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Autore: Delilah_    21/10/2011    1 recensioni
Dolore, lividi, paura sensi di colpa, Evelyn. Questa è la vita di Danny.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È una sensazione bellissima!  Sento l’aria che mi accarezza il viso. Sto volando! Sono un falco che scende in picchiata, sono un uccello libero nel cielo. Sento la freschezza di una debole brezza, la velocità di una giostra. Sono libero!

Sono così lontano quei momenti in cui mi sentivo frustrato, stupido, inutile...

Tipo la prima delle tante volte in cui i bulli mi picchiarono. Avevo 14 anni, era il mio primo giorno del liceo. Suonò la campanella che determinò la fine delle lezioni. Io ero uscito di scuola e mi dirigevo verso casa osservando i rami degli alberi che, mossi da una lieve brezza, lasciavano passare qualche debole raggio di sole che mi illuminava il viso.

-Hey marmocchio!- e di improvviso mi sono ritrovato inchiodato al muro, preso per la maglietta da un ragazzo enorme che mi sollevò mentre mi guardava con aria minacciosa. Il mio cuore batteva a mille, respiravo velocemente, ma sembrava che non arrivasse aria ai polmoni! Con una vocina sottile riuscii a dire solo:

-C...C...C...Che vuoi?-

-Voglio essere il tuo peggiore incubo!-

-Divertitevi anche voi!-  E all’improvviso mi sono ritrovato una mandria di bufali -altri 4 bufali- che si buttano su di me facendomi cadere per terra. Il mio corpo immobile, le lacrime che mi rigavano il viso, la paura, i colpi, il sangue, il sapore dell’asfalto sulla mia pelle. Poi scappai. Un grande portone rosso, delle pareti color bianco-sporco, era decisamente casa mia. Tirai un sospiro di sollievo e, un po’ esitante, entrai. E’ stato come un incubo! Mia madre non sapeva che fare, voleva contattare la polizia, ma io glielo impedii, mi avrebbero ammazzato!

Quando tornai a scuola mia madre mi accompagnò e andò a parlare dal preside dell’accaduto. Era inutile, il preside non poteva fare nulla, in quanto il fatto non è accaduto in area scolastica. FANTASTICO! Almeno non mi ammazzeranno per averli fatti sospendere.

Nel frattempo avevo conosciuto una ragazza. Era bassina, magra, capelli neri che le scendevano lunghi sulla schiena, occhi grandi e blu. Si sedette affianco a me appena arrivata.

-Ciao! Mi chiamo Evelyn! E tu?-

-Ciao, mi chiamo Daniel, ma chiamami pure Danny!-

-Credo che quest’ora di latino sia proprio noiosa! Non lo credi anche tu?- 

-Eh si, anche tanto!-

-A  cosa pensi?-

-A niente...- risposi un po’ esitante.

-Dai! A cosa pensi?-

-In realtà sto pensando... Sto pensando... A mia sorella... Si sto proprio pensando a mia sorella! Non sta bene e mi preoccupa un po’...-  le risposi guardando il cielo che si intravedeva della finestra. In realtà pensavo a come fosse possibile che una ragazza così bella mi rivolgesse la parola.

-Ma tu hai una sorella?-

-Si, perché?-

-Deve essere bello avere un fratello come te!-

-Oh... G...G...Grazie...!!-

-Di niente. C         he...-

“RAGAZZI! SILENZIO!” sbraitò la prof. di latino interrompendo ciò che stava per dirmi Evelyn. Sembrava appena uscita da un manicomio. Io ed Evelyn tacemmo cercando di trattenere le risate.

Dopo una mattinata a parlare del più e del meno andai a casa e non mangiai. Stavo ancora pensando a lei. Era assurdo che una così mi rivolgesse la parola, non me la rivolge mai nessuno, figuriamoci una ragazza così bella!

Dopo circa una settimana, dopo la solita giornata di scuola riecco di nuovo i selvaggi, frustrati che non sanno mai a chi rompere le scatole e se la prendono con me. Che pizza! Quanto sono idioti! Perché devono tormentarmi? Perché?!

