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Autore: fri rapace    22/10/2011    12 recensioni
Hermione stava scendendo la scalinata che conduceva all’ingresso del numero 12 di Grimmauld Place. Il professor Lupin, seduto a quattro gradini da terra, la salutò con un sorriso gentile.
Piccola storia su come Hermione ha iniziato a dare del tu al professor Lupin.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ti sfido! Hermione stava scendendo la scalinata che conduceva all’ingresso del numero 12 di Grimmauld Place. Il professor Lupin, seduto a quattro gradini da terra, la salutò con un sorriso gentile.
Al piano di sopra Ginny, i gemelli e Ron stavano architettando l’ennesimo piano per origliare la riunione di quella sera dell’Ordine della Fenice, mentre Harry rendeva la situazione opprimente osservando tutti imbronciato, e sedersi accanto al professore le sembrò una pausa allettante dalla compagnia dei suoi amici.
“Sta aspettando Tonks?” gli chiese.
Lupin s’irrigidì un po’ e Hermione pensò, orgogliosa di sé, di averlo colpito: di solito era lui a indovinare le intenzioni degli altri con un intuito che aveva dell’incredibile.
Adorava fare bella figura con i professori e sfoggiò un enorme sorriso soddisfatto.
“Beh… se vuoi metterla così…” rispose lui elusivo.
Hermione, che si aspettava un complimento per la sua perspicacia, si sgonfiò.
“Ho sbagliato?” mormorò, senza nascondere la delusione.
“No, no, sto davvero aspettando Tonks. Siamo di turno assieme, oggi.”
“Lo siete quasi sempre, è così che ho indovinato le sue intenzioni,” gli spiegò speranzosa.
“Oh,” fece lui, annuendo piano. “Giusto. Ottima osservazione.”
Gli occhi di Hermione luccicarono.
“Lo pensa veramente?”
“Certo. Sei una strega molto brillante,” le disse, felice di vederla soddisfatta. Sembrò non avere altro da aggiungere, ma all’improvviso cambiò idea. “Così tu e Ginny avete fatto amicizia con Tonks,” buttò lì con un’indifferenza che le parve stranamente forzata.
“Sì, è divertente!” rispose, pentendosene subito dopo. Non avrebbe dovuto rispondere con una tale leggerezza, forse Lupin intendeva interrogarla per capire se la nuova recluta dell’Ordine fosse all’altezza del suo ruolo.
“Il fatto che sia nostra amica non significa che debba essere ritenuta una ragazzina!” sottolineò con enfasi, per rimediare allo sbaglio.
Lui la guardò stupito.
“Ma io non… Hermione, avevo ventun anni quando la Prima Guerra Magica è finita, sarebbe ipocrita da parte mia considerare Tonks troppo giovane per far parte dell’Ordine.”
Lo guardò bene in viso, approfittando del fatto che il suo sguardo fosse rivolto altrove, verso l’ingresso.
“In effetti lei è piuttosto giovane,” disse sorpresa, inspirando poi violentemente. “Oddio! Mi spiace! Non so come mi sia venuto in mente di rivolgermi in questa maniera ad un insegnate!”
Lupin scoppiò a ridere.
“Non ti preoccupare, puoi parlare con me tranquillamente, e poi non sono più un tuo insegnante,” la sua risata si ridusse a un sorrisetto dispiaciuto. “Ti metto davvero tanta soggezione?”
Lei ammutolì, non sapendo più come comportarsi. Doveva sul serio rivolgersi a lui come avrebbe fatto con una persona qualsiasi? Le sembrava una richiesta assurda da muoverle.
“Spero che anche per Tonks non sia così…” aggiunse Lupin, spostando l’attenzione sulla collega probabilmente per smorzare l’imbarazzo.
“Sicuramente no,” gli rispose lealmente. “Anzi, parla di lei in maniera molto disinvolta.”
Lui inghiottì come se stesse mangiando qualcosa di troppo ingombrante.
“Parla di me? E cosa… ehm… dice?”
Hermione si fece di nuovo sospettosa, temeva ancora di correre il pericolo di mettere l’amica nei guai.
“Ti ha pregato di non dirmelo?”
“No,” fece lei, dopo averci pensato bene. Ne era certa. “Probabilmente quello che ha detto a me e Ginny lei lo sa già.”
“Fammi un esempio.”
