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Autore: barbabella    22/10/2011    3 recensioni
-No, ti merita un uomo che non riesce a immaginare la sua vita senza di te ,l'uomo che ti sogna e che quando si sveglia prega di non aver detto il tuo nome ad alta voce.-
Questa è la mia seconda fanfiction. Riprende i personaggi di "Consapevolezza di un amore impossibile".
Law & order svu (Elliot&Olivia)
Ps titolo provvisorio
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seduto in quell’auto, non sapeva come comportarsi, era agitatissimo e Munch non gli facilitava di certo la cosa.

-Stabler ma che fai, dormi?-

Chiuse gli occhi, cercando di prendere una decisione. Fu Olivia a prendere in mano la situazione, si mise cavalcioni sulle sue gambe e nascose il viso nel suo collo. Il cuore di Elliot iniziò a battere forte, sentire il suo corpo praticamente incollato al suo, fu una sensazione incredibile.

-Olivia ma che…-

-Presto finirà tutto, ora cerca per lo meno di essere convincente!-

Elliot appoggiò le mani sui suoi fianchi e la sentì tremare. Piano la strinse attirandola a sé. Fu invasa da un calore che partiva dal punto in cui le mani di Elliot la toccavano, per espandersi in tutto il corpo.

-Bravi, continuate così!-

Con mani tremanti gli accarezzò il viso, mentre lui le accarezzava la schiena. Anche se era solo per finta, entrambi stavano provando sensazioni tutt’altro che finte.

Entrambi avevano sognato per tantissimo tempo, di stare in quella posizione e ritrovarsi adesso, dopo il loro bacio, era davvero complicato.

Olivia iniziò a dargli piccoli baci sul collo, rendendogli difficile pensare. Sentire le sue labbra sul suo collo era davvero eccitante. La strinse ancora di più a sé, tanto da sentire i suoi seni sul suo torace.

Presa dal calore che quel contatto le stava regalando, Olivia iniziò a muovere lentamente il bacino, suscitandogli gemiti di piacere, che a stento riuscì a trattenere.

Quando si rese conto di quello che aveva fatto, arrossì violentemente, nascondendo ancora di più la testa nel suo collo.

A quel punto Elliot non era più in grado di riflettere, non dopo quello che aveva fatto Olivia. Le prese il volto tra le mani e la baciò.

-Ehi, ragazzi ma che fate?-

Olivia si staccò da Elliot per guardarlo negli occhi, lui la afferrò per la nuca, con l’intento di continuare quello che aveva interrotto. Olivia lo fermò indicando gli auricolari.

Che stupido, sentiranno tutto! Pensò Elliot.

Con movimenti decisi e veloci, si tolse gli auricolari interrompendo ogni contatto con l’altra auto.

-Così siamo completamente soli!- disse sfoggiando il suo sorriso marchi Stabler.

-Elliot non peggioriamo la situazione!- lui però non la stava ascoltando, la attirò a sé e le sussurrò –Ti voglio!-

Non poté far almeno che unire di nuovo le labbra alle sue, non riusciva a resistere a quello sguardo. Si baciarono con ardore, facendo scontrare avidamente le loro lingue. In pochissimo tempo l’auto si riempì di gemiti e sospiri. Ormai in preda alle loro emozioni, avevano completamente dimenticato di essere osservati da un uomo che godeva nel vederli.

Elliot allungò le mani sotto la maglietta, per entrare in contatto con la pelle calda di Olivia. Anche se aveva le mani fredde, Olivia avvertiva di andare a fuoco dove lui la toccava. Iniziò a muovere di nuovo il bacino, facendolo eccitare ancora di più. Strinse le mani forte sulla sua pelle, mentre cercava di trattenersi: moriva dalla voglia di accompagnare ogni sua mossa, con delle spinte.

-Olivia, se continui così, non riuscirò a fermarmi!- ansimò.

Proprio quando Elliot spinse il suo bacino verso quello di Olivia, furono interrotti da una pistola puntata su di loro.

Cazzo! Avevo completamente dimenticato quel pervertito!

