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Autore: maryjanepotter    23/10/2011    3 recensioni
Bellatrix Lestrange è perdutamente e follemente innamorata dell'avvenente e fascinoso Tom Riddle, l'uomo senza amore che sta già raccogliendo fedeli seguaci e ben presto diverrà l'irriconoscibile Lord Voldemort.
L'attrazione tra i due è irresistibile ma Bellatrix sa nel suo cuore che, per seguire la via del Potere, il suo Signore le regalerà solo ordini, brividi e languori.
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Contesto generale/vago
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Bellatrix Black.


Così mi chiamo ed il mio è un nome pesante, pieno di responsabilità e intriso doveri, un cognome Purosangue ricco di tutte quelle aspettative che bruciano e incombono sul mio futuro quasi come il Marchio Nero che ho sull'avambraccio. E' lì, muto e tatuato, immobile, un teschio con la lingua di serpente, un simbolo che sa sempre ricordarmi realmente a chi io appartenga.


***

Le sue mani bianche dalle dita lunghe e affusolate sfiorano la cinghia di una borsa, la richiudono, ne sfiorano il tessuto di pelle di drago nera e pregiata. Il mio Signore si issa la tracolla in spalla, i suoi libri pesano ma lui sembra non essersene accorto, mentre saluta gli altri con un mezzo sorriso mozzafiato.

Siamo nel locale più losco di Hogsmeade in gran segreto, abbiamo appena finito di ascoltare i suoi ordini persuasivi e concisi, siamo i suoi Mangiamorte in erba, i miei ex compagni di scuola, qualche amico Serpeverde, qualche mago incuriosito all'idea del potere ed io... soprattutto io.
Mi chiamo Bellatrix Black e sono una Mangiamorte perchè lui è il mio Signore ed io desidero servirlo.
Se mi chiedesse di morire per lui in questo stesso istante io, devota e appassionata come sono, non esiterei un istante prima di andare incontro alla fine.

Ma lui questo non può saperlo.

Gli occhi grigi e accattivanti di Tom Riddle si fermano per un istante nei miei e il suo sorriso sghembo sul volto attraente si illumina mentre le sue labbra piene si increspano, scoprendo i denti bianchi e lucidi. Vorrei non arrossire ma le mie guance si tingono di rosso mentre fisso l'enorme specchio ammaccato che sovrasta la sporca parete davanti a noi e scorgo, soddisfatta, il mio superbo riflesso.

Sono Bellatrix Black e sono bellissima, come il resto della mia famiglia. I miei lunghissimi capelli neri e lucidi sono sciolti sulle spalle, eleganti ed ordinati, il mio corpo è stretto in un corpetto scuro, stretto, intrecciato d'argento e il mantello nero ondeggia, assieme alla fluente e fiammante veste da strega, ai miei piedi con una delicatezza senza pari.
Mentre l'ultimo Mangiamorte fuoriesce dalla stanza, lasciandosi dietro un vago e misterioso silenzio, rotto solo dallo schiocco della serratura, i miei occhi intensi cercano quelli del mio Signore.
Sembra stanco e i contorni del suo viso levigato sembrano essere confusi, incerti. E nelle sue iridi scorgo un lampo di luce rossa, famelica, ma forse è solo il folle risultato la mia fervida immaginazione.

- Mio Signore.- miagolo, come una bambina che non sa bene come comportarsi davanti ad un uomo bello e fatto, di gran lunga superiore a lei in ogni campo, come davanti ad un affascinante modello che mette in soggezione e distrugge l'anima di desiderio. Il pallido volto del mio padrone si incupisce leggermente e l'ombra caduta sulle sue guance incavate e sulle sue sopracciglia fini getta qualcosa di sensuale e proibito su tutta la sua persona. Sfacciata mi avvicino, ogni passo è un voto d'amore verso quell'espressione turbata, verso quel fascino crudele che aleggia intorno a lui come un dolce profumo di inconsapevole ed irresistibile autorità.
- Puoi chiamarmi col mio nome, Bellatrix, il tuo Signore si fida della sua serva più fedele.- mentre le sue parole sgorgano dalla sua bocca io ne bevo ogni lettera come un’assetata alla fonte. I miei occhi languidi e colmi di gratitudine repressa si socchiudono davanti a tanta magnificenza e mi permetto d’avvicinarmi ancora, sola, sicura, davanti al Mago. Il suo sguardo ancora affamato scorre dai miei lineamenti al mio corpo sinuoso seppur minuto e sembra godere della mia presenza lì, nonostante tutto.
- Voldemort.- sussurro piano, come una carezza, leccandomi le labbra come per gustare il sapore di quella parola appena pronunciata. Tom Riddle mi guarda spietato, forse divertito, il bagliore rossastro esplode di nuovo ed io sento le mie gambe tremare di voluttà, di bramosia.
La sua mano per nulla esitante si avvicina al mio volto e sfiora una ciocca dei miei capelli. Il mio cuore arde.
- Dillo ancora.- bisbiglia, allacciando una mano alla mia nuca e tenendomi ferma e affondandola con destrezza nella mia chioma corvina e setosa. Vorrei lamentarmi per il lieve dolore che il suo immobilizzarmi per i capelli mi ha provocato ma invece gemo di desiderio mentre pendo dalle sue labbra socchiuse e ogni mia cellula si protende verso la sua voce suadente, i suoi ghigni beffardi e violenti.
- Voldemort.- ansimo, un momento prima che la mano libera del mio signore mi afferri per un fianco e mi avvicini a sé, prima che il mio petto aderisca col suo torace esile ma ben delineato, tiepido.
Mi tira i capelli, mi fa male ma non lo fermo mentre, ormai contro il muro, le sue dita trovano il percorso dei nastri del mio corsetto e lo slacciano, liberandomi.
- Ancora!- ordina, toccandomi in ogni centimetro di pelle bollente e spingendomi sempre di più contro la parete, mentre io, folle, mugolo di piacere e non chiedo altro che un altro po’ della sua lingua sul collo, sul seno, più giù… Se, come dicono, 'Lord Voldemort sa, sa sempre' allora adesso si accorgerà anche dell’inspiegabile desiderio che ho di lui, di sentirmi posseduta fino a perdere la ragione. Ma non mi importa, anzi.
Mi sento scossa, tremante, impotente e non riesco ad emettere altro che flebili lamenti misti a gemiti mentre si fa spazio sul mio corpo, dentro di esso, finalmente esperto, padrone…
- Padrone…- soffio con voce soffocata, allargando istintivamente le gambe mentre continua con le sue torture. – Padrone…- anche lui gode, il bel viso insaziabile segnato dalla pura ed ineluttabile lussuria, mentre si bea di me in modo più nascosto, meno rumoroso, meno vistoso del mio.
Il suo respiro affannoso è però musica per le mie orecchie e il suo essere eccitato mi si infrange addosso con la forza di una Maledizione Senza Perdono.

***

Il mio nome è Bellatrix Lestrange e sono innamorata del mio Signore Lord Voldemort.
Ma lui questo non lo saprà mai… perchè < l’amore è per i deboli… esiste solo il potere.>
E se lo dice lui, devo crederci… fino all’ultimo istante della mia atroce, crudele vita.
   
 
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