Ma comunque tornai a casa con i soliti lividi, stavolta dissi a mia madre che ero caduto mentre tornavo a casa. Esitava un po’ a crederci ma alla fine sono riuscito a convincerla. Ormai in un messe mi picchiavano almeno 3 o 4 volte, ci avevo fatto l’abitudine.

Guardavo lo specchio e vedevo uno stupido. Sono STUPIDO! Sono un fallito! Sono una persona inutile, il mondo non mi accetterà mai. In classe ormai tutti mi prendono in giro, tranne Evelyn. Io sono semplicemente una persona inutile. STUPIDO STUPIDO STUPIDO! Con quei lividi non potevo che pensare questo, odiavo me stesso, desideravo di morire.

Dopo un mese decisi di chiedere di uscire ad Evelyn. Era la mia unica amica.

-Ciao Evelyn, ti volevo chiedere se... tu... tu... Sabato sera vorresti uscire con me, ecco. -

-Ciao Danny! Certo, credo di poter uscire. Ci vediamo alle 21:00 nella piazzetta, sabato.-

Il gioco era fatto! Uscivo con Evelyn! Mi sentivo la persona più importante del mondo! Quegli occhi blu in cui riuscivo a vedere il mare, sarebbero stati solo miei per una sera, per una sera stupenda della mia vita. Forse l’unica, forse solo la prima. So solo che sarebbe stato indimenticabile.

Arrivò dunque sabato sera. Mi presentai 15 minuti prima, volevo che lei mi trovasse già lì. Avevo in cuore in gola. “Ma quando arriva?” pensavo con aria ansiosa. Alle 21:05 arrivò. Oddio! Come era bella! Aveva un abitino fino al ginocchio, rosso, non troppo stretto, con un copri spalle nero e le All Stars nere per spaccare un po’ sotto quell’elegante –lei ha sempre avuto la mania della diversità, infatti era unica- . I suoi capelli neri scendevano volteggiando sulla schiena, i suoi occhi erano ridisegnati da un filo di matita nera, le sue labbra carnose danzavano in uno splendido sorriso. Avete presente le gazze ladre che portano via gli oggetti luccicanti? Bene lei era una gazza ladra e ha rubato il mio cuore - anche se il mio cuore non è proprio un oggetto luccicante- . Camminava a passo svelto. Mi alzai e iniziai ad andarle in contro. “Ma quanto è bella!” continuavo a pensare mentre camminavo e guardavo il suo bellissimo sorriso.

-C...Ciao, Evelyn... S...S...Sei bellissima!-

-Grazie!- disse arrossendo un po’ – Anche tu stai bene!-

-C...C...Chi, io?- Ma che imbranato che sono!

-Certo, tu! Chi altrimenti?-

-Ah, beh... G... Grazie!-

La portai a fare un giro sul lungomare, dove tutti il sabato sera passeggiavano. Dopo un po’ che passeggiavamo e chiacchieravamo -anzi, lei chiacchierava, io la ascoltavo, visto che ero troppo imbarazzato e non riuscivo a spiccicare una parola- mi chiese di sederci sul muretto. Acconsentii, come acconsentivo a tutto ciò che diceva quella sera. C’è stato poi un momento di silenzio. I suoi occhi così... Magici.

Le nostre labbra si accarezzavano, le mie mani che sfioravano la morbida e liscia pelle del suo viso... Stavo morendo. o vivendo troppo intensamente? Non lo avevo capito bene. So solo che se sarebbe stata morte, sarebbe stata la fine più bella che avrei voluto, e se è stato solo un attimo di vita troppo intensa, beh allora era l’attimo di vita più bello in assoluto! Avrei voluto che quel momento fosse durato all’infinito. Quel momento ERA l’infinito!

-Sei speciale, Danny, sei speciale!-

Io speciale? No, non credo! Casomai sfigato, ecco, sfigato.

