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Autore: DreamMaker    28/06/2006    0 recensioni
nel mondo nero della realtà dieci ragazzi vengono chiamati nella terra del sogno bianco per permettere che non venga distrutta l`ultima via di fuga
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ Autunno. Un sole freddo filtra e ovunque insinuandosi, curioso ma allo stesso tempo timido. Corre ovunque nelle strade, tre le macchine, nei parchi, tra le foglie, negli edifici, tra le persone. Non riscalda ma curioso sbircia tra l’ umana vita. E’ un autunno particolarmente soleggiato quello che si presenta ai loro occhi. Un vento leggero spazza le foglie, i volti, gli animi. Un ricordo del calore estivo ancora aleggia nell’aria come nel volto degli studenti del liceo Demostene. Un freddo liceo di periferia, un grosso blocco che mai come in quel momento e d'altronde come ogni altro anno ha quanto mai l’aspetto di una prigione. Una prigione part-time se così la potessimo definire. Le macchine al di fuori dei freddi cancelli ormai arrugginiti corrono rapide ignare di tutto quello strano mondo che riprende vita al suo interno. Un microcosmo che pulsa di una propria energia vitale, la cui linfa, il cui sangue sono tutti quei fantasmi che in esso si aggirano. Sono fantasmi diversi, ragazzi ,bande, amici e nemici . Vi sono le persone che seguono la moda come il loro unico dio, quelli che in base a quale musica ascoltano decidono il loro modo di vestire, quelli che non possono permettersi di decidere come vestire e quelli che ormai prendono a caso tanto vasta è la loro scelta. Si aggregano, prima tra amici poi diventavano bande, gruppi coesi, di individui ormai forse non unici . Si chiamano con soprannomi, nick che li fanno distinguere dagli altri e tornare individualità. Poi vi sono i cosiddetti solitari, che si bastano da soli, la cui esistenza gira solo attorno alla loro stessa persona. Questo bestiario quanto mai variegato anche di etnie e culture vive come ogni altra comunità, tra classi, amori, voci e molto altro. Ora immaginiamo di essere un raggio di quel sole invernale che ora sta bagnando la terra, ed iniziamo curiosi a vagare per le aule , le palestre e il cortile del liceo, ognuno sembra muoversi con un proprio ritmo, il proprio medley. In ogni volto, in ogni sguardo potremmo leggere ancora limpidi, sogni aspettative e speranze, da quelle più banali a quelle più particolari. Ma ora andiamo a vedere cosa stanno facendo quei dieci ragazzi che per puro caso, o forse per quello che gli antichi chiamavano fato, entreranno nella nostra storia. Siamo ancora nel cortile, molti degli studenti sono annoiati nelle aule…a seguire lezioni di cui spesse si domandano l’utilità…a guardare di sfuggita una ragazza …insomma a fare quello che normalmente si fa in una scuola….mah ecco un rumore proviene dal campo di basket. Certo definirlo così gli rende un onore che probabilmente non meriterebbe….formato da un solo canestro con rete in metallo fortunatamente ancora ben funzionante. Due ragazzi si affannano sotto di esso muovendosi prima lentamente poi compiendo delle improvvise accelerazioni. Sono chiamati Argos e Franz. Si sfidano lanciandosi il pallone a chi compie l’acrobazia più folle per fare canestro. Il loro medley è rapido, vitale ma aritmico….poco distante da loro su dei gradini una ragazza che anche il sole non illumina completamente…accarezza i suoi lineamenti e fugge via, timido come sulla Rugiada del mattino. La melodia che emana è silenziosa, scivola e quasi non si sente. Osserva Argos e i suoi occhi sembrano perdersi in un altro mondo poi quasi timida anche dei suoi pensieri apre un quaderno ed inizia a studiare sempre restando su quei gradini illuminati dal sole. Ora rapidi torniamo a sbirciare nell’altro cortile, quello con gli alberi ormai schizzati d’oro e di arancio, oltre il fumo e oltre i nugoli di persone si notano due persone due solitari. Darksoul, un ragazzo che sta su altri scalini, un libro aperto sulle gambe incrociate….un soffio di vento…delle foglie d’arancio cadono lente su di lui . i suoni che provengono da lui sono un insieme variegato di note di cui nessuna prende il sopravvento su l’altra ma tutte confondono. L’altra ragazza è seduta di fronte a lui, libri di scuola aperti sul muretto, uno sguardo penetrante e una musica equilibrata, Dike, la giustizia, un nome altisonante come la sua personalità. Ma ora abbiamo indugiato troppo sull’esterno, entriamo all’interno ….ecco ora gli occhi si sono abituati alla differenza di luce. Ah ecco guardate….un altra protagonista della nostra storia, JJ , sta su un banco nell’ ingresso, abiti in stile hip hop, cuffie nell’orecchio…ascoltando la stessa melodia prodotta dal suo cuore….forte e debole. Muoviamoci ancora, corridoi vuoti in cui risuona anche il minimo rumore. Entriamo ora in delle aule….le lezioni vanno avanti…studenti con sempre più evidenti segni di cedimento neurale osservano ormai quasi sconvolti professori stanchi forse anche loro di spiegare per l’ennesima volta. In due aule diverse troviamo Lady Ice ed Erinnys….il ghiaccio e il fuoco….una silenziosa…..schiva…occhi azzurri che congelano tutto ciò che gli va vicino, una melodia tesa ma sincera, gelida ma dolce. Poi c’è il fuoco, Erinnys, troppo stretta in quel banco che non la fa vagare fin dove vorrebbe arrivare, una mina che vola sul banco, ne escono disegni ed una musica rapida, incalzante che coinvolge e trascina. Vaghiamo ancora un po’….dai rumori sembrerebbe che qualcuno stia giocando nella palestra di pallavolo, non è molto distante e credo convenga fare un salto…. Eh già eccolo lì…lo vedete ?.....Caesar…il capitano ed asso della squadra di pallavolo… ad ogni passo che muove sul campo…ad ogni elevazione ne scaturisce un suono semplice ma di effetto. Adesso manca solo l’ultima, vi sembra di udire fin da qui il suono di un piano vero….nella sala di Musica si trova sempre Owlin, il gufo….una solitaria…gli occhi chiusi…le dita che vagano sul piano, una melodia dolce ma tetra…terribilmente difficile intricata…ma preziosamente decorata. Ecco ognuno a fare ciò che fa sempre, a trascorrere la propria vita come fa da anni. Ad un tratto…per quelli che si trovano fuori per un attimo si ha l’impressione che anche il soli si adombri, uno sbalzo di pressione, la corrente va e viene per un istante. Un onda d’aria si propaga in un istante in tutto il perimetro della scuola, le campanelle iniziano a suonare. Per un secondo il caos più totale si genera all’interno dell’edificio, ma rapido e improvviso come è giunto tutto cessa….
  
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