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Autore: Lovecraft Kane    22/10/2011    1 recensioni
E' passato più di un anno ormai dalla tragica morte di Paul Gray, ma gli Slipknot sono fermi, bloccati dal trauma e dal pensiero delle reazioni dei fans. L'arrivo di una new entry darà loro la forza di affrontare il passato e andare avanti. Perchè non si può mai sopravvivere, con memorie morte nel cuore...
"So che state cercando un nuovo bassista" "Sì è così, perché... "Forse io posso aiutarvi"
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Stt! Zitti tutti, ci sentirà!" "Che cazzo vuoi che senta? Ma hai visto come sono tornati stanotte? Sarà ancora in coma!" "E se la prende male?" "James, porca puttana, se non vuoi stare qui scendi in sala, basta che la smetti di rompere!" "Ok gente, al mio tre. Uno, due, tre!". Come un solo uomo, gli Slipknot fecero irruzione nella camera dove Serena, ignara, dormiva della grossa. Sentendosi aggredita, scattò a sedere, ancora in dormiveglia, e afferrato il cuscino lo sbattè con un tiro preciso dritto in faccia a Sid: "Ahia cazzo! Mi ha preso il naso!" urlò, arretrando e finendo tra le braccia di Chris che, fortunatamente, lo aspettava "Ma... ma... ma brutti stronzi! Che cazzo volete?!" gridò Serena, strofinandosi con furia gli occhi e strappando il piumone dal letto per proteggersi da ulteriori assalti "Buon compleanno!" urlò Shawn alzando le braccia sopra la testa. Serena ammuttolì e si voltò verso James: "Ma cazzo, avevi detto..." "Io non centro in questo casino, ok? Almeno, l'idea non è partita da me!". Serena sbuffò, cercando le ciabatte, finite chissà dove. Solo quando si alzò si rese conto che i suoi compagni indossavano i propri costumi di scena e avevano con sè le maschere: "Che succede?" "Idea di Joey. Facciamo conoscere ai fan il nuovo acquisto in un contesto... beh, teoricamente normale" rispose Craig, mostrando la videocamera che teneva in mano "Ma io vi ammazzo" disse Serena, scoppiando finalmente a ridere "Forza, vestiti. Mettiti la tuta e la maschera... ah, scommetto che non hai esperienza col trucco, vero?" disse Corey, mostrandole una boccetta di crema nera "Effettivamente no" "No problem. Forza signori, tutti ai vostri posti, scattare! Io ti aspetto fuori" "Ma che ore sono?" "Quasi le undici e mezza. Su, sbrigati". Serena si vestì in fretta, le mani tremanti. Non voleva ammetterlo, ma era molto eccitata, come una bambina davanti ad un negozio di bambole. Si chiese se le avessero preparato una sorpresa e se ci fossero stati anche dei regali. Corey l'aspettava di fronte alla porta del bagno, il volto scurito e un sorriso a trentadue denti: "Wow, sei una forza. Ecco, siediti. Faccio in un attimo... poi imparerai". Usando un grosso batuffolo di cotone, Corey le applicò il trucco intorno agli occhi, rendendola simile ad un panda; le infilò la maschera, controllando che i buchi degli occhi combaciassero con i cerchi neri e sistemandole la cinghia che la chiudeva sotto la gola: "A posto? Come la senti, è stretta abbastanza?" "Sì, va benissimo. Oddio... sono io questa?". Serena si stava osservando nello specchio del bagno: non si era mai vista nè sentita così dura e forte, nemmeno quella volta, al liceo, quando aveva rimesso al suo posto la capo cheerleader che tiranneggiava alcune ragazze del primo anno. L'espressione irata della maschera, la tuta che scopriva i suoi amati tatuaggi e i capelli infiammati sembravano fatti apposta per stare assieme. Corey la osservava con attenzione: "Che c'è?" "Mmm... credo che un po' di rossetto scuro ravviverebbe l'effetto" disse "Pensaci, ok?" "Va bene" rispose lei, la voce che le tremava "Non commuoverti ora o sono guai. Andiamo". Corey la guidò nella sala da pranzo, arredata con festoni rossi e neri, su cui spiccavano il simbolo degli Slipknot e le parole HAPPY BIRTHDAY BLAZE! Craig, in linea con il suo personaggio, reggeva la