta CRESCE! FAI ATTENZIONE...Draco, ti prego, fai attenzione...- un altro gemito dolorante fece chiudere gli occhi a Blaise.

Draco, con la stessa espressione perplessa, richiuse la porta.

- Granger? -

La ragazza sorrise - Ha solo perso una scommessa...vuoi della pasta? Ne è avanzata un po'...-






Lo so.

Capitolo cortissimo, mi dispiace tantissimo!

Appena posso scriverò un capitolo chilometrico!

Baci!

Dram






   
 
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