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Autore: Aicchi    21/10/2011    4 recensioni
Una giovane ragazza italiana a Seoul, grazie all'Erasmus, rifiuterà l'occasione di partecipare a festini e party scatenati nel campus universitario frequentato da altri ragazzi stranieri...questo la porterà ad affittare un appartamento in un palazzo...bè, alquanto splendente :3
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo tranquillo, fatto di pensieri e rivelazioni...un pò inaspettate xD Spero vi piaccia, come sempre! ^^ Grazie a chi recensisce e a chi segue la storia, vi adoro ** Buona lettura!

Capitolo 16: On Rainy Days.
 

“Buongiorno, amore! Come s…? Cosa ci fa lui qui?”
“Jong…”
“Cosa ci fa nudo lì accanto a te?!?!”
“No ti prego Jong, non…! Aspetta!!”
 

Giulia si svegliò di soprassalto col fiatone. Si guardò intorno, quasi spaesata, e notò che era sola. L’incubo di Jonghyun che veniva a sapere di lei e Key l’aveva spaventata a morte. Rivolse lo sguardo verso gli shoji e sentì il rumore della pioggia.
“Oddio…” la ragazza sprofondò la testa nelle proprie mani.
Non sapeva come reagire, non sapeva nemmeno spiegare cosa le era preso la notte prima. Si era sentita attratta in modo indescrivibile da quel ragazzo, per cui nutriva così tanta stima e ammirazione. Ora, il problema reale non era il senso di  colpa che provava nei confronti di Jonghyun, con cui non aveva ancora iniziato un vero e proprio rapporto, ma il fatto che si sentiva pericolosamente indecisa. I suoi sentimenti erano stati stravolti, aveva conosciuto una parte di Key che l’aveva affascinata e fatta interessare a lui. Era davvero bastata una notte passata con un altro per dubitare di quello che provava per Jong?
“Come sentirsi troia da un giorno all’altro…” commentò depressa tra se e se.
Aveva negato il rapporto sessuale a Jong ma a Key l’aveva data subito. Com’era possibile? Perché? Si chiedeva disperata. Come si sarebbe comportata con entrambi? Ne avrebbe dovuto parlare con tutte e due? Con uno solo o con nessuno di loro? La sua testa stava andando in tilt.
Decise quindi di rivestirsi, alzarsi e schiarirsi le idee. Aprì gli shoji per far cambiare aria alla stanza e un’atmosfera plumbea le si parò davanti. Sembrava che il cielo stesse riproducendo il colore del suo stato d’animo.
La pioggia cadeva sulle piante, sui fiori, sulle pietre, sulla terra…produceva suoni diversi a seconda della superficie sui cui andava a rompersi. All’improvviso notò qualcosa di bianco e di acceso sull’engawa.
“Fantastico…” esordì sarcastica Giulia spengendo il suo ormai quasi scarico iPod. Osservò per un momento il parquet su cui la sera prima Key l’aveva stesa dolcemente, e un debole tepore la fece sorridere. Il ricordo di quella sua dolcezza la fece sedere e ripensare a tutto, in ogni minimo dettaglio. Si strinse le gambe al petto e affondò il volto su di esso. D’un tratto sentì una mano sulla sua spalla, alzò di scatto la testa e vide l’espressione preoccupata di Onew. Giulia si sorprese di trovarlo lì davanti a sé.
“Giulia, tutto bene? Che ci fai sveglia a quest’ora? Ti senti male?”
“Nono, Onew, non ho niente, sto bene, grazie” rispose d’un fiato lei. “Ma perché, che ore sono?”
“Sono quasi le 7 del mattino…”
“Ah…e tu allora, che ci fai alzato?”
“Dovevo andare al bagno…e non sono riuscito più a riaddormentarmi” rispose ridendo. Osservò bene il volto assente della ragazza e serio domandò “…E’ successo qualcosa?”
“E’ caldo.” Osservò lei “Piove, ma è caldo. Queste piogge estive sono davvero molto belle” rispose assorta, sviando la domanda del leader.
Onew tacque, capì che Giulia non era ancora pronta a parlare. Annuì alle parole della ragazza e si sedette accanto a lei, imitando la sua postura.
Giulia però era consapevole di dover confidarsi con qualcuno, prima o poi, o sarebbe impazzita. Aveva bisogno di qualcuno con cui sfogarsi e da cui ricevere consigli, anche se alla fine avrebbe fatto di testa sua.
“Onew…”
“Dimmi”
“Sono in crisi”
Il leader sorrise impercettibilmente.
“L’avevo capito. Ti va di raccontarmi?”
Giulia cominciò. Descrisse dettagliatamente tutte le situazioni complicate e imbarazzanti che si erano venute a creare da quando aveva conosciuto gli Shinee. Onew taceva ed ascoltava attento. Quando la ragazza arrivò a menzionare quella notte passata con Key si interruppe, vergognandosi di continuare.
“E…?”
“E ieri sera sono stata con Key”
“...‘Stata’ in che senso?”
“In quel senso. A letto, insomma” mormorò nascondendo il viso sulle ginocchia.
Onew si sorprese molto. Non pensava assolutamente che fossero arrivati a tanto.
“E tutto questo quando è successo?? Noi dov’eravamo??” chiese lui shockato in modo drammatico, cercando di sdrammatizzare.
“Molto spesso a dormire” rise anche lei notando quanto fosse paradossale la situazione.