telecamera: "Ma ecco che entra la nostra meravigliosa bassista!" presentò Joey, fingendosi un cronista "Impressioni, madame?" "Siete tutti quanti dei pazzi maniaci" "Ecco, l'effetto doveva essere questo" rise lui "E ora, il numero di apertura!". Tutti iniziarono a cantare la canzone Happy Birthday, mentre la porta della cucina si apriva, facendo uscire Mick e James che portavano la torta più grossa che Serena avesse mai visto; si portò le mani al volto: "Oh mio Dio" sussurrò "Nah, chiamami solo Mick" commentò lui, guadagnandosi le risate generali del resto della band e un'occhiataccia di Serena. La torta era coperta di glassa al cioccolato, e ripiena di crema alle fragole: praticamente, una torta nei toni del rosso e del nero, i suoi colori preferiti. Sopra, erano disposte lettere-candeline, che recitavano BEST WISHES SER!. Chris accese le candeline: "Esprimi un desiderio" la invitò, il sorriso celato dalla maschera che si propagava fino agli occhi. Tenendo lontani dal fuoco i capelli con le mani, Serena prese un bel respiro e soffiò: "Yeah, tutte in un colpo! E adesso, il taglio!" disse Corey, porgendole un coltello. Prima di passarglielo, si voltò a guardare la telecamera: "Sì, non è così? Sono uguale a Michael Myers" commentò rivolto ai fan che avrebbero visto il video "Attenta a non tagliarti le dita" "Mick, basta sfiga" sibilò Serena, rovinando l'effetto con una risata. Con attenzione, divise la torta in nove parti uguali, distribuendole sui piattini di plastica. Sid ne afferrò subito una porzione, prendendone un gran morso: "Mmm... è come avere un gruppo di spogliarelliste che ballano la lap dance su ogni singola papilla!" "Ma che esempione, complimenti" borbottò Craig da dietro la cinepresa "Quando anche The Silent One parla vuol dire che la faccenda è grossa" rise Shawn. Spensero la camera e si tolsero le maschere per gustare il dolce: "E quindi avete fatto tutto questo solo per i fan?" chiese Serena, estraendo una fragola dalla sua fetta "Più o meno. Volevamo fare un po' di festa, quindi così abbiamo preso due piccioni con una fava" rispose Joey. L'atmosfera era normale e particolare allo stesso tempo, per via delle tute e delle maschere appoggiate sul tavolo, e del clima rilassato e divertito. Da quanto tempo era che non ridevano con tanta liberazione? Beh, un bel po'.
Dopo aver finito la torta e indossato le maschere, l'azione si spostò nel soggiorno, dove, con enorme sorpresa di Serena, sul tavolino solitamente adibito ai giochi erano stati sistemati grossi pacchi regali. A Serena tremavano le gambe: "Non dovevate..." "Noi facciamo il cazzo che vogliamo. Su, aprili". Serena prese il primo pacco che le capitò a tiro, grande e rettangolare, con una carta dai toni vivaci sull'arancione: "Anche se in teoria la scelta l'ha fatta Steph (io ci ho messo 'solo' i soldi!), da Corey" lesse sul bigliettino. Con dita febbrili strappò la carta e il nastro, gli occhi scuri che le si illuminavano mentre apriva la scatola e sollevava una giacchetta di pelle nera lucida, che le arrivava alle ginocchia e completata da una cintura con un fermaglio metallico: "E' bellissima" "Provatela. Dai, provatela". Serena indossò la giacca, sfilando avanti e indietro per onorare la telecamera: "Grazie Corey!" disse, abbracciandolo forte "Ehi, ehi, piano, sono un uomo sposato!" commentò lui "Come la senti?" "Perfetta. Stephanie ha tenuto via le misure della mia tuta, vero?" "Sei troppo intelligente per stare in questa band" rise Corey "Oooh, adesso apri questo!" scattò Sid, mettendole in mano un pacchetto lungo: "Da Sid e Chris, solo perchè siamo troppo barboni per comprare un regalo per ciascuno. Ma dai... Oh, wow!" "Li puoi mettere in scena, se vuoi" sorrise Chris. Le avevano regalato un paio di stivali neri, chiusi con stringhe e alti fino al ginocchio: "Sembrano quelli che indossano i lottatori" "E secondo te perchè te li abbiamo