Mi rigiro nel letto, cercando invano una posizione comoda.
Ogni volta che chiudo gli occhi, mi appare la tua faccia davanti agli occhi.
E se prima avevo voglia di prenderti a calci, adesso mi sento arrossire e li riapro in fretta.
Non è giusto quello che mi hai fatto, eppure non sono arrabbiata.
Né tanto meno felice.
Semplicemente, sento un vuoto dentro di me che sembra non voler andar più via.
Non riesco a spiegarlo, eppure sembra che in questo momento, quando sono lontana da te, sola ed inerme, mi manchi qualcosa.
Qualcosa, mi sento stupida a dirlo, di molto importante, come se qualcuno mi avesse preso una parte del cuore. Solo che fa più male.
Mi chiedo scioccamente se forse dovrei venire da te.
Scuoto la testa, cercando di reprimere il pensiero, mentre mi sento avvampare di nuovo.
Mi prenderesti in giro a vita, ovviamente.
Ma, in fondo, mi interessa?
No, non mi interessa.
So solo che lontana da te, non riesco a starci. Nemmeno per una notte.
Ma non mi sento sconfitta, anzi, ho appena capito che la mia è stata una vittoria.
Mi alzo dal letto e in punta di piedi scendo le scale, poi imbocco un'altra porta, e ricomincio a salirle.
Nel dormitorio maschile non vola più neanche una mosca, ormai.
Non che mi aspettassi che fossi ancora sveglio, a quest’ora.
Mi avvicino al tuo letto proprio nel momento in cui ti giri verso di me, addormentato.
Non ho mai visto una persona come te, James, sul serio.
Arrossisco di nuovo, mentre mi chino a guardarti meglio.
Il tuo volto angelico è a pochi centimetri dal mio viso, ma non è importante, in questo momento.
So solo che tu ci sei, sei reale. E la cosa non hai idea di quanto mi renda felice.
«James» sussurro a bassa voce. «James!»
Apri prima un occhio, poi l’altro, e infine sorridi.
«Lily… wow, sto sognando…» sussurri con la voce impastata di sonno.
Sorrido tra me e me.
«James, sono io, Lily»
Apri di nuovo gli occhi, decisamente più lucido.
«L-lily? Che ci fai qui?» chiedi, arrossendo.
«Mi fai un po’ di spazio?» sussurro a bassa voce, accennando ad un sorriso.
«Io… certo…»
Sento qualcosa strusciarsi sulle coperte, e un attimo dopo sono lì, accanto a te.
La paura diventa un senso di piacevole torpore, il cervello smette di lavorare e finalmente si rilassa, mentre ti guardo negli occhi e, nell’oscurità, mi sento a casa.
«Non puoi resistermi, eh, Evans?» scherzi dandomi un buffetto affettuoso sulla guancia.
La tua mano bollente lascia il suo calore sulla mia pelle anche dopo che l’hai allontanata.
«Azzardati a prendermi in giro, e ti incenerisco» sussurro a bassa voce, ridendo.
Scoppi a ridere, e appoggi la testa sul cuscino, chiudendo gli occhi.
«James?» sussurro ad un tratto.
Grugnisci per dirmi che sei ancora sveglio.
«La notte senza di te non è mai stata così spaventosa…»
Aspetto una risposta, o, almeno, che tu ti metta a ridere. E invece nulla, solo silenzio.
Probabilmente ti sei riaddormentato.
Scoppio a ridere, mentre mi stringo a te più forte che posso.
«Evans… perché non vuoi uscire con me?» borbotti nel sonno, con voce lamentosa. «Io ti amo…»
«Anche io ti amo, Potter» sussurro a bassa voce. E solo Godric sa se è vero.