Alice camminava senza fretta mano nella mano con Jasper.
L’aria era limpida e una lieve brezza accarezzava la pelle marmorea dei due vampiri, trasportando suoni e odori lontani.
Alice osservava rapita il viso del suo compagno e non poteva fare a meno di considerarlo la cosa più bella che avesse mai visto, nonostante lui continuasse a disprezzarsi per quello che aveva fatto in passato.
 «Sei bellissimo, lo sai vero?»
Disse lei con la sua voce cristallina.
Jasper la guardò un po’ male e poi, sbuffando, rispose:
 «Vicino a te sono assolutamente insignificante.»
Alice ghignò.
 «Beh, in effetti…»e scoppiò a ridere, diffondendo quella musica meravigliosa come di tante campanelle natalizie.
 «Ah si?! Ti faccio vedere io folletto pestifero!»-
E, ringhiando giocosamente, Jasper l’agguantò per la vita, per poi abbracciarla da dietro, e la baciò dolcemente sul collo lambito dai corti capelli neri.
 «Ooooh! E che ne è stato di quel “Ti faccio vedere io” Whitlock?»
Chiese lei sorniona.
 «Mmmmmh, non so peste, vuoi che ti dimostri qualcosa?»
Alice si girò tra le braccia del suo biondo vampiro, lo guardò negli occhi e si perse in quel mare di oro liquido che tanto amava.
In quel momento l’amore che provava per Jasper era intensissimo, tanto che lui spalancò gli occhi per la sorpresa e iniziò a tremare lievemente, travolto dalle emozioni che Alice provava.
Lei lo abbracciò forte e per un po’ rimasero così, l’una tra le braccia dell’altro, senza parlare, perché tra loro le parole non erano necessarie.
Poi la vampira tornò a guardare Jasper e, con una scintilla di eccitazione negli occhi ambrati disse roca:
 «Fammi vedere di cosa sei capace…»
E lo baciò con trasporto, una mano nei capelli color grano.
Jasper rispose al bacio stringendola a sé.
 «Sfida accettata!»
E poi tornò a baciare dolcemente l’unica ragione della sua infinita esistenza.
 «Ti amo»sussurrò.
 «Ti amo»rispose.