presi?". Serena li ringraziò con un abbraccio e un bacio sulla guancia (Sid fece scattare su e giù le sopracciglia in segno di approvazione). Dopo aver sistemato giacca e stivali, Serena scelse un cestino di paglia, coperto da un fazzoletto rosa: "Da Joey. Evviva i regali utili! Sperando che ti possa servire..." recitava il biglietto; tolto il fazzoletto, nel cestino erano disposti artisticamente shampoo, balsamo, bagnoschiuma e profumo, tutti al lampone, più una spazzola color ciliegia: "Ma è fantastico! Grazie Joey!" "Sì, ma non fare così, le mie fan potrebbero prendersela" ridacchiò il batterista senza sottrarsi all'abbraccio "Eccoti il mio" disse poi James, porgendole una scatola più piccola delle altre, quadrata "Cerchi di farti perdonare, eh Jim? Spera per te che...". Serena non finì la frase, sollevando dall'imbottitura una grande sfera di neve, con dentro Freddy Krueger e Jason Voorhees nell'atto di affrontarsi: "Ok. Ti perdono" "E' solo per il mio grande fascino" scherzò lui in direzione della telecamera "E questo qui?" disse Serena, indicando una scatola molto stretta e lunga. Intorno ci fu un attimo di silenzio, poi Craig sollevò la mano: "Oh, adesso mi stupisci. Vediamo un po'...". Craig le aveva regalato un paio di lunghi guanti neri, privi di dita: "Vanno bene per il tour, quando suoneremo" disse piano. Serena ridacchiò: "Devo darti un bacio?" "Bacia la telecamera"; Serena posò con delicatezza le labbra sull'obbiettivo, attenta a non rovinarlo: "Maggots, siete tutti i numeri uno" disse con un gran sorriso. Shawn le porse il proprio pacchetto: "Ero un po' in crisi, spero che... " "Andrà tutto benissimo" lo rassicurò Serena, iniziando a scartare il regalo "Ma che carino, Shawn!". Conoscendo il suo amore per i libri, le aveva regalato una copia del libro Jaws, ispiratore del celeberrimo Lo Squalo; assieme al libro, come omaggio, c'era anche un simpaticissimo squalo di peluche, dal largo ghigno: "Ehi, che figata! Rendiamolo la mascotte della squadra!" urlò Sid "Mr. Smiley, saluta i fan!" continuò, agitando il pupazzo davanti alla telecamera. Serena si lasciò cadere sul divano, ancora scossa dalla felicità e dalla sorpresa: "Ragazzi, non so proprio cosa dire. E' tutto così... voi siete...". Non riusciva a finire la frase, le parole le mancavano, solo il sorriso esprimeva i suoi sentimenti: "Ehi, ma un momento..." Joey stava contando i regali sistemati sul tavolo, contando sulle dita "Con questo fanno cinque... diventano sette perchè gli stivali valgono doppio... ma cazzo, i conti non tornano!". Si voltò attorno confuso: "Mick... Ma il tuo regalo dov'è?" "Come dov'è? Lì sul tavolo" rispose, indicando una piccola scatolina rettangolare che non avevano notato. Serena lo guardò interrogativa, prima di prendere il regalo e scartarlo lentamente, insicura. Aprì la scatola blu scuro, e gli occhi le si spalancarono: "Oh... è splendida" sussurrò, sollevando dalla custodia una collana con un ciondolo stupendo, color sanguigno, a forma di scorpione. Anche gli altri erano ammutoliti: Sid diede di gomito a Chris, annuendo, ma lui scosse la testa. Serena si alzò, facendo dondolare la collana di fronte a sè: "Mi dovresti aiutare a metterla". Cercando di vincere il tremito alle mani, Mick le chiuse il fermaglio dietro il collo: "Ti devo baciare?" "Se proprio ci tieni". Ringraziò il fatto che la maschera gli coprisse il sorriso immediato che gli era spuntato sulle labbra, quando Serena gli aveva sfiorato il collo con le labbra. Ma allora, anche lei...?
"Ok, ora che abbiamo finito, possiamo inziare con i giochi!" "A che cosa giochiamo?" "Beh possiamo prendere Joey e usarlo come pignatta, ad esempio!" "Bastardi! Vi picchio tutti con le bacchette!" "Ah! Ma tanto la mia mazza è più grande della tua bacchetta!" "... Shawn, questo è il doppio senso più vecchio del mondo!" "Ehi, gente! Champagne?" "Ecco la trovata migliore della giornata!".