 

                                                                                  *****

 

Tornati in centrale, non si erano più parlati. Avevano incastrato il colpevole e ora erano occupati con i loro verbali. Olivia guardò l’orologio: era tardissimo. Alzò il viso dal computer, per fissarlo sulla sedia vuota di fronte a lei. Non lo vedeva da un po’, forse era tornato a casa. Si guardò intorno e, solo ora, notò che era rimasta sola. Prese il cellulare e chiamò Peter. Dopo due squilli s’inserì la segreteria telefonica.

Stupendo quando ha bisogno di te, non ci sei mai!

In realtà aveva bisogno di sentire la sua voce per cancellare tutti quei pensieri che affollavano la sua mente. Non riusciva ad allontanare i ricordi di quanto accaduto qualche ora prima. Era stato sul punto di fare l’amore con Elliot proprio mentre era in servizio.

Esausta dalla giornata trascorsa, dai suoi pensieri e soprattutto dal desiderio che quell’uomo era riuscito a svegliare in lei, decise di ritornare a casa. Andò agli armadietti, per prendere alcune cose, quando il suo cuore si fermò. Lui era lì, seduto su una panca, con la testa fra le mani. Si bloccò e non riusciva a muoversi. Avevano completamente rovinato la loro amicizia e ora non sapeva come comportarsi. Poteva sempre giustificarsi affermando di averlo fatto solo per il caso. Sarebbe stato tutto inutile, non ci avrebbe creduto mai. I gemiti e le reazioni del suo corpo a quel contatto, non potevano essere finti.

-Sei ancora qui? Credevo fossi tornato a casa!- il suo tono era teso.

Alzò il viso per intrecciare lo sguardo con quello di lei.

-Avevo bisogno di fare una doccia!-

Anche lei aveva bisogno di una doccia, ma si era rifiutata di alimentare voci, che sicuramente Munch già stava diffondendo.

-Ora ti conviene andare, Kathy sarà in pensiero!-

Elliot si alzò e disse –Cos’era quello?-

-Tu non ti decidevi a muoverti, così ho preso io l’iniziativa!- disse dandogli le spalle.

-E c’era proprio bisogno di strusciarti in quel modo?- la sua rabbia cresceva sempre di più.

Sai benissimo che con me non puoi fingere, perché continui a farlo?

-Scusami tanto se ho urtato la tua sensibilità! Non volevo turbarti!- rispose con sarcasmo.

Prese alcune cose dal suo armadietto, le mise in borsa, richiuse l’armadietto con uno scatto e si girò per andarsene. Il suo braccio fu fermato dalle forti dita di lui. Proprio nel punto dove quelle dita sfioravano la sua pelle, sentì bruciare.

Elliot non toccarmi!

-Anche quando tremavi tra le mie mani, stavi fingendo?-

Lei aveva il viso abbassato senza rispondere.

-Olivia rispondimi!-

-A cosa servirà? Tu sei sposato ed io….-

Strinse forte le mani sul suo braccio.

-Tu cosa? Lo ami?-

-Elliot…...-

-Olivia stavamo per fare l’amore in quella macchina, non hai potuto fingere in quel modo. Il tuo corpo ha reagito a ogni mio tocco!-

-Cosa vuoi che ti dica? Non sono riuscita a controllarmi, ti chiedo scusa!-

Aveva gli occhi pieni di lacrime, mentre cercava di allontanarlo. In tutta risposta Elliot la strinse forte accarezzandole la schiena.

-Non devi scusarti, io lo volevo almeno quanto te!-

Al suono di quelle parole non riuscì a fermarsi, si aggrappò a lui e lo baciò. Elliot la strinse forte, spingendola con la schiena agli armadietti. Continuavano a baciarsi, mentre le mani iniziarono a muoversi di volontà propria.

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti come promesso ho ripreso la mia storia. Questo capitolo è breve, ma fatemi sapere se vi piace la piega che sta prendendo la storia. Aspetto con ansia di sapere se secondo voi devono cedere al loro amore, oppure devono cercare di resistere ancora!

Un bacio e a presto.

PS ho deciso di cambiare il rating per essere più sicura!

  
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