Ecco il quarto e penultimo!!! In questo finalmente succede qualcoda di bello! Ringrazio come sempre i miei recensori!! <3 Questo lo voglio dedicare alla mia classe la mitica V ginnasio! Vi voglio bene ragazzi!!
4 Il ballo
Eccoci qua. Il gran giorno era arrivato. Il D – Day, per così dire. Sprofondato nella mia poltrona, sentivo il cuore battere furiosamente contro le costole. Tentavo da parecchio tempo di mantenere la calma, ma era inutile: io, Derek Venturi, ero emozionato come un ragazzino al suo primo appuntamento. Incredibile, l’effetto che mi faceva quella ragazza... che, tra l’altro, ci stava mettendo un sacco a prepararsi. - Casey! – sbraitai. - Arrivo! Un secondo! – gridò lei dal piano di sopra. Evidentemente, le ragazze hanno una percezione del tempo diversa dai maschi, visto che era un secolo che stavo seduto e il mio smoking era tutto stropicciato. Lizzie e Marty si precipitarono giù per le scale. - E’ bellissima! – strillò Marty. – Sembra una principessa! – Ebbi il tempo di alzarmi e lisciare (si fa per dire) la giacca, che Casey apparve davanti a me. Oh, porca... non era bellissima. Era molto di più: indossava un abito blu notte, tutto luccicante, che le scivolava con grazia sul corpo. Il viso era luminoso, valorizzato da una pettinatura piuttosto semplice. Deglutii. Non ero sicuro di riuscire a controllarmi. - Oh, Casey, come stai bene! – squittì Nora. – E anche tu Derek! E’ bello vederti elegante una volta tanto... – Ci furono le solite raccomandazioni e ordini da parte dei fratellini di raccontar loro tutto quanto e, alla fine, salimmo in macchina. In macchina, parlammo del più e del meno tranquillamente; io pensavo a cosa avrei potuto fare al ballo: chiederle di danzare? Non sapevo se avrebbe accettato, anzi, ne dubitavo seriamente. Arrivati a scuola, ci separammo: io andai dai miei amici, lei dalle sue amiche. Non la persi di vista un attimo; volevo essere sicuro che nessun ragazzo si mostrasse troppo interessato a lei e soprattutto, non volevo che un certo Truman le si avvicinasse, ma il pusillanime si tenne ben lontano. Poi, iniziarono a mettere i lenti e Casey si volatilizzò. La cercai dappertutto: inutile. Avrei voluto chiedere a Emily, ma stava ballando con il suo ragazzo. Dopo un paio di angosciose gimcane (fortunatamente, nessuno mi notò: erano tutti abbastanza occupati), capii: Casey probabilmente si era sentita a disagio in mezzo a tutte quelle coppie ed era uscita. Mi precipitai fuori, nel cortile della scuola. Eccola lì: passeggiava pensierosa avanti e indietro. A questo punto, potrei dire che la luna splendeva argentea illuminando un paesaggio da fiaba incredibilmente romantico; che Casey mi vide ed io, spinto dalla passione, mi gettai in ginocchio dichiarando il mio amore per lei. Potrei dirlo, ma sarebbe una cavolata unica: primo, il cielo era piuttosto nuvoloso e non c’era uno straccio di stella; secondo, il cortile della scuola non è affatto un luogo fiabesco; terzo, e mi pare di averlo già detto, io non sono esattamente un tipo romantico. A ogni buon conto, mi avvicinai senza sapere bene cosa dire, ma lei mi anticipò con aria gelida. - Cosa c’è, Derek? Vuoi sparare la tua battuta sarcastica? Prego, fai pure -. - Veramente, io... -. - Andiamo, so che stai morendo dalla voglia di farlo, ma sappi che... – La parlantina di Casey arrabbiata è letale; non sarei mai riuscita a zittirla, a meno che... A questo punto, feci la cosa più stupida della mia vita, e io di stupidaggini ne avevo fatte: presi Casey per le spalle e la baciai. Mi aspettavo un ceffone come minimo e invece trovai una Casey stupitissima ma che rispose al bacio. Fu dolce e delicato e sicuramente uno dei miei baci migliori. Lei si staccò (un po’ troppo presto, secondo me) e mi fissò con gli occhi sgranati. - Sei impazzito? – esclamò. - Cosa? – feci io, sorpreso e un tantino offeso. Insomma, non è da tutti i giorni essere baciate da Derek Venturi! - Perché, mi hai baciata, Derek? E’ uno scherzo idiota dei tuoi? – gridò lei, e mi parve di sentire una nota di supplica nella sua voce. - Perché... be’, perché... – accidenti, non ci riuscivo! Tentai di rigirare la frittata. – E tu perché hai risposto? – le lanciai uno sguardo di sfida. Fece un’espressione oltraggiata. - Te l’ho chiesto prima io! – Ecco, ci eravamo cacciati in uno dei nostri litigi scemi. Ci guardammo in cagnesco. Poi Casey sospirò. - Vuoi davvero sapere il perché? Bene, te lo dirò; non ce la faccio più a tenermi tutto dentro. Sono innamorata di te. E questa è la cosa più stupida e masochista che abbia mai fatto in tutta la mia vita. – Mi voltò le spalle, ma prima vidi le lacrime scintillarle negli occhi. Al mio cervello ci volle qualche secondo per elaborare l’informazione; Casey era innamorata di me... Casey ERA INNAMORATA DI ME!! La girai delicatamente e lei non oppose resistenza; le lacrime scivolavano giù per le guance. Gliele asciugai piano e la baciai di nuovo, tentando di metterci tutto quello che provavo per lei, quella piccola donna forte e allo stesso tempo incredibilmente fragile che aveva sconvolto la mia vita... Questa volta si staccò con più dolcezza; gli occhi le brillavano, ma non più per le lacrime. - Derek... – sussurrò – Tu... davvero... cioè, non mi odi? – Alzai gli occhi al cielo. – Altrimenti perché sto qua a baciarti? Vuoi che lo ammetta? Sono cotto di te e probabilmente lo sono sempre stato... forse è per questo che ti ho sempre presa in giro... per evitare di affezionarmi troppo a te –. Forse l’avevo sempre saputo, eppure solo ora ne ero pienamente consapevole. Mi sorrise e mi strinse forte. Io appoggiai la guancia sui suoi morbidi capelli. Non parlammo, non ce n’era bisogno. Eravamo insieme e questo era tutto ciò che contava. Non mi importava niente di quello che avrebbero detto i nostri genitori, i nostri amici... mi importava solo delle parole appena mormorate da Casey contro il mio petto: - Ti amo, Derek -. - Ti amo... – ripetei in un soffio. E mentre la stringevo ancora di più a me... mi parve, solo per un istante, di intravvedere una stella piccola ma luminosa. Come il nostro amore. Oh, ma senti un po’! Che sdolcinato! Be’, forse solo per quella sera potevo permettermelo...