I'll remember you two forever♥ 'Cause it's just matter of time♥
* Apro gli occhi, svegliata da un rumore improvviso. *
Si pregano i gentili passeggeri di allacciare le cinture, grazie.
* Con gli occhi ancora un pò gonfi di sonno, mi tolgo le cuffiette dalle orecchie che, imperterrite, continuano a trasmettere What Makes You Beautiful dei One Direction. La batteria dell'iPod è quasi scarica. Ci credo, dopo più di un'ora ininterrotta di musica. Mi allaccio la cintura e mi sistemo meglio i braccialetti per il mal d'aria sui polsi. La fase di atterraggio è appena iniziata. Venti minuti dopo l'aereo si ferma e un grande applauso scroscia tra i sedili. Batto anche io le mani, poi mi alzo. Prendo il mio zainetto, mi infilo il pesante giubbotto e esco dall'aereo, diretta al pullman che mi porterà in areoporto. Dalla mia bocca esce una buffa nuvoletta quando espiro l'aria ghiacciata che ho appena inalato. Oggi è il quattordici dicembre, due mesi dopo la vicenda che ha cambiato la mia vita. Sto andando a vivere da mia zia Francesca e da suo marito Alan. Lei è la sorella di mia madre, si è trasferita in Inghilterra a diciannove anni, per frequentare l'Università. Poi ha incontrato Alan, è scoccata la scintilla e si sono sposati quando avevano entrambi ventisei anni. Da quel giorno sono passati tre anni. Entro nell'areoporto, mostro i miei documenti e vado avanti, non preoccupandomi di nulla. Non mi fermo a ritirare le valige. Non ne ho, tutte le mie cose sono state spedite a Londra la settimana scorsa. Dentro lo zainetto ho solo l'indispensabile per il viaggio. Mia zia mi aspetta con un sorriso incerto sul viso, Alan al suo fianco e Holly, il loro bulldog ciccione. Appena Francesca mi vede, una lacrima le scende lungo il viso. Posso immaginare perchè. Dicono tutti che assomiglio a mia madre, ed è proprio vero. Gli stessi capelli biondi e ricci, gli stessi occhi azzurro ghiaccio, lo stesso naso ll'insù e la stessa bocca di colore chiaro. Mio padre mi ha trasmesso il carattere forte e deciso, l'intraprendenza, la voglia di andare avanti qualunque cosa succeda. Ed è proprio questo aspetto del mio carattere che mi ha aiutata ad accettare la vicenda che mi ha cambiato la vita. Due mesi fa, ho perso entrambi i miei genitori in un incidente aereo. Stavano partendo per un congresso di industriali e uno dei motori ha preso fuoco. Dicono che non hanno sofferto, non se ne sono nemmeno accorti, ma io si. Io ho sofferto, in silenzio. E soffro ancora. La mia vita è precipitata. Sono diventata chiusa, introversa, acida, ma questo è solo uno scudo, uno scudo per difendermi dalle aggressioni esterne e per provare a dimenticare. Sono stata dieci giorni sotto stato di shock prima di comprendere realmente. Ma adesso basta. Sono venuta ad abitare qui per caambiare aria. Rimanere in Italia significava avere i loro ricordi sempre sotto gli occhi, non poter superare la faccenda. Mia zia mi ha preso sotto la sua ala appena in tempo, pronta ad appoggiarmi per ricominciare una NUOVA vita. *