- S...Sei unica, Evelyn. Sei l’unica che mi abbia mai regalato una simile emozione. Tu sei speciale. S... Sei fondamentale, per me. Grazie, Evelyn,-

Cavolo! Io che riesco a fare un discorso sensato senza ingarbugliarmi, senza balbettare troppo e senza dire cose senza senso davanti a lei? Wow, ho battuto me stesso, mi sento grande! - RIMANI SULLA TERRA DANNY! SEI PUR SEMPRE UNO SFIGATO! Ecco, meglio che non mi gaso!

-Io non capisco perché la gente non ti accetti. A me piaci, sei così speciale, quando parli di cose che ti piacciono, come la musica, sei davvero interessante. Mi piaci!-

“LE PIACCIO!” Pensai meravigliato. cazzo, non sapevo più cosa pensare in quel momento. Ero davanti alla ragazza dei miei sogni e lei mi stava dicendo che le piacevo così. Mi sbagliavo sul fatto di Dio. Esiste! Ce l’avevo di fronte!

-Tu... Cioè... Io... Ti... Ti piaccio?-

-Si, altrimenti non te l’avrei mica detto?!-

-Ah...Wow... Cioè...Io...Si... Ok, allora... Anche tu mi piaci tanto, tantissimo!-

Riesci a fare un discorso sensato senza ingarbugliarti, razza di idiota?!

-Oh ma come sei carino!-

-G... Grazie mille, Evelyn.-

Fiuh (sospiro di sollievo) ho dato una risposta sensata, forse.

La serata andò così, tra parole, sguardi, carezze. Alle 23:00 la riaccompagnai a casa e mentre che stavo tornando... COME D’INCANTO! Chi mi ritrovo? Quei 5 facoceri davanti. Si, fanno la loro SOLITA scenata. Mi sbattono contro il muro e bla bla bla... Le classiche cose a cui avevo già fatto l’abitudine.

Ogni volta che mi picchiavano io desideravo di morire. Io ODIO essere umiliato e non ho capito perché tutti lo fanno... Tranne Evelyn. La mia vita fa schifo, sin dal momento in cui i miei si sono separati, mio padre è emigrato in Germania, guadagna da Dio, e ovviamente a me, mia madre e mia sorella non arriva mai nulla di ciò che ci spetta. Mi sento un peso per mia madre e mia sorella. Mia madre prende uno stipendio abbastanza umile e con quello che prende non fa mancare nulla a me e mia sorella, che ha 6 anni e si sa che, a 6 anni, a una bambina non puoi farle mancare tante cose. Ecco, io invece mi sentivo un peso proprio per questo! Non voleva farmi mancare nulla neanche a me: libri, vestiti, sfizi ecc... Lei era stressata. Non aveva tempo per se stessa, sempre presa dal lavoro e dalla casa, ad urlare contro mia sorella che non vuole mai fare i compiti e in più era sempre più preoccupata per i miei lividi e le mie cicatrici. Senza di me la sua vita sarebbe stata più bella, lo so, ne sono sicuro. Io sono un peso... Sono un peso già per me, figuriamoci per la gente che mi sta intorno!

Non ricordo molto di quel mese, a parte tutte le “mazzate” che ricevevo da quegli animali che mi hanno rovinato la vita.

Ma una cosa mi turbava: cos’era ora per me Evelyn? In realtà era l’unica cosa che possedevo. Come dice Jovanotti A te che sei l’unica amica che io possa avere, l’unico amore che vorrei se non ti avessi con me. Eh si, è proprio vero. Anche se non è proprio il mio genere di musica non potevo fare a meno di ascoltare quella canzone! Lei era l’unica amica che io avevo e l’unica ragazza che desideravo.

Ma ora? Sta finendo tutto! Sto per schiantarmi contro il campo da basket della scuola, forse la finestra era troppo alta per una bravata del genere!

Mia piccola Evelyn! Non ti dimenticherò mai! Perdonami. E... Ti amo Ev...

  
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