I
KNOW WHAT TO SAY…
Chiara, Allegra e Martina.
Elena le osservava attentamente mentre, riunite
nella camera della loro migliore amica cercavano di farla calmare.
Singhiozzava, poi piangeva, urlava e malediceva
il mondo intero camminando avanti e indietro per la stanza.
<< Mi uccideranno capite? Ho solo diciotto
anni cazzo! Diciotto anni e sono incinta!! >> La castana
guardava Alicia
lacrimare, gli occhi celesti arrossati e le mani curate che tiravano i
lunghi
boccoli biondi.
Elena la guardava e non sapeva dire se la
trovava solo patetica o se provava anche un minimo di pena per lei.
<< Mio padre mi sbatterà fuori di casa!
Teo potrebbe non volerlo neanche! >> si alza dalle
braccia di Chiara,
dove si era buttata un secondo prima e sbatte a terra i libri con
violenza.
<< COSA DOVREI FARE? >> urla in
prede alla più forte crisi isterica che si sia manifestata
in lei.
La ragazza dagli occhi verdi prende una
sigaretta dalla borsa e l’accende “ Che domanda
cretina “ le verrebbe da dire “
Fai quel cazzo che ritieni giusto! “ e invece rimane in
silenzio soffiando fumo
fuori dalla finestra.
<< A lui lo hai detto? >> Martina
è
l’unica che sa pensare in modo razionale e la Luccio la
preferisce nettamente
alle altre.
<< Certo, vado da lui e gli dico: “ Sai
una cosa, devi prenderti un’amante perché per i
prossimi 9 mesi io non posso
più fare sesso! Magari potresti tornare con Ele! Oh,
dettaglio irrilevante, mi
devi sposare o mio padre ucciderà entrambi! “
Hai ragione Mina, è una splendida idea!
>> Le altre la guardano
pulirsi il viso dai residui di trucco nero e fare un profondo respiro.
<< Ho deciso… Abortisco! >> le
ragazze sono sconvolte da una tale lucidità in un momento di
crisi totale,
quasi la appoggerebbero in questa decisione.
<< Non farlo >> una fredda calma
giunge dalla finestra.
Elena è seduta sul davanzale , una gamba
piegata sulla scrivania e una a penzoloni nel vuoto e fissa Alicia con
i grandi
occhi color prato pieni di tristezza, di serietà e
soprattutto di quella
maturità che i suoi due anni in più le
conferiscono .
<< Te ne pentiresti >> prende un
altro tiro dalla sigaretta e lascia volare via il fumo riprendendo a
fissare il
cielo.
<< No, mi pentirei se lo tenessi >>
La biondina la fissa con occhi di ghiaccio.
<< Ne sei sicura Lenibi? Non puoi
saperlo… >> un altro tiro, il cielo
è limpidissimo.
<< Tu invece lo sai, vero Ele? >>
L’altra fa un sospiro, non sa quello che dice e se fosse
ancora una bambina
glielo lascerebbe passare, ma Alicia non è più
una bambina, è una madre.
<< Si… >> Fa un altro tiro e si
gira, piantando gli occhi in quelli dell’ amica.
<< Io so… so che all’
inizio sarai contenta di averlo fatto ma che poi comincerai a sentire
che
qualcosa non và, che qualcosa manca…
>>
Fa un’altra pausa mentre tutte la ascoltano in
religioso silenzio.
<< Comincerai a chiederti se sarebbe
stata una bambina, e guardando il cielo ti domanderai se i suoi occhi
sarebbero
stati così. Vedendoti allo specchio non potrai fare a meno
di pensare che
avrebbe potuto avere il tuo naso o il tuo sorriso. Camminerai per la
strada immedesimandoti
in tutte quelle donne che vedi portare in braccio un tenero fagottino
roseo e
osservando una coppia abbracciata che spinge una carrozzina in cuor tuo
ti
dirai che quelli sareste potuti essere tu e il tuo ragazzo con la
vostra
creaturina.
Comincerai a sentirti in colpa ma non vorrai
ammetterlo e dirai che lo hai fatto per il tuo lui, al quale
però non hai detto
niente.
Litigherete sempre più spesso, ogni giorno,
fino a quando la verità non salterà fuori e lui
ti odierà perche lui quel
bambino lo avrebbe voluto, avrebbe voluto amarti ma tu non glielo hai
permesso
perché eri troppo codarda. >> Sembra che si
asciughi una lacrima prima di
scuotere le testa e ricominciare, prima
di scacciare il ricordo e ricominciare.
<< Finirà con te in lacrime, seduta sul
pavimento della cucina in mezzo ai cocci dei piatti rotti mentre lui ti
fissa
dall’ alto. – E’ finita vero? -
Chiederai in un sussurro prima di sentire la porta
chiudersi con uno
scatto violento per non riaprirsi più. >>
Tornò a fissare l’amica con un ombra negli
occhi, un rimpianto.
<< Dammi retta Alix, parla con Teo, il
bimbo è anche suo, lascia che decida con te. >>
La Lebini si dirige alla porta senza parlare,
ma arrivata sulla soglia si ferma con la mano sulla maniglia. Con gli
occhi
fissi a terra gira di poco il volto in direzione della ragazza sul
davanzale.
<< E’ per questo che due anni fa vi siete
lasciati? Tu e Teo… >> L’altra prese
il pacchetto di Camel Light dalla
borsa e tenendola tra le labbra ne accese una, lasciando la testa
reclinata indietro
e gli occhi chiusi.
<< Si… >> Sussurrò a
labbra strette
mentre la porta si chiudeva.