Se l’avesse saputo prima avrebbe evitato accuratamente di pestare Hummel il giorno precedente..
***
Gli allenamenti di football erano appena finiti .
Tutti i giocatori si erano allontanati dal campo per gettarsi nelle docce all’interno
degli spogliatoi.
Karofsky camminava lentamente verso l’uscita del campo.
Azimio stava facendo un po’ di casino con perché Finn non gli aveva permesso di fare nemmeno un passaggio.
Questo annuiva e faceva finta di seguire i consigli del compagno di squadra. Non aveva proprio voglia di litigare.
Quando Azimio finì la sfuriata Finn si sedette sulle panchine a messaggiare con quella che probabilmente era la ragazza del momento.
‘’Dave guarda un po’ chi abbiamo qui’’
Karosky ,perso nei suoi pensieri, si girò pigramente verso Azimio per capire di chi stesse parlando.
Una figura esile cercava, con una grande smorfia, di farsi spazio tra i giocatori che lo ostacolavano
‘’Ehi ragazzina non sai che non si può entrare nello spogliatoio dei maschi?’’ Continuò Azimio facendo ridere vari ragazzi dietro di lui.
Il ragazzo ignorò Azimio.
Infondo era abituato a non dare ascolto le battute ripetitive che gli venivano rifilate per la sua ‘’diversità’’ .
Erano noiosi e non avevano un granchè di repertorio.
Ogni volta che uno di loro gli rivolgeva la parola concedeva la stessa attenzione che prestava ad una radio accesa per riempire il silenzio.
‘’Frocetto,non mi ascolti?’’incalzò Azimio ‘’ esci subito da qui’’ gli intimò.
Kurt alzò gli occhi verso il nero che lo stava provocando.
‘’ Guarda che non ci tengo proprio a rimanere qui tra voi scimmioni sudaticci , sono qui perché mi ci hanno mandato…il professor Shuster mi ha chiesto di te , Finn, si chiedeva quando hai intenzione di dargli la tua ricerca di Spagnolo ’’ disse infine guardando il quaterback .
Ma molti ragazzi intercettarono solo la parola ‘scimmioni’ .
‘’ Com’è che ci hai chiamato finocchio? ‘’ Disse Azimio.
Kurt era già partito in quarta e stava attraversando la porta.
Prima di essere preso per il braccio.
Di essere sbattuto contro gli armadietti.
E di immaginare i punti precisi in cui sarebbero cresciuti degli antiestetici lividi.
‘’Ehi , Ma che problemi ave..’’
‘’Com’è che ci hai chiamato frocetto?’’ Ripetè Azimio .
Kurt si rese conto che l’aveva bloccato contro al muro senza dargli possibilità di muoversi.
Ci sarebbe voluto un piccolo sforzo.
Solo un piccolo sforzo per arrivare alla soglia della porta.
Si divincolò sotto la stretta ferrea del nero.
‘’ Sai Hummel? Sono stufo di vederti spargere la tua polverina di fata in giro per la scuola, avresti davvero bisogno di una lezione… dovresti portarci più rispetto …’’ lo schernì il ragazzo.
Kurt sperava davvero che Finn sarebbe intervenuto, ma sembrava che fingesse di non vedere come al solito ….
Il primo pugno arrivò dritto in faccia e il ragazzo per poco non crollò in terra per la potenza della percossa.
‘’ Bel sinistro Karofsky!’’ Esclamarono un paio di loro.
Kurt cercò di ignorare la testa che girava e il rivolo caldo che stava scendendo dal labbro.
Mentre cercava di rialzarsi fu spinto con un calcio contro il pavimento.
Tentò di far leva sulle braccia per sollevarsi ma più si muoveva , più gli arrivavano colpi.
Non avendo più la forza di alzarsi si convinse a stare fermo finchè non avessero finito.
Cercò di raggomitolarsi per difendersi un po’.
Un ulteriore calcio nello stomaco lo fece rotolare su di un fianco.
‘’ Non fai più lo spiritoso quando sei a terra eh?’’
Kurt girò il volto nella direzione di Azimio.
La voce gli usci rotta e affannata ma ugualmente decisa.
‘’ Coraggiosi….davvero, undici contro uno .. davvero..‘’
Una potente pedata sulla schiena gli impedì di continuare.
‘’Allora non hai capito Hummel? Non devi rivolgerti così a noi , devi portarci rispetto, Checca!’’
Kurt non sapeva dire esattamente quanto durò.
Gli sembrarono ore.
Ogni minuto che passava si sentiva più stanco e dolorante.
Sperava con tutto se stesso che si sarebbero stancati presto.
‘’Finalmente sembra che si sia zittito per un po’ ‘’ Affermò il giocatore dando il cinque a Karofsky.
Kurt avrebbe voluto far vedere a quei bastardi che era in grado di parlare.
Quando in effetti non era così..
Prese un bel respiro per prepararsi ma gli uscirono solo violenti colpi di tosse . Si coprì la bocca per evitare che i giocatori notassero che insieme alla tosse il ragazzo stava sputando sangue.
Un ultimo cazzotto gli annebbio la vista, l’ultima cosa che vide prima di svenire fu un coltellino svizzero appena uscito dalla tasca di Karofsky.
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Era colpa sua.
Colpa sua.
Esclusivamente di quella femminuccia di Hummel che andava in giro per i corridoi sprizzando la sua omosessualità da tutti i pori.
Odiava quel ragazzo . Perché non poteva comportarsi come ogni altro ragazzo del McKinley?
Normalmente. Senza mettersi in mostra con tutte quelle sue mosse da gay, senza andare in giro con quella sua voce di due ottave più alte del normale.
Dio quanto la odiava quella stupida ragazzina.
Non l’avrebbe mai voluto incontrare, avrebbe vissuto benissimo senza avere quella checca che girava per le aule del liceo sculettando come una ragazza. Senza mostrare quei pantaloni attillati che delineavano così bene il suo profilo .
Dave ma cosa cazzo dici?!
Ecco, era colpa sua.
Non si sarebbe mai fermato ad analizzare un ragazzo , era colpa di quello, era così …così…femminile!Certo .. la spiegazione non poteva essere che quella. Assomigliava troppo ad una femmina …aveva quella pelle così bianca….quelle braccia così esili…
Dave ma ti sei fottuto il cervello?!
Lo Odiava, Odiava.
Non poteva rimanere chiuso in casa a leggere quei stramaledettissimi giornaletti con le copertine patinate che gli piacevano tanto ?
Non poteva spargere i suoi arcobaleni in qualsiasi altra parte del mondo che non fosse il liceo?
No, ovviamente .
Doveva essere per forza così maledettamente attraente per i corridoi della scuola?
Attraente .
Lo aveva pensato per davvero.
Appena gli fosse capitato a tiro Hummel lo avrebbe ucciso per avegli fatto pensare queste cose di lui.
La voce di Azimio lo riportò alla realtà..
‘’Dave guarda un po’ chi abbiamo qui’’
***
Lo aveva marchiato.
Una sorta di gioia perversa aveva percorso Karofsky una volta tolto il coltellino dalla pancia lattea del ragazzo svenuto..
Frocio.
Ogni lettera pulsava.
Il contrasto tra il colore del liquido che scorreva dai tagli e il pallore della pelle di Kurt era orribile.
Persino Azimio ne parve spaventato.
‘’ Uhm.. ragazzi muoviamoci ad uscire ‘’ Borbottò velocemente.
Il gruppo di ragazzi agghiacciati per la scena si mosse a rilento per prendere la propria roba e avvicinarsi all’uscita.
Karofsky rimase da solo nello spogliatoio..
Trasportò Kurt fino al bagno delle femmine e lo depose sul pavimento. Voleva sviare i sospetti , se lo avessero trovato vicino al campo sarebbe stato più che evidente il colpevole.
Tuttavia rimase più del dovuto. Osservandolo .
Quella bianchezza pareva aumentare sempre più e iniziavano a formarsi chiazze viola nei punti in cui era stato colpito.
All’improvviso fu consapevole di ciò che aveva fatto.
Le fenditure sulla superficie della pancia di Kurt erano il colpo di grazia.
Il panico lo pietrificò
Non avrebbe potuto sopportare quella vista un secondo di più.
Uscì dal bagno.
Corse verso l’ingresso della scuola.
Avrebbe voluto cancellare quelle immagini impresse nella mente.
Hummel per terra.
Sanguinante.
A causa sua.
Aveva picchiato diverse volte, ma non era mai arrivato a una violenza tale.
Camminando sovrappensiero non si accorse della figura che lo stava seguendo.
Non ebbe i la prontezza di riflessi per bloccare il fazzoletto impregnato di sonnifero che si trovò inaspettatamente sulla sua bocca.
Non combatté più di tanto , anzi non combatté affatto.
In quel momento non desiderava altro che cadere nell’oblio.
***
Dave si svegliò con un forte mal di testa.
Si aspettava di sentire la morbidezza del suo letto , di vedere il suo poster del suo team del football appeso alla parete di fronte e di scorgere i suoi libri di testo sparsi sul tappeto vicino alla borsa dei Titans.
Ma ovviamente non c’era niente di tutto ciò.
Perché non era nella sua stanza.
Scrutò l’ambiente in cui era capitato.
Era in una specie di cupo , lungo corridoio , sulle pareti c’erano delle lampadine sporche e poco luminescenti che si estendevano per tutta la lunghezza del luogo fino a perdita d’occhio.
Ma dove diamine era?!
Poi si ricordò.
Si era lasciato sopraffare dal sonnifero una volta uscito da scuola.
Dopo aver ridotto Hummel in quello stato.
L’immagine del ragazzo steso negli spogliatoi gli riaffiorò nella mente.
Gli venne da vomitare.
‘’Ciao Dave’’
Il ragazzo saltò dallo spavento. Da dove veniva quella voce?
Nell’ambiente circostante non c’era nessuno.
Quella voce non sembrava nemmeno umana.
Non sapeva bene se doveva rispondergli ‘’Chi cazzo sei’’ o ‘’Vaffanculo’’
Ma la voce profonda lo anticipò