Così, tra risate, scherzi e qualche bevuta, trascorse la giornata. Quando ormai era buio, Sid tirò fuori tutti i CD che riuscì a trovare e iniziò a mettere uno dopo l'altro, sfoderando il suo miglior repertorio di pose da DJ: "Sid! Leva subito Guetta dallo stereo se non vuoi che ti spacchi la faccia!" urlò Corey "Metti immediatamente All Hope Is Gone!". Partì una gara a chi faceva head banging più a lungo, interrotta dopo meno di dieci minuti, quando Craig colpì Joey facendogli volare via la corona dal capo: "Fermatevi! Se mi si rompe sono cazzi!". Per calmare gli animi, non videro nulla di meglio che mettere su Snuff; Sid si inchinò in modo molto aristocratico: "Mademoiselle Helson, mi concede questo ballo?" "Mais oui, Monsieur Wilson" ridacchiò lei "Ci uniamo anche noi, Madame Jordison?" scherzò James "Ma certamente Monsieur Root!" esclamò Joey, che aveva recuperato la corona, ridacchiando con fare molto gaio. Le coppie iniziarono qualche lento, mentre, abbracciati sul divano, Corey, Shawn e Chris cantavano a squarciagola; Craig riprendeva la scena con la telecamera. Mick osservava e basta, rimurginando fra sè e sè.
Glielo dico? Non glielo dico? Fanculo, dopo glielo dico.
Verso mezzanotte, ognuno iniziò a spostarsi verso la propria camera; Mick si decise: "Ser, ti posso parlare un momento?" "Sì certo. Che c'è?" "Non so proprio come cazzo dirtelo" prese un respiro profondo "Serena, non so se l'hai capito.... ma tu mi piaci". A giudicare dall'espressione di lei, non lo aveva capito: "Mick?" "Senti, non mi aspetto nulla, che tu mi dica sì o no, sul serio. E' che sapevo che avrei dovuto dirtelo. Non credo che tra noi possa mai funzionare seriamente qualcosa, ma è giusto che tu lo sappia" "Mick..." "No, non dire nulla. Buon compleanno, Serena". Serena lo vide allontanarsi nel corridoio; come cazzo aveva fatto a non accorgersi di nulla? Di solito era lei quella che si dichiarava ai ragazzi... aveva avuto poche storie, in confronto a tante sue amiche, e nessuna degna di nota... degna proprio di niente. Adesso non sapeva più che fare; si trascinò in cucina, sforzandosi di pensare. Sul ripiano c'era ancora la bottiglia di champagne, mezza piena. Lei non era tipo da sbronza: non ne aveva mai avuta una, ma adesso stappò la bottiglia e buttò giù un paio di bicchieri. Aspettò, ma l'effetto pensato non venne; quindi non trovò soluzione migliore che bere lunghi sorsi direttamente dal collo. Qualche minuto, e non capì più nulla. Nel cervello annebbiato la cosa più intelligente da fare, si disse, era andare da Mick. Quest'ultimo era nella sua stanza, preparandosi per dormire; Serena bussò ed entrò, barcollando leggermente e ridacchiando: "Serena? Che hai?" "Stt!" disse lei, mettendogli le mani sulla bocca "Baaasta parlare, adesso, per favooooreeee..." "Serena, ma hai bevuto?" "Eh? Si nota molto?" ridacchiò lei, lo sguardo perso "Serena, adesso ti riporto in camera. Oh Dio..." "Nooo, io sono Serena" sghignazzò lei, mentre Mick la tirava per il braccio e chiudeva la porta della stanza di lei dietro di sè: "Ser, per piacere..." "Una chitarra! Io sono una chitarra. E tu sei Seven Cattivissimo" "Serena, ti prego...". Lei lo interruppe premendogli le labbra contro le sue.
Mick lo sapeva che era sbagliato. Era sbagliato, era da vigliacchi e da pervertiti. Ma un'altra parte gli diceva che era fantastico, più di quanto avesse mai potuto immaginare e sperare in tutto quel tempo. Ricambiò l'abbraccio e lasciò che andasse tutto avanti. Nel bene e nel male.

E questo è il motivo per cui non bisogna MAI bere U.U per ora, ci fermiamo qui. Le conseguenze di questo casino le scoprirete nel prossimo capitolo... spero che vi siate divertiti, a presto!

  
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