“Dice che trova buffissimo che noi le diamo del lei,” gli rispose subito: l’abitudine di non far attendere i professori quando le rivolgevano una domanda l’aveva tradita. “Ma non intendeva certo offenderla! Tonks la ritiene sicuramente una persona degna di rispetto!  Si infervora persino più di me quando si tratta di come vengono trattati gli Elfi Domestici o i Lupi Mannari che i maghi, a torto, considerano inferiori,” si sentì sprofondare nella vergogna. “Mi spiace moltissimo, non volevo chiamarla Lupo Mannaro…” concluse la tirata con un filo di voce.
Ma lui non sembrava né offeso né arrabbiato.
“È quello che sono, non c’era offesa nelle tue parole,” cercò di rassicurarla, voltandosi di scatto quando la porta d’ingresso si aprì, sbattendo poi dietro le spalle di Tonks.
“Oh, porca miser…”
Tutti e tre trattennero il fiato, spostando lo sguardo sul ritratto della signora Black.
“La vecchia megera sta diventando dura d’orecchi, finalmente!” mormorò allegramente Tonks.
“Credo si stia assuefacendo al casino che fai ogni volta che entri in casa sua,” rifletté Lupin, serio.
Hermione pensò che si sarebbe sotterrata al posto di Tonks, ma lei non mostrò alcun imbarazzo.
“Molto acuto, bravo! Dovrò concederti la mia compagnia con il contagocce, o rischio che assuefacendoti a me tu non la possa più apprezzare adeguatamente!”
“E intendi iniziare da…”
“A data da definire,” gli strizzò l’occhio, chiedendogli con un gesto della mano di spostarsi un po’ per farle posto sul gradino su cui erano seduti.
“Allora, che si dice?” chiese curiosa.
Hermione e Lupin si scambiarono un’occhiata.
“Ah! Quindi complottavate contro di me! Riconosco i sintomi!”
Sperò che Lupin prendesse la parola, spiegandole tutto, ma lui rimase in silenzio, sembrava quasi in imbarazzo!
“So che è così! Mi ronzano le orecchie!” continuò lei, decisa a scoprire cosa stavano nascondendo.
“Scusami, Tonks. Mi è sfuggita una cosa che hai detto…” si decise a confessare Hermione, colpevole.
“Oh, spero che non sia quello che temo.”
Non sapendo bene a cosa si riferisse, decise di limitarsi a dire al verità.
“Non credo, era solo quella cosa che tu trovi buffo che diamo del lei al professor Lupin…”
“Sì, è buffissimo!” confermò, ridacchiando. “Ti sfido!”
“Mi… mi sfidi?”
“Sì, ti sfido a rivolgerti a lui dandogli del tu!”
L’irriverenza di Tonks la metteva a disagio, ma non voleva che Lupin la credesse in difficoltà davanti a una prova tanto sciocca.
“Se per lui va bene…” tentò timidamente.
“A me farebbe piacere,” le sorrise lui.
A Hermione parve sincero, tuttavia continuò a sentirsi a disagio.
“E cosa dovrei dire?”
Tonks alzò le spalle.
“Una cosa qualsiasi.”
“Va bene… ehm…”
“Ok, romperò io il ghiaccio, facendoti capire che Remus è un ragazzo qualsiasi!”
“Ragazzo?!” aggrottò la fronte lui, mentre lei gli prendeva senza indugio la testa tra le mani tirandogli in piedi i capelli. “Visto? Non morde mica!” disse tutta contenta giocherellando con i suoi capelli, prima di realizzare quello che aveva detto. “Ok, ok, battuta infelice!” ritrattò, e vedendo Lupin ridere, anche Hermione sorrise.
Forse per la prima volta da che lo conosceva lo vedeva come una persona e non solo come un professore.
“Remus,” si schiarì la voce, un po’ impacciata. “Io ti sto dando del tu, e…”
“Uh, che pensiero profondo!” batté le mani Tonks. “Bene, vincete un bacio ciascuno!”
Prima che avessero il tempo di dire qualsiasi cosa si tuffò su di loro, dando un bacio sulla guancia a Hermione e, sicuramente a causa della sua goffaggine, centrando in pieno la bocca del professore.
Hermione non poté trattenersi dal ridere per la sua gaffe, e credette di aver sentito male quando Tonks mormorò contro le labbra di lui, gli occhi lucidi non per la vergogna ma per l’emozione:
“Meraviglioso, Remus.”







La Rowling non ha mai spiegato come i ragazzi siano passati a chiamare Remus per nome (immagino che il "dare del tu e del lei" in inglese non sia esattamente come in italiano, vero? quindi perdonate la licenza poetica XD) questa è la mia spiegazione :-)
   
 
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