“E’molto strano…Key non si era mai comportato in questo modo…ma da un lato lo capisco” commentò infine il ragazzo.
“Che vuoi dire?”
“Sai, Jonghyun e Key sono molto, molto amici. Si sostengono a vicenda, molto spesso le fan pensano addirittura che tra loro ci sia una storia d’amore!” rise di quella stupidaggine.
“Davvero??” chiese stupita lei, abbozzando una risata a quella credenza infondata.
“Già…ma Key in realtà si è sempre sentito un gradino più in basso di Jong. Il fatto che piaci a Jonghyun non era un mistero, gli si legge tutto in faccia, a quel ragazzo, lo sapevamo tutti. Evidentemente questa volta Key vuole imporsi e far vedere a Jonghyun di ciò che è capace. Con questo non voglio dire che stia facendo a gara con lui per averti in premio, certo…gli piaci molto e non vuole lasciarti a Jong, ecco” cercò di spiegare il leader.
“Lo pensi davvero?” chiese tristemente Giulia, le dispiaceva venire a sapere dei complessi d’inferiorità di Key, gli faceva ancora più tenerezza, ma questo non cambiava le cose.
“Già…se poi avete davvero fatto quello che avete fatto ieri sera…mi fa capire quanto stia lottando per te”
“Perché?” chiese lei confusa.
“Key era vergine”
Quelle parole la colpirono come una mattonata in piena faccia. Rimase ad occhi spalancati, fissi sull’espressione sincera di Onew.
“Non ci credo…come puoi esserne così sicuro??”
“Fidati, lo sappiamo tutti. Sono quattro anni che ci conosciamo, e non gli è mai successo niente del genere. Dalla tua sorpresa mi stai facendo capire che non te ne eri accorta. Allora è stato bravo?” rise infine il ragazzo.
“Ti prego, Onew, non scherzare, adesso mi sento ancora più…” avrebbe voluto concludere la sua frase con “zoccola” ma non ce la fece. Pensava alla notte prima, a Key, a come si era comportato e a quanto fosse stato sciolto nei movimenti.
“Sono stata la prima volta di Key” riuscì solo a pensare in quel momento. Dopo un attimo di pausa chiese: “Cosa devo fare, Onew?”
“Non lo so Giulia, non lo so proprio…capisco che tu sia in uno stato confusionale adesso… ma devi ponderare bene su ciò che senti per ognuno di loro. Con chi vuoi stare? Chi ti fa battere il cuore? Con chi vorresti passare il tuo tempo? Fatti delle domande e cerca le risposte.”
Il leader sarebbe voluto essere un po’ più d’aiuto alla ragazza, ma ovviamente solo lei poteva aiutarsi. Per incoraggiarla appoggiò il suo braccio sulle spalle dell’amica e la strinse a sé, guardando la pioggia cadere davanti ai loro occhi.
“Grazie, Onew” mormorò lei appoggiata a lui. Parlargli l’aveva un po’ sollevata.
“Di niente, piccola, se hai bisogno fai un fischio” sorrise il ragazzo. “Adesso però è meglio se torni un po’ a dormire” le consigliò.
“Forse hai ragione…magari mi verrà la risposta in sogno!”
Entrambi si alzarono e si diressero ognuno nelle proprie stanze. Giulia lasciò gli shoji aperti, per contemplare la natura al di fuori e farsi cullare dallo scroscio della pioggia.
Si risvegliò poche ore più tardi. Il cielo era tornato limpido e cristallino, nonostante l’umidità e l’odore dell’acqua piovana fossero ancora forti nell’aria. Purtroppo il sonno non le aveva portato alcun consiglio, ma si ripromise di darsi almeno un giorno o due di tempo per decidere e poi chiarirsi faccia a faccia con entrambi i ragazzi. Doveva essere sincera con loro o non avrebbe risolto nulla.
“Chissà cosa mi aspetta oggi…” sospirò guardando le nuvole bianche in cielo.
“Buongiorno amore!”  sussurrò una voce al suo orecchio. Una voce dolce e calda. Giulia si voltò e vide Jonghyun abbracciarla alle spalle.
“Buongiorno a te” sorrise debolmente lei. Jong si sporse più avanti chiedendo un suo bacio, che lei fu pronta a donargli.
“Finalmente un po’ soli. Ero indeciso se venire a trovarti ieri notte, ma mi avevi detto che non ti sentivi bene e ho preferito non disturbarti” A Giulia si congelò il sangue. Ci mancava solo che Jonghyun fosse passato di lì quella notte…
“Hai fatto bene, ho dormito come un sasso” si inventò lei.
“Oggi come stai?” chiese lui continuando a posare le labbra carnose sulla sua pelle.
“Un po’ meglio…” rispose la ragazza godendosi il contatto lieve della sua bocca sul proprio collo.
Si girò verso di lui e lo guardò negli occhi. Cavolo, quanto era bello. I suoi occhi sorridevano, grandi e lucidi, come quelli di un cucciolo. Le labbra soffici, dalla forma perfetta, erano disegnate in un sorriso sghembo, da svenimento.
“Che c’è, amore?” chiese lui tranquillo. Lei lo baciò improvvisamente, voleva risentire la vicinanza di quel corpo al suo. Jonghyun ricambiò sorpreso e l’abbracciò forte a sé. Lei si sentì protetta, al sicuro…le sembrava quasi certo voler rimanere con lui, in quel momento. Ma era sicura che se ci fosse stato Key al suo posto, probabilmente avrebbe pensato la stessa cosa…o forse no?
  
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