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Autore: Pantesilea    22/10/2011    4 recensioni
Poi lei era cresciuta. Aveva il suo coprifronte, il suo ventaglio, e il suo seno. E no, non permetteva più che si accoccolasse sotto le sue coperte. Ma a Kankuro non interessava, perché anche lui stava diventando grande, e forte. Dal buio avrebbe provveduto a salvarlo Karasu, e di una sorella non sapeva più che farsene. E anche Temari, forse, non sapeva più che farsene di lui. Perché loro erano ninja di Suna e contare sugli altri non faceva parte del loro credo.
Istipirata da EMMEVI
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Shikamaru Nara, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I personaggi sono di Masashi Kishimoto e non c'è scopo di lucro

 

Il posto vuoto

 

 
Quando era piccolo, e la solitudine della notte lo metteva di fronte ai suoi incubi diurni, Kankuro se ne andava nel letto di Temari, e si rannicchiava accanto a lei. Lo faceva perché lei lo lasciava fare, sbuffando quel tanto che bastava per ricordargli che rimaneva una bambina forte, ma accogliendolo sotto il suo lenzuolo come un tesoro prezioso. Lui sapeva che se il Kazekage lo avesse scoperto avrebbe rischiato una sonora lezione, ma così sentiva che Temari gli voleva bene, che lo capiva, e che in due avrebbero trovato il modo di proteggersi da un mondo troppo duro.

 

Poi lei era cresciuta. Aveva il suo coprifronte, il suo ventaglio, e il suo seno. E no, non permetteva più che si accoccolasse sotto le sue coperte. Ma a Kankuro non interessava, perché anche lui stava diventando grande, e forte. Dal buio avrebbe provveduto a salvarlo Karasu, e di una sorella non sapeva più che farsene. E anche Temari, forse, non sapeva più che farsene di lui. Perché loro erano ninja di Suna e contare sugli altri non faceva parte del loro credo.

 

Però, adesso che lei abbandonava periodicamente la loro casa, sentiva la sua mancanza. La guardava allontanarsi oltre la cinta muraria del villaggio, e uno sbuffo di malinconia lo coglieva sempre quando, voltata l’ultima duna, capiva che adesso quel posto nel suo letto era riservato a qualcun altro. Era una verità; una verità scomoda, perché gli ricordava che il tempo perduto dell’innocenza non sarebbe mai tornato, e loro dovevano arrangiarsi come potevano, risistemando i cocci della loro esistenza e cercando di farne uscire qualcosa di buono.

 

E non era colpa di Temari o di Shikamaru. Semplicemente era la vita, perché neanche il più arido dei cuori avrebbe mai potuto lasciare quel posto vuoto a lungo.



***

 

Un piccolo e rapido augurio di buon compleanno alla Balck Parade, e a tutte le moschine nere che la frequentano^^